martedì 31 luglio 2012

Contorno 121


“Ho ripensato alle tue parole” disse, sorridendo con maggiore naturalezza di quanto non gli fosse riuscito nel primo incontro, segno che aveva trascorso quei venti minuti d’intervallo a provare e riprovare l’indipendenza della bocca dal cuore, “ tu in sostanza mi hai chiamato buffone!”.
“Ma la parola buffone per me è lode” (…) “ per buffone intendo un uomo di spirito … spregiudicato …”
Tratto da “Paolo il caldo” di Vitaliano Brancati


E’ una questione di termini: qualcuno si offende altri si segnano la lode.
Succede così nel mio sociale: “Sei una folle!” e la cosa viene vista come meritoria e non discriminante. Si parla in modo convenzionale e la distanza, e le diverse modalità d’interazione, conducono le persone a percepire situazioni diverse, attese diverse … come dire amici e intendere altri parametri. Ecco perché gli incontri sono le vere chiavi di lettura: s’intende, guardando in viso, chi e come vuole la tua amicizia e, se di amicizia si tratta.
Ma, nell’interattività tutto è stranamente stravolto … non è affatto come giocare al pallone e ridere e strappandosi i vestiti prendersi in giro e, nonostante tutto, vedere una genuinità dei sentimenti … nessun raddoppiamento.
Nel testo riportato in calce “buffone” è un termine positivo: così come io posso essere un personaggio metonimico, quale un insetto, e rimanere una donna seria che crede in ciò che dice e che vede i veri valori così come sono.
Come in French Kiss  “ … vedo bianco per bianco … nero per nero” l’amicizia, vera, profonda, di supporto come tale è ben diversa dal concetto di amore ... oltre che la condizione di donna sposata difficilmente lascia spazio per altri sentimenti … qualsiasi sia lo stato della unione, se non si risolve prima, esiste e merita il dovuto rispetto.
Ecco il rispetto … noi siciliani poi la buttiamo sempre in questa area: giusto poi non comprenderne i limiti e non capirne il rispetto d’essi.
Ma è solo una questione di termini … ciò che si crede d'aver vicino è solo una pia illusione e la distanza e l’allontanamento, per fortuna, rimette la luce al giusto posto.
Passato tanto tempo con me stessa mi convinco che alla fine l'unica forma di realtà riconducibile a me sono Io Stessa ... il resto trascurabili forme saprofite!


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