venerdì 25 aprile 2014

Rispecchiamento 5

… e un drago sussurrò ad un orecchio sordo delle parole dolci come le nocciole tostate e zuccherate all'araba … per conoscerne il sapore hai solo due modi: nascere in Sicilia o visitarla durante alcuni specifici periodi.
Ma non è di quello che parliamo ma del drago d’acciaio, colto su di un banco al mercato e la cui durata vitale si è approssimata intorno ai due giorni sino alla caduta e alla disfatta subita ad opera d’una molla malsana che si è rifiutata di tenere il battaglione del drago in alto, in posizione utile al sussurro …
… ma cosa può fare un giusto sussurro in un orecchio? Vibrazioni, spiacevolezza, paure o decisioni … talvolta racconti come quelli che ti piombano dall'alto ma che non giungono mai a fine, con inizi e personaggi che hanno un motivo ma non un proseguo. Ecco, il drago sussurra alle mie orecchie storie bellissime e intrighi efficaci ma non coglie il mio dissapore per il cammino fermato, per la mancanza di carta e di scorzette di lettere che insieme possono anche voler dire qualcosa. O qualcuno. O solo una ragnatela come quella prospettata da Calvino che al momento mi ha abbandonato o mi pentirei del mio bisogno di rinascere nel capire e scolorire nello sfondo delle onde che arrivano e poi mi portano solo via.
In questo andirivieni il drago mi sussurra delle storie di resistenza partigiana ma del quotidiano; il 25 aprile c’è ogni giorno ma nessuno ne parla e del ragazzi, abili e coraggiosi, che ci hanno regalato il coraggio della liberazione, si dice a spizzichi e bocconi ma si tace sul tradimento perpetrato al loro giuramento; ma li vedete tutti i disoccupati, i cassaintegrati, gli ignorati, i maltrattati e i presi per il culo dalle promesse delle mille campagne, tutte inutili, tutte serve, tutte economicamente mute.
Giochiamo a briscola, caro amico in più che trascorri così la tua Resistenza odierna prendendo botte che poi ti ridaranno o semplicemente affidiamoci al drago che scolpisce le rune che non sai leggere e i pensieri sconnessi come il mio e quel Cocciante è dentro, senza dubbio, quel terribile sputa fuoco che mi parla di guadagni e di amici fra un fischio e un applauso … e cosa dire della indivia che bolle e del fidanzatino della figlia quando dentro ti senti ancora Due; come le cicogne altissime nel cielo, sorvolando laghi immensi e regioni e che giungono insieme a planare … la tizia piccola mi assomiglia ed è incredibilmente bella e cosa avrei potuto aspettarmi se non che la figlia si identifichi con la madre e fra mille attenzione acchiappa colui che la porterà con sé all'altare anche se lei ancora non lo capisce. Dentro resterà sempre in due, in duplice copia con se stessa e aspetterà il suo tempo compiersi come quello di sua madre. Basta drago non voglio ascoltare altro stasera … vorrei dedicarmi alle mie verdure e guardare ancora il passaggio dietro di me … adesso voglio volare.


domenica 20 aprile 2014

FRUTTA 128 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Il gioco delle principesse?
Ad una bambina basta un vecchio telo e delle collane di plastica per sentirsi meglio di Kate Middleton ma poi cresci e ti accorgi che Kate è tutt’altra storia, proprio nulla a che fare con le collane di plastica e teli vecchi; ok, è vero però che la principessa in questione è davvero low cost e si rifila delle vecchie collezioni per le parate pubbliche ben abbinate, anche merce in saldo, una vera e propria massaia della moda ma con gusto: forse per questo piace tanto.
Con le prospettive lavorative odierne magari sognare di fare la principessa con abiti di qualche anno fa è davvero rigenerante e così mi sono specializzata nei saldi complementari, quelli proprio ultimi, con ultime taglie, del tipo "prendere o lasciare" e, combinando qua e là, che ci vuole ... fai la principessa anche tu!
Ma si può essere talmente infantili da giocare con robette del genere con tanto di gravi problemi che ci pesano sul capo? Magari si!
Dimentichi per un po’ i guai e giochi a fare la meno forte con il mondo per farsi un favore.
Poi, arriva quel giorno che ricevi in dono un uovo, uno delle “Principesse dei sogni”, con tanto di corona disegnata e scintillante; il sogno prende corpo: al diavolo Kate con il tutto su misura e si fa largo il mio maglione di "otto" misure superiore alla mia, la mia corona di cartone e la coda reale fatta dai miei pantaloni smollati – senza però il culo della sorella della Middleton – e che fanfara, che importanza mi sono data.
E’ servito però … quando sono uscita per il pranzo pasquale con le mie risultanti dello sconto estremo si giravano anche i tavolini ;) … però alla mia età la mini la porto ancora bene! Anche il tacco della nonna sembrava una roba un po’ freak; come un uovo di cioccolato ti può regalare un sogno. Ve lo consiglio,  a tutte voi capite, e poi mi dite!
Attenzione però alla cioccolata: anche con quella ho esagerato ma, dopo tutto, è Pasqua, anzi auguri cari lettori, Buona Pasqua a tutti voi.

Neo - Yttologie 179

"To conquer death, you only have to die. "

Jesus Christ Superstar - Poor Jerusalem

venerdì 18 aprile 2014

Rispecchiamento 4

La sala dei Dibuk

All'improvviso mi ritrovai con un informatore sconosciuto e con una sala per feste grande, mirabolante, nobiliare e con un prezzo irrisorio. Non credevo a ciò che sentivo e con penna in mano e certezza d’aver trovato il giusto sentivo che mi si dice chiaramente << Sono stata li qualche sera fa …>> chiudo l’appunto, esulto in silenzio come son solita fare, e non vedo l’ora di prendere accordi per poter festeggiare alla grande e con classe senza dover spendere cifre che non possedevo. Giunti sul luogo, nella centralissima viabene della mia città, trovo un giardino incolto, un grosso catenaccio in un portoncino arrugginito e nessun nome e nessun appunto esposto fuori porta, in vista per probabili affittuari della sala. Non mi rassegno all’amarezza di un ennesimo sogno tradito e quando l’evidenza sfonda la certezza qualche volta è meglio non crederci e afflosciarsi nel probabile che è da sempre il miglior amico delle donne; chiedo, mi giro, fermo passanti e il loro silenzio è sempre affermativo quasi come uno schiaffo ma, non mi rassegnai. Freddo gelido attorno ad un sole chiaramente caldo e poi becco un detentore della verità << il salone? Quali feste signora … è abbandonata dal ’55 e non vi sono eredi, è una villa non affidata a nessuno perché non c’è nessuno a cui affidarla!>>  non mi sento raggirata ma solo visitata e adescata da un dibuk che nella sua poca pace trascina le possibilità altrui oltre che le sue. Qualche sera fa lo sconosciuto dibuk era stato invitato in una festa in un antico salone, chissà se è rimasto per sempre a ballare lì il suo tempo? Riafferrai la borsa, mi girai sui miei tormenti e decisi di festeggiare con preziosi tovaglioli di carta nell’angolo mignon della mia cucina. Era il giusto e bastava poco per pensarci prima.

giovedì 3 aprile 2014

Neo - Yttologie 177

"Che ne pensate di questa luna? E' carina, rispondono. Non mi cadrà addosso? I ragazzi ridono. E lui pensa, Fanno bene a ridere, cosi moriranno contenti. Estrae un grosso coltello, li sgozza in modo assurdo e poi se ne va a casa a riposare."
Tratto da La sposa liberata di A. B. Yehoshua

Neo - Yttologie 176

"Dunque, egregi signori, i mussulmani mangiano di notte, gli ebrei di giorno e voi cristiani di giorno e di notte."
Tratto da La sposa liberata di A. B. Yehoshua