mercoledì 18 luglio 2012

FRUTTA 117 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


Ci sono giorni in cui credi che tutto quello in cui puoi "credere" sia un buco capovolto, esattamente uguale a quello di un lavandino che ha perso il sifone.
In questi giorni non sai mai quanto è stato giusto dare e, di quel che hai dato, quanto sia stato utile; dibattersi  non porta sempre a divenire Mandela ma, il più delle volte e nel mio caso specifico, conduce alla vittoria di Pirro, nei fatti ma non nella sostanza.
Anni di lotte in difesa di una regione, di una nazione, di una identità specifica che si è scelta d’avere: anni come un buco, niente da salvare,  nulla da capire.
E così già anni fa dicevamo che qui, nella mia regione, qualcosa non andava -  ma non da quel momento - in realtà la situazione non è mai andata e l'essere ignorati per poi ritrovarsi nel “caso di cronaca”  mi fa capire che la mia cittadinanza, strapagata, è simile a quella negata agli extracomunitari che, pur nascendo nella mia terra rimangono estranei.
E’ duro da capire, è duro da digerire ma entrambe le azioni ci vengono dogliate a forza in uno scenario di taglio del magro – il popolo – e di grasso sul grasso – parlamentari, politici, istituzioni – e, definire ciò che si sente, è come trovare un linguaggio visivo per chi non vede.
Le relazioni fra il potere e la mafia, fra le istituzioni e la distruzione della risoluzione italiana, sono come il sole ma, gli occhiali da sole, li dobbiamo indossare noi tutti e evitare di farci abbagliare perché le cose potrebbero vacillare.
Non è il falso invalido che mi disgusta, né i posti -  pubblicamente meritati - soffiati da questi tizi che mi disturba, mi sconvolge vedere quanto tutto sia davvero irrisorio per coloro che governano e che nessuno scandalo, accertamento, menzione, possa smuovere un pelo dalla poltrona di chi li occupa farcendosi di perversità.
Credo che non cambierà mai nulla e i sentimenti di politica, amore politico, azione politica, lasciano il passo al disgusto, alla apoliticità, all’abbandono del campo.
Mandela e la “Grande Anima” non si sono mai arresi … in questa situazione che farebbero? Mi chiedo quale valore una persona possa avere per sentirsi degna del ruolo “persona” e in molti anni, in molte vite, non mi ha mai sforato il dubbio  di percorrere una strada marcata all’inverso.
Camminiamo contro – corrente e nessun evento atmosferico, legge divina o giustizia morale potranno aiutarci … chi cammina al contrario vede il futuro passargli avanti, schiaccia il passato, non intuisce gli ostacoli che l’attraverseranno.
Politicamente amo la condizione di libertà ma non so quanto sono ancora disposta a bruciarmi sotto il sole siciliano per dire quel che non si vuole - e non può - essere sentito, e non basta la dimostrazione d’un pensiero per poterlo realizzare: il più delle volte le dimostrazioni sono sofismi che ti mostrano … vedere e non capire, questo è ciò che ci chiedono. L’Europa imparerà il trucco e ci caccerà fuori come dall’Eden? Questo Paradiso io non l’ho visto: dicevo qualche tempo fa d’abitarci ma, anche li c’è stato un sofisma … è decaduto anche quello … il preambolo angelico è una condizione soggettiva … chiedilo ai politici se loro abitano in Paradiso? Affermare, annuire, omettere sono tutte loro azioni che ti mostrano la grandezza della disparità di condizione. Non credo più.

http://www.youtube.com/watch?v=5rOiW_xY-kc&feature=related


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