“Sono ancora vivo, e posso
esaminare il mio corpo, questo strumento della mia vita, ma in cui per parecchi
anni abiterà la mia morte. Il corpo: ecco qualcosa che durerà più di me e che
sarà oggetto di sguardi mentre io non vedrò mai nulla. Immagino il silenzio nel
petto; l’immobilità del sangue in tutte le arterie e le vene; il fegato che non
lavora; i milioni di cellule del cervello come le celle di un alveare deserto.”
Tratto da “Paolo il caldo” di
Vitaliano Brancati
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