lunedì 2 luglio 2012

FRUTTA 112 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


Come in un odierno Vietnam incontro soldati scaricati dall’esercito, minati nel corpo e nell’anima, incatenati in un angolo di strada a richiedere la giustizia che loro hanno esercitato. La stessa che vogliono per se stessi perché  hanno dato il meglio di loro e voglio sperare che questo possa bastare.
Oltre duemila e cinquecento i militari che tornano a casa con tumori devastanti, invalidanti, molti non superano i trenta anni … ma quando erano partiti vantavano una piena forma e improvvisamente in loro implode qualcosa. Le strategie militari che sono state adottate, in missione di pace, sono segrete ma l’incidenza tumore, in questi ragazzi, viene avanti rapidamente e improvvisamente ma, non diviene mai una causa di servizio. 
Già, come potrebbe? I costi di danni biologici sono davvero alti ed è preferibile, di certo, far finta di niente o, se si muore in servizio, fare la parata e dire le solite stronzate preconfezionate.
Eccola l’Italia militare che Napolitano ha voluto difendere strenuamente il 2 Giugno scorso … eccoli i trionfi che “Tutti” vogliono, che il popolo paga e in pochi godono.
Paradossalmente ero rientrata dalla visita annuale ai caduti catanesi della prima e seconda guerra mondiale e, piena della loro età sciupata per la Patria e del loro esempio - e sottolineo sciupata  -  incontro un soldato attuale devastato dalle armi – porcate chimiche che distruggono la vita della gente che le usa e, irrimediabilmente, delle persone a cui sono destinate.
Allora il cerchio si completa … sempre delle giovani vittime da immolare e la Patria ha sempre fame di sangue, per il bene dei pochi che poi spartiscono fra loro.
Se non dai sacrifici non ottieni meriti … ma come sempre i sacrifici si fanno da basso e i meriti – e i privilegi – li raccolgono dall’alto: Quanto ancora?
Concludo con una fantastica discussione sugli inglesi e il diritto a prevalere … c’è la libertà d’essere uomini, d’essere soldati, d’affermare una giustizia su di un ingiustizia e la dedico a te, Salvatore Davide Cannizzo, soldato ombra d’un sistema kabuki.

“Sono i regali che ci fa il bel paese che si chiama Inghilterra.” (…)
 “… il socialismo è nato in Inghilterra. E non poteva nascere che in Inghilterra una cosa disonesta e ipocrita come il socialismo.” (…)
“Ma chi diavolo credono di essere?” (…) “… e poi dimmi una cosa, Michele: perché lei deve possedere tutte le materie prime del mondo?”
“E’ un’ingiustizia non molto più grossa della tua.”
“Qual è la mia ingiustizia, sentiamo?”
“Quella di essere ricco, mentre Lucia” e così dicendo Michele indicò la figlia del portiere che stava servendo il vino “ è povera. Tu possiedi le materie prime, che sono le terre, le case, i depositi in banca, e lei non avuto mai un vestito nuovo o un paio di scarpe nuove.”
“Cosa c’entra questo?” (…) “Mio padre, mio nonno, il nonno di mio nonno hanno lavorato per me …”
“E credi che il padre, il nonno, il nonno del nonno di Lucia non abbiano lavorato?” (…) “Già, hanno lavorato, ma non hanno saputo guadagnare. I miei antenati invece hanno lavorato e saputo guadagnare.”
“E il popolo inglese, lo stesso: ha lavorato e saputo guadagnare.”
“Lavorato?”  (…) “ha rubato! … bel lavoro quello di saltare al collo della Spagna e strapparle le colonie! Bel lavoro davvero!”
“E i tuoi antenati, credi che non siano saltati al collo di nessuno? La differenza fra i tuoi antenati e quelli di Lucia è che i tuoi sono saltati al collo degli altri e i suoi non lo hanno fatto.”
“Ti sbagli, ti sbagli, ti sbagli! … Gli uomini si sono tutti salvati al collo. E’ la legge dell’esistenza. Ma i miei antenati hanno vinto e quelli di Lucia hanno perso.”
“Questa è la legge della forza” (…)
“Naturalmente, la legge della forza!” (…) “… e quale altra legge vuoi che ci sia?”.
“E allora” fece Michele, rivolto al padre, “se non c’è che questa legge, piegati davanti ad essa e riconosci all’Inghilterra il diritto di possedere colonie e materie prime.”
Tratto da “Paolo il caldo” di Vitaliano Brancati


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