martedì 31 dicembre 2013

Neo - Yttologie 166

Se catturando un pezzo di cielo ho riempito l'anno trascorso, mi basta lo sbiadito attorno per cucire nuove nuvole su quelle tatuate dal tempo. Buon Inizio d'anno!

lunedì 30 dicembre 2013

19 Ladette ;)

This night I are unhappy about to Schumi’s life and I do not want sleep because I does know if he tomorrow will again live.

domenica 29 dicembre 2013

18 Ladette ;)

The night is a meet among to be and don't to be: be careful to give away priority!

sabato 28 dicembre 2013

17 Ladette ;)

If you have a wax candle that seems a bomb don’t give up, you have the chance to use it as a pretty New Year’s ornament.
Start with using sea salt and gift wrap and you’ll made an ornament same as a photo.

If you try it, show me your results.

venerdì 27 dicembre 2013

Neo - Yttologie 165

"Chi è al tempo stesso un intruso e un mite è condannato, con logica implacabile, a scusarsi tutta la vita."
Tratto da "La festa dell'insignificanza" di Milan Kundera

giovedì 26 dicembre 2013

16 Ladette ;)

I’ve saw another version of movie “Sabrina” and I know who the script of book same haven’t any trace about it. Only Harrison Ford was the interesting character and again he is handsome as man  who have to doing the character in the comedy.

mercoledì 25 dicembre 2013

Neo - Yttologie 164

E' una questione linguistica anche la mia proposta e il fatto di non tradurla non deve far pensare ad un limite comunicativo ma solo ad una affermazione di regionalità piuttosto importante.
Natale, che dire di più? Quando non ti puoi far fotografare in famiglia e mostrare le foto in compagnia a causa del furto d'immagini e altre cose similari, che cosa mi resta da dire? IO MUTU SONO. Ovvero non posso parlare, non posso mostrare, non posso appartenere, che cazzo ci sto a fare in rete?
Come in tutto arrivano gli scassaballe e limitano la libertà: nelle case i ladri, nella società i censori, nella rete i furti d'immagini e tutto diventa sempre più povero. Non potrebbero le grandi menti informatiche risolvere definitivamente il problema? Sino ad allora Io Mutu Sono e scrivo a metà e mi mostro per un quarto. Cavoli che storie!


lunedì 23 dicembre 2013

Neo - Yttologie 163


Sonno, Smaltato le unghie, Sconfezionato alcuni ricordi, Schiacciati i pensieri cattivi, Sconvenientemente seduta rifletto su domani notte ... e ascolto Cocaine!
Le unghie come un mazzo di carte con una sola posta in gioco: il nuovo rilancio dei dati.
Mani pessime, unghie corte e pelle disidratata ... sono pronta per Natale!

domenica 22 dicembre 2013

15 Ladette ;)

For this Christmas I thinking to do a strange tree made to scented Potpourri of various colours.
Do you like it? I like too much. If you’ll want you may copy it.

sabato 21 dicembre 2013

14 Ladette ;)

Today, I saw a autumn leaf who fluttered into a grill and I knew who will arrive a difficult winter for me just like the leaf. I know, it’s coming my winter.

Neo - Yttologie 162

"Non ridere. Parlare senza attirare l'attenzione non è facile! Essere sempre presenti attraverso la parola ma restare inascoltati richiede del virtuosismo!"
Tratto da "La festa dell'insignificanza" di Milan Kundera

mercoledì 18 dicembre 2013

Neo - Yttologie 161

"Da tutto il mio discorso avrete capito che l'azione mi è sempre piaciuta più della immobilità, la volontà più della rassegnazione, l'eccezionalità più della consuetudine"
Italo Calvino

venerdì 13 dicembre 2013

13 Ladette ;)

I've found a new interest to do in the gym as reading a book at the same time when I run ride bicycle 

domenica 17 novembre 2013

12 Ladette ;)


When comes christmas time I think of replace in my home whatever  old thing with things that can be recycle. This year I'll recycle a dead tree in earthenware. Then I'll  add a little balls in lace. Do you like it? 

I like too!

venerdì 15 novembre 2013

Neo - Yttologie 161

"La mia colpa, d'avergli dato troppo di me, senza valore, ho questa pena, oggi: che io sono una che non gli può parlare, una di cui riderebbe."
Stefano Pirandello, "L'innocenza di Coriolano"

giovedì 7 novembre 2013

Neo - Yttologie 160

"Come faccio a descriverti un sapore?"
Succedeva ieri mattina in un negozio di prodotti etnici con molti sapori e generi da scoprire. Una signora, poco formata ma molto curiosa, chiedeva con insistenza al commesso magrebino di descrivergli il sapore di un prodotto, nel tentativo forse di non spendere i pochi soldi in prodotti non di suo gusto. La sperimentazione costa, e non solo quella scientifica, e noi italiani non abbiamo ancora perso la voglia di sperimentare. 
Già, come si descrive un sapore? Sono così ancorati a quel che siamo, al come siamo cresciuti, al nostro retroterra esperienziale, che non è davvero possibile improvvisare una spiegazione; come quando da ragazzina ti descrivevano com'era un bacio o l'odore della nutella; ognuno ci metteva dentro tutto se stesso o, ancora di più, quando Willy Wonka descrive la categoria "parenti" e dentro fondeva il suo passato di ragazzino con mega apparecchio ai denti e il suo desiderio di caramelle. 
Ancor di più è difficile descrivere un sapore con le mille sfumature che prendono nell'anima o i mille ricordi legati a volti e situazioni vissute.
Mi piacciono molto i broccoli che, notoriamente, sono gli ortaggi più detestati per l'odore, la digestione, la difficile gestione insieme ad altre verdure, ma io li adoro: faccio puzzare la casa, tengo le finestre aperte anche in inverno, ma li cucino ugualmente: se dovessi descriverne il sapore mi fermerei, immobile al piacere che mi procura, al pensiero del suo fondersi con la ricotta fresca, e direi solo: "Sono come la domenica mattina di Pasqua, quando, dopo la messa, torni a casa e sai che ti aspetta un pranzo speciale e molta molta cioccolata" ma mi rendo conto che il sapore non è emerso e a nulla serve dire "Agro, dolce, forte, amaro" perché ci sono le vie di mezzo che non si possono descrivere. Ecco, l'uomo è una via di mezzo e il valore della sua vita è fermo al punto di non esserci sufficienti parole per descriverlo. La vita è vita e il suo sapore non è conoscibile.

venerdì 11 ottobre 2013

11 Ladette :)

I've started a oriental dance course because I sway my hips as a polar penguin!
Did you have walked as a polar penguin?
Of course, you did not tell me any word about this argument but you wouldn't  say to unknown as me nothing about this …ok, see you!

Neo - Yttologie 159

Per le vittime di Lampedusa: l'avevo scritta qualche anno fa e adesso è tornata carica di significati.


Jalii
Mare intorno e nuvole per coperchio… dal fondo piatto d’una barca oscillo dondolato come in un ventre di legno e le vibrazioni scuotono tremori e spasmi e un cielo immenso … sopra me…
Pesa l’aria, pesano le nuvole d’un grave e teso tempo… dei millenni che le hanno attraversate e che attraversano me… nel fondo piatto d’un ventre tremolante che procura spasmi…
Circondato da acqua non utile… fluido per pesci… ho le labbra gonfie e il mio ventre tremolante… gonfie e sanguinano … acqua per pesci, niente per gli uomini…spasmi nel ventre di barca… cielo fuori dimensioni e caldo… 
Galleggio senza meta… solo con le pustole per compagne e nel mio ventre solo spasmi… in quello della barca tremori e sciabordii non finalizzati…
Tocco terra… ci riuscirò… ho sonno adesso e m’addormento con il mio ventre vuoto, questo cielo grave che mi schiaccia e un sogno chiuso fra le pustole delle mie labbra…
Acqua per pesci… sognerò quella per gli uomini…
Uomini da fare fuori la barca… senza spasmi ne tremori… pustole chiuse in un sonno senza risveglio…


giovedì 10 ottobre 2013

Neo - Yttologie 158

"Yet if she had been an example, poor woman, she had been an awful one; she had been, she would have supposed, of more use as a deterrent than a hundred blameless mothers as incentives."
Edith Wharton  - Autres temps ...

lunedì 9 settembre 2013

Contorno 175

Ascoltami mare perché di parole si può morire,
ascoltami terra perché d'equilibrio si può cadere ... 
se resto sul davanzale della finestra e vi guardo entrambe posso trovarmi fra cielo e terra senza stripparmi di me ... se penso a voi due non posso pensare anche a me e rendermi finalmente utile.
Non dormo più da quanto mi penso e da quanto in considerazione ho solo me stessa, e gli altri, e adesso non vorrei più considerare nessuno, niente, neanche me. Qui a soffrire sono una campionessa, sempre e comunque perché di troppa analisi si muore; guardo fra cielo e terra con l'equilibrio difficile della vita e vedo chi prima mi risucchierà, intanto aspetto e vedo che succede. Succede che son venute fuori le rughe ... ora sono diventata persona anch'io!

domenica 11 agosto 2013

Contorno 174

Guardo lo spiraglio di luce crociata, quel piccolo e maledetto tondo che mi tiene in collegamento con il mondo; ormai un cordone di ferro.
Un po’ di luce biancastra suona come i bonghi a raccolta d’un popolo africano o magari tibetano … sono sotto pressione e, in questi momenti i popoli mi sembrano uguali, la gente mi sembra uguale e le differenze non passano da un buco sagomato da altri per la visione parziale di alcuni.
Occhi bassi e tocco veloce, il mio sguardo da furetto mi fa lanciare occhiate disperate verso quel buco, quel cannone di vita che il padrone ha chiuso.
Il sole, a quest’ora splende sempre il sole,  qualcuno cammina sulla mia testa talmente veloce da sentirne il ticchettio dei tacchi superare il rumore delle macchine veloci che tagliano e cuciono dalla mia parte del buco, quella di sotto, quella nascosta; aldilà del foro c’è la vita che non trovo di notte quando mi rimandano a dormire nel mio spazio.
Una volta sono nata e qualcuno l’ha saputo; quella volta lì qualcuno ha desiderato registrarmi su  documenti,  m’ha fatto delle foto così come si fanno ai neonati, lì erano tutti come me.
Adesso nel nuovo mondo “non ci sono”, non mi conoscono, la madre realtà mi tiene in vita attraverso quel buco e la stanza partorisce ogni sera tutte noi per restare ugualmente gravida la mattina successiva.
Sempre li, sotto i tacchi di qualcuno. I miei occhi guardano spesso il buco di libertà e quando il mio Essere scalcia nel mio ventre, su cui resto piegata per tutto il giorno,  penso che la mia creatura non nascerà in una terra dove tutti sono come lei, nessuno le farà foto per via del tempo, un registro non lo riconoscerà … siamo straniere, figlia che aspetto, qui nessuno scrive di te e di me.
Se nasci al Paese diventi conosciuta, qui solo alla maggiore età e per quel tempo avrò ormai finito di cucire milioni di camicie, varcato la stanza gravida per milioni di volte e attraversato il mondo per incontrare un registro che ti registrerà.
In quel tempo il buco si aprirà e non dovrò far passare la luce pensando che sia un pezzo di realtà:  sono solo le Parole di una Camiciaia alla sua Pancia.
Buio, aprono la porta e solco il mio angolo guida-riposo-casa … domani rincontrerò la luce sotto lo stesso profilo. Un buco, una serratura, una forma senza libertà.



Neo - Yttologie 158

“ E’ stranissimo il fatto che i nostri organi digerenti dominino a tal punto l’intelletto. Non riusciamo a lavorare, non riusciamo a pensare se il nostro stomaco non lo vuole. Ci impone gli stati d’animo e le passioni. Dopo le uova e pancetta, dice:
<<Lavora!>>
Dopo la bistecca e la birra scura, dice:
<<Dormi!>>
Dopo una tazza di tè (due cucchiaini per tazza da lasciare nell’acqua per non più di tre minuti) dice rivolto alla tua mente:
<<Ora alzati e dimostra quanto sai essere forte. Sii eloquente, e profondo, e tenero; contempla con occhi limpidi la natura e la vita; apri le candide ali del pensiero e innalzati (spirito che ha del divino) sopra il turbine del mondo, sempre più in alto, attraverso infinite distese di stelle fiammeggianti, fino alle porte dell’Eternità!”.
Dopo le focaccine calde, dice:
<< Sii ottuso e senz’anima come una bestia dei campi … un animale senza cervello, dagli occhi indifferenti, senza un solo barlume di fantasia, di speranza o di timore, di amore o di voglia di vivere.>>
E dopo il brandy ingerito in quantità sufficiente, dice:
<<Suvvia, sciocco, sogghigna e cadi, affinché i tuoi simili possano ridere … sbava nella follia, farfuglia suoni insensati e dimostra quale imbecille impotente è il pover uomo il cui intelletto e la cui volontà affogano, come gattini, in due centimetri d’alcool!>>.
Tratto da “Tre uomini in barca” di J. K. Jerome




sabato 10 agosto 2013

Tenth Ladette ;)

How much worth a Bolivar?
“Famo a fidarse!” “We can trust to each other!”.
That expression alluded to the movies style “Monnezza” http://it.wikipedia.org/wiki/Er_Monnezza.
In that movies we all laughed because they illustrated  many nonsense about people.
Today I went to an open-air market and I bought some fruits but after I took them I've found between the coins one Bolivar.
I felt dupe because one Bolivar worth six time less than one euro. I’ve been silly too!


venerdì 9 agosto 2013

Ninth Ladette;)


I’d like to tell you a little story.

During the run: 
First round:a man was lurching and looking for something with apprehension; 
Second round:that man was more worried than before and seemed more anxious; 
Third round:the man screamed “Veni, veni cà! Come back, come next to me!". We thought he had lost his dog and we justified his behavior; 
Fourth round:he was chasing a big pigeon and screaming “Veni cà ti pigghiu!Come back to me and I will grab you!”.We thought he was unable to tolerate the too warm temperature or he simply wanted to capturate his dinner; 
Anyway,at last round,the man disappeared but we saw some feathers on the asphalt: he had procured his dinner!
http://www.youtube.com/watch?v=XAYhNHhxN0A

mercoledì 7 agosto 2013

Contorno 173


Sfrigolio addizionato ad un passo dopo l’altro attraverso tacchi, vertiginose zeppe, runner tecniche di primo impatto, sempre e comunque No More Blues.

Sfilare incompleto di avvolgenti contenitori in nailon, lycra, filo di scozia con pizzo autoreggente o innocente basso cotone sulla caviglia,  sempre e comunque No More Blues.

Rigonfiamenti verdi o blu e pulsare sotto pelle di venosa vita in vene distorte da una life a “passeggio”  su equilibri ormonali dispotici, sempre e comunque No More Blues.

Arrossato e scomposto l’appoggio, le dita, le unghie distorte dalla fatica, ridotta la pianta che si piega in scarpe difformi ma l’arco è devoto, riflesso e incurvato, sempre e comunque No More Blues.

Falcate diverse per alterni bisogni  verso qualcosa che tarda  a venire o è presto ad arrivare, slancia svelta, salta, sgambetta allarga il passo se vai di fretta, sempre e comunque No More Blues.

Strappa, hai capito strappa! O graffia di lametta che possa la gamba essere perfetta; lisciale, uomo, con passione ma non troverai imperfezione, sempre e comunque No More Blues.

Percorrile tutte sfiorando e morendo, conoscono la strada del tuo tormento, si trova in cima e non poco lontano fra poco allontanerò la tua mano, sempre e comunque No More Blues.

Incrocia e distendi, solleva e ripiega, non darmi ordini o incrocio l’attesa, vivo i miei attimi a ritmo sicuro aspettami, se puoi, all’oscuro, sempre e comunque No more Blues.


No more Blues dentro una donna che vive e s’appoggia su fragili arti: “Che gambe!” tu dici ma non darmi più il tuo Blues.

domenica 4 agosto 2013

Neo - Yttologie 157

“In quel momento perdonai tutti i miei amici e i miei parenti, nonostante la loro malvagità e la loro testardaggine, e li benedissi. Loro non sapevano che li stavo benedicendo. Insistevano nella dissolutezza, completamente ignari di quello che io, lontano, in un cosi pacifico villaggio, stavo facendo per tutti; ma intanto lo facevo e desideravo che potessero saperlo, perche volevo renderli felici.”

Tratto da “Tre uomini in barca” di J. K. Jerome

sabato 3 agosto 2013

Eight Ladette ;)

In my flat not working nothing! The air-conditioner has dripping, the walls haven't colors, and other things do not work but I have a possibility of going in a journey: What do I doing? What do I choice? I’ll go in journey. Bye Bye!

giovedì 1 agosto 2013

Contorno 172

I’d want going to see a concert of Jane Monheit in my city and I’d sing as she for that only night.
Then we’d going to go in square Bellini and we’d sing for only people and looking for their cheers.
I’m dreaming  too.


Mi rivesto d'una classe infinita, un abito brillante che muta il mio aspetto e le mie iniziative e il tutto avviene perché ascolto Jane Monheit ... dio che classe e una voce che ti fa diventare burro e ritrovo il mio angolo jazz abbandonato per troppo tempo, in verità ho abbandonato me per troppo tempo.
Nessuna cura particolare e abbigliamento ginnico è divenuto il mio sempre, non sembro nemmeno più una donna e ... mi viene da ridere perchè non accoppio più nulla, nemmeno il reggiseno con le mutandine.
Oddio che disastro che sono ma fra poco parto per una nuova avventura, così come sono partita adesso con questo brano: eccolo tutto per voi
"Cosi è la vita; non siamo altro che erba da falciare e da mettere nel forno ad asciugarsi." dice Jerome in Tre uomini in barca ma sarà mica vero poi? Mi chiedo cosa succede all'erba appena uscita dal forno ma, si sa, io voglio sapere sempre quello che succede dopo; è un mio limite che volete farci.
Un bel giorno con la Monheit da concludersi con il maestro italo-americano Pizzarelli John perchè di Pizzarelli musicisti c'è una intera famiglia ma a me interessa John ... buon ascolto 

venerdì 26 luglio 2013

Contorno 171

There was need of chill out.
I had  hear a sound of earth.
Today I’m knew about Nanga!
Now I'm writing a tale about he ...
Nanga è l'uomo che percorre a piedi l'Africa, si finanzia con collane di semi naturali e di foglie raccolte e vive, soprattutto, raccontando le sue storie: in casa, in villa, a scuola, dovunque lo vogliate invitare lui viene e racconta le sue storie.
E' un personaggio eccentrico, uscito da qualche libro d'avventura, grottesco a suo modo con una barba simil bianca che un giorno sarà stata o rossa o bianca e un codino disfatto dal colore identico della barba.
Ho acquistato una collana da quell'uomo e me ne ha date due allo stesso prezzo; credo che siano foglie trattate che presto fotograferò e le ho colte al volo durante la mia corsa al parco insieme a mio figlio.
Nanga m'ha detto che la terra mi ha chiamato e magari ha sentito i miei malumori ... dipingo la mia vita a piccoli tocchi che riempio con il calcestruzzo dell'improvvisazione e correre è un dono che ho paura di dichiarare perché tutte le volte che dico che qualcosa mi fa stare bene improvvisamente sparisce.
Nanga m'ha fatto stare bene: sparirà anche lui?
Delle sue mille collane e delle sue fantastiche storie vorrei cucirmi un abito di vita: avrò il tempo?
Nanga m'ha detto che la madre terra mi ha chiamato, almeno stasera ho scoperto d'averne una perché dell'altra non se ne hanno notizie. L'avrò smarrita al momento della nascita e m'avranno lasciato con la strega di Biancaneve che la mela me la offre a dadini da una vita, risultato lento ma sicuro.
Ma, sei sicuro Nanga che la madre terra chiamasse proprio me o qualche runner a me vicino?
Boo ... io la collana l'ho comprata e con il costo di una ne ho avute due; sarà che Nanga s'è sbagliato?
Profumo d'incenso ... mi sto santificando la sola!

venerdì 12 luglio 2013

Contorno 170

Oggi a lezione ero distratta: ultimo giorno del corso, caldo, pensieri alla linguistica e all'inglese che ancora non ho inquadrato. Ho cominciato a scarabocchiare su un fogliettino usato ed ho immaginato tanti cappelli, tutti diversi, tutti uguali: un cappello per tutti.
Che vorrà dire? a dire il vero non lo so ma ho continuato a scarabocchiare ancora fin quando sono stata scoperta ed ho poi ripreso.
Ecco al professore di stamattina, che è un medico, gli ho riservato il cappello con il piumaggio, quello svolazzante ed imperioso ... il mio è quello capovolto al centro del foglio - sempre egocentrica! - e poi molti altri e ad ognuno il suo.
Di che cappello siete?

giovedì 11 luglio 2013

Contorno 169

Aprire un circolo di lettura! Idea interessante ma non riesco a selezionare un autore condiviso e nemmeno tanti lettori, forse nessuno, poiché è più interessante leggere e internettare con il telefonino che riunirsi, confrontarsi, guardarsi negli occhi o magari contestare un personaggio, una trama, una impalpabile schiacciamento letterario in confronto a stupide battute, immagini passate, risate false in emoticon ... tutto per non scommettere la mente nel far altro che veleggiare fra il niente e il poco.
Magari l'esperienza arricchisce, l'esperienze anche le più difficili, aiutano a capire o magari a galleggiare sulla superficie dell'olio societario: meglio il vuoto, questa è già una scelta.
Il circolo di lettura prevede materiale umano, cose che giustappunto è ormai un articolo fuori commercio; un rituale scomparso e il parlarsi, disdetta contro natura ... a passo spedito e con i miei occhi da falco vedo il sussiego che procuro e continuo a leggere da sola, alone, e varco la mia soglia.

sabato 6 luglio 2013

Contorno 168

Serata fra amici, discussioni politiche e sfuriate da ambo le parti su quella specie di cinque stelle a cui io ne darei solo meno una. Amici solidali a cui voglio bene ma che si distruggono in una politica che muta le forme e le menti dei poveri cristi. Ho lo stipendio bloccato sino al 2015 e aspetto il mio adeguamento da cinque anni, non ho avuto pagato il progetto eppur io sono la privilegiata, la parte d'Italia che pascola sui campi ancora pieni d'erba.
Io la odio la politica per come ci costringe a vivere, per come ci costringe ad odiarci e sul nostro odio costruisce il proprio avvenire.
Sto odiando anche questo Paese ma, per il momento è quel che ho.
Leggo, in inglese, devastanti testimonianze d'una persona che vive senza la madre, morta giovanissima di cancro, e subisco telefonate anonime  a mezzanotte, anche alle due, per pochi squilli che t'allarmano pensando il peggio per le persone anziane in famiglia ma che tacciono subito dopo, godendo dello stesso disinvolto segnale.
Una denuncia? Ma i carabinieri mi riderebbero in faccia eppure non lo dovrebbero fare perché la gente muore a partire da minchiate del genere e finisce la propria tranquillità dotandosi della provvista paura che è riservata alle donne.
In Italia va tutto bene, basta avere ancora un telefono per poter esercitare una sorta di onnipotenza; in Italia va tutto bene fin quando non andrà tutto male ... cosa si può definire male non è noto ai più.

sabato 22 giugno 2013

Contorno 167

La vita vedi è lassù,
persa fra i tuoi occhi di vetro e il tuo antico cappello.
La vita è passata come il tuo sorriso di rado accennato,
come tutte le paure che fissi ogni notte prima di dormire.
Lontano ci sono io e la mia buonanotte ...

mercoledì 19 giugno 2013

Seven Ladette ;)

I had met you in a well coffee in city centre and we have talked about a immigration’s second generation and this have meant clearly and I felt immediately empathic with this situation. I think who you to be grew up separated a two very different cultures and you today has very confused because anywhere you have lived didn’t mean belong in anywhere place. I felt this me too!

martedì 18 giugno 2013

Neo - Yttologie 156


“Com’erano sereni e imperturbabili gli occhi del Signor KnaaK! Il loro sguardo non arrivava al fondo delle cose, in quel punto lontano dove diventano complicate e tristi; i suoi occhi non sapevano niente, sapevano solo di essere bruni e belli. E proprio per questo il suo portamento era così fiero!”

Tratto da Tonio Kroger di Thomas Mann

domenica 16 giugno 2013

Neo - Yttologie 155


“Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo era il fratello del respiro. Con esso penetrava negli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere.”
Tratto da "Il profumo" di Suskind


venerdì 14 giugno 2013

Six Ladette ;)


What do you think about this movie?
I think that are short pearls of a little boy. He's a genius boy. He's my son!

giovedì 13 giugno 2013

Five Ladette ;)

When Clarissa Dalloway has knocked in my door, at early morning,  suddenly all changed and all became frightening because she’s talked of herself for talking of all other people, she  described cruelly  the modern women but she talked  strong and true for me  too.

venerdì 31 maggio 2013

Four Ladette ;)

Shall I have a possibility pass my exam to?

I think that won't succeed because I have done many mistakes but I'll try again … see you late!

domenica 26 maggio 2013

Three - Ladette ;)

Don’t give me a flowers because I eat they.
I’m sure that don’t believe me because it's very simple think that I'm talking with much lies but I‘m talking only for the true.
Sunday morning and my husband gave me a bunch of roses for "remember ours engagement day" and I thought to that gift was very pretty and that allowed me to loved he a great love.
I’ve  thinking certainly to that roses were died  in much time soon and I’ve thinking of cooked it.
I had prepared a risotto of roses  with some butter and parmigiano and He had ate with a good hunger but a later day he understood that he had eaten some my flowers of a day before.
He has told  me with to much sighed that a another year he’ll give me only a old big cheese. He had right.

martedì 21 maggio 2013

Two - Ladette ;)



I liked watching my old pictures because that are really myself  in my history; maybe watching a new picture I think has forgotten  all about my past.
I have got new hopes for me and I have got another dream for me.
I think which that "mode-thinking" will useless because I know who I'll rest alone inside the my mind ... that allow me to be alone. This is fine!

venerdì 17 maggio 2013

One - Ladette :)



No matter if my nails will be a dark colors because I remember what you said me … “she’s some bucked  about the ordinary things … she’ll be get mad”
Don’t  worry dear mother-in-low I’ll know my destiny and that will be rest  with you forever!” I’ll laugh for that but is true,  I’ll laugh because you think badly about me!

giovedì 16 maggio 2013

Ladette :)




I thinks who that days is a very complicated because I haven't any hours for ultimate my studies and too prepare the confirmation day of my son.
In this days I felt very sad because I’m running every days for much times with many meetings and I haven't speechless about my work I felt like really much sick … I thinks to peoples can be very disagreeable but I haven't says really that words  ... suddenly  I'm  amiably  smiling to but I think "I like be only gently mad!". Maybe I be that.

lunedì 13 maggio 2013

Contorno 166


Fragole: vita tutta in ventiquattro ore!
Poste in frigo nel pomeriggio di venerdì tutte rivestite d’una soda corazza puntiforme, succosa d’aspetto ma arricciata già da giovane: non serve il tempo ad una giovane fragola per farle capire che un leafting andrebbe pure fatto.
Lo splash da semi-ammuffito con il manto grigio-erba e le aeree spore  hanno segnato il lento  sibilare delle ore: cazzo, oggi è lunedì e son troppi giorni per far vivere delle fragole.
Chi abbia vita più intensa al momento è difficile da definire: fra me e te, fragola, è  un bel definirsi e adesso mi sento soda e sveglia come l’uovo dei cento anni Seng Hua. Conservo lo stesso colorito con la sola differenza che il rovesciarsi delle fragole marce sulle mie gambe mi ha solo resa appiccicosa, oltre che rossa, e m’attacco a tutto ciò che mi passa accanto come affetta da resina d’albero.
Decisione drastica: frullate! Adesso sono frullata anch’io … bizz bizzz bizzzz spingo l’interruttore verso il mio letto.

domenica 12 maggio 2013

Neo - Yttologie 154


“Lei era un animale, e io ne ho fatto un uomo. Un’impresa addirittura divina. Permetta che io sia commosso!”
Tratto da "Il profumo" di Suskind

sabato 11 maggio 2013

Contorno 165

Compleanno!! Come ricucire delle maglie smagliate d'un abito in filo ... saluti e auguri internettiani e vita da copione giornaliero con qualche sorriso in più. Coltivo un sogno da diversi mesi: una mega torta di cioccolato e pistacchio, molta crema al pistacchio ma ottengo un panettone al sapore di pistacchio: l'ha fatto il mio lui ma scatta la mia delusione. Inevitabili ripercussioni sul sistema famiglia: era evitabile?
Certamente si! Era solo una stupida torta che mi fa lievitare appena la guardo ma, non si sa perché, ci tenevo tanto da far scattare le mie proteste. Potevo evitarle ma non l'ho fatto. Eccomi bisbetica e nessuno mi fa davvero un complimento per come sono: ho bisogno d'un dannato riconoscimento sociale del mio esserci adesso, in questo momento, e mi sono sfogata con una torta che non era il mio sogno. Non si diceva una volta "basta il pensiero" perché a me non è bastato? Chissà che mi aspetto ... sempre più e mai soddisfatta ... praticamente sono una idiota! Auguri!

lunedì 15 aprile 2013

Contorno 164

Non so voi ma, le cose vecchie, a me vanno bene, anzi meglio, di quelle appena acquistate! 
Si passa del tempo a risparmiare per riacquistare qualcosa che è poi peggiore - spesso più scadente - dell'elemento sostituito e dura, in termini di uso, anche nettamente di meno. Mi sembra l'economia al contrario e il valore disgiunto in lotta con i tempi e ... niente che vada in porto come dovrebbe: potenza dell'Italia a testa in giù.
Riparte il mio progetto psicomotorio - vorrei far notare a quasi fine anno - e mi approssimo a lavorare, per un terzo delle ore necessarie, in una stanza che era già piccola ma, adesso, è anche piena - strapiena - di banchi e sedie della scuola dell'infanzia con l'aggravante che dovrei comunicare ai piccoli l'ordine ma vedono il disordine e permettere il movimento e invece devono stare attenti a non finire in ospedale. Ecco, qui è tutto così: poco, niente, male, squalifica del buono che c'era. Poi siamo tutti europei nelle norme vincolanti ma non in quelle necessarie.
Vi parlavo del vecchio: la mia vecchia macchina fotografica. Ha l'alloggiamento della memoria appiccicato con del nastro, il display storto, i pulsanti insensibili e i comandi quasi del tutto cancellati - vado ormai a memoria - ma le foto che produce sono di una bellezza eccezionale. Particolari dei visi dei bambini e una speciale plasticità nei loro movimenti che la nuova non riesce a cogliere in nessun modo. Anch'io sembro una figona e la cosa può anche non dispiacermi considerato che fra vent'anni questi bambini rivedranno le attività proposte nella loro scuola - compresi di banchi e sedie - e si ricorderanno d'una psicomotricista che poi non era da buttare nonostante l'età.
E' un tocco di auto-gratificazione ma talvolta penso che sia necessaria ... ritorno a studiare e sono,  per questo, insofferente ma un "brava" alla mia macchinetta mi sentivo proprio di dirlo e così ho fatto. Ora a lavoro!

lunedì 1 aprile 2013

Contorno 163


Di fronte al mare bigio e accigliato di una pasquetta da primo aprile. Non ho preso pesci d’Aprile ma solo onde e fragili schizzi sul mio semplice foglio. La matita è spuntata, come sempre, e la confusione attorno di passanti, di curiosi, di famiglia, si aggira alla ricerca di risposte o affermazione quando io cerco la luce sui miei pensieri ribelli. Adopero gli schizzi conoscitivi per fotografare il mio cervello e, per una attenta alla fotografia, questi scarabocchi diventano anche una chiave di lettura. Recupero, o provo a recuperare, una abilità persa come adesso sto provando a recuperare la mia infanzia, i rapporti sociali alterati, il rispetto per il mio corpo e l’accettazione per il mio tempo cronologico. Non sempre ci riesco e, la maggior parte delle volte, urto qualcuno, infrango tabù, vengo perseguita e giudicata, allontanata, ed io soffro per questa apologia della mia vita ma continuo a correre a mio modo. Corro con una gamba dolorante, forse una pubalgia, e così procede il resto della mia vita, zoppicando su di una gamba che mi  impedisce di salire le scale necessarie per giungere nel mio appartamento.

Adesso arrivo agli schizzi: seduta di fronte al mare immagino, fra segni e croci, un verme che divora una foglia. Uno stereotipo del sistema che magari avevo dentro non riuscendo ad identificarmi con la foglia o con il verme: sono mangiata o mangio? La voracità in questo frangente è solo il segno del mio deperimento interiore con qualcosa che manca e con altro che difficilmente si aggiunge alla mancanza. Quindi certamente divorata ma nella vita Io divoro: il mio preminente impegno è per il cibo e la sua strutturazione oraria e calorica durante il giorno e, spesso, non guadagno il sacrificio. Il peso s’allarga o restringe a suo piacimento e senza stabilità e mangio spesso molto più di quello che il mio corpo mi dice di fare. Sono verme e foglia insieme e non so bene chi finirà prima l’azione dei due. Aspetto.


La "rotazione del mio bambino": non lo è più bambino e mi accorgo di questo in tante cose; più alto, ragionamento strutturato in modo diverso, altri interessi, alla ricerca della socialità anche se pur virtuale – povera stella non so che cosa l’aspetta – cambio netto di strutturazione fisica. Oggi si agitava per un granchio che si arrampicava sugli scogli ed io ho voluto emulare la sua rotazione: Non ha esatte le proporzioni ne i gesti e ancor meno la distribuzione corporea ma ho sentito e colto una sua rotazione e l’ho voluta fermare. Una estroflessione verso il mondo che naturalmente sta facendo e che io posso solo cogliere, registrare e non fermare. Si chiama vivere.


Uno scarabocchio senza senso; ho iniziato da questo nulla ed è rimasto tale. Probabilmente è l’inizio e la connessione del mio Io esterno con il mio subcosciente e, in questo passaggio, la confusione e la fuligine mentale offusca le strade e nega le motivazioni oltre che le forme riconducibili a qualcosa. Li c’è la confusione che connette ed ha valore solo per quello, come fare una telefonata al proprio mondo interiore senza prendere immediatamente la linea. Vale comunque il tentativo. Adesso devo telefonare agli amici che mi hanno augurato qualcosa in questi giorni, non so esattamente cosa, ma mi hanno cercata è già un merito. Vado!

sabato 30 marzo 2013

FRUTTA 127 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


Madame du Barry e Battiato: quale legame?
“Siamo in rivoluzione francese ma non violenta”, questo almeno dichiara Grillo certo con i suoi modi e le sue raffinate maniere ma, è pur vero che durante la rivoluzione francese non c’era poi tutta questa eleganza. Battiato l’ha detto, certo con i suoi specifici modi, ma l’ha detto: “troie” praticamente un “troiaio” fra uomini e donne … svendite simili le ho viste solo al mercato del pesce. Ma, qui la verità non si può dire o sei catapultato fuori e senza appelli; la differenza fra il detto e il pensato sta nelle troie (maschile/femminile) che comunque – Battiato o no – ci stanno e sono tutte li come … Madame du Barry. Lei pare che facesse impazzire il Re con l’essenza d’ambra spalmata proprio lì, ed era un richiamo potentissimo, da diamanti ad ogni incontro e molte proprietà terriere. Mi ricorda le parlamentari italiane che di grano ne hanno messo parecchio da parte. Discuto alla Madame l’igiene ma, stiamo parlando della Francia e del periodo pre-rivoluzionario,  pertanto di acqua e sapone ne avrà conosciuto poco e gli odori saranno state delle sinfonie del disgusto, almeno per me!
Battiato conosce la storia perfettamente e la sua cultura è superiore all’intera ARS regionale siciliana pertanto conosce l’etimologia di troie e anche l’uso abituale per cui vengono adibite. Lui, non s’è sbagliato come Madame du Barry non ha sbagliato quando sola, manovrata dal marito di comodo - la usava come prostituta d’alto bordo - con il suo viso d’angelo e figlia illegittima d’un monaco s’è trovata a sostituire la Madame de Pompadour nel gravoso compito della favorita – sessuale – del Re. Lei ha usato le sue carte facendosi chiamare così, come meritava d’essere chiamata,  e tutte le mode che lanciava erano frutto delle sue spalmate d’ambra. QUELLE attuali, istallate nei palazzi del potere, non amavano ricordare la loro provenienza e il mestiere che esercitano, come ci sono arrivate e tutte le cose che son costrette ad inghiottire nell’arco della loro vita parlamentare. Hanno diamanti, proprietà, potere ma vogliono pure la dignità. E Battiato? Lui ha raccordato il presente e il passato, le due rivoluzioni che camminano ideologicamente parallele e le ha definite. Ad uno storico si può dar colpa degli errori della storia? Al Battiato storico e puntualizzatore pare di si. La definizione sua è, per me, la più veritiera.

mercoledì 27 marzo 2013

Contorno 162


Come dentro un utero, un tubo irregolare e muscolare che mi sospingeva da un verso verso un altro, dondolandomi e facendomi dondolare, in un passaggio fra una mano e una spalla su cui piangere. Un circolo stretto di colleghe che mi avvolgeva. Oggi è andata così ... e  il mio pianto; una sconfitta o una vittoria? Non so quanto ho pianto e ho avuto chi mi asciugava il naso come una bambina e gli occhi, tanti occhi, che mi guardavano nei miei occhi. Oggi sono stata in terapia di gruppo ed è stato tutto così ...  e dire che mi credevo finalmente forte e sono caduta di nuovo: una lite con una collega è stato il mio nuovo trapasso. Sono fatta di cristallo e, talvolta, lo scordo: domani? Come torno domani fra le persone che m’hanno visto piangere con i singhiozzi? Mi vergogno tantissimo ma non ho potuto far altro che agire come mi sentivo. La psicoterapia è forte e immensa allo stesso tempo ed io sono un batuffolo di cotone bagnato in acqua e zucchero: rigida all’esterno ma se mi bagni mi annullo.
Oggi ho ripreso a schizzare quel che ho attorno e, il piccolo che seguo,  per un attimo si è appoggiato stanco ed io ho provato a fermare la sua immagine su di un foglio. Poi l’ho immaginato da grande ed è venuta fuori questa sagoma … dove sarò quando questo piccolo crescerà? Ci sarò ancora? Vedremo!


sabato 9 marzo 2013

Contorno 161

Se quando cammini incontri tante, troppe, pietre: che fai?
Se procedi in punta di tacchi rovini scarpe e piedi ... e se alla fine ti trovi come una scarpa deformata e tante pietre ti sbarrano ancora la strada? 
Che fare: fermarsi o andare?
Sono stanca d'incontrare colleghe e persone che mi credono il male fatto persona e che dire poi se tutte le volte che mi sono trovata nei guai - ovvero sempre - è perché sono stata sempre troppo sincera?
Mi rifiuto d'accettare e di cercare ancora ... ormai sono praticamente in stallo!!


domenica 3 marzo 2013

Contorno 160


Lo sai cosa ti appare in sogno? La follia del tempo in cui non ne eri parte con l’unica traccia che lascia in  un abbozzo scarabocchiato su di un retro di foglio pronto per essere buttato.
Come si formano certe immagini è ancora un mistero ma, di fatto nascono e vivono fra la testa e la punta spuntata d’una matita e … graffia di qua, colora di la, avvolgi in su e attorcigliati ad una idea che fa nascere qualcosa, fa nascere un soldato di non so bene quale epoca e dal viso inesistente.
Lui porta tracce di pallottole e una esplosione che sembra non coinvolgerlo più di tanto: è un morto che cammina come tanti fra noi, con lo sguardo verso e dritto ad un futuro che non vedrà ma che sembra non toccarlo più di tanto perché lui è sempre dritto e sempre in attesa.
Ma che vorrà dire? A psicanalizzarsi da soli ci vuole un bel coraggio ma è più semplice sondare la mente da uno schizzo che attraversarla con le parole e, per il momento,  mi viene più semplice disegnare che parlare.
Chi è quel temerario che va oltre? Sono io? E con chi sono in guerra? Tutte domande interessanti, tutti dogmi da presentare al Super Io … chissà che quest’ultimo non trovi una risposta sensata!




giovedì 21 febbraio 2013

Neo - Yttologie 153

"C'è un solo sistema legame di farmi tacere: è parlare. Non se lo dimentichi."
Tratto da Cosmetica del nemico di Amèlie Nothomb

sabato 9 febbraio 2013

Contorno 159


La verità è che non gli fanno mai la fotografia, a Pel di Carota” dice Jules Renard e ad essere odiati lui c’aveva preso il vezzo, proprio come il suo personaggio.
Non c’è verso: come s’inizia si finisce e, se la prima nemica della tua vita è insita in chi la vita te l’ha data, non resta che il suicidio ma, anche quello, ad azione tentata fa nascere l’indifferenza della cattiveria “materna” e porta a dichiarare che ciò è solo un atto dimostrativo o che addirittura “… non è stato nulla!”.
Fra il poco e il nulla passa il veto materno, come fra il molto e l’eccelso incide sempre lo stesso passaggio ma, quasi sempre, con i fratelli maggiori, quelli legittimati da uno pseudo-amore, e  non certo quelli subìti e a cui si fa sentire la vita come una azione contraria alla natura e non certo una opportunità.
Non ti fotografano se non sono interessati a te, se la tua immagine è un disturbo e trovi poi i pochi tuoi ricordi in cassetti polverosi di parenti vicini, magari perché ti trovavi li ma solo di passaggio … i Pel di Carota sono disgrazie nelle famiglie e fagotti di cui liberarsi in fretta.
Così scopri la tua immagine come persona dopo molti anni, dopo molti marchi a fuoco e anche li c’è qualcosa che non torna, un conto che viene difficile da saldare e come la Signora Lepic spesso si chiama a raccolta tutti i parenti per far sentire le sue(solo sue) ragioni,  quasi sempre mistificate … gli altri ascoltano e sottolineano: del resto se non c’è un soggetto ufficiale che viene odiato, altri potrebbero trovarsi nel medesimo scomodo ruolo.
Questo è un guaio evitabile … meglio Pel di carota!
Psicologici farebbero le pulci ad un discorso simile e l’elaborazione dei significati superebbe le comprensioni ma, talvolta, è più semplice vedere il bianco in  bianco e il nero in nero e, da questo far nascere e risolvere le inumane frustrazioni dell’animo umano che portano il sadismo genitoriale ad essere il pane d’un rispettoso rapporto quotidiano e da cui possono scaturire atteggiamenti, fughe, atti estremi che Noi i benpensanti – classifichiamo solo alla fine d’una azione, non certo lungo il naturale percorso.
Scrivere è il romanzo di vite spesso vissute; molti non riescono a descrivere il dolore perché lo tengono tatuato sul cuore: è così difficile guardare a monte? Forse a noi tutti conviene essere come Ernestina - la sorella -  e Felice – il fratello – e accarezzare la nostra sella d’argento lasciando nel fango chi già c’è nato pur senza sua colpa.
Pel di Carota … più lo leggo e più lo capisco: e voi?

venerdì 1 febbraio 2013

FRUTTA 126 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!



PENSIERI (DE) (o) PRI -VATI!

Due sinistre a confronto ... come due scarpe sinistre ma, di passi, ne vedo pochi!
Serve armonia per camminare e per chi è impantanato da tanto tempo (come l’Italia)  è davvero difficile credere che il PD e SEL possano camminare verso qualcosa.
Continuo a rimodulare il mio pensiero ma, di fatto,  non mi fido di nessuno e nemmeno di queste due ali sinistre che concorrono verso una perdita di quota … qui non si vola!
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Il problema berlusconiano consiste, attualmente, nella chiusura della Chiesa; il clero ha già il suo candidato, rigorosamente di destra ma “moralmente” presentabile, non ha più bisogno d’una figura dubbia che faccia sorgere dubbi sulla entità chiesa e sulla propria sopravvivenza.
Mario Monti garantisce sufficiente chiusura mentale, una adeguata garanzia di un loro costante governo fantasma e di un relativo arricchimento improprio – Vd. Le scuole paritarie e l’IMU ecclesiastico – e non va a letto neanche con sua moglie: meglio di così!
L’altro faceva tutto e si faceva di tutto … davvero improprio. 
La Chiesa c’ha messo il lucchetto e s’è tenuta la chiave.
Ecco perché non ci sarà il confronto a sei su SKY … vedremo più avanti!
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Il problema è il carciofo! Retrogusto amaro ma pieno di tannino, con solluchero del fegato e dell’apparato biliare.
L’amara medicina come veniva prescritta in un tempo in cui non c’ero … sembra incredibile ma, una vecchia cariatide come me,  in qualche tempo non c’era e in qualche altro ha studiato quel che mi ha preceduto.
Ecco Ingroia è come il carciofo; amara medicina, arricciato nelle sue posizioni, parla come Giobbe Covatta  ed ha in mente una rivoluzione che tutti vorremmo ma che lui non sa esprimere … gli mancano le parole ma non le idee.
Ecco: è un non-professionista della politica e quel che volevamo: un movimento dal basso ma con passi competenti e la legge – quella vera – dalla sua ma, la sua immagine non sfonda, non passa, s’arriccia sulle sue proprietà e, consapevole che il suo passaggio è benefico, non riesce ad aprirsi nelle discussioni retoriche ovvero al pane di questa Italia.
Ma io la Rivoluzione la vorrei pure fare … lo gustiamo questo carciofo?
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Qual è il meno peggio?
Ottima scelta quella che tiene conto di chi ha meno “inciampi” sul proprio cammino … e anche meno reati!
Una bilancia ideale non esiste e nemmeno un peso ideologico da attribuire ai tempi ma un “grillino dal grilletto facile”  sembra, per il momento, più congruo e giustificato di uno dei tanti clown a cui siamo costretti, per necessità,  ad affidarci.
Ma c’è un nuovo punto all’orizzonte: Grillo è stato contestato per la prima volta http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/03/rette-degli-asili-grillo-contestato-a-parma/488479/
A Parma, Grillo si è arreso manifestando che i conti erano disastrosi e non si poteva far altro; si è trasformato in un morto pure lui! Tutti morti! Lo dice da un po’ e poi lui, il più vivo fra gli uomini, con le casse depredate e i trasferimenti fermi deve toccare il welfare delle famiglie con molti figli, come la sua del resto. Lui, che recluta con la velocità di un lampo e liquida tenendo conto della lancette dei minuti, non può arrabbiarsi se vogliono ragioni da lui e non dai candidati che sono stati eletti, praticamente delle controfigure, degli stuntman della sua politica.
 Vorrei essere come Pinocchio in questo momento … una bella martellata lanciata dal basso a chi sa parlare e basta o forse serve solo un naso rosso in più … intanto il tempo scorre e la confusione regna sovrana!


Specchio della mia brama ... quel che brama l'inopportuno è sempre legato al ricavo: cosa guadagno e da cosa. Sotterraneo è il bisogno d'avere un ritorno d'un qualcosa e così LUCE degli occhi è il grillo, MASTICATO è il carciofo "rivoluzionario, PROFILA(T)TICI sono destra e sinistra che si guardano l'uno con disgusto dell'altro senza sapere che sono la mano destra e quella sinistra della società ... e qualche naso guarda in su aspettando di vedere da quale parte schierarsi. Al collo dello specchio le minchiate e al manico il cucchiaio con cui ci raccoglieranno. Preparo le maschere del bourlesche che arriverà e ... Dio ci salvi da tutti loro!
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Pronti tutti alla mascherata! Le cabine montate, le matite temperate, il teatro – costoso – allestito per lo spettacolo. Tutti sembrano pronti per le vacanze; chiunque vincerà avrà da salvare una Nazione, un popolo, una cultura, la sopravvivenza di una identità, una dimensione popolo sempre più dispersa nelle acque torbide del potere europeo. Chi siamo veramente? Oggi è difficile saperlo e tutti quei nasi rossi che le hanno sparate grosse nei nostri giorni son pronti, prontissimi a … riposarsi ad elezioni avvenute. E’ segno: non hanno capito nulla! Cosa scegliere? Secondo coscienza e il meno peggio ma, nessuno di loro mi rappresenta. Sono maschere che s’indossano per un giorno e con la stessa velocità si dismettono il giorno dopo. La nostra cultura parla il tedesco, io provo ad imparare l’inglese in caso di fuga da un destino che vedo incerto. Un solo dubbio: queste mascherate democratiche sono costate e costeranno un bel po’ … era necessario spendere per la visibilità o rendersi visibili risparmiando il più possibile? Come in una classe ottieni di più se abbassi la voce e moduli il respiro anziché urlare come un venditore ambulante. Io avrei speso pochissimo e provato a rendermi visibile con i fatti ma, dimentico spesso che abito in Italia. Che vinca il meno peggio … che vinca chi può meritare qualcosa di più … che vinca la maschera giusta e che non la dismetta con la facilità del guitto che c’ha messo nei guai. A proposito: parate il sacco per l’IMU che vi sta arrivando … aspetta e spera!


mercoledì 30 gennaio 2013

Contorno 158


Donne dai visi sciolti: questo è quel che vedo attorno a me.
Volti lucidi e sciolti; dai persi contorni e dagli instabili confini. 
Occhi veri e insicuri e una distanza enorme fra quello che sono state e quel tanto ancora che ci sarà. Non importa il loro grado d’istruzione, anzi più è alto e maggiore è il tentativo d’invecchiare armoniosamente ma non si riesce a cogliere questo obiettivo. Vedo loro così perché,  forse,  attraverso loro vedo me. Sarò anche io cosi? Guardandomi non  importa cosa rilevo ma ho orrore nel vedermi come le vedo tutte attorno me.
Questo gioco dell’età che trasforma lascia più cadaveri che in Siria … le nonne invecchiavano con rughe dignitose e pelle mediamente rosea. Conservano una freschezza che oggi si perde già da bambini. 
Bimbi e adolescenti con pelle stirata ma viso segnato ma, cosa è successo a questo mondo?
Invecchiare con dignità è più possibile?
Per il momento osservo, mi tengo lontana dalla soluzione della chirurgia delle bugie – come ventenni ai quaranta suonati! – e rilevo le maschere di plastica del mio mondo che si sciolgono come il disgelo che spaventa la situazione ai poli … in entrambi i casi si parla di morte.

domenica 27 gennaio 2013

FRUTTA 125 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!



Mais Menos 
http://artistasunidosemresidencia.blogspot.it/p/maismenos.html  da grande diventerà di certo un Bukowskyio racconto favole di amici lontani  - ed anche scrittori -  ma è tutto un casino!
Il punto è scrivere. Punto.
Qualsiasi cosa ma scrivere: dipendente dalle parole e dalle immagini che si producono dentro una testa a due cilindri: l’uno fatto da una mano e l’altro fatto da una idea.
Il “qualsiasi” è orientativo: decriptare i messaggi del quotidiano è un affare dei crociati moderni con dimora a Lisbona che, dall’alto d’un secchio capovolto in testa e un mantello nero,  vanno a stampigliare i muri con messaggi da imprinting … il forte è leggeri o forse, ancor di più, il capirli.
Mais Menos è il “più o meno” d’un progetto di decontestualizzazione interattiva del reale: non è la tecnica di scrittura ma il messaggio che lancia.
E’ incisivo ma parecchio di sinistra – a mio parere – e magari l’amico Bersani lo potrebbe pure contattare prima che Grillo ci metta su un suo pensiero (una parolaccia di certo). Monti è troppo moderato ed ingessato per chiedere di stampigliare il muro senza concessione edilizia ma Berlusconi se lo potrebbe pure clonare … sapete la storia dei logo farlocchi che sono stati presentati: c’entrerà qualcosa lui?
 Bukowsky diceva dello scrittore condannato a scrivere: “È uccello in una terra di gatti. Non consiglio mai a nessuno di diventare scrittore, a meno che lo scrivere sia l’unica cosa che gli impedisca di impazzire. A quel punto, forse, ne vale la pena”
Miguel Januário si esprime da cavaliere del suo tempo ma ha contenuti forti dentro, un Bukowsky che sarà … una promessa: una scrittura tatuata nel futuro e un suo giudizio che offre un peso equilibrato alle troppe sporche parole che vengono cedute impropriamente. Lui sarà.
Io sono uccello in una terra di gatti … scrivere è aria e leggere è ragione.
E intatto leggo favole di amici scrittori lontani in classi di piccole menti e con immagini proiettate su lavagne luminose … i loro visi sono incisioni sul muro, litografie d’un pensiero e mille volte ho visto nascere Viola e Ciclamino sui teneri sorrisi e sulle spontanee gestualità.
E’ davvero tutto un casino: la semplicità d’una favola mi restituisce ad un bisogno per me primario. Compro un mantello e rivolto il secchio sui miei capelli impregnati d’umidità – a manto d’agnello come dice la Litizzetto – e mi restituisco alle parole. Quanto dovrò aspettare il prossimo gatto che mi morderà? Per il momento provo a prendere il volo.