mercoledì 30 marzo 2011

FRUTTA 29 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

L’amplesso della demagogia affascina il popolo di Lampedusa: urla sperticate e battito di mani sino allo schioccare delle nocche.

Un bello spettacolo, un plauso da divo … assomiglia alle acclamazioni dittatoriali di qualche dittatore fa e di qualche altro che ancora lotta per esserlo.

Spettatori d’uno spettacolo solo suo, per un divertimento privato; una misura di sé che ha perso la vera misura.

Noi tutti dobbiamo credere a forza - calato con l’imbuto - alla genuinità delle acclamazioni su di un isola assediata da un numero d’immigrati maggiore dei residenti (basterebbe una loro rivolta e tutto sarebbe finito!) e con norme igieniche da colonia africana priva di aiuti esteri.

Dobbiamo crederci perché Lui vuole così, si diverte così, ci fa divertire così e ridiamo, ridiamo forte che così nascondiamo la vergogna.

Io prendo in prestito sempre la performance di Saro Urzì in Sedotta e Abbandonata … un po’ come l’Italia dei nostri giorni, violentata e derisa, ed in particolare mi soffermo sulla parte del riso amaro di cui il padre impregna l’aria della Sicilia della sedotta che dice di no al seduttore, si rifiuta di sposarlo e di salvarlo dalla galera … appunto sedotta, abbandonata, violentata per tutti i giorni della sua disgraziata vita.

Saro Urzì ordina di ridere a tutta la famiglia, offre il gelato e le tracce di dolore sul viso vengono cancellate alla curiosità del popolo … si chiama orgoglio e spesso si sottrae dallo sguardo altro le proprie emozioni … si esige il silenzio … una lontananza segreta, come un amante lontano.

Ma il Capo, il Premier, non tutela la sua famiglia come Urzì nel già citato film, tutela se stesso ancora una volta; fa la civetta che spara cavolate a reti unificate mentre in Parlamento cambiano le priorità del giorno e come al solito le sue, quelle di giustizia e del processo breve, saltano su come i toast del mattino su apparecchio programmato.

Ridiamo isolani e non … ridiamo d’un riso amaro che il re si diverte e tutto va bene … magari se facciamo i bravi compra pure il gelato come a quei sostenitori che si sono spellati le mani … magari gli ha dato un po’ più d’un gelato ma, l’Italia, è ormai questa … sotto il prossimo detrattore che tanto non paga dazio …

Vi lascio la serenata programmata ... http://www.youtube.com/watch?v=0sghm9zEDMI




domenica 27 marzo 2011

FRUTTA 28 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Bip bip largo, scalcia, scalza, fuggi

… la corsa senza regole o le regole di corsa?



Pronti, su, via … l’allegria dei corridori della domenica, di coloro i quali in tuta da ginnastica sembrano tonni prima di passare al sott’olio e ne hanno perfino consapevolezza.

L’appuntamento cittadino dell’anno è scoccato anche quest’anno: l’abbiamo atteso per un anno intero con scarpe calde e calzini di ricambio puliti e finalmente siamo giunti alla meta.

Alla meta … solo un eufemismo … il numero che m’hanno assegnato è arrivato cosi dopo dal passare da ultimo al non classificato.

… Un ballo di San Vito senza musica anche se in mente avevo il brano  Hello di Lionel Richie.

In un giorno inondato di sole con pensieri da stemperare al caldo come nella preparazione del latte di mandorla … caldo per un ottimo sapore.

Correre è un moto di gioia, tanto spontaneo quanto espressivo; si corre verso qualcosa di piacevole e per qualcosa che dia piacere … stavolta correvamo per donare una ambulanza all’ospedale locale … piccoli fondi per un grosso motivo, un atto di gioia compensativa per un azione d’utilità complessiva.

… carrozzine che superavano a destra, monopattini spericolati, maratoneti della spinta e anzianotti dell’abbiocco da ora legale … non ci siamo fatti mancare nulla, nemmeno l’arancino al bar o il gelato con panna di Savia.

Manca il nome della manifestazione … non voglio e non posso dirlo poiché non sono autorizzata e mi sta bene così … però è stata ben fatta anche quest’anno e certamente rigenerativa d’ogni possibilità residua di noi piccoli cittadini dal grande cuore…

Postilla in corso d’opera - necessaria per me – lo scorso anno una splendida ludoteca è stata allestita nel reparto d’oncologia infantile – reparto che ho frequentato da volontaria sino allo scorso mese, esperienza unica … giusto per dirlo! – un semplice gesto che ha aiutato molti bambini che chiudevano periodi difficili della propria vita con un sorriso … l’hanno fatto tutti, anche quelli che una mattina non si sono più svegliati e grazie all’aiuto di poche o tante persone che sono riuscite a donare qualcosa di sé.

Donatevi, non dimenticatelo.





sabato 26 marzo 2011

FRUTTA 27 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Edgar Lee Master sussurra di ali forti prima d’aver conosciuto le montagne e poi di montagne senza la forza di ali giuste a scoprirle: il mondo del precariato, il nostro mondo, abita nei dettagli descritti da Lee Master.

Quante forti speranze vengono infrante dall’impossibilità di trovare lavoro?

Quanto lavoro è poi concesso, dopo moltissimi anni, a persone senza più voglia di scommettersi e senza altre opportunità da ricercare, scovare, evidenziare?

Talvolta mettersi alla prova diventa difficile e talvolta imbarazzante ed ancora, ad una certa età, il precario storico diventa d’improvviso giovane lavoratore ma con il peso degli anni che l’accompagna e le controversie che la vita più o meno gli ha dato.

Un Paese, il mio e lo stesso del 17 Marzo 2011, che non vuole crescere, che ha demolito il sistema culturale, che vende e negozia alla malavita gli ultimi brandelli sporchi di questo sistema fallimentare.

Oggi un po’ tutti noi siamo diventati tuttologici per essere di fatto nientologici: dall’archivistica, all’organizzazione di turni, dal docere per poi essere anche discenti e, anche oggi pomeriggio, riflettevo come ci siamo specializzati a far qualsiasi cosa quale ad esempio la manicure e affinità per evitare di pagare una professionista che avrebbe potuto avere così la propria sussistenza … dare e cedere e improvvisarsi nel lavoro, la specialità dei nostri tempi.

Lee Master parla di gioventù e vecchiaia e non di precari e di forza lavoro ma … si sa che sono faziosa e di sinistra … come non poter dire la mia sulla celebre poesia?

La mia forza di presunzione è straordinaria … il far tutto mi conduce anche a discutere su di un angolo poetico da cui non è possibile allontanarsi consapevolmente se con analisi strampalate come la mie.

Perdonatemi e non leggetemi.

La coperta è corta e … via con luoghi comuni: in Siria un altro territorio reclama sangue in luogo di libertà.

Tempi che ricorderemo come luoghi di persone senza casa ne opportunità di crescere ne dalla terra d’origine ne in quella dei giovani senza dimensione.

L’illusione d’un domani sempre più lontano.

Farrel parla uno scarso francese e ci siamo fermati a far due chiacchiere; sbarcato sullo scoglio epocale di questi giorni, sogna la Francia e vende collane e bracciali per poco.

Prova a racimolare quanto gli serve per quando lo verranno a prendere: lo porteranno forse in una città del nord Italia e dopo lì ad aspettare il suo destino

Nel suo disegno di futuro vedo gli stessi occhi della generazione italiana: in coda ma senza barcone.

Dimensione di dimensioni.

Come giudicarlo se condividiamo gli stessi sogni anche se diversi di pelle e di linguaggio?

Ascoltare in una terra del mancato ascolto, dove per accoglienza s’intende un cartone su di un molo a pancia vuota e senza igiene.

Paura e sgomento mi assalgono e tanti delle nostre generazioni racconteranno, con poche parole, la fuga d’ali giovani su montagne non scalate e poi su torri che non toccheranno.

Il bracciale l’ho preso: Farrel è un contributo per i tuoi sogni … di più non posso.

In bocca al lupo.

La poesia a cui mi riferivo era la seguente:

Quando ero giovane,

avevo ali forti e instancabili,

ma non conoscevo le montagne.

Quando fui vecchio,

conobbi le montagne,

ma le ali stanche non tennero più dietro alla visione.

Il genio è saggezza e gioventù.

-- Edgar Lee Masters

giovedì 24 marzo 2011

FRUTTA 26 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

… Singolare racconto sulla decomposizione da vivi … macabro solo il pensiero!!

Pensando a certi contesti e personaggi mi chiedo se non si siano già accorti che il loro corpo, e l’annesso armamento in dotazione, non sia di già in disfacimento … e da un pezzo!

Ok … niente politica per stasera.

Solo sana letteratura fresca di giornata … condivisa e convissuta … pronta e in uso da uno scrittore giovane e abbastanza originale – m’ha imbambolata per ben quindici minuti d’intenso rapporto letterario - un quarto d’ora di piacevole divagazione sullo Stato di decomposizione ben delineato da Marco Candida.

La storia è qui http://www.sagarana.net/anteprima.php?quale=284 e, leggerla o meno è un vostro interesse, anche se consiglierei di farlo.

L’osservazione a margine però mi scatta impaziente, s’agita e si rigira, si fonde alle mie mancate certezze: Scusa madecomposizione corporea preceduta da quella interiore o solo corpo che si sfalda sotto lo sguardo altro?

Ecco che mi sento un poco Minà … la sorella minore, quella dimenticata in collegio durante le feste o le riunioni familiari … sono una curiosa, che dire...

Comunque la verità è una realtà che non si può negare: il sistema ci logora, sfalda la nostra struttura societaria, ci mette a confronto con realtà antitetiche e dissidi crescenti … l’anima risale e si rivolta in un brodo primordiale di pessima fattura e il corpo va giù sulle montagne russe che si trova a sostenere.

Io e il mio tempo siamo misure con diversi parametri … la politica del mio Paese è un limite senza spiegazione … la decomposizione culturale gioca un ruolo chiave sullo sfaldamento delle anime e dei corpi che s'aprono come scatole di natale ma senza sorpresa e nemmeno sangue…

Mi viene il dubbio che siamo già tutti decomposti e avvolti su fogli di plastica, dentro e fuori il corpo e, come bambole, le percezioni che ci giungono sono ricordi d’una antica emotività.

Booo leggete e poi mi dite ….



mercoledì 23 marzo 2011

Neo - yttologia 47

“Sapevo che contavamo poco di fronte all’universo, sapevo che non eravamo nulla; ma l’essere incommensurabilmente nulla sembra in qualche modo schiacciante e al tempo stesso rassicurante. Quelle figure, quelle dimensioni oltre la portata del pensiero umano e al tempo stesso rassicurante. Quelle figure, quelle dimensioni oltre la portata del pensiero umano, sono totalmente soverchianti. Esiste qualcosa a cui possiamo aggrapparci? In mezzo al caos di illusioni, in cui veniamo gettati a capofitto, una cosa sola si profila come vera, ed è l’amore. Tutto il resto è nulla, un vuoto. Scrutiamo in un immenso e nero abisso. E abbiamo paura.”

Julien Green

domenica 20 marzo 2011

FRUTTA 25 – Politica saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Il profilo d’un dittatore è come una nube che muta forma e dimensione … sciame di api che non si ferma se non alla dimensione che il momento richiede.

Mi viene in mente il busto del Mussolini con l’aria non dissimile a quello che un giorno faranno di Gheddafi … loro guardano senza guardarti e vedono solo una realtà allucinata, vicina alle loro ambizioni, ai loro bisogni … senza certezze vagano e trovano quello di cui sono certi: la loro visione.

Visione perpetua, stantia … puzza di muffa e di odore di solito … il solito puzza come la muffa.

Usano la dimensione del Loro con la certezza che il loro è proprio … mettono al comando soggetti deboli e inefficaci … quale il popolo … "ognuno" d'un popolo fa paura ma nel collettivo non fa paura … diventa quasi una astrazione di poco conto e un soggetto comodo a cui far ricadere le colpe.

Il popolo decide, il popolo dice, il popolo comanda … Gheddafi e in Italia non è diverso … noi che vogliamo tutto e che non possiamo niente, compreso un referendum diviso da una tornata elettorale per evitare un quorum preoccupante per i fini ultimi del vero capo … gli eventuali problemi poi saranno assunti dal popolo che ha “scelto”.

Il profilo d’un dittatore è nel buco d’un popolo che si è abituato a non scegliere a subire/accettare le scelte perché è più comodo non scegliere poiché, comunque vada,  le colpe sono d’altri … un popolo fanciullo e avvizzito nello stesso tempo …. Nulla a che vedere con il fanciullino del Pascoli che procurava motivazioni alle scelte e sufficiente curiosità per ricercare, tentare, mettersi in gioco.

Il profilo d’un dittatore dipende da noi … basta scegliere.



sabato 19 marzo 2011

FRUTTA 24 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Ani di Franco scuote la mia notte poetica e pittorica … anfratti d’un sistema si riversano su di un mondo che è rapidamente diventato una trottola senza posa e nulla di oggi è uguale a quello di ieri.

Guerra: la Libia a cento chilometri da casa mia, bombardamenti e una base a poche boccate d’ossigeno … mi sento una Gellhorn senza autorizzazione a procedere.

Con la tenda d’accampamento che è casa mia e senza la facoltà d’aver scelto come finire … se finire …

Non è la paura ma l’incredulità che mi spinge a osservare il mio tempo … in Libia quel sistema è in vigore da molto … adesso gli illuminati risorgimentali vengono osservati perché hanno paura di’una rimonta del dittatore.

Non sono le vite che interessano i ritardatari dell’ONU ma solo il petrolio, crisi energetica, fermo dell’industrie … speculazione selvaggia su di un mondo che è già un asse fuori posto.

Le notizie di cronaca si possono leggere sui quotidiani ma posso darvi il mio punto di vista affacciata da una finestra d’una mite sera, lontana dai ponti mentali che ci incatenano a un sistema che non è funzionale a nessuno se non al sistema imprenditoriale-economico … la crisi che non abbiamo generato ma che paghiamo, le mani che non abbiamo baciato ma che troviamo a tenere calme per non levarsi contro noi.

Missili, pioggia di missili … siamo un po’ tutti figli delle testate … uranio impoverito e altre porcherie simili: dalle mie parti la vita si riduce in durata anziché allungarsi e fra terra farcita di scorie e bombardamenti con i vicini di casa vedo un futuro di manifestazioni senza manifestanti e di idee senza uomini.

… intanto in Libia i civili diventano scudi umani ed io aspetto di vedere cosa ancora accadrà …





Neo - Yttologia 46

Ora non c’è tempo per le parole,



se non per le parole che hanno un senso; non c’è tempo


per la poesia, se non per quella che abbia uno scopo;


ne tempo per i canti,


se non per le canzoni di lavoro e selvaggi inni metodici.


Non c’è tempo per l’amore, se non per l’amore del mondo nell’uno; non tempo


Per la gioia,


se non per la gioia che sgorga fra conchiglie di dolore; né tempo per la speranza,


se non per la speranza fermentata nel concime della disperazione.


Non c’è tempo per te, non c’è tempo per me;


non c’è tempo per il brusio del calabrone,


per le quaranta occhiate con i quaranta ladri


sotto il melo selvatico;


non c’è tempo per il tempo,


ma solo per l’eternità.


Norman Nicholson









venerdì 18 marzo 2011

Neo - yttologia 45

Astronomo, punta il tuo telescopio

Su questo pianeta. Non pensare che poiché

Ogni cosa si posa o si muove più vicina a te

Tu n’abbia inteso il suo significato.

Cerca una lente che legga oltre l’atteggiamento degli uomini.

Così come esso è visto secondo le loro misure.

E’ inutile inseguire le stelle nello spazio esterno

Semplicemente per dare uno sguardo superficiale

A una pura misura. La tua mente non rivelerà

Che i limiti d’una lente.

Oh, cercane una più chiara, più adatta a penetrare a fondo.

Questo pianeta, o a spezzarlo.

Elizabeth Jennings









Neo - yttologia 44

L’isola sogna all’alba, e grandi rami

Stillano quiete; le pavoncelle danzano

Su un prato raso, e un pappagallo oscilla

Su un albero, infuriandosi

All’immagine propria nel mare di smalto.



Ormeggeremo qui la nostra nave solitaria,

Vagando con la mano nella mano,

Teneramente sussurrando bocca a bocca

Lungo l’erba e le sabbie, sussurrando

Come siano lontane le terre senza pace:



E come noi, unici fra i mortali,

Siamo celati sotto i quieti rami,

E il nostro amore si fa come una stella indiana,

Una meteora del bruciante cuore, una cosa

Unica con i flutti che scintillano, con l’ali che scintillano e dardeggiano,



Con i rami pesanti, e la colomba brunita

Che i giorni e giorni sospira e geme:

Come alla nostra morte le ombre nostre se ne andranno erranti,

Quando la sera avrà acquietato le vie dei pennuti,

Con vaporoso incedere presso la sonnolenta luce delle acque!
Yeats

giovedì 17 marzo 2011

FRUTTA 23 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!


Mille … adesso mille e uno … l’importante è crederci: questa Italia merita quel sacrificio?

… vista la lega credo di no … opinioni!

http://www.youtube.com/watch?v=58PTE2ENa6c

mercoledì 16 marzo 2011

FRUTTA 22 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

150 anni ...
Repubblica o Regno?

Camicie rosse e battaglie … ma il popolo italiano non è ancora popolo.

Possiamo affermare d’essere tutti sotto la stessa bandiera, conoscere tutti lo stesso inno e riconoscere come eroe nazionale lo stesso eroe ma tanto tutto ci dice che il popolo italiano è soltanto un bel pacchetto, una opportunità, per gli affaristi dell’ultim’ora ….
Per per i mercanti dell’Italia che usano mercanteggiare con la merce popolo e non unificarlo.

Si, dopo centocinquant’anni la buona nuova è che il popolo unificato è business, mercato …
le idee condivise non si vendono né si negoziano, hanno solo un valore di mercato più o meno confortevole ed è per questo che l’Italia DEVE essere un popolo … anche se la lega sfugge Mameli, e ciò che lo rappresenta, come un gatto l’acqua.

Chiaramente non disdegnano la paga nazionale … ma quello è un altro affare, quello è un pacchetto da vendere alla borsa dei fessi e trarne profitti come sangue dalle rape.

150 anni ...
Repubblica o Regno?

Regno lo eravamo, Repubblica ci stiamo tentando ma con scarsi risultati … in cambio siamo in un giusto califfato del re Bunga primo … i Savoia contestano che re d’Italia lo erano loro ma, che piaccia o no, quel treno l’hanno perso un po’ di tempo fa e non c’è nulla che ritorna … specie se piacevole.

Auguri a noi tutti?

Forse … ma anche no!

lunedì 14 marzo 2011

Neo - yttologia 43

Quando, così come sono,


bianche gocce di rugiada si raccolgono


sulle rosse foglie dell’acero,


osserva le gocce scarlatte!


Ikkyu

domenica 13 marzo 2011

FRUTTA 21 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Fra i nuovi insegnamenti universitari da inserire nel piano di studi dovrà esserci certamente Manifestazioni in piazza e Rivendicazione sistematica.

Non per costume ma per necessita, reciterebbe uno slogan istantaneo fatto con poche sonore leve d’ancoraggio mentale.

Credo sia naturale interagire e combattere per ciò che non hai più, e che non troverai neanche dietro eleganti appelli rivolti a meno eleganti signori e padroni d’un sistema mondo che non funziona.

Il mondo, una volta, si diceva che era dei giovani in quanto forti d’una energia e d’una creatività produttiva … adesso è dei vecchi e più lo sono e più non mollano, non passano la mano, non si spostano per far largo.

Al senato i senatori … vecchi per definizione, alle camere …. i deputati, vecchi e senza definizione … il Premier è antecedente alla Costituzione e ama smembrarla, di quanto in quanto, in modo tale che la coperta Italia gli stia più comoda.

Come le coperte patchwork tipiche dei coloni americani ... noi tutti siamo angoli di lana per coprire il suo culo … e senza lamentarci perché se scendi in piazza puoi essere:
a) Radical chic se sei un docente
b) Un fannullone di sinistra se sei dipendente pubblico
c) Uno che va a farsi le gite o le scampagnate se sei disoccupato.

Peccato che il tutto si sostiene sulle spalle della categoria a) e b) ... c) lotta per sostenere se stessi e un poco gli altri.

Bello, come andare al ristorante e pagare il conto agli altri rimanendo a guardare chi mangia ciò che tu paghi … rimanendo a pancia vuota.

Se succedesse davvero d’assistere ad una roba del genere grideremmo e alzeremmo la voce … con il governo non ci indigniamo neanche più … e a che serve?

… Il CDay … ci sono stata, ho partecipato, folla a copertura d’intere città … festosa manifestazione e voglia d’esistere, idee, gente idee … dal Governo tutto tace, gli organi d’informazione hanno messo una virgolina sull’accaduto … e intanto anche per oggi, in molti, guarderanno chi mangia con il tuo conto … questioni d’abitudine.

Dimenticavo la categoria d) per non far torto a nessuno ... ci sono stagionali, interinali, a progetto, a percorso, con tempo determinato e senza tempo determinato ... abusivi, infiltrati, raccomandati, in nero e senza nero, con il permesso di soggiorno o con negato permesso di soggiorno e ... molto altro ancora ...
Loro guardano la mensa in piedi, senza poter parlare, pagando il loro digiuno senza alcun diritto ... loro sono i ricattabili per definizione: una categoria amata dal nostro Governo!






venerdì 11 marzo 2011

Neo - yttologia 42

“…. Chi ritorna, si sa, non s’è andato,

ho percorso nei due versi la vita

cambiando di vestito e di pianeta,

abituandomi alla compagnia,

alla gran folla dell’esilio sotto

la solitudine delle campane.”

Pablo Neruda




















martedì 8 marzo 2011

Neo - yttologia 41

Andiamocene in viaggio, senza muoverci,

per vedere la sera di sempre

con altro sguardo,

per vedere lo sguardo di sempre

con diversa sera.


Andiamocene in viaggio, senza muoverci.


Xavier Villaurrutia

lunedì 7 marzo 2011

FRUTTA 20 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

… donna, mimosa, operaie, gente di sinistra, morte, sangue sull’asfalto, segni e ambivalenze dal sapore vago...
 … oggi le donne cercano il cibo, il lavoro, la stabilità, l’ambivalenza nella scelta fra la casa, la famiglia, la scoperta, l’inseguire i propri sogni magari in un altro Stato.

Donne complesse … donne che si vendono con ingegno … madri aspiranti alla gestione delle case d’appuntamento per lasciar i proventi in famiglia, come nel film “I Picari” con il bel commercio fra moglie e figlie come antitoto alla gelosia per la femminilità di casa.

Donne streghe con un unico punto d’interesse e l’uscita da quel centro d’interesse per seguire altri flutti … magari qualche sogno …
Donne declinate, perverse, attenuate, frustrate, frustate, lapidate, accusate, sante, poetesse, madri, disperazione e ossessione …

... donne senza dimensione e che si vuole stigmatizzare in ogni modo legandola ad un simbolo: la mimosa della donna, la rosa della mamma, la margherita della purezza … i cioccolatini del edaiscopiamo donne vendute e in vendita … donne di nome come la Summer che ha fatto sognare in molti.

Io non mi sento donna … sono femmina perché è un dato ricamato dalla natura ma, l’essere donna e legarsi necessariamente ad uno stereotipo, non fa per me … preferisco restare ai primordi e domandarmi come sviluppare la mia femminilità … in cosa renderla utile, per quale meccanismo  che ci ha voluto divisi in due categorie ma che mai ha definito chi dei due dovesse prevalere … vedi il cognome che portiamo (NOI DONNE) – mio padre è unico ma non era l’unico a dovermi imporre un marchio – l’uomo, generalmente uomo, che vuole apporti un marchio e che io rifiuto.

... La femmina è una luce nel suo lavoro, nella sua dimensione …
... la visione femminile è nutrimento mente-corpo di cui non è possibile fare a meno …
... una calamita anche per i più forti … una non–violenza che fa paura … una Lisistrata che piega gli eroi … la donna è lavoro, è apporto di surplus nel lavoro, è grazia cadenzata da cui non è possibile allontanarsi … la donna non vuole simboli e non vuole stemmi che la rappresentano.

E se proprio è necessario avere un simbolo il mio è la foglia di lattuga, naturale, fresca, nutritiva, leggera, opportunità in qualsiasi dimensione si pone … primordiale e versatile, madre di se stessa, originata dalla terra che ci accoglie e d’essa stessa fertilizzante per la sua stessa prolificazione.

La mia festa della donna ha un nuovo simbolo … la lattuga … sappiatelo.
 Janis ... a te sarebbe piaciuto...



sabato 5 marzo 2011

FRUTTA 19 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Al non averne poi, l'unico rimedio è l'averne (4). Abbia dunque da mangiare e da bere la città se desidera vivere ed esser beata. E con ciò sia cosa, che l'uomo comunemente o di pane o di legumi o di frutte o di carne usa di cibarsi, e bere o vino o acqua, o bevande composte dall'arte, acciocché egli viva, e viva senza impedimento, gli si ricercano tutte queste sette cose, e nascendo le cinque dalla terra, e dell'altre due pascendosi l'una dalla terra, e l'altra dalle cose dalla terra nate facendosi, necessariamente ci vuole di territorio di terra tanto, quanto sia bastante a produrre, ed a mantenere queste cose, in sí grande abondanza, che possa senza impedimento alcuno nutrire tutta la città.

Nella “Città felicePatrizi descriveva con cura qual è il bene principale da dare ad un popolo ma, in medio oriente, la lettura di questo autore sarà stata approssimativa e non del tutto mirata … hanno vessato, privato, affamato i popoli e poi preteso l’obbedienza e il rifiuto della rivolta.

Non bisogna essere delle menti per capire che qualcosa in quel sistema non funziona, se aggiungiamo che la maggior parte della popolazione è davvero giovane e fresca – non come la nostra provata, impigrita, drogata di soluzioni a pulsioni primarie che tranquillizza anche gli scimpanzé – i conti tornano ma non è questo l’obiettivo di stasera.

Voglio tirarmi fuori dalle ovvietà e non è detto che riesca … nulla m’impedisce di provarci però!

… parliamo dell’essere giovani, non necessariamente in un regime, ma essere "giovani" intesi come freschi di pensiero e di mente fertile … e non voglio mica attenzionare le minorenni che per quanto sode possono essere possiedono un ragionamento privo di criticità e una filosofia legata ai tempi dell’antico mondo … vendersi e più facile che scommettersi … per quello è necessario rivedersi ogni giorno … l’altra strada, i culi e le tette,  ha ha ha …

Una mente critica, fertile, rielaborativa è caratteristica dei giovani … giovani con dei principi non cumulativi ma mediati e fatti propri … come i ragazzi dell’Unità d’Italia come stasera commentava Gramellini in merito alle virtù della scuola pubblica e al suo potere di dar pensiero.

La mediazione mondiale dei social è immediata e autorinforzante ma la quantità d'informazione può fare davvero?
… posso scommettere sulla velocità ma sui concetti che si veicolano non molto; e non parlo dei figli del copia incolla ma anche di coloro i quali si fermano a leggere monomessaggi monomandatari … di più s’affatica il neurone!!

E che cavolo: ricordo i pomeriggi passati nelle biblioteche pubbliche e la rottura delle ricerche sui pluri-testi …. Ricordo l’acquisto d’un testo come un evento natalizio da preferire a un paio di scarpe nuove o al maglione da morirci …
Non credo che questa sia la regola, credo che questa sia divenuta la regola per le zone insorte … per chi urla disperatamente “libertà o morte” … dai figli del non-consumismo e delle opportunità come uniche e oggetti da collezionismo … il risultato è la coesione, i molti che ottengono l’impossibile, il ricacciare il terrore dal buco dove è uscito.

E’ inutile dire che questo da Noi è lontano se non impossibile: evirati dalle merendine e dagli ipod e da tutto il resto che è solo un contorno divenuto piatto forte … e me lo ripeto spesso che dirlo è perfettamente inutile poiché chi affronta una mia lettura dev’essere o votato al martirio o praticamente un radicale di sinistra … aimè tragicamente sparite le due categorie!!

Io continuo a parlare nel vento … e magari acchiappar nuvole multiformi nel mio cammino ma è il destino dei diversi … e questo mi piace.

Continuerò ad osservare il mio tempo, a non approvarne le iniziative, a sperare di rinascere in terra boliviana per salvare il Che e … magari a prendere qualche tranquillante che, come diceva grande Puffo, “… Che è meglio”

Finite le osservazioni per la FRUTTA di stasera … completo il mio dolce di domani … se non crescono le idee magari mettiamo su ciccia.

Notte!!



giovedì 3 marzo 2011

FRUTTA 18 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

… Emma? …

… Chi? ….

Disertato Sanremo, non seguace convinta di “Amici” … amici di chi? – lasciamo stare che le raccomandazione non possono passare dalla coda del cavallo poiché il buco è stretto!! –

Emma chi è?

La Bovary la escludo che, bontà sua, fra un sogno letterario e un desiderio represso al povero Bovary marito qualche corno l’ha pure messo – brava lei che ci riesce :) - ma, Emma, parla di donne con la cascata romana e parla del comunismo con “sta roba” e distingue pienamente la differenza fra giovani di sinistra e giovani di destra dalle converse … io sono una sfigata di sinistra e le converse nuncelò … ma, Emma mi piace!!

Verace e diretta … a suo modo dice ciò che pensa e lo fa con il decalogo dei principi della Generazione X passando da quelli di Amici con vago ricordo delle agenzie matrimoniali di Marta Flavi.

Che so … sta ragazza ha sangue!!

Magari se la istruiamo e la educhiamo ad una ideologia contemporanea di sinistra – che è: attacchiamoci le braghe e diciamolo che stiamo alla fame – e magari le proponiamo un pezzetto di qualche sfigato di sinistra … da Bauman a Marx e via discorrendo - del tipo: er capitale ce l’hai tu e e a me sto ca… - e probabilmente riusciamo a mobilitare la massa … sta massa morticcia e molle delle nuove e vecchie generazioni che muovono il culo solo per farlo toccare … e non solo … ma mai per rivendicare un diritto che sia uno.

Il 12 vado a fare l’ennesimo sit-in … jeans vecchi che noi siamo poveri … e dai Emma, vieni con noi che la folla langue e i padroni si rimpinguano.

Ti sono amica …. Senza la De Filippi per favore …
... t'ho conosciuta a #ballarò# ... giusto per dirlo che sta trasmissione è ormai trattata come La giovane Italia ... 

mercoledì 2 marzo 2011

Neo - yttologia 40

… “la “trappola della logica”. Considerava la logica un’alleata del poliziotto, uno strumento critico che, nell’analisi delle situazioni controverse, consentiva di arrivare a una conoscenza della verità. Eppure, come esisteva una logica adeguata alla matematica e un’altra alla metafisica, una adeguata alla filosofia speculativa e un’altra alla ricerca empirica, esisteva una logica adeguata alla criminologia, che non aveva niente a che vedere con premesse e deduzioni sillogiche alla Conan Doyle. Nella sua logica, la conoscenza della verità e la comprensione della realtà potevano essere raggiunte solo dubitando della logica stesssa e perfino della realtà.”

Agosto Rubem Fonseca