giovedì 5 luglio 2012

Neo - Yttologie 173

Il principe Zarlino

“Ora vi faremo conoscere il principe Zarlino, pazzo volontario, dilettante come lo si vuole definirlo , e meglio ancora pazzo cosciente come dice lui, o il pazzo due volte come diciamo noi. Una mente costruita per la follia senza aver trovato nella vita un appiglio per giustificarla. Non soffre di alcuna mania particolare, è pazzo per essere pazzo, la pazzia è il suo amore, purezza e raffinatezza del genere. (…) Per diventare pazzi, signor Perelà, occorre una cosa soltanto: un grande, poderoso, fantastico cervello, mentre essi ne hanno tanto quanto una pulce, e se anche impazzissero la loro pazzia sarebbe minima, di nessuna entità, impercettibile, nessuno se ne accorgerebbe e non potrebbero aspirare in modo alcuno all’onore e alla gioia di entrare qua dentro. (…) Badate bene però … non sono pazzo come vogliono gli altri, sono pazzo come voglio io e quando piace a me. Questo è il segreto che mi distingue da tutti. Il pazzo comune non annunzia mai quello che fa, quando arriva il momento: parte. Io invece annunzio sempre tutto quello che faccio, a voce e per iscritto, in un ordine del giorno compilato con una precisione meticolosa, asfissiante. Dico ad esempio: alle tre precise emetterò ottantotto grida acutissime, da trapanare il cranio a quei disgraziati che dovranno ascoltarle, sfondare il timpano di quelle povere orecchie. Un altro pazzo al terzo grido è legato già. Con me invece tutti si preparano a subire rassegnatamente il mio esercizio polmonare. (…) … per un uomo come voi quella dei pazzi è la sola ammirazione che si possa desiderare, giacché  nel mondo all’infuori della pazzia tutto è …”
Il Codice di Perelà” di Aldo Palazzeschi


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