venerdì 30 luglio 2010

Contorno 2

Pav-vap 2
Si muove.
Si muove la luce che filtra… luce notturna proveniente dalla strada, dalla pioggia che segna la strada, da quella percorsa e tortuosa idea.
Scroscio di pioggia e rumore di vita filtra da quell’apertura al mondo… musica di Battiato etnica e mai stanca recita d’una vita parallela ad un uomo che muore.
Tiene stretta la fredda ferita: il sangue svuota il corpo, lascia le vene, fa percorso all’umido nefasto che accoglierà ciò che rimarra d’una mente pensante… lucida, di fronte a sè.
E la luna che arriva a prestare il suo operato getta il bianco lume sull’antro buio… accanto a se un già freddo corpo… capelli lunghissimi e viso addormentato dentro uno scantinato e parole nessuna… non parlano i morti, non gemono più gli amanti scordati… lei è stata dimenticata accanto a lui e solo i suoi capelli parlano della sua presenza.
I quadrati ormai deformati dalle ombre lunghe della notte aprono un varco verso ricordi; pioggia quel giorno e un bambino con sua madre in un negozio di periferia.
Negoziante impaziente, commesso stanco, cassiera stufa… un po’ di freddo tradotto dalla camicia alla pelle e unghie laccate di tenero rosa anni sessanta sulle mani poco aggraziate della proprietaria.
Sua madre aveva mani lunghe e bianca dolcezza lunare… sua madre era una idea popolare, una missione d’una missionaria, bella da dar fastidio… le madri non devono essere belle, solo madri.
Un figlio non deve temere la bellezza della propria madre… un figlio non deve soffrire di gelosia: il proprietario porgeva con eleganza una stoffa ordinaria tanto da far sembrare un comune cotone come una seta, un pizzo… alla proprietaria annoiata ciò non dispiaceva; le sue unghie laccate meritavano più spazio.
La mamma era mia… luna adesso prova a contraddire il pensiero d’uno che urla con furore per l’ultima volta.
Luna, prova a ricordare come è cominciata fra mia madre e il venditore di falsa seta… era un comune cotone ma lei gli vide della seta dentro e forse non s’era sbagliata.

lunedì 26 luglio 2010

Frutta 2 – politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

COLLA PAZZA di Etgar Keret

Ritrovo qualcuno per cui scrivere: trovo un nuovo stile, una nuova formula… Keret, il sintetico israeliano, tagliente come la sua vicenda di nascita – figlio di sopravvissuti ai campi di sterminio – acuto come solo un alternativo punto di vista può dare.
Da un po’ non trovavo un Keret o forse non lo cercavo neanche più… brevi racconti, minuscole situazioni, corredo esperienziale notevole: ricama il suo scritto con l’ironia… il suo punto di vista non è mai universale.
Lascia spazio l’autore ad altro; fa filtrare i sentimenti in una stretta maglia d’acciaio ma ne conserva intatta l’autenticità.
Prova a dare opinioni che non portano mai il vessillo di autentiche espressioni non richieste… ama a suo modo e con intensità.
Keret è una scoperta… aspettiamo di leggere altro.
Buona lettura!!

Frutta 2 – politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

COLLA PAZZA di Etgar Keret

Ritrovo qualcuno per cui scrivere: trovo un nuovo stile, una nuova formula… Keret, il sintetico israeliano, tagliente come la sua vicenda di nascita – figlio di sopravvissuti ai campi di sterminio – acuto come solo un alternativo punto di vista può dare.
Da un po’ non trovavo un Keret o forse non lo cercavo neanche più… brevi racconti, minuscole situazioni, corredo esperienziale notevole: ricama il suo scritto con l’ironia… il suo punto di vista non è mai universale.
Lascia spazio l’autore ad altro; fa filtrare i sentimenti in una stretta maglia d’acciaio ma ne conserva intatta l’autenticità.
Prova a dare opinioni che non portano mai il vessillo di autentiche espressioni non richieste… ama a suo modo e con intensità.
Keret è una scoperta… aspettiamo di leggere altro.
Buona lettura!!

mercoledì 21 luglio 2010

Frutta 1 - politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

“…affrontare l’attento silenzio di Zainabi è un avvenimento. (…) La nostra equipe non fabbrica soluzioni su misura da infliggere alla cittadinanza. Il nostro lavoro consiste nell’ascoltare con attenzione quali bisogni essa esprime. L’ascolto incoraggia la diversità”
Karawan – dal deserto al web – Fatema Mernissi

Neo-yttologia 10

L’ uomo è stupido per natura: pensare a quarant’anni di essere fuori uso, affliggersi, rattristarsi; che cosa dovrebbe dire ora? Se qualcuno gli avesse mostrato allora, quando aveva quarant’anni, come sarebbe diventato adesso: eccolo, il fuori uso, nulla da dire in proposito, e non c’è nulla da verificare, è sufficiente guardarsi allo specchio…”
Tratto da L’affare della pelliccia di N. Smelev

domenica 18 luglio 2010

Contorno 1

Pav-vap 1

Tenda fluida e quadrettata, tenda che scorri su di un meccanismo inceppato.
Filtra la luce di tenera aurora: rossi e arancio s’inseguono senza tregua, trafiggono le tinte penetrandole senza pace… gioco di colori che frastagliano i neutri meccanismi della riflessa luce.
Si allungano ombre dalla quadraticità deforme che invadono, anellano e incatenano le insipienti categorie degli oggetti deposti malamente sul grave fardello d’una stanza in disuso.
Finestra-occhio che spia la luce che lenta va via e cede pian piano al richiamo della luna.
Del freddo cristallo che spacca il cuore agli innamorati, che volteggia nella allegra sfera dei senza mente e richiama a se i matti d’ogni tempo e d’ogni generazione… ombre che s’inseguono… fermatele o il meccanismo s’incepperà e per sempre.
S’avvicinano e s’allontanano gli echi di luce che si spengono lentamente, luce che consuma la sua cera, tascabile senza pila e il buio che affossa la mia mente.
Può una tenda divenire un saggio da trattazione?
Può una trattazione avvolgersi d’una velata creatura posta a riposo d’una luce intensa, indagatrice, d’una nudità del corpo e dell’anima che invade l’alterco fra i pensieri privati e un pubblico dominio?
Può la visione di un quadrato magico, di tenero spessore, sottrarre tensione all’uomo che si nasconde dentro?
Dentro, come un rottame, un uomo dimentica chi è stato poiché è più facile dimenticare che farsi attraversare… la mano a tenere una ferita che bagna lentamente, goccia a goccia un sangue che brilla di sinistro arbitrio… decisione irrevocabile come quella intrapresa sul quel palazzo venezia che la storia ci ha insegnato.

La stoffa per quella tenda è stata commissionata in un giorno di pioggia e le sue paure erano un ricordo talmente vivido che la camicia inzuppata la sentiva ancora aderente alla pelle, alla sua giovane pelle, del tutto simile a quella della madre… chiara, traslucida, iniettata d’un rosa antico… fresca come il talco e assolutamente priva di peli.
Quella stoffa conservava lo stesso odore: di pioggia, di camicia bagnata e della sua pelle… della pelle di sua madre.

venerdì 16 luglio 2010

Neo-yttologia 9

“vedeva se stessa solo nella possibilità di essere e non voleva guardare a quel provvisorio che sentiva perennemente nella propria esistenza. Soprattutto l’amore preferiva lasciarlo prudentemente in quella regione in cui poteva sempre vedersi splendida: nella regione del possibile.”
Tratto da Pecorella di A. Belaj

martedì 13 luglio 2010

Neo-yttologia 8

“Tra i nostri padri era impossibile trovare, non dico un dottore, ma almeno un socio della cooperativa Socmèl. Quelli erano nel palazzo Marrone.
La punta di diamante del palazzo Rosso era il padre della Cianaza: si diceva fosse un quadro intermedio del¬la Società italiana per l’esercizio telefonico. Per me, che non avevo il telefono in casa, e che consideravo la cabina telefonica in fondo alla via San Francesco la mia seconda casa, quando lo incrociavo in ascensore, era un po’ come parlare con Guglielmo Marconi.”
Tratto da Diario di classe di Emanuele Marfisi

domenica 11 luglio 2010

Neo-yttologia 7

Mi spiegò: “ Una delizia, amico! Una tenera e dolce anima di bambina. Oh, abbiamo parlato e parlato, dei fuochi e del deserto che si trasformava in paradiso e del suo pappagallo che bestemmiava in spagnolo”.
Tratto da Sulla Strada di Jack Kerouac


Nota a Margine: Grazie ad un amico speciale che mi ha fatto conoscere Kerouac e poi molti altri: una fetta nuova di letteratura, un mondo lontano dal mio... occhi nuovi amico, mi hai dato occhi nuovi.
Grazie

giovedì 8 luglio 2010

Neo-yttologia 6

"Nulla ci fermerà. Perchè non siamo solo geni e molecole. Pura biologia. Non siamo solo faccia e razza. Pura fisionomia. Non siamo solo uomini e donne. Pura massa. Siamo Eroi.”
Emanuele Finardi

Neo-yttologia 5

“Vuole qualcosa di vero?” aveva chiesto Alice. “Le dirò una cosa vera. Ha tutto quello che ci vuole per amare, proprio tutto, lo faccia.”
Tratto da Jazz di Toni Morrison

martedì 6 luglio 2010

Neo-yttologia 4

“ Voglio dire: oh, i suoi occhi, quegli occhi brillano come il fondo dei calzoni d’un abito di saia blu.
- Ma che dice, è un insulto!
- Non si riflette su di lei, ma sui calzoni. Quel che volevo dire veramente era che, se avessimo un bel bungalow, e io tornassi dal lavoro e trovassi lei ad attendermi al cancelletto, o meglio, se fosse lei a tornare dal lavoro e trovasse me vicino al cancelletto – così è più realistico – e percorressimo insieme il sentiero fino a casa, e poi entrassimo, e gli scuri fossero accostati e solo poche luci discrete e allora…
- (…) mio caro Mr Hammer, non mi sposerò mai prima di mia figlia.
- L’ha già fatto una volta. Ah, ma io l’amo, io l’amo. Non vede come mi tormento per lei?
- Ma che le prende?
- Stasera sono fuori di me. Mi sento un altro. Una mossa falsa e sono suo. Oh, io l’amo, io l’amo. Io l’amo comunque.
- Non penso che mi amerebbe se fossi povera!
- Forse ma terrei la bocca chiusa.”
- Mr Hammer a Mrs Potter nel “The cocoanuts” dei Fratelli Marx

lunedì 5 luglio 2010

Neo-yttologia 3

“Ma maestro” seguitò Maurice con fervore, “non si dice forse che gioia spartita è gioia raddoppiata?”
Malospirito battè la mano sul tavolo.
“E’ scientificamente provato” disse brusco, “che una parte di qualcosa è sempre meno del tutto. Io non spartisco niente con nessuno, tienilo a mente!”
“Va bene va bene”rispose il gatto spaventato. E poi soggiunse in tono carezzevole: “Dopotutto avete me”.
“Già” disse il mago con astio, “ mi mancavi solo tu”.
“Davvero?” chiese Maurice rallegrandosi tutto. “Vi sono mancato?”
Malo spirito sbuffò spazientito.
“Adesso sparisci una buona volta! Fila! Vattene in camera tua! Ho bisogno di riflettere. Ho delle preoccupazioni.”
Tratto da La notte dei desideri di Michael Ende

domenica 4 luglio 2010

Neo-yttologia 2

“La lingua-orso si rigira sordamente
Nella caverna della bocca.
Così dai tempi del salmista a Lenin:
che si muti la volta del palato
nella volta celeste; che le labbra
si screpolino tutte come argilla rosata.
Ancora e ancora…”
Osip Mandel’Stam

Neo-yttologia 1

“Ho dato calci a tutti gli alberi
Ho battuto la testa a tutti i muri
Ho graffiato la mia fotografia
Ma
Ho trovato ancora me stesso.”
Federico Tavan