domenica 30 settembre 2012

Riflettere PL!ease! 23




Da Giugno al 1 Ottobre: l’estate più calda da quando si può rilevare statisticamente e non è ancora terminata.
C’è certamente ben altro di cui dovremmo o potremmo occuparci e, questo plurale maiestatis me lo godo tutto … parlo e scrivo per me: una vera regina del mio stesso regno!
L’occuparsi d’altro langue perché manca la forza: Riusciremmo a vedere un clima normale?
Tutti i politici si occupano di rubare ma, mai di dare un’occhiata sulla situazione e sugli studi climatici … eppure dovrebbero interessarli perchè il loro condizionatore non ci sarà per sempre!
Ricordo, con affetto, le gioiose camice a mezza manica o a manica lunga, di cotone ma leggermente pesante, sogno d’indossare il tranch che ho acquistato a Chartres e, velleità su altre, attendere il natale con cappellino di lana sulla mia testa. Sogno un paio di jeans o pantaloni … si cammina in prendisole e si sviene ugualmente! Comincio a pensare che non arriverà il Natale, che i miei capelli “rosicati dai topi” possano crescere ed esistere sino a quel periodo, e non ricordo più la percezione del fresco sulla pelle.
Con questo caldo si diventa pazzi e non si riesce ad occuparsi d’altro  … ma c’è l’avrà mandato Berlusconi? Caldo governo ladro!
Buona Domenica!

sabato 29 settembre 2012

Contorno 145




I vegetariani saranno immortali?
Anche i vegani e i crudisti o le mille altre correnti culturali/culinarie che imperversano da decenni e che ultimamente si stanno intensificando, specie sui prezzi al banco verdure o addirittura nei mercati rionali.
I venditori della salute; vitamine o essenze di vita che combinate fra loro riescono a rifornirti di salute, ma il Ministero della Salute poi cosa farà?
E’ certo che una vita sana è anche una vita “tranquilla”, con bassi costi sanitari e sociali – anche perché la maggior parte si sostengono al momento del costo del prodotto – ma è certamente vero che i vegetariani non sono immortali … riempiono anche loro le liste funebri anche con i loro “eccessi” in una direzione iper-rigida o ipo-rigida d’osservazione del regime alimentare.
Come sempre il bene, e la virtù,  sta in mezzo ma per calmierare i costi occorrerebbe una saggia politica condivisa fra salute e agricoltura e un uso, e consumo,  dei prodotti locali  definiti a “chilometro zero”.
Perché questo non si applica al vivere comune?
Si abbasserebbero i costi  sanitari e gli stanziamenti economici, finirebbero le ruberie della bassa filiera!
Ecco perché non finanziano la formazione, l’informazione sanitaria, la ricerca; il diabete fa vivere centinaia di persone, fra politici, medici, para-medici e quant’altro e così anche l’ipertensione -  e centinaia di altre malattie dette “sociali” -  ma curabilissime in un arco preventivo lungo e consapevole.
Poi adesso c’è la beatificazione postuma del “metodo di Bella”  che non debella ma aiuta ad allontanare o non far sviluppare molte tipologie di tumori.
Ecco, la politica non è solo “Er batman,  o tanti altri,  ma la politica è vita e ci accorgiamo di quanto lo sia tutte le volte che assistiamo alla perdita di opportunità, prima regionali e poi nazionali, della risorsa del vivere meglio spendendo meno e, come beffa, al vivere male in entrambi i sensi.
Ma, dal basso, il tutto viene accettato e taciuto … tutto è sempre un affacciarsi nei bisogni dell’altro e farsene bisogno personale solo se ci torna utile: nei manifesti elettorali vedo le stesse persone degli anni scorsi e tutto è li cucito sui nostri bisogni, sulle nostre intenzioni, sulla nostra salute.
Rifletto, ma prima del voto!

venerdì 28 settembre 2012

Neo - Yttologie 148

"Se vuole conoscere la feccia dei sentimenti umani, osservi i sentimenti che nutrono le donne per le altre donne: rabbrividirebbe d'orrore davanti a tanta ipocrisia, gelosia, cattiveria, bassezza. Non vedrà mai due donne battersi sanamente a suon di pugni, nè scambiarsi una bella scarica d'insulti: dalle loro parti è il trionfo dei colpi bassi, delle frasette immonde che fanno più male di un diretto alla mascella. Lei dirà che non è una novità, che l'universo femminile è così dai tempi di Adamo e Eva.(...) La condizione femminile è diventata il teatro delle forme di malafede più nauseanti."

giovedì 27 settembre 2012

Neo - Yttologie 147

"... anche un essere intelligente ha bisogno di spiegazioni quando si trova dinanzi un pensiero nuovo e sconosciuto."
"Che ne sa lei ? Non è mai stato intelligente."
Tratto da Igiene dell'assassino di Amèlie Nothomb

martedì 25 settembre 2012

Contorno 144


Ballarò!
Stasera Polverini di giornata … appena neo-dimissionaria e già comprata; sembra essere uscita dalle lezioni private dalla Santanché, in acidità poi l’ha anche battuta.
Oggi osserviamo una leader d’un sindacato – UGL – una che tuonava come Thor prima d’essere eletta nel partito dei ladri, stupratori, spacciatori, onanisti, nani, puttane e LADRI … s’è messa con i meglio che ha trovato e lei, per come si difende stasera, non sembra lontana dalla linea: “Non sapevo, non capivo, ma mangiavo!”. Questo è quel che dicono tutti i compagni di merende e, ad andare indietro, penso che negli anni sessanta abitassero tutti a Firenze e facevano i mostri … oggi c’hanno lasciato solo Renzi, il figlio del sacrilegio.
Ballarò!
E ricomincia il mio delirio che non ha mai avuto fine: lo dico e mi ripeto … noi non siamo in grado di cambiare, non riusciamo e TUTTI sono tutti li. E noi TUTTI senza forcone!
Facciamo schifo noi!

domenica 23 settembre 2012

Riflettere PL!ease! 22


Buona Domenica con olio essenziale di Patchouly sui capelli e un tentativo estremo di salvarli dal caldo estremo della prima domenica d'autunno. Trentotto gradi e umidità al cinquanta per cento! E si, si vede già l'autunno, come non capirlo. Ma dico, una temperatura normale? senza tempeste e cicloni o caldo da ucciderti? Credo che possiamo scordarcelo ... mi sa che è un ricordo il respirare e sarà un ricordo il caldo inverno delle mie terre.
Domenica e una ricorrenza da festeggiare: un cammino fatto insieme da tanto tempo e da festeggiare con una torta caprese e un disegno che ci rappresenti. Molte difficoltà e tutto contro, spesso anche troppo, ma noi siamo ancora qui. Dolci auguri a noi!!!

sabato 22 settembre 2012

Neo - Yttologie 146



“Perché beve nel metallo?”
“Non mi piace la trasparenza. E’ una delle ragioni per cui sono così grasso: mi piace che non mi si veda attraverso.”
Tratto da “L’igiene dell’assassino” di Amélie Nothomb

venerdì 21 settembre 2012

Neo - Yttologie 145


Per caso lei oserebbe paragonarmi agli scribacchini che intervista normalmente?”
“Non sono scribacchini!”
“Se riescono a parlare della loro opera con aria affascinante e pudica, fuori di dubbio che sono scribacchini. Come vuole che uno scrittore sia pudico? E’ il mestiere più impudico del mondo: attraverso lo stile, le idee, la storia, le ricerche, gli scrittori parlano sempre di se stessi, e con le parole. Anche i pittori e i musicisti parlano di se stessi, ma con un linguaggio molto meno crudo del nostro. No, giovanotto, gli scrittori sono osceni; se non lo fossero, sarebbero ragionieri, conducenti di tram, centralinisti, sarebbero rispettabili.”
Tratto da “L’igiene dell’assassino” di Amélie Nothomb

Contorno 143


Rieccoci: parlo ma non mi lasciano parlare, tento di forzare il mio discorso ma è impossibile trovare un varco, alla fine m’incarto su cosa volevo dire e non comunico ciò che volevo comunicare.Merda! Come dicono i francesi e non si può dire altro, in effetti.
Ed ancora: elogio a pieno cuore la gioia della corsa con delle colleghe di lavoro e dell’opportunità che ho trovato con un’altra collega di organizzarci e correre: dopo la mia frase c’è stato il nulla e mille problemi a seguito … non sono andata più a correre. Merda! Mi sento francese stasera.
Merda!
Gira male e da un po’ va sempre peggio … Merda! Stasera, venerdì 21 Settembre vedo il mondo una Merda!
Ma passerà … tornerò ad avere sfiga molte altre volte … Merda!
A conclusione del mio venerdì sera, della mia fatica settimanale, mi sono smazzata da sola tutta l'immondizia prodotta in una settimana ... giù dal quarto piano per tre viaggi.Merda!
Ho fatto ginnastica anche così ... Merda! 
Mi sono trovata un chilo in più mangiando sempre le mie misurate porzioni e non aspetto nemmeno il ciclo ... Merda!
Ci ballo su ... http://www.youtube.com/watch?v=B5wQDxumlDc

Neo - yttologie 144


"Sono le 1o del mattino, signore; non accendo la luce a quest’ora. E poi, tra poco mi vedrà anche troppo bene, appena gli occhi le si saranno abituati all’oscurità. Approfitti della tregua che le è concessa e si accontenti della mia voce, è ciò che ho di più bello.”
Tratto da “L’igiene dell’assassino” di Amélie Nothomb

Neo - Yttologie 143


“La sua sopravvivenza restava comunque misteriosa, come l’origine della sindrome che le avrebbe messo fine.”
Tratto da “L’igiene dell’assassino” di Amélie Nothomb

giovedì 20 settembre 2012

Contorno 142


Di sera mi piace la voce di Sergio Mancinelli, la calma che m’infonde e il comunicarmi che è ormai tempo di sentire la musica con la testa … niente ascolto di pancia; per quello basta il giorno quando tutto scorre e non ti puoi fermare a guardarti intorno.
Innamorarsi d’una voce e d’un bagaglio culturale: magari, innamorarsi è davvero troppo ma, mi piace aspettarlo dal lunedì al giovedì … odio il venerdì di Andrea Prezioso!
Ecco, questa http://www.youtube.com/watch?v=wTG-bCMG05E l’ho conosciuta grazie a Mancinelli e molte altre ancora … appunto, ascoltare con la testa.
C’è tutto uno status dietro l’ascolto notturno; c’è chi lavora fuori o dentro casa, chi riflette, chi legge, chi impara a vivere nonostante gli attacchi di panico e l’ansia che ti cambia la vita. C’è un universo che non è quello degli incontri del venerdì sera, degli amici veri o falsi che si danno appuntamento nel fine settimana, degli incontri occasionali delle due o al massimo tre settimane, c’è un mondo che una mamma non conosce, un ritmo che non le è familiare e non è possibile portarlo dentro casa attraverso la radio. Non ti troveresti comunque perché l’ascolti in cucina mentre il cavolfiore bolle per il pranzo dell’indomani e pensi alle mille cose che non fai e che non arriverai a fare. Tutto questo mentre tiri su con il cuore perché l’ansia ti toglie il respiro all’improvviso e senza un motivo apparente … tutto questo mentre i tuoi figli dormono nella cameretta e sai che ancora, per qualche anno, potrai rilassarti con l’ascolto di Mancinelli alla radio e il tentativo di riprenderti una vita normale. Solo un tentativo, è davvero tutto così difficile.
In queste trasmissioni ascolti anche canzoni italiane dimenticate e che non appartengono alla mia generazione, come questa http://www.youtube.com/watch?v=B57Zz1GUbOc e scopri che erano belle, non il mio genere prescelto ma belle.
Ecco cosa può darti una situazione radiofonica vicina alle esigenze della famiglia … delle persone che vivono di famiglia. La musica di Prezioso è un misto senza sale … tanto, nei fine settimana, quelli delle due o tre settimane vanno in fondo lo stesso, allora, perché non risparmiarci? Dateci Mancinelli anche nel fine settimana, please.

martedì 18 settembre 2012

Contorno 141


Studiare non serve!
E detto adesso all’apertura delle immatricolazioni è davvero singolare!
Si può sempre fare il segretario di partito o, se si è furbi il tesoriere; male che vada s’impara a fare la parrucchiera.
E’ proprio emersa questa realtà dal circolo precari sfigati e inesistenti e, l’amara verità viene smaltita con un certo spirito e tanta persuasione; c’è chi si pone anche con voluttà e si proporrebbe, per il prossimo futuro, di fare il vibratore umano di qualche politico che cerca oltre il limite: ricordatevi oltre il sesso c’è il precari-ano.
Già, perché i precari hanno anche una rapida decadenza fisica: se non si lavora non si può curare nemmeno l’aspetto.
Neanche come gnocca ti puoi svendere ed è questa l’amara verità.
I prodotto costano e ormai si è tornati al naturale: estratti alla carota fatti in casa, rossetti al concentrato di pomodoro e pizzicotti sul viso per alleviare la mancanza di un buon fard.
Per i capelli non c’è problema: o il lungo figli dei fiori o il corto frutto della tazza rovesciata sulla testa, allo stile francescano ma fai da te.
La ginnastica si fa per strada e la forma si mantiene sulla corsa da un ufficio all’altro. Caspita che prospettive!
Dimenticavo l’olio sulla pelle, di quei tipi di oli che piacciono tanto prima degli incontri un poco sessuali … quando ci sono; olio d’oliva e la puzza te la porti sino al Natale.
Che dire? Alla Fornero possiamo chiedere qualche sub-articolo, all’interno della sua riforma, sul poter restare umani nonostante tutto e che possa spiegarci lei come si fa a vivere se togli la vita lavorativa ad un lavoratore.
Clima elettorale e si dibattono tutti … l’ultima del grande uomo è la promessa del togliere l’IMU ma dalla nave da crociera pagata dal Giornale.
Come sarà guardare la gente dall’alto in basso da un basso?
Guarderà i capelli delle persone e non si dispiacerà se non andranno più a tagliarli o non potranno più curare … potrebbero essere una buona fonte di bulbi per il suo cranio. Il suo eterno cranio.
Bello schifo, davvero bello!

domenica 16 settembre 2012

Riflettere PL!ease! 21

Buona Domenica per essermi svegliata: la cronaca e il dolce seguono nel corso del giorno.
Eccolo il fantastico semifreddo protagonista della mia domenica: all'ananas e con panna!
Niente dieta per un giorno: domani si ricomincia a scuola con i bambini e mi serviva una buona dose di gratificazione. Per il resto oggi è andata meglio di ieri ma non è tutto ok, non al 100 per 100.
E' stata una domenica serena ... è davvero tanto!!

sabato 15 settembre 2012

Contorno 140


Cosini sta a Svevo come lo stesso Svevo sta a Schmitz e, tutti insieme, hanno un’unica coscienza: quella di Zeno.
Ho rivisto La Coscienza di Zeno in sceneggiato, la produzione con Johnny Dorelli degli anni ottanta,  e penso che sia a tutt’oggi una buona interpretazione del personaggio; una matrioska che racchiude sia Svevo che Zeno che Cosini.
Dalla Coscienza di Zeno nasce l’espressione del singolo ma, dai mali della mente, nasce il morire da sani; solo quando s’è vissuti sempre nell’idea della malattia.
E’così semplice raccontare d’essere sani ma sentendosi malati per infine morire di suggestioni: mia nonna, di cui non conservo quasi nessuna memoria, lo diceva sempre ai suoi figli, alle sue nuore e se fosse vissuta abbastanza, l’avrebbe detto anche a noi.
Lei è vissuta da sana tutta la vita, pur essendo malata; ha sofferto la fame durante la guerra mondiale ed è arrivata a pesare molto meno di me.
Alla fine della guerra le si è presentato, fra gli altri mali, il diabete ed ha terminato il lavoro del logorio d’una vita e l’ha finita in fretta.
Per parecchi anni  ho vissuto come lei ma, oggi sono più Zeno che mia nonna, e mi lascio andare un po’ o forse è il mio corpo che si lascia andare.
Ecco, parlo d’una diade, una scorporazione corpo-mente come succedeva a Zeno con la sua coscienza, esattamente quando le parlava e nè riceveva tutte le alterazioni che subiva ma come malattie psicosomatiche: uguale sofferenza ma nessuna origine organica.
Adesso mi sento un po’ la coscienza di me che è uscita dal suo involucro, si guarda attorno, si cura con dovizia, si culla ma non riesce a spiegare a se stessa  che le cure possono giungere alla meta per cancellare le sofferenze solo quando s’impara a curare la mente.
Ecco come restare orfani di se stessi; morire da vivi; sentirsi orfani con la madre viva.
Succede quando cresci da sola, non materialmente ma affettivamente; succede che poi le parti che ti compongono non si riconoscono, si scorporano l’una dall’altra, difficilmente si comprende che l’unità è un affare unico.
Zeno, ad un certo punto riesce; allontana da sé tutti i fattori coercitivi, quelli  che lo costringevano a vivere nel reale: la moglie, i figli, le cognate, Ada e suo marito, l’amante, l’amico e il tutore.
Tutti via per ritrovarsi e non farsi più promesse che non poteva mantenere; così il suo fumo è divenuto senza scadenza, la sua gamba zoppicante senza controllo, le fonti di preoccupazioni solo appunti presi senza ordine di consegne ... quelle che non avrebbe mai eseguito.
Il Dottor S. fugge in Svizzera per via della guerra: la libertà morale slegata dal giudizio dell’obiettività.
Sono alla ricerca del mio Dottor S. -  per poi lasciarlo è chiaro -  e credo che di strada io debba farne ancora molta per arrivare alla Coscienza mia: adesso che mi scrivo ho “turbamenti” e “disturbi” , è panico, attacchi di panico!
Imparerò a gestirmi come il buon Zeno è riuscito con sé?
Al momento non punterei su questa corsa … ma, solo al momento.
Riguardo adesso le foto della bella Triestela mia coscienza sarà rimasta li? Credo di si!... li ho inviato una seconda cartolina che è stata una conferma della prima: li ho sbagliato!
Ho abbandonato la mia coscienza insieme a quella di Zeno ed insieme adesso bevono una birra, aspettando il domani.


venerdì 14 settembre 2012

Neo Yttologie 142

Autunno!
…..  giù le castagne.
La protezione e il mio viso si rinnovano,
 assomigliano al manto autunnale, al guscio del figlio d'autunno,
 e quel colore gli appartiene.

Zap Zap … speriamo ricrescano!

Adesso sono cosi!
Abbiamo giocato con la forbice ed ho perso ... come sono Swag!! :) Speriamo di riuscire a ricrescerli: la mie speranze per il momento sono chiuse dentro una bottiglia ma non galleggiano su alcun oceano o mare. Hope o speranza per adesso è già tanto. Spero.


Winter

BY INGER CHRISTENSEN
Winter is out for a lot this year
the beach already is stiff
all will be one will be one this year
wings and ice will be one in the world
all will be changed in the world:
the boat will hear its steps on the ice
the war will hear its war on the ice
the woman will hear her hour on the ice
the hour of birth in the ice of death
winter is out for a lot.
Out for the houses the cities
out for the forests the clouds
the mountains the valleys fear
the heart the children peace.

Winter is out for a lot this year
the hand already is stiff
the crying of children is heard in the house
one will we be one life
I hear my house slip with the world
and scream all that has been screamed
the heart rams its boat into ice
shells rustling in the hull
winter is out for as much.

If I freeze fast in the ice
if you freeze fast my child
my great forest next summer
my great fear as I come
if you freeze fast my life:
then I am a vulture of wings and ice
tearing my liver, my living life
awake in eternity.

This winter is in for a lot.
Source: Poetry (May 2009).

Contorno 139


Un quotidiano qualsiasi è fatto di azioni e,per quotidiano, non s’intende indicare un giornale ad uscita quotidiana ma solo il vivere quotidiano, una sequenza numerata di azioni, finalizzate e non, che compongono i giorni della nostra vita. Che formano, di fatto, la vita.
Ecco, pensavo al quotidiano, uno dei tanti e di tante persone diverse, alla sequenza di piccole e grandi azioni che compongono il vivere naturale d’una persona nel mio tempo, nel mio secolo, nello scorrere parallelo al mio.
Quante scelte regolari vengono fatte ed eseguite con naturalità? Spesso, tutte quelle azioni, sembrano scontate, semplici, naturali, doverose e soprattutto scontate: non lo sono.
Quest’estate ho conosciuto la mia fragilità; psicologica e fisica e non so bene quanto più una rispetto all’altra. Limitata e impaurita dalla mia stessa fragilità, dalla tachicardia improvvisa, dall'ansia, dalla fobia spesso incontrollabile, e di tutto ciò che ti fa sentire pronta a morire in ogni istante.C’è anche l’imbarazzo nel sentirsi in tal modo perché, siamo tutti talmente destrutturati dal vedere le fragilità altrui da percepirle o come una esagerazione o come qualcosa che non ci riguarda.
Stare bene è un dovere che non si discute, e non si scenda mai a patti con una realtà diversa da quella non condivisa socialmente.
Chi l’ha provato non la pensa più così: mi guardo attorno e vedo tutti con occhi diversi e mi chiedo come possono fare le cose normali che fanno se, in ogni momento, puoi star male, svenire, andare in crisi. E’ davvero orribile e, quando durante il giorno metto insieme una azione accanto all’altra e riesco a fare molte cose, più di quelle che credevo di fare prima d’iniziare la giornata, mi sembra davvero un miracolo. 
L’ansia e gli attacchi sono sempre dietro l’angolo e le mie sicurezze spesso vacillano ma poi mi dico di tentare e quando riesco a fare anche un iter intero – un nulla rispetto a quello che facevo prima – mi sento speciale.
Sono riuscita a non far vacillare anche questo giorno e, quest'ultimo mi ha sostenuta: come sono cambiati i miei ritmi e le mie convinzioni, era una implosione che dovevo avere e dalle macerie trovarne ricordi. Quest’estate, mi sono affidata ai miei familiari, anche per camminare, ed era una squadra di efficiente pronto soccorso con tanto di te zuccherato e argomenti compensativi per far sviare la crisi, quando mi sono trovata a badare a me stessa ho avuto del terrore e  una netta percezione di non riuscire, poi ho iniziato un passo dopo l’altro e il mio pronto soccorso lo porto in borsa, talvolta ho momenti terribili, altre volte vedo e spero di poter riuscire, poi riesco e mi sento di nuovo efficiente. Non mi ero mai sentita limitata nel mio corpo e tutti gli ostacoli materiali li ho superati con mille difficoltà e molta buona volontà, adesso il mio corpo mi prepara a una fase nuova, adesso che mi curo di più, adesso che mi guardo e so guardarmi: forse sono arrivata tardi alla fanciullezza o prima della menopausa, so soltanto che le mie dinamiche sono cambiate e mi chiedo solo se riuscirò ogni giorno a conviverci. Adesso ho fatto un altro passo.

giovedì 13 settembre 2012

Contorno 138


Forse, ci siamo sbagliati!
Non è certo da un Super tecnico, multi quotato, che ci aspettiamo un cambio di rotta, una ammissione -  anche parziale - d’errore, sarebbe come chiedere a Superman se riconosce davvero chi sia il cattivo dal buono e, dall’alto della sua Supertuta e del suo Superciuffo, chiaramente risponderebbe che definisce il tutto con i “connotati ideali attribuibili alla categoria”; cattivo? Ghigno, occhi piccoli e rapidi, fiato corto … e via dicendo.
Monti, e i suoi più stretti collaboratori – la Fornero in primis – hanno tagliato, cucito, limato, strappato – l’art. 18 – seguendo i “connotati ideali stabili per la categoria” e, in particolare, per la categoria lavoratori europei. Bastava affacciarsi alla finestra e ascoltare tutte le manifestazioni che sono state fatte in questi anni, vedere la gente in faccia e ascoltare la realtà ma, tutto questo non è stato fatto.
Il “Forse ci siamo sbagliati” è l’ammissione del non ascolto per definizione. Monti, in questo articolo, si chiede se pochi mesi di Governo abbiano potuto intaccare la sua credibilità ed io credo che il suo mito sia stato ben conservato ma,  poteva assurgere al  ruolo migliore del “sanificatore”, al ruolo d’essere umano. Non hanno idea sul da farsi e forse neanche ne vogliono ma adesso si sono fermati: da una parte si chiede dall’Europa “unita” una rinascita dalle ceneri, dall’altra si svegliano con “Houston, abbiamo un problema!”: mi piace dirlo … l’avevamo detto e non con la convinzione di chi non sbaglia mai ma, con la decisione di chi ha urlato di voler fornire il proprio apporto allo Stato e si è visto richiedere in cambio solo soldi, cessione dei diritti, rinuncia di parte della sovranità.
Rivedete l’articolo diciotto … ripartite da questo punto, il resto si cuce insieme da sé.

mercoledì 12 settembre 2012

Contorno 137


Ecco, quando leggo queste notizie sono sempre più certa che Hitler ha sbagliato popolo da sterminare … avesse fatto il “giusto” oggi vivremmo tutti meglio, vivrebbe in pace molta più gente e chi sopravviveva avrebbe avuto la coda fra le gambe. Magari Hitler sarebbe anche stato un eroe.
Sono troppo acida e, qui e in questa situazione, oltremodo razzista ma, non ne posso davvero più di queste manifestazioni tribali: abbiamo fatto saltare qualcosa quando è uscito Jesus Christ Superstar? … se erano loro anticipavano l’11 Settembre agli anni settanta e booommm tutto.
Non posso più vedere donne che sembrano  fagotti di roba vecchia e loro “liberi e belli” … riesumiamo Hitler e miriamo al giusto popolo.
Mi odio da sola per quel che dico ma, ripeto, non ne posso più di questa gente: dovunque vanno “sporcano”  con le loro regole il vivere civile!

martedì 11 settembre 2012

Contorno 136


L’11 Settembre: una ricorrenza, Ballarò e Mattone e poi si riparte verso la stagione autunnale; ma qui soffiano ancora i ventilatori e i soliti tempi della politica: qualcuno sa dirmi il perché?
Anche le solite facce! C’è Mattone che parla adesso in TV: il raccomandatone che insulta i giovani disoccupati ... i miei capelli decisamente non ragionano più, la mia attività fisica è diventa la ciliegina che da significato al momento. Momenti.
Dimenticavo: ungo come la bava di lumaca perché mi sono spalmata d’oli, manco un morto d’antica cultura ebraica. Ricevo una letterina d’affetto da una cugina che abita lontano e, tutto il mondo vicino mi gira le spalle. Periodi!
Nè più, nè meno che semplici periodi che si concatenano, uno accanto all’altro,  ma senza motivazione. Senza un perché, ma che vivo con assoluta tranquillità, vedendone quasi il lato positivo. Il bambino che seguo da due anni, ha perso metà della cattedra totale ed io dovrò dividermi su due classi perdendo tutto il lavoro fatto in una classe, nella sua, con la sua patologia.
E poi c’è September morning … questo 11 Settembre è davvero destinato ad essere di merda e non solo per l’affare americano. Ma no, assolutamente no, mi va bene così; quando corro sulla pista del Cus, mi sembra di volare e d’atterrare: io atterro nella mia vita con decisione ma, devo imparare a spiccare il volo. Esercizio ragazza … ok, quasi ragazza … op op … correre!!

lunedì 10 settembre 2012

Contorno 135


… per quanto si possa dire, io preferisco i miei fagioli neri “arrabbiati” al film Innamorarsi.
Decisamente!
Ho ripreso ad andare in palestra e sono arcifelice; anche l’hammam, 12 sedute tutte mie e andare a correre con l’amicona in città o nel circuito cus.
Non faccio mancare nulla, compresa l’alimentazione equilibrata e alternativa,  ma conservo un pessimo colorito, delle rughe evidenti sotto gli occhi,  da far paura – e vai d’olio di jojoba ma quelle sono sempre li – e sembra che io abbia fatto un torto generale al mondo: mi sento dieci anni in più rispetto quanti  me ne danno … talvolta,  quindici in meno, ma di testa.
E poi questa roba melensa: Innamorarsi.
La voglia di studiare ancora non torna: vorrei, voglio e poi mi dissolvo in una bolla di sapone e chissà perché poi.
Le coabitanti lavorative già stamattina si scannavano, si “mobizzavano”, inauguravano l’anno nuovo con i migliori improperi a disposizione: Io stavo zitta e pulivo l’armadio.
Adesso l’armadio è cristallino come uno specchio ma quelle urlano ancora: io non ho ancora voglia di cominciare alla grande.
Mi sento un elefante stanco che prova a darsi la carica,  in qualche modo, ma al centro mi guardano come una  bomba che sta per esplodere!
… Va meglio, giuro … credo, non so, spero … andrà meglio, ne sono quasi certa!!
Sparita di nuovo la mia poesia: poesia che va e viene e quell’abitino bianco mi stava davvero bene: che c’entra adesso l’abitino? Non tiro il filo d’un vero discorso, forse dietro la mia immagine, la mia brutta cera, c’è la risposta che non voglio vedere … un po’ di solitudine, molta diffidenza e continuare a non capire il perché dove tocco non spunta un fiore come il dentifricio Colgate ma, al contrario, cascano i pezzi … più miei che degli altri; mi chiedo se esiste un posto ancora più nascosto di dove mi sono nascosta.
Rileggo pezzi di dialogo e penso che mi dovevo fermare prima … non ci sono riuscita e non sono riuscita ad andare in fondo. Ecco cosa mi fa pensare il film Innamorarsi: fermarsi in tempo o concretizzare se sei ormai dentro … per far questo devi essere forte e io non lo sono. Odio quel film!
Il mio colore di viso è quello del cielo scolorito che precede l’inverno e, nessuna rifrazione potrà colorarlo, nessuna luce … a scuola mi sento molto sola come in questa rete, dannata rete.
Gira un po’ così al momento, come le mie zampe di gallina sotto gli occhi: i riflettori sono solo per loro. Il plissettato sotto i miei occhi … il dorme, il mio me prova ad allenarsi a vivere.
Speriamo riesca!

sabato 8 settembre 2012

Contorno 134


Il tratteggio è per gli artisti ciò che è il descrivere per gli uomini.
Sentir parlare di se stessi, lontani ormai dalla propria presenza, è un'esperienza che corona l'orgoglio  ma, se siamo già defunti e parlano di Noi, non può che essere la descrizione di quel che tutti già conoscono ma declamato ad alta voce.
Ho sentito tratteggiare, per descriverla, la vita di una donna speciale ma, dalla voce di un suo compagno di scuola: questa donna è deceduta ieri sera, ad oltre ottant’anni,  e il suo compagno di scuola parlava di lei da  ex-liceale, così come s’erano conosciuti. Oltre la retorica nel suo discorso c’era un chiaro significato: Se qualcuno si ricorda di te, e della tua carriera di compagna di scuola, o sei speciale o sei riuscita a mantenere dei rapporti speciali.
Quando si è come me - una che vuole sempre dire le cose che pensa – allora,  capirai bene,  che al mio funerale nemmeno la badante si ricorderà di me: sempre che io possa arrivare all’età giusta per la badante.(http://www.youtube.com/watch?v=v3xwCkhmies&feature=related)
Questi momenti comunitari sono dei  bei dipinti ma di un mondo ormai morto, tenuto strenuamente in vita dagli ultimi che erano al terzo liceo ma nel 1948 e, nonostante tutto, sono ancora in grado di descrivere una donna speciale con un “Ella”; una civiltà di dinosauri dove ciò che si estingue è il meglio lasciando il peggio delle violenze  e delle brutalità in questo mondo: tutti i rapporti alterati di cui è piena la mia civiltà.
Bambini kamikaze, violenza gratuita e tanto terrore: personalmente penso che i miei compagni di scuola , al mio funerale, potranno solo esordire con un: “Grazia?... Grazia, chi?” o i miei parenti,  dopo i miracoli d’un cambiamento impossibile, riuscirebbero a ricordarsi di me solo per le cose bizzarre, buffe, ridicole che farebbero scompisciare LORO dal ridere, e non me …  la parentela: un carino dintorno!(http://www.youtube.com/watch?v=SL0BC2dviNY&feature=related)
Sono, per il momento, un attimino acidella e ho trasformato una fanzine in un diario personale, pieno di mie frustrazioni, e che ho chiuso al pubblico per dignità, decoro e per sfuggire dalle letture non gradite. Per il momento è quello di cui ho bisogno e, credo d’andare bene in questa direzione: per il dopo, se ci sarà, si deciderà.
E se normalità potesse voler dire sentirsi Lili Marleen?

o far finta d'essere Amy Winehouse?(http://www.youtube.com/watch?v=SL0BC2dviNY&feature=related)

Maschere in pizzo, travestirsi per vestirsi, indossare buffi cappellini e fermagli di piume; tutto questo non potrà mai dirlo nessuno dei miei compagni di classe, nè alcun parente, perché nessuno mi ha mai veramente voluto conoscere.
L’apparenza e gli stereotipi hanno sempre funzionato con me e qui tutti si aspettano che questo possa bastarmi: no, non basta!
Sono la dark queen di me stessa, una caricatura del mio animo e se lasciarmi andare da sola, davanti ad uno specchio è sentirmi un essere migliore: questo va fatto!
Mi sono adoperata con piume sui capelli e leggeri dondolamenti: ecco, esattamente come Lili Marleen http://www.youtube.com/watch?v=MZbUkatmoyc e testimonio questo di me stessa: non incomodo nemmeno i compagni nel raccontare ciò di me che non sanno: mi basto da sola.

... e poi, da qualche parte nel tempo, l'otto Settembre ha significato "armistizio" e pace, anche se di fatto non si è poi realizzato sul serio in quel giorno ma solo qualche tempo dopo.

mercoledì 5 settembre 2012

Contorno 133


“Non sopporto” di Paolo Sorrentino è il mio tema di stasera!
Basta guerra che mi nasce dal niente e dalla mia pacatezza farne bersaglio: odio e voglio odiare.
Quanto vale uno squarcio definitivo, urlato e mai più sopportato?
Vale la mia vita: farò il peggio che posso perché il mio meglio non lo vuole nessuno.
Mi compiacerò nel peggio della mia anima perché, se non mi darà rispetto mi darà pace!
Adesso basta parenti di merda … invidiosi e cattivi … vi darò il peggio che posso. Giuro!!

Contorno 132


Ad Ottobre si vota: votare? Altri miliardi inutilmente spesi, come sempre!
Qui si ricandidano tutti i soliti ma con la bandiera diversa:  stesse facce, sempre quelle e stanchezza di fondo.
Ascolto i Cure: giusto per dirvelo!
Non ci sono argomenti utili per far capire lo squallore che ci attanaglia e che, per quanto proteste puoi mettere in piazza, nessuno in realtà può farci davvero nulla. I "berlusconiani convinti" qui adesso sono tutti democratici, alcuni anche del vecchio PC; la colpa è dei partiti lo so, mi sono ripetuta mille volte che se loro – i partiti – volessero, le cose cambierebbero sul serio. Di serio non c’è nulla; siamo tutti dei Tadini con tanto di blasone e albagia e … una gonna da indossare. Come sempre Alberto Sordi ci offre una scuola di vita impersonando un alternativo che vende i suoi prodotti alternativamente. Allego il link al video e così potrete rendervi conto  http://www.youtube.com/watch?v=mNvhiVRjRrk&feature=relmfu ma, per quanto si possa attirare l’attenzione altrui, salire sullo sgabello e far bei discorsi, tutti noi siamo le bolle che volano. Semplici, inconsistenti, aeree forme da scoppiare e da far scoppiare. I politici del mio tempo li vedo con la gonna plissettata di Sordi, il medesimo sgabello, la stessa inconsistenza di significati e significanti. Bolle da soffiare … pufff

lunedì 3 settembre 2012

Contorno 131


Mi hanno chiesto se ho ritrovato il mio lavoro e ho risposto che per fortuna è ancora li, anche quest’anno si può lavorare. E’ morto il lavoro definitivo e il mio che è per definizione “definitivo” oggi è talmente  provvisorio che lo stesso concetto del definitivo, oggi, assume un altro aspetto.
Si riparte alla grande e si passa dagli zoccoli alle Galoshes: è venuta giù la pioggia ed è fallito ancora una volta un appuntamento programmato.
Andare a correre non era possibile, forse con le pinne e i braccioli potevamo anche riuscirci … viene ancora giù e ancora giù e Tutto cambia aspetto.
Si ricomincia “Grazie al cielo” e si prova a pianificare come sbarcarla, anche quest’anno,  la vita: perché la vita ci dicono che si può solo sbarcare mica vivere.
Poi vengono fuori, i nostri politici, con boiate d’apertura ai concorsi e una perdita netta in denaro di cento venti milioni di euro così, come fossero bruscolini, solo che qualche settimana fa ci drenavano anche l’ossigeno e razionavano gli anni da vivere giusto per non gravare – noi cittadini – sui bilanci dello Stato. Questo chiaramente non contempla la Loro sopravvivenza.
Non è che viviamo schizofrenici? Non è che siamo tutti lì ad accettare questi pazzi, quelli che c’insegnano a sbarcare la vita?
Ecco, ci raccontano di non accanarsi terapeuticamente su di una persona gravemente malata e di aiutarla ad accettare la fine con rassegnazione … poi ci sono questi a torcerci il collo a seconda dei loro bisogni. Marionette! Siamo pupazzi nelle loro mani: di quelli fatti per calzare su di un dito, sempre lo.
Qui la pioggia la “buttano ancora a secchi” ed io progetto il mio nuovo sbarco di vita per domani: poche soddisfazioni per un percorso mattonella dopo mattonella … l’importante è camminare. E oggi qualcosa l’ho ottenuta: un abito a testa per la parte femminile della mia compagnia.
Leggevo questo
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/obama_usa_elezionim_ohio_voto_anticipato/notizie/216992.shtml e Obama è sempre il migliore per me: magari ha fatto poco, non quanto si aspettavano,  ma quel poco è almeno egalitario. Quell'altro, lo sfidante,  è di plastica e m’assomiglia a Berlusconi … non aggiungo commento.
E poi io e Obama siamo amici … al Museo Grevin di Parigi però: cavoli, se mi sarebbe piaciuto!!
Alla prossima … forza OBAMA!!


sabato 1 settembre 2012

Contorno 130


Il vivere semplice sembra una religione ma è l’impresa più dura, che dura una intera esistenza.
Giusto, sbagliato, regole e artifici dovrebbero poter essere scontati e uguali per tutti ma, così non è; comincia il gioco delle iene, il guardarsi le spalle, il dire troppo o il dire poco, “dire”, comunque, conta tanto e sulle parole si costruiscono gli artifici.
La scuola è ricominciata e sento la puzza di carogne attorno al pasto.
Famiglia: non siamo felici al momento; sfatti e distrutti dall’adolescenza che consuma i ragazzi ma, ancor di più, le speranze, le possibilità, le regole d’un mondo che aveva le sue regole. La mia adolescenza indolore è stata una manna per mia madre, quella che subisco dalla “famiglia in crescita” ci disarma, ci annulla, ci fa andare a letto  - ad ora di pranzo -  senza mangiare l’uno o mangiando solo frutta l’altro.
Ecco: i figli in punizione siamo divenuti noi adulti e gli adolescenti sono quelli certi del corso delle cose … andrebbero a cento all’ora contro un palo con la convinzione che il palo non esiste.
Potrebbe essere anche giusto questo atteggiamento: la sfida, il rischio, il coraggio di costruire e di sbagliare e saper di nuovo ricostruire ma, perché così tanto mi distrugge? Perché  tanto ci distrugge?
Vedere un figlio che sbaglia, sbattersi per non farlo sbagliare, perdere miseramente e, nonostante tutto, difenderlo agli occhi dei maligni. E’ questo che si richiede ai genitori, oggi?
Sembra che non ci siano più i genitori con i capelli bianchi ma, solo quelli con lo stomaco a pezzi, esattamente come il mio che non è capace di digerire nemmeno una carota e non mi fa star lontano da una toilette per più di quindici minuti.
E’ questo che ci aspettavamo? E’ vero che le riviste di psicologia ci avvertono di non aspettarci nulla ma, mi chiedevo, saranno stati mai genitori anche loro?
Andare in una cerimonia importante con jeans, scarpe da tennis e camicia quadrettata è un qualcosa di normale? Io, dai miei tacchi che mi danno le gambe tremule, la guarderò e penserò che, nonostante tutto, lei ha scelto la vita ed io solo la farsa.
In macchina ho chiuso gli occhi, ho immaginato la maschera in pizzo che mi sono comprata per halloween scorso e l’ho pensato, intensamente … oltre quella maschera c’era una donna con il mio vissuto ma, nel gioco, talvolta avrei voluto invertire i ruoli fra il reale e l’immaginario: Saremmo stati più felici? Certamente no, ma mi piace credere che poteva essere il mio principe azzurro che non si scuote dietro le adolescenze dei figli ma, che rimane un adolescente solo per te.
Ma, anche in quel caso, sarei stata madre: è davvero troppo.
Alla prossima!