lunedì 23 luglio 2012

Contorno 118


A piedi nudi nel parco.

Vivere in una casa minuscola, in ultimo piano senza ascensore, non mi ha fatto mai ridere tanto … il film A piedi nudi nel parco di  Gene Saks,  mi ha riportato alla memoria tante di quelle situazioni esilaranti, realmente accadute, da donare l’esatto valore al proprio luogo: tuo, nonostante tutto.

Come per la coppia del film, la mia casetta è di fatto una arrampicata senza ossigeno e, il presentarla ai nostri parenti, all’inizio del tutto, mi ha fatto rivivere l’uguale espressione e le medesime situazioni della Ethel, la benpensante madre della sposa ( Mildred Natwick ) e lo stesso fiatone d’arrivo, il velato modo di dire che Noi non c’entravamo; c’era tutto come nel film, compreso il buco nel tetto!

Questo film nel 1967 descriveva quella che sarebbe stata la mia situazione: gli spazi inesistenti, la pioggia in casa e i secchi sino al giungere di qualcuno che potesse aiutarci … e il volto di tutti gli operai che sono poi venuti, pian piano, a creare un luogo giusto per la sopravvivenza.

La coppia di neosposi Robert Redford e Jane Fonda li capisco in pieno; in una casa cosi quando si litiga resta solo il bagno per "nascondersi" … ed è il luogo più trafficato per evitare le discussioni!

Un fantastico film che mi ha fatto ridere e pensare … anche  valutare che alla fine li, in quella nuvola sul mondo, c’è tutta la vita e non la cambierei per la migliore abitazione esistente.

La vita è li dove si sceglie di farla risiedere … io credo che sia questo il significato ultimo del film e se non lo è, diciamo che io glielo attribuisco.

Se potete vedetelo!



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