“Sposati, fa dei figli e
piantala!” risuonante nelle orecchie e l’ombra dell’ufficiale che le sfiorava
la punta dei piedi nudi. Quell’invito non era forse da accettare? Di cos’era
fatta l’improvvisa stanchezza che le piombava dentro, lo sgomento da sonnambula
che si sveglia all’orlo di un cornicione? L’ufficiale era più scuro della sua
ombra, ma sul viso accaldato aveva un rossore gaio di contadino. Era l’amore
mediocre e sano che veniva a salvarla in tempo, non senza un lontano suono di
manette! A parte che la divisa nera sembrava ritagliata dalla tunica di un
prete. Meglio arrendersi. E difatti si arrese.”
Tratto da “Paolo il caldo”
di Vitaliano Brancati
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