venerdì 26 dicembre 2014

Rispecchiamento 14


Disfatte di Natale o cose fatte a Natale: Tante, complesse e ambigue. Perchè le facciamo poi? Rituali arcaici e moderni di comunanza e riappacificazione momentanea o forse scoprire che il già fatto è praticamente inutile ma, come un pegno obbligato, il fare e il rifare appartiene allo stesso schema mentale a cui non possiamo sottrarci. Selfie nostalgico e paura del passato perchè ti fa capire che, in fondo, il futuro non esiste o non è così roseo come da previsione. Scorre, tutto scorre e tutto sedimenta e ascolto John Legend e scopri che quel soul della sua musica si scioglie e si confonde fra la cioccolata e le mandorle ingurgitate in questi giorni; in testa l'idea del troppo lavoro non finito e che non mi fa godere la scelta di un libro che mi aspetta. "Sostiene Pereira" che non ho ancora aperto e le rughe s'illuminano di un profondo che non mi appartiene. E infondo anche questo è un tempo che non colloco come i precedenti ma che mi scorre addosso ... come non subirlo!
Again Again e tanto silenzio.

venerdì 29 agosto 2014

Rispecchiamento 13

Che cultura è quella d'una donna con due libri iniziati -  e vicini -  e due Settimane Enigmistiche sparse fra l'incompleto e l'ignorato? Flutti di mare che si presentano e pensieri materni  - e lavorativi -  che martellano. Frasi sconnesse o estrapolate, possono comporre il puzzles d'una esistenza? Paragonarsi all'anno precedente, stesso luogo e stessa gente, per sottrarsi alle lamentele della mezza età? Questo algortmo della vita è talmente scontato che nemmeno Calvino può risollevare l'animo di questa perdente. Da cosa si definisce una perdente; dagli obiettivi non raggiunti o da tutti quelli che mediamente poteva - e senza difficoltà - raggiungere? Non si diventa donna per caso e mia figlia è su quella strada che conduce al volo senza aver scoperto le ali e la mia strada è su quel varco in cui volare non è più necessario, basta una solerte camminata e il conforto di qualche chilo in più. Il fantastico mare messinese mi consola dal cuore spezzato d'un figlio in lacrime e dalle mani legate dei doverosi No. Quanto dovere nell'educare: nel vivere le proprie vite è davvero necessario educare o aspettare che il vento ti porti da qualche parte? Emma Bovary mi guarda ma il Cosimo calviniano è solo piccolo ma di solidi pensieri: quando mi deciderò ad essere uno, e solo uno, dei due?

venerdì 8 agosto 2014

Neo - Yttologie 183

Ma, se io ordino alle impostazioni di non contare i miei passaggi, perché poi li conta? In un luogo di desolazione come il terreno battuto da questo blog - e mi sta molto bene, sia chiaro - com'è possibile che risultano 4 visite o 5 o comunque il numero corrispondente ai miei passaggi, tutte provenienti dall'Italia e senza la visione di nessun post; sono chiaramente Io e, cosa posso fare per convincere il sistema di non vedermi? Non c'è verso che qualcosa funzioni ma, tutto ciò, mi fa ridere.
Sciocco sistema, rido di te!!!

domenica 3 agosto 2014

Neo - Yttologie 182

C'era una volta, qualche anno fa, una piccola libreria, ma proprio piccola, dove si potevano trovare veri libri per l'infanzia, motivati, sensati e e ben descritti. C'è oggi un megastore di libri, di cui non cito il nome, installato in un vecchio teatro di posa, noto nella mia città, e che ha attrezzato tutti i palchi con opere suddivise per argomento e rifornito di ragazzini che non hanno mai annusato l'odore di un libro. C'era una volta il ruolo del sapere ed oggi non c'è più a partire dai genitori che si collassano, o vedono collassare i propri figli di fronte all'idea dello studio. C'è oggi Boho Haram che rapisce le giovani donne per impedire una formazione occidentale ed ancora ci sono molti libri per l'infanzia, comprati nella piccola libreria, che mi sono rimasti ordinatamente esposti in alcuni scaffali del mio sgabuzzino. Com'è difficile conciliare molti pensieri sopra uno, dentro l'indicibile e collerica roba che è di fatto il leggere. Amavo leggere ai bambini e l'amo ancora; mi fermo nelle piazze, e in tutti i luoghi che incontro compresi autobus e parrucchiera per diffondere una parola di sana e autentica fantasia. Perchè è così difficile vivere in una scala fantastica? E far vivere in una simile dimensione? Quale missione ha l'uomo se non quella di rendersi plastico e pronto a comunicare? Comunico poco in realtà, ho letteralmente sotterrato i rapporti multimediali ma l'emozione che provo nel seguire un passo, un racconto e capire che posso ancora servire a qualcosa, a mediare un mio contributo quanta vita mi da. Non trascorro una era letteraria favorevole e neanche fisica, cognitiva e metarelazionale ma quel piccolo negozietto con piccole mani che afferravano un libro da divorare mi manca. Mi manca poterne parlare con qualcuno. Mi manca poter essere me stessa senza mostrare una immagine di un culo sulla mia pagina. Del mio culo. Mi manca essere persona e a questo non c'è rimedio.

Prove e Animazioni 1

Quando i tuoi piccoli sono dei cuccioli pensi, credi, di poter sapere tutto, che tu sarai l'eternità omnipresente della loro vita. L'adolescenza è uno schiaffo morale alle certezze che ti fanno crescere e che t'inducono a far crescere proprio loro. Conosco e comprendo che tutto ciò è una fase necessaria un po' come la morte: come, del resto si potrebbe vivere senza pagarne il costo? Come essere genitori senza essere certi che ad un certo punto una rabbia necessaria può dividere le montagne di un amore? Non ho niente contro la rabbia ma critico l'amore, questo male necessario che stermina la vita prima di vederla fiorire. Ma il suo sorriso infantile per fortuna è intonso!



lunedì 7 luglio 2014

Rispecchiamento 12

Ogni volta che andavo a letto mi sentivo morire, sognandomi senza spirito, per poi marciare e risorgere ad ogni risveglio; poi mi rinfilavo sotto terra ogni sera.
Mi guardavo allo specchio chiedendomi il perché Non marcivo; mia madre mi guardava ed io non ritenevo giusto tenerla sempre in sospeso per la mia mancata vita e "lontana" morte. Già, m'impiccai sulla corda della avvolgibile ma rotolandomi non capì se ero poi morta. Allo specchio solo la mia deforme espressione e, dall'altro piano dell'asse di comprensione, il dolore di mia madre.

domenica 22 giugno 2014

Rispecchiamento 11

Ma, adesso, come ti dico che vorrei sostituire il ritratto della statua a mo' di duce con il mio ritratto eseguito dal pittore strano che frequentavo qualche anno fa?
Certe informazioni risultano difficili da dare quasi fossero sinonimo di un tradimento; ma regalarsi parole d'arte e pennellate d'emozioni possono essere imputabili? Sento che il cambiamento dev'esserci e che la mia vita, il prima e il dopo, può fare parte della persona: nessuna persona è mai una faccia del cubo o del poligono - nel mio caso irregolare - che rappresenta.
E' così difficile entrare nella regolarità del "normale" che talvolta ho bisogno di sfuggirne e di rifugiarmi in ricordi più o meno validi o significativi.
Come fare poesia per esempio o ricordare i miei anni trascorsi sulle macerie della mia casa odierna; i muratori hanno ormai demolito gran parte delle porte ma penso comunque a quel quadro, alle sue poesie, ai momenti di scambio innocente e alla poesia che riuscivo a generare. Mai più riuscita; forse dovrò riprendere a giocare con i colori o con le parole, comunque a giocare. S.O.S. degli Abba è il brano della mia sera.

venerdì 30 maggio 2014

Rispecchiamento 10

E poi risvegliarsi con questo tema, il tema di un film che non ho visto ma che ha accompagnato una serie tv che ho conosciuto da bambina, nei primi degli anni Ottanta, e il sogno di fare il medico. Si, volevo fare il medico e la mia zietta preziosa che mi faceva dormire a casa sua, la casa che sentivo davvero mia.
Quando i ricordi ti spezzano le gambe ma ti aiutano anche a capire cos'era davvero importante ... Ti penso sempre, mio riferimento unico e assoluto in questo mondo, Tu che mi hai fatto volare e adesso che non riesco più a farlo, e mi sono adagiata in un angolo, penso quanto avevo in te e quanto non ero io. Zietta preziosa pensami dal tuo spazio anche se non condividiamo più lo stesso piano d'esistenza.

venerdì 16 maggio 2014

Rispecchiamento 9

A nascere storti ci vuol poco: si dice, stessa anima e stessi capelli! L'animo inquieto su l'inquieta chioma che diradandosi quelli  - e perdendosi nel mondo -  avvertono l'inquietudine di questo momento.
Seguono la politica finanche loro e appena visto il Renzi, un solco di chioma si schioma generando una lamentela fuori del sè; niente d'un corpo può condividere quel tizio li, nemmeno il matto capello disceso lieve dal pettine proprio sul tinello.

Al peggio non c'è fine, fate attenzione e l'arrovellarsi distratto consuma l'evasione d'un attimo di libertà nel terrore vicino al Grillo, un ***tino che salta di qui e di li!
Ma che vorrà mai un comico da me? Son nato incazzato, spelato, distratto e spolpato, che altro c'è?
La rete popolare poi mi afferra per la gola, mi strozza, mi raggiunge sempre e a ogni ora! Perché, vi sembra giusto che il luogo comune è diventato ormai di dubbio gusto? Neanche in un pensionato troverò il mio verso giusto ... perché lì c'è lo °°°mo che mi canta sempre dell'omologazione, ma IO sono SEMPRE di diversa fazione.
 Preso e catturato non ho speranza e il 25 Maggio finirà questa mia danza: d'un capello storto d'origine e sempre di malumore che di votare non sente l'ardore ... mi faccio prendere, e così sia, meglio morire storti che con questa compagnia. NON VOTATE!

sabato 10 maggio 2014

24 Ladette ;)

How do you see yourself past it your birthday? I don't do nothing, I don't think that a person may by esteem can better herself but I wish better for me also if know nobody  may to esteem me.

Neo - Yttologie 181

Tin tin tin ... il mio compleanno ;)
Anita Baker e i Bee Gees e una poesia di Ted Hughes:
"Non doveva fare del male.
Era stato fatto per conservare ricordi felici
da persone ancora troppo giovani
per essere esperte in memoria.
Ora è un'arma pericolosa, una bomba a tempo,
una specie di mina antiuomo, a lungo termine, per giunta.
Solo pellicola, poche inquadrature di te che saltelli , pochi secondi,
hai circa dieci anni, e saltelli, saltelli ancora.
Di un grigio non molto chiaro, fatto di nebbia e sbavature,
questa ha una miccia sottile, più che miccia
una lunghezza d'onda sintonizzata, un detonatore elettronico
collegato a quel che è nelle tua tomba dentro di noi.
E come ferirebbe quell'esplosione
non è solo un'idea di orrore ma un lampo di sudore sottile
sulla superficie della pelle, un irrigidirsi di nervi
.... e da lontano :) Tanti auguri a me!!!
nell'attesa di qualcosa che è già accaduto."
Da vicino ....

Ed io sono ancora in equilibrio ...
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Compleanno in un volo di farfalle proprio come l'enigma che è il mio giorno; in giro per la città, lauto pasto e un volo di farfalle che desideravo e che è arrivato puntualmente. Quanto mi conoscono dalle mie parti mi sorprende; sono un libro aperto chiuso solo per me stessa ... com'è difficile comprendere se stessi e prendere i limiti di se stessi e poi ti accorgi che chi ti cammina accanto sa perfettamente come sei e ciò che vuoi ... in giro con il mio abito gioco a prendermi in giro e, credetemi, ci riesco perfettamente ... ecco la maschera nuda - Pirandello - di me stessa. Gioco!
Oddio come sono fashion!

giovedì 8 maggio 2014

Neo - Yttologie 180

"Cammini lungo una strada, nelle orecchie solo i rumori della città, tram e automobili,  richiami della gente; poi, all'improvviso, l'esplosione assordante, lo schianto prolungato di una granata caduta proprio all'angolo. Non ti metti a correre da nessuna parte, perchè non puoi sapere se la prossima atterrerà proprio dietro di te, o davanti, a destra o a sinistra. E rifugiarsi al chiuso è altrettanto inutile, considerati i danni che una granata può procurare a un edificio."
Tratto da "Il volto della guerra" di Martha Gellhorn

domenica 4 maggio 2014

Rispecchiamento 8

Visione sfocata e possibilista: sembra quasi tutto possibile, tutto più vero, più bello. Senza occhiali e sbarazzata della ingombrante miopia pensi: “Ma che è?” come nel buon testo di Bennato solo che in verità s’intitola “Ma chi è?” ed è un testo piuttosto feroce, ideato e realizzato contro dei fracassoni al di fuori di una sala prove. Parlavo di miopia e del benessere che provo quando, abbandonati gli occhiali, vedo le ombre che s’accavallano e si disciolgono in un andirivieni complesso che lascia presagire il desiderio imminente d’una creazione fantastica, d’un andamento lento e d’una percezione della diversità. Poi inforchi le lenti e tutto assume un colore esagerato, quello della realtà! Una telefonata e l’amica adolescente di tua figlia è scappata di casa e … “Viva, viva la guerra, santa, santa, la guerra!” come dice Bennato e giù con le telefonate e le richieste e poi la polizia viene informata in modo cautelativo. E’ trascorsa la mia sera con gli occhiali sopra gli occhi a darmi luce e una buona notizia: la piccola è di nuovo a casa.

Adesso, finiti i miei piccoli caratteri che dovrebbero illuminare il mio mondo fatto di yttologie irrisolte e spasmi dal seguire, una ampia e comoda vita in solitudine, cioè senza essere seguita da alcuno, sfilerò le mie lenti e tornerò lentamente al mondo confuso da anima eletta, senza compromessi e spero in bene per il domani. Tolti! Non vedo …. ********* nessuna parola emerge. A domani!

sabato 3 maggio 2014

Rispecchiamento 7

Breaking Bad

... Ho appena completato la quinta serie, non dico il finale per chi ancora la segue ma sono molto contrariata: non è finita secondo le mie previsioni e questo mi disturba!
Guardatela comunque se desiderate qualcosa da odiare!!

giovedì 1 maggio 2014

Rispecchiamento 6

Riecco il 1° Maggio del poco lavoro con musica – anche locale – e sindacati deprezzati e stupide e noiose idee di sinistra che assomigliano sempre più alla destra. Diciamocelo chiaramente: oggi non sentiamo la società, la ragione e, chi lavora grazie a Dio come me, avverte solo la vacanza e un pezzettino di sole e di mare che in un ‘isola non può certo mancare.
Certo, come si dice al mio paese “ … o mi mangio questa minestra o mi butto dalla …” ecco mi butto dai frangiflutti per schiacciarmi nel mare perché, anche io che ho un lavoro, sento profondamente la depressione del momento, lo sgomento di non poter cambiare sede di lavoro senza finire a vagare fra montagne varie e il dover subire soprusi direzionali -  e da colleghi -  perché non c’è verso che si possa cambiare la situazione. Ecco, l’impossibilità al poter cambiare svuota il cuore e i sentimenti e si vive di passività e dolore e, ripeto, io ancora lavoro.
Il 1° maggio dei nostri limiti e dei nostri fallimenti e quasi quasi viene voglia di buttarsi giù dalla rupe … o tutto è così bello che si può barattare il nostro fallimento con la nostra sopravvivenza? E’ così difficile scegliere se far girare ancora la ruota, è così difficile capire se si è davvero saturi o bisogna lasciar passare il gioco, e intanto mi preparo al tuffo: splash!
The woman splashed down in the shit sea … proprio cosi! 

venerdì 25 aprile 2014

Rispecchiamento 5

… e un drago sussurrò ad un orecchio sordo delle parole dolci come le nocciole tostate e zuccherate all'araba … per conoscerne il sapore hai solo due modi: nascere in Sicilia o visitarla durante alcuni specifici periodi.
Ma non è di quello che parliamo ma del drago d’acciaio, colto su di un banco al mercato e la cui durata vitale si è approssimata intorno ai due giorni sino alla caduta e alla disfatta subita ad opera d’una molla malsana che si è rifiutata di tenere il battaglione del drago in alto, in posizione utile al sussurro …
… ma cosa può fare un giusto sussurro in un orecchio? Vibrazioni, spiacevolezza, paure o decisioni … talvolta racconti come quelli che ti piombano dall'alto ma che non giungono mai a fine, con inizi e personaggi che hanno un motivo ma non un proseguo. Ecco, il drago sussurra alle mie orecchie storie bellissime e intrighi efficaci ma non coglie il mio dissapore per il cammino fermato, per la mancanza di carta e di scorzette di lettere che insieme possono anche voler dire qualcosa. O qualcuno. O solo una ragnatela come quella prospettata da Calvino che al momento mi ha abbandonato o mi pentirei del mio bisogno di rinascere nel capire e scolorire nello sfondo delle onde che arrivano e poi mi portano solo via.
In questo andirivieni il drago mi sussurra delle storie di resistenza partigiana ma del quotidiano; il 25 aprile c’è ogni giorno ma nessuno ne parla e del ragazzi, abili e coraggiosi, che ci hanno regalato il coraggio della liberazione, si dice a spizzichi e bocconi ma si tace sul tradimento perpetrato al loro giuramento; ma li vedete tutti i disoccupati, i cassaintegrati, gli ignorati, i maltrattati e i presi per il culo dalle promesse delle mille campagne, tutte inutili, tutte serve, tutte economicamente mute.
Giochiamo a briscola, caro amico in più che trascorri così la tua Resistenza odierna prendendo botte che poi ti ridaranno o semplicemente affidiamoci al drago che scolpisce le rune che non sai leggere e i pensieri sconnessi come il mio e quel Cocciante è dentro, senza dubbio, quel terribile sputa fuoco che mi parla di guadagni e di amici fra un fischio e un applauso … e cosa dire della indivia che bolle e del fidanzatino della figlia quando dentro ti senti ancora Due; come le cicogne altissime nel cielo, sorvolando laghi immensi e regioni e che giungono insieme a planare … la tizia piccola mi assomiglia ed è incredibilmente bella e cosa avrei potuto aspettarmi se non che la figlia si identifichi con la madre e fra mille attenzione acchiappa colui che la porterà con sé all'altare anche se lei ancora non lo capisce. Dentro resterà sempre in due, in duplice copia con se stessa e aspetterà il suo tempo compiersi come quello di sua madre. Basta drago non voglio ascoltare altro stasera … vorrei dedicarmi alle mie verdure e guardare ancora il passaggio dietro di me … adesso voglio volare.


domenica 20 aprile 2014

FRUTTA 128 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Il gioco delle principesse?
Ad una bambina basta un vecchio telo e delle collane di plastica per sentirsi meglio di Kate Middleton ma poi cresci e ti accorgi che Kate è tutt’altra storia, proprio nulla a che fare con le collane di plastica e teli vecchi; ok, è vero però che la principessa in questione è davvero low cost e si rifila delle vecchie collezioni per le parate pubbliche ben abbinate, anche merce in saldo, una vera e propria massaia della moda ma con gusto: forse per questo piace tanto.
Con le prospettive lavorative odierne magari sognare di fare la principessa con abiti di qualche anno fa è davvero rigenerante e così mi sono specializzata nei saldi complementari, quelli proprio ultimi, con ultime taglie, del tipo "prendere o lasciare" e, combinando qua e là, che ci vuole ... fai la principessa anche tu!
Ma si può essere talmente infantili da giocare con robette del genere con tanto di gravi problemi che ci pesano sul capo? Magari si!
Dimentichi per un po’ i guai e giochi a fare la meno forte con il mondo per farsi un favore.
Poi, arriva quel giorno che ricevi in dono un uovo, uno delle “Principesse dei sogni”, con tanto di corona disegnata e scintillante; il sogno prende corpo: al diavolo Kate con il tutto su misura e si fa largo il mio maglione di "otto" misure superiore alla mia, la mia corona di cartone e la coda reale fatta dai miei pantaloni smollati – senza però il culo della sorella della Middleton – e che fanfara, che importanza mi sono data.
E’ servito però … quando sono uscita per il pranzo pasquale con le mie risultanti dello sconto estremo si giravano anche i tavolini ;) … però alla mia età la mini la porto ancora bene! Anche il tacco della nonna sembrava una roba un po’ freak; come un uovo di cioccolato ti può regalare un sogno. Ve lo consiglio,  a tutte voi capite, e poi mi dite!
Attenzione però alla cioccolata: anche con quella ho esagerato ma, dopo tutto, è Pasqua, anzi auguri cari lettori, Buona Pasqua a tutti voi.

Neo - Yttologie 179

"To conquer death, you only have to die. "

Jesus Christ Superstar - Poor Jerusalem

venerdì 18 aprile 2014

Rispecchiamento 4

La sala dei Dibuk

All'improvviso mi ritrovai con un informatore sconosciuto e con una sala per feste grande, mirabolante, nobiliare e con un prezzo irrisorio. Non credevo a ciò che sentivo e con penna in mano e certezza d’aver trovato il giusto sentivo che mi si dice chiaramente << Sono stata li qualche sera fa …>> chiudo l’appunto, esulto in silenzio come son solita fare, e non vedo l’ora di prendere accordi per poter festeggiare alla grande e con classe senza dover spendere cifre che non possedevo. Giunti sul luogo, nella centralissima viabene della mia città, trovo un giardino incolto, un grosso catenaccio in un portoncino arrugginito e nessun nome e nessun appunto esposto fuori porta, in vista per probabili affittuari della sala. Non mi rassegno all’amarezza di un ennesimo sogno tradito e quando l’evidenza sfonda la certezza qualche volta è meglio non crederci e afflosciarsi nel probabile che è da sempre il miglior amico delle donne; chiedo, mi giro, fermo passanti e il loro silenzio è sempre affermativo quasi come uno schiaffo ma, non mi rassegnai. Freddo gelido attorno ad un sole chiaramente caldo e poi becco un detentore della verità << il salone? Quali feste signora … è abbandonata dal ’55 e non vi sono eredi, è una villa non affidata a nessuno perché non c’è nessuno a cui affidarla!>>  non mi sento raggirata ma solo visitata e adescata da un dibuk che nella sua poca pace trascina le possibilità altrui oltre che le sue. Qualche sera fa lo sconosciuto dibuk era stato invitato in una festa in un antico salone, chissà se è rimasto per sempre a ballare lì il suo tempo? Riafferrai la borsa, mi girai sui miei tormenti e decisi di festeggiare con preziosi tovaglioli di carta nell’angolo mignon della mia cucina. Era il giusto e bastava poco per pensarci prima.

giovedì 3 aprile 2014

Neo - Yttologie 177

"Che ne pensate di questa luna? E' carina, rispondono. Non mi cadrà addosso? I ragazzi ridono. E lui pensa, Fanno bene a ridere, cosi moriranno contenti. Estrae un grosso coltello, li sgozza in modo assurdo e poi se ne va a casa a riposare."
Tratto da La sposa liberata di A. B. Yehoshua

Neo - Yttologie 176

"Dunque, egregi signori, i mussulmani mangiano di notte, gli ebrei di giorno e voi cristiani di giorno e di notte."
Tratto da La sposa liberata di A. B. Yehoshua

domenica 30 marzo 2014

Rispecchiamento 3

La perfezione non esiste nelle alterazioni che imponiamo alla natura, nell'estetica ricerca del cercare ... quando hai finito di trovare, la scommessa resta aperta nel trovare il prossimo difetto che immancabilmente mi appartiene.
Appena ho finito di indicare una massa che mi punta, mi riflette la sua spirulina virale e mi fa accorgere che il mio semipermanente, che doveva salvarmi per un mese le mani,  dopo 4 giorni è scheggiato: Ci vuol coraggio ad accertarsi delle proprie immani mancanze ma lo specchio con me, in me, funziona sempre nello stesso modo ... retroflesso, ecchecazzo, e quando mai mi accenna una ragione o un merito che per definizione non m'appartiene? Guarda il dito e taci!Che s'è parli ancora m'incazzo di più ....

mercoledì 26 marzo 2014

Neo - Yttologie 175

"Ma (...) non ha lasciato sogni nel letto, lui si crea una visione nuda e fa l'amore con se stesso"
La sposa liberata di A. B. Yehoshua

domenica 23 marzo 2014

Rispecchiamento 2

Perché cercare un luogo immerso negli anni? Come negare il tempo che scorre e preservare il ricordo, e una immagine, mai mutata. L’abbiamo cercata per tutta la domenica, per tutta la mattina che solitamente dedico al riordinare gli oggetti e a confondermi le idee, raccogliendo tanto di quell’ansia da non permettermi di dormire la notte, da rendermi elettrica e confusa e poi triste e sconfitta già nei primi giorni della settimana.
Perché cercare il passato che portiamo tatuato sul nostro pensiero? Una parte di campagna sperduta, disorientante e quasi abbandonata dove si facevano le scorribande da ragazzi e poi da neofidanzati … dipingevo ancora li, con i capelli raccolti e un sorriso luminoso, guardavamo le felci, scorrevamo il territorio, osservavamo il degrado crescente fra una vecchia cisterna abbandonata e alberi di castagno carichi di frutti che nessuno raccoglieva. C’erano anche le more e ne mangiavamo tante da aver poi mal di stomaco e tanto, tutto, era per noi in quella Nicolosi che era ricca di proprietari che avevano così tanto da non curarsene per niente. Noi avevamo niente e approfittavamo, talvolta, del tanto dimenticato e ci sentiamo ricchi già di questo.
Stamattina abbiamo rincorso i ricordi con papà e noi ragazzi d’allora. C’erano anche i nuovi ragazzi stravolti dal mal d’auto e dai tornanti molto stretti. C’era anche il mio maglione della campagna che si è strappato definitivamente ma che ancora adesso indosso sino a stasera  e che poi saluterò per sempre. C’era davvero il succo della ricerca ma non c’era più lo stesso territorio attorno; intorno al pino colossale è sorto una risto-pizzeria che copre la vista al cielo, la vecchia fontana con l’acqua ferrosa e frizzante è stata portata via e i vecchi tubi riciclati, tutto parla di un passaggio, molti passaggi alle campagne ormai transennati e lui non si convince ancora che il luogo che cercava era davvero quello ma che la sua trasfigurazione fantastica era perita nell’arco dei vent’anni d’attesa nel poter nuovamente tornare in quei luoghi. Come non ammettere che anche noi non siamo più gli stessi luoghi perché siamo persone ormai disuguali a quel tempo. Al territorio, al desiderio d’essere uguali a noi stessi. Al nostro ritorno molto silenzio, tanta amarezza, poi le parole ci hanno ricercati di nuovo, riconciliati, resi capaci di guardarci anche senza capirci ed ancora la visione del film “Il circolo della fortuna e della felicità” che ha parlato del passato per Noi due, mettendoci insieme, tutti insieme, animazioni e non, una pietra sopra l'altra. Guardo bollire i miei funghi e so che in quelle campagna si recava una onnivora che adesso non esiste più.



domenica 16 marzo 2014

Rispecchiamento 1

Suoni, suoni come campanelli e un pulsare sordo … voci che si ricorrono come un ricordo che passeggia sulla fronte dello squillo che odo e cerco immagini compensative, dispensative, immediatamente rappresentative dell’Ego passato d’una giovane ormai matura.
Don’t you Don’t you e vibrano ancora quei passi smorzati dentro la tisana per i pazzi che mi offrono … vibra dentro e fuori e the Nex Day è sempre lì alle porte e aspetto chissà che cosa, chissà quale Me che intoni in modo classico la mia assoluta appartenenza. Sono sempre alla ricerca del violento ritmo che scuote gli annali di una donna repressa. Stop
Arpeggi di chitarra inframmezzati da dita inesperte, le mie; non arpeggio, non suono, non scalo montagne se non con la mente ma le guance scavate e il mio colore non florido mi lascia sotto i ponti a desiderare ancora e sempre Me stessa. Odio il mio rosso nei capelli, così acceso, un rosso idiota che non sembra naturale ma lo è … adesso però è frutto di terra e ombreggiature ma è solo mio, è mio, è sempre solo. Stop
Adesso c’è del Rock che mi fa sballare con le mie gambine storte e il mio ginocchio valgo, ampiamente valgo ma non m’importa più di com’è, lo mostro e basta e sgambetto bastardamente con Benny Goodman … e sono sempre a Chicago. Stop


mercoledì 26 febbraio 2014

Neo - Yttologie 174

La realtà che si mescola al ricordo non placa il dolore dell’offesa e del fallimento, né mitiga la nostalgia graffiante che torna a ferirlo.” 

Tratto da La sposa liberata di A. B. Yehoshua

mercoledì 19 febbraio 2014

Neo - Yttologie 173

 "L'uomo si espone a molte situazioni assurde nel corso della sua vita, ma sarebbe un errore soffermarsi su di esse."

domenica 16 febbraio 2014

Neo - Yttologie 172

SONO UNA CREATURA
Come questa pietra
del S. Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata

Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede

La morte 
si sconta vivendo.
G. Ungaretti


... ciao infanzia, zia, lacrime e amore, tutto l'amore che ho ricevuto, tutto l'amore che ho dato ... ciao zia che eri tutto, zia che non ho saputo amare come tu desideravi, in modo totale e impegnato, ciao zia che sei stata madre, l'unica vera madre che ho sentito come tale ... una madre che mi accompagna anche adesso, mi sostiene e mi asciuga il pianto, una madre totale a cui dedico le mie lacrime. Ti abbraccio zia Tutto e ti prego, se puoi, anche da lassù non lasciarmi, prega e custodiscimi e quando sarà il momento vieni a prendermi come quando venivi a scuola ... buonanotte zia Maria, sono tua più di quando avessi mai potuto immaginare. Ti voglio bene.

23 Ladette ;)

I’ve found some pictures about old means of transports as this old caravan and I’ve imagined as I would have lived in past events. I could be been a southern bell woman , I could be been a good woman but for others I would be still as prostitute. Today I think maybe that was better  didn’t be born at any rate between my parents. I have lost still!

Neo - Yttologie 171

"... Buthayna aveva perso ogni compassione nei confronti del prossimo e aveva avvolto i suoi sentimenti in una spessa coltre di indifferenza. Provava quell'apatia che colpisce gli adolescenti, i falliti, le persone diverse, impedendo loro di familiarizzare con gli altri." Tratto da Palazzo Yacoubian 'Ala Al-Aswani

mercoledì 29 gennaio 2014

Neo -Yttologie 170

"In questo momento, per esempio, si sta esercitando ad amare e a odiare la gente secondo i valori islamici."
Tratto da Palazzo Yacoubian di Al-Aswani

domenica 12 gennaio 2014

22 Ladette ;)

I've got a first Ray Ban sunglasses;)) 
!!I never go out without my sunglasses!!

21 Ladette ;)

Today I’ve drank a enormous cupful of Grapefruit juice! My fruit seller gave my many grapefruits because he did not has sold it and he has donated me. I’d squeezed it for many time but least I drank it in few minute. Was it very good!Inside I've add it some flaxseed. 

sabato 11 gennaio 2014

Neo - Yttologie 169

Un po' sottosopra come mi sono ormai abituata ma, non c'è verso che qui le foto stiano dritte! Magari è giusto così o forse non lo è ma, so di certo, che molte cose non hanno ragione d'esistere ma esistono ugualmente. Palestra e cibo sono due corde della mia vita: troppo cibo poca attività, troppa attività e poco cibo, bulimia e tanta attività, tanto di tutto e ancora chili da perdere ma, oggi mi son voluta fotografare da sola. Ecco, perché si sente il bisogno di fotografarsi? Non è narcisismo, troppo semplice, troppo immediata questa risposta. E' il tempo che passa, gli eventi che cambiano e tutto quello che sei oggi non potrai essere domani. Se non si documenta il tutto potresti perdere la memoria dei fatti, degli eventi, delle situazioni e non aver mai fatto nulla di quel che veramente hai fatto. Ho passato molte fasi negli ultimi anni e adesso che ho deciso per me una certa stabilità mi accorgo di tanto che ho fatto in passato e che talvolta ricordo a spot - o mi fanno ricordare - ma che non è documentato e diventa quasi inesistente per me. La memoria visiva è potente e persuasiva per la memoria razionale. Sono stata una poetessa per molti anni ma lo avevo dimenticato, una discreta scrittrice ma non mi ricordavo più nessuna delle mie storie, una lettrice in inglese, con difficoltà a leggere e scrivere nel presente, ed ancora una ottima artista, una brava fotografa, una disegnatrice dei miei abiti e una fine umorista. Sono stato tanto ma quando arriva il periodo che non ricordo nulla dimentico tutto e sono un buco, un ricordo mancato, una bugia che si narra da sé senza ricordarsi più nulla di quel che era successo in precedenza. Ho trovato per caso una fotografia di un dipinto che un pittore, che non mi aveva mai realmente conosciuto, mi aveva fatto su una foto che gli ho inviato e moltissimi schizzi, disegni, tratteggi costruiti sulle mie storie, sulle nostre chiacchierate e un mondo di lavori che mi aveva inviato per dargli un parere. La mia attrazione era così forte verso il lavoro di quel pittore che ho interrotto qualsiasi rapporto, ho congelato i miei sentimenti, la mia poesia, i miei dialoghi e poi i miei monologhi per ritrovarmi. Mi è successo molte altre volte ed anche negli ultimi anni. Ho anche chiuso e cancellato molti blog di discreto interesse perché spesso è necessario per me rimettermi nel mio "criosonno" e soffrire, allontanarmi, riamarmi dopo l'odio per me stessa. Adesso sono di nuovo in guerra con il cibo perché lui ha la meglio ma oggi, in palestra, ho deciso che era bello raccontarmi e ricordare come vivo per offrirmi una occasione domani. Il fatto che sto riuscendo a scrivere quasi fluidamente di nuovo è un sigillo che salta e spero di non perdermi di nuovo. Oggi ho lavorato in palestra e mangiato cioccolatini che ho provato a rimettere senza però riuscirci, oggi ho provato a lottare ancora una volta e per me è già tanto.


venerdì 3 gennaio 2014

Neo - Yttologie 168

Ultimi listelli per costruire la mia arca di Noè. Calda culla come su di una nave senza comandi; mi addormento non pensando e non riesco a sciogliere ancora tutta la tensione e i limiti che incontro. Limite fra limiti non accetto chi vuole scavalcarmi, annullarmi, e cercando la libertà ho paura di cadere nella mancanza della stessa. Epoca di tensioni e di nuovi cambiamenti e dovrò subire ancora modifiche al mio essere.Temo le nuove modifiche perché si fondano su briciole di me e aspirare all'alto diventa il mio ultimo sogno. Tempi crudeli per la bontà, tempi estremi per chi l'ha persa ma quel tetto di legno stanotte mi ha saputa cullare. Di questo ringrazio.

giovedì 2 gennaio 2014

Neo - Yttologie 167

“Guardati intorno: di tutti quelli che vedi, nessuno è qui di sua volontà. (…) Tutti blaterano sui diritti dell’uomo. Che farsa! La tua esistenza non si fonda su di alcun diritto. Non ti permettono nemmeno di farla finita di tua volontà, questi paladini dei diritti dell’uomo. (…) Guardali tutti! Guarda! Una metà almeno di quelli che vedi sono brutti. Anche essere brutti rientra nei diritti dell’uomo? E sai cosa significa portarsi addosso la bruttezza per tutta la vita? Senza un attimo di tregua? Nemmeno il tuo sesso hai scelto. Ne il colore dei tuoi occhi. Ne il tuo secolo. Ne il tuo paese. Ne tua madre nulla di ciò che conta. I diritti che un uomo può avere riguardano solo sciocchezze per le quali non c’è motivo di lottare o di scrivere storiche Dichiarazioni!”

Tratto da "La festa dell'insignificanza" di Milan Kundera

mercoledì 1 gennaio 2014

20 Ladette ;)

Happy new years eve for all! I've given up some enjoy in my gluttony ... Do you enjoy eat chocolates? I love it and today I ate too chocolates too ...Now I've regret but tomorrow will do a healty diet.