domenica 24 ottobre 2010

Neo - yttologia 19

"Era un buon momento. Quello che non riuscivo a tollerare era il pensiero che un giorno tutto sarebbe finito in niente, gli amori, le poesie, i gladioli. Ci saremmo ritrovati imbottiti di terra come i panini."
Bukowski

Neo - yttologia 19

giovedì 21 ottobre 2010

Neo - yttologia 18

"Beata l'acqua
che non teme di cadere
Ma seguendo il pendio
sfugge a suo piacere."
Clemente Rebora

sabato 16 ottobre 2010

Neo - Yttologia 17

Lei è tutta lì.

Lei è stata coniata proprio per te

modellata dalla tua infanzia,

modellata dalle tue cento biglie preferite.



Lei è sempre stata lì, mio caro.

Lei è, in effetti, squisita.

Fuochi d’artificio nella cupa metà di febbraio

e reale come una pentola di ghisa.



Amnmettiamolo. Io non sono stata che un momento.

Un lusso. Uno sloop rosso acceso nel porto.

I miei capelli si sollevavano come fumo dal finestrino dell’auto.

Vongole fuori stagione.



Lei è più di questo. Lei è il tuo possesso da possedere,

ha fatto crescere la tua pratica, la tua tropicale crescita.

Questo non è un esperimento. Lei è tutta armonia.

Si preoccupa di remi e scalmi per il canotto,



ha sistemato fiori selvatici sulla finestra a colazione,

si è seduta al tornio a mezzogiorno,

ha messo al mondo tre figli sotto la luna,

tre cherubini degni di Michelangelo.



lo ha fatto con le gambe divaricate

nei mesi terribili nella cappella.

Se guardi in su, i bambini sono là

come delicati palloncini appoggiati al soffitto.



Ha anche portato ciascuno di loro in fondo al corridoio

dopocena, con le teste privatamente chinate,

due gambe scalcianti, persona a persona

il suo volto arrossato per una canzone e per il loro poco sonno.



Ti ridò indietro il tuo cuore.

Ti do il permesso –

per il fuso dentro di lei, che pulsa

rabbioso nella polvere, per la carogna in lei

e per seppellire la sua ferita –

per seppellire viva la sua piccola rossa ferita –



per la fiamma pallida e tremolante sotto le sue costole,

per il marinaio ubriaco che attende nel suo polso sinistro,

per il ginocchio della madre, per le calze,

per il reggicalze, per il richiamo –



il curioso richiamo

quando scaverai dentro braccia e petto,

e tirerai il nastro arancione nei suoi capelli

e risponderai al richiamo, il curioso richiamo.



Lei è così nuda e unica,

Lei è la somma di te stesso e del tuo sogno.

Scalala come un monumento, gradino dopo gradino.

Lei è solida.



Invece io, io sono un acquarello.

Vengo lavata via.


Anne Sexton











domenica 10 ottobre 2010

Neo - yttologia 16

“Amo quest’uomo misogino.

Desidero il suo sesso sfrontato che passeggia avanti e indietro

Che entra da dove mangio e, quando lo desidera,

vomita il suo odio in me e se ne va.

Io, meravigliosa artigiana,

del suo ribrezzo faccio la migliore creazione:

una sua replica migliorata.

Dal vomito incubato nel più ripugnante degli esseri

Nascerà la creatura che lo uguaglierà in forza

E sarà in grado di distruggerlo con l’invidia

Come non ho potuto io con l’amore.”

Miriam Reyes

sabato 2 ottobre 2010

FRUTTA 5 – politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

MARY E MAX

Dear Max e poi Dear Mary con "dentro" un insieme di problemi diversi tanto quanto le loro distanze di spazio, tempo e cronologia.

Caro è una forma standard per una missiva, anche quando ci vuole del tempo per diventare cari a qualcuno… cari al  punto di scegliere di prendersene cura.

Mary scrive a Max del suo mondo, della sua difficile realtà, della rete parentale e strutturale che la circonda… Mary vuole qualcuno a cui porre delle domande, cerca le sue sicurezze e prova fuori dal suo contesto.

Max di problemi ne ha moltissimi… è un Asperger con tutte le relative del caso; Max non può certo aiutare nessuno… le sue stesse espressioni deve sceglierle con cura su di un book predisposto: ad ogni espressione si riassume un concetto e dall’elaborazione della forma ne trae un contenuto morale: Buono o cattivo per intenderci.

Nasce una reale amicizia con scelte che ricadono l’una sulla vita dell’altro… perdendosi, ritrovandosi, scusandosi o, decidendo, di lasciar stare quando era il momento di farlo.

Asciugo ancora gli occhi… l’inglese, accidenti,  mi ha fatto penare ma rivedendolo più e più volte ci sono poi riuscita.

Guardatelo prima da soli e poi con i vostri amici… se ne avete uno di "migliore" regalateglielo e fategli capire quant’è importante.
Quest'ultima è la chiave di lettura della proiezione...

Buona visione!

FRUTTA 5 – politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

MARY E MAX

Dear Max e poi Dear Mary con "dentro" un insieme di problemi diversi tanto quanto le loro distanze di spazio, tempo e cronologia.

Caro è una forma standard ad uso di missiva, si usa anche quando, in realtà, ci vuole del tempo per diventare cari a qualcuno… cari in modo da scegliere di prendersi cura l'uno dell'altra.

Mary scrive a Max del suo mondo, della sua difficile realtà, della rete parentale e strutturale che la circonda… Mary vuole qualcuno a cui porre delle domande, cerca le sue sicurezze e prova fuori dal suo contesto.

Max di problemi ne ha moltissimi… è un Asperger con tutte le relative del caso; Max non può certo aiutare nessuno… le sue stesse espressioni deve sceglierle con cura su di un book predisposto: ad ogni espressione riassume un concetto e dall’elaborazione della forma trae un contenuto morale: Buono o cattivo per intenderci.

Nasce una reale amicizia con scelte che ricadono l’una sulla vita dell’altro… perdendosi, ritrovandosi, scusandosi o, decidendo di lasciar stare quando era il momento di farlo.

Asciugo ancora gli occhi… l’inglese, accidenti, mi ha fatto penare ma rivedendolo più e più volte ci sono poi riuscita.

Guardatelo prima da soli e poi con i vostri amici… se ne avete uno/a di migliore regalateglielo e fategli capire quant’è importante.
E' questa la chiave di lettura della proiezione...

Buona visione.