Lo sai cosa ti appare in sogno? La follia del tempo in cui non ne
eri parte con l’unica traccia che lascia in un abbozzo scarabocchiato su di un retro di foglio
pronto per essere buttato.
Come si formano certe immagini è
ancora un mistero ma, di fatto nascono e vivono fra la testa e la punta
spuntata d’una matita e … graffia di qua,
colora di la, avvolgi in su e attorcigliati ad una idea che fa nascere qualcosa,
fa nascere un soldato di non so bene quale epoca e dal viso inesistente.
Lui porta tracce di pallottole e
una esplosione che sembra non coinvolgerlo più di tanto: è un morto che cammina
come tanti fra noi, con lo sguardo verso e dritto ad un futuro che non vedrà ma
che sembra non toccarlo più di tanto perché lui è sempre dritto e sempre in
attesa.
Ma che vorrà dire? A psicanalizzarsi da soli ci vuole un bel
coraggio ma è più semplice sondare la mente da uno schizzo che attraversarla
con le parole e, per il momento, mi
viene più semplice disegnare che parlare.
Chi è quel temerario che va oltre? Sono io? E con chi sono in guerra?
Tutte domande interessanti, tutti dogmi da presentare al Super Io … chissà che quest’ultimo
non trovi una risposta sensata!
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