Per le vittime di Lampedusa: l'avevo scritta qualche anno fa e adesso è tornata carica di significati.
Jalii
Mare intorno e nuvole per coperchio… dal fondo piatto d’una barca oscillo
dondolato come in un ventre di legno e le vibrazioni scuotono tremori e spasmi
e un cielo immenso … sopra me…
Pesa l’aria, pesano le nuvole d’un grave e teso tempo… dei millenni che le
hanno attraversate e che attraversano me… nel fondo piatto d’un ventre
tremolante che procura spasmi…
Circondato da acqua non utile… fluido per pesci… ho le labbra gonfie e il mio
ventre tremolante… gonfie e sanguinano … acqua per pesci, niente per gli
uomini…spasmi nel ventre di barca… cielo fuori dimensioni e caldo…
Galleggio senza meta… solo con le pustole per compagne e nel mio ventre solo
spasmi… in quello della barca tremori e sciabordii non finalizzati…
Tocco terra… ci riuscirò… ho sonno adesso e m’addormento con il mio ventre
vuoto, questo cielo grave che mi schiaccia e un sogno chiuso fra le pustole
delle mie labbra…
Acqua per pesci… sognerò quella per gli uomini…Uomini da fare fuori la barca… senza spasmi ne tremori… pustole chiuse in un
sonno senza risveglio…
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