Fragole:
vita tutta in ventiquattro ore!
Poste
in frigo nel pomeriggio di venerdì tutte rivestite d’una soda corazza
puntiforme, succosa d’aspetto ma arricciata già da giovane: non serve il tempo
ad una giovane fragola per farle capire che un leafting andrebbe pure fatto.
Lo
splash da semi-ammuffito con il manto grigio-erba e le aeree spore hanno segnato il lento sibilare delle ore: cazzo, oggi è lunedì e son
troppi giorni per far vivere delle fragole.
Chi
abbia vita più intensa al momento è difficile da definire: fra me e te,
fragola, è un bel definirsi e adesso mi
sento soda e sveglia come l’uovo dei cento anni Seng Hua. Conservo lo stesso
colorito con la sola differenza che il rovesciarsi delle fragole marce sulle mie
gambe mi ha solo resa appiccicosa, oltre che rossa, e m’attacco a tutto ciò che
mi passa accanto come affetta da resina d’albero.
Decisione
drastica: frullate! Adesso sono frullata anch’io … bizz bizzz bizzzz spingo l’interruttore
verso il mio letto.
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