venerdì 23 marzo 2012

Contorno 61

L’aggressività verbale non è quella legata all’insulto o all’alzata di voce … quelle sono forme di esternazione più o meno violente ma, ciò che veramente scuote dal profondo, è l’incapacità degli altri, soggetti terzi, d’ascoltare e permetterti d’ascoltare qualcosa, una qualsiasi fonte di suono o informativa.

Le loro parole devono prevaricare lo spazio … saturare ogni angolo possibile d’ascolto e così radio, tele, persone che provano a comunicare qualcosa, vengono sventrati dalla violenza logorroica di quelli che con le loro parole, suoni, segni, rumori, devono saturare gli spazi, renderti compartecipe della loro mancata informazione, del loro non capire il discorso – sia da un film che dalla radio/o/telegiornale – e poi farne una sintesi informativa delle poche parole colte fra sillabe e distorsioni afferrate. Chiaramente sbagliata!

Provate a sentire qualcuno che parla di qualcosa di serio con una aspirapolvere accesa nelle orecchie e una trentina di sedie che cadono e, non serve nemmeno mostrare che annuisci per toglierteli davanti … la missione da portare a termine è l’aggressione locutiva che porta all’incapacità di ascoltare e decodificare alcunché.

E’ una malattia sociale che parte già da bambini … qualsiasi cosa tu stia facendo la loro parola deve troneggiare, sovrastare, essere visibile sugli altri … sui compagni, sulle necessità contingenti; oltre che gli adulti ... la migliore che mi è capitata è stata una collega che mi raccontava del suo dentista durante una prova d’evacuazione con la protezione civile ad assistere … è stato inutile dirle che non era il momento, quella ha continuato come un fiume … il suo dentista valeva certamente di più d’un ipotetico terremoto.

I bambini sono giustificati perché appartengono alla doverosa fascia dell’egocentrismo che li afferma … certo, anche se mia madre mi diceva che mai e poi mai i grandi dovevano essere interrotti ma noi forse eravamo dei bambolotti più che bambini.

Il monologo collettivo continua fra amici e parenti ... in tv scatta la guerra del golfo la prima e la seconda e li a dire quanto era figo il fidanzato di Gisella … il mio sguardo evidentemente infastidito non valeva il culo del fidanzato della Gisella e così Cocciolone è stato catturato e in molti non se ne sono accorti … qualcuno non lo sa ancora che sono stati anche liberati.

La radio con qualcuno di mezzo è una serie di biz e scazz e chi capisce qualcosa … si afferra solo “… Monti afferma o la Fornero dice …” ... anche la lettura del giornale ostentata - forzatamente -  nell’unica ora di pausa che hai durante il giorno – in aula docenti – viene irrimediabilmente sconvolta dalla bravura del figlio del tizio o del caio … e poi alla semplice battuta “ … hai visto la porcata sull’articolo 18 … lo sai verrà esteso anche agli statali!” … seguono una serie di cosa, dove, ma quando è successo … troppo presi dal flusso del proprio eloquio che diventa aggressività verbale per rendersi conto che la vita scorre … gli eventi corrono, il mondo cambia, il suolo che calpesti non è lo stesso del giorno prima e …. Ecco perché sono riusciti a cambiare il tutto: trasmissioni di talk ci hanno insegnato solo a parlare e non ascoltare ... e non permettere d’ascoltare.

Intere generazioni messi al bando delle parole degli altri e delle risposte che non ci saranno perché tanto non verranno sentite … nessun flusso in ingresso e in uscita, solo un insieme di suoni, versi, rumori che fanno di noi dei primati … non comprendiamo e non produciamo.

Per non dire poi che quando cambiamo strada nella vita stiamo li a versare veleno sulla persona che ha preceduto l’uditrice di turno senza sapere che anche la nuova sarà travolta e distrutta perchè è la prossima.

Se ascoltassimo senza parlare quante parole acchiapperemmo e quante ne salveremmo … tutte quelle che ci segnano, ci sputtanano, c'incoronano la cretina di turno e, in aggravio, pure disinformata.

Con le ipotesi non si fa il mondo e con il senno di poi si riempiono le tombe … chissà se adesso riesco ad ascoltare questo magnifico silenzio ed essere capace d’allontanare il dileggio che mi ha accompagnata oltre l'aggressione verbale di qualcuno che deve necessariamente dire qualcosa.

Chissà …

Nessun commento:

Posta un commento

Be all ears :)