Ho bisogno di carezze assetate d’amore … luce e sole come le felci in primavera … parole volgari che scuotono il cuore … attimi per sentire le disperate atmosfere.
Ho bisogno di molliche da comporre e di sogni da produrre … di generare l’umanesimo d’un disegno e affondare le mie lame su di un corpo morto, un seme, un passato e un tormento …
Ho bisogno d’una musica medievale e d’un pollo allo spiedo che guarderò mangiare … d’una lucida poesia nascosta dietro la veste del mio passaggio … un angolo di paradiso e un tardare senza valore … ho bisogno di sdegno per rendermi viva, di perdermi nella confusione, di guardarmi nuda e non provarne orrore … ho bisogno di marcire per poi rinascere.
G.M.S.
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