mercoledì 8 febbraio 2012

Contorno 45

Serata Fleetwood Mac di ritorno dall’incontro di psicologia relazionale … piedi scalzi, copertina sul pavimento e tanti sentimenti in rielaborazione di gruppo … una porta aperta sul mio Io e un casino di cose d’aggiustare; c’era chi sentiva freddo, chi non riusciva a star fermo o a respirare … io ero immobile, persa in un mio universo … mi ripetevo dentro “Non svegliatemi!”.
Ecco, ascoltavo questa ... http://www.youtube.com/watch?v=6ul-cZyuYq4
Percorrere lo spazio, prendersi il proprio spazio, adattarsi al tempo e al ritmo proposto … far finta d’essere idioti … giù gli schemi e i paraventi e volare come uccelli per ritrovarsi sdraiati in attesa che il soffitto ci crollasse su … non avevo paura, ero in qualche modo pronta ad andarmene.
La mia freddezza li ha sorpresi… non è un limite non essere attaccati alla vita, può essere talvolta un valore aggiunto … e poi pianti di rito, molte di noi hanno aperto il cuore, sciolto le spalle, aperto le ali, volato per chissà dove … io sono rimasta a guardarle e non ho fatto niente di tutto questo.
Sentimentalmente paralizzata … adesso ascolto http://www.youtube.com/watch?v=YAhwY3FuM1Y&feature=related
Sono tornata al mio inizio … non sento nulla e non ho bisogno di nulla … la terapeuta mi diceva di abbattere il mio muro ma io non le rispondevo … poi le ho detto chiaramente di No … ho aggiunto che il mio muro è un valore e che mai più lo butterò giù perché non serve a niente.
Lei mi ha solo detto “ … da quale guerra sei uscita!” … ed io “… perché ne sono uscita?” … oltre il rituale invito al vedersi individualmente lei mi ha invitato a fare un diario dei miei sentimenti … buoni e cattivi: due pagine di cattive e zero di buone.
Adesso ho scelto questa … http://www.youtube.com/watch?v=YEi7GPkxfsE&feature=related
E’ stato un passo importante il rimettermi  al passo … da me passano sorrisi e si spera che siano i migliori e gli autentici che trovo … è un passaggio alone … un altro e poco per volta il guscio sarà integro e funzionante ancora una volta o magari no … conta trovare pace!
L’incontro di stasera si è chiuso nel solito buio della stanza e in una parola di saluto … qualsiasi parola volevamo: ci sono stati saluti, pianti, sorrisi, battute … io ho chiuso dicendo “ … non valgo lo scomodo!” e la terapeuta ha aggiunto … sei aPearl Harbor  cara … vienimi a trovare … magari poi lo farò!
Adesso ascolto … http://www.youtube.com/watch?v=B9MNokroGYo&feature=fvwrel
E, come se non bastasse, avevo chiesto di scaldare la mia cena il tempo di tornare a casa … bruciato la mia cena e la pentola … magari chiedere di prendersi un po’ cura di me è davvero un fatto impossibile … viva le donne sempre e rileggo una poesia per la mia sera … eccola!!
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
E. Sanguineti


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