“… il barone Edmondo Castorini,
un uomo troppo ricco per essere tacciato di liberi costumi o rimproverato di
portare in giro sul tiro a due qualche bella prostituta tintinnante di
braccialetti falsi, prelevata sfacciatamente dalla casa più frequentata di
Catania, e per questo nient’affatto confusa o imbarazzata, ma al contrario con
un sorriso di superiorità verso la folla elegante seduta nei caffè, della quale
conosceva il numero dei cinti erniari.”
Tratto da “Paolo il caldo” di
Vitaliano Brancati.
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