Ascolto Bill Evans, il suo concerto a Parigi
… mi avvicino a questa meta e voglio farlo a modo mio. L’ho comprato il
disco: era in promozione e, fra la spesa dei nuovi libri per la prossima
materia, ho aggiunto quella d’un po’ di
jazz … mi fa bene ascoltarlo, mi piacciono i pianisti, mi piace chi sa andare
oltre. Chi difende la propria biodiversità.
Ma è difficile lo stesso … sembra
sempre che è poco quel che faccio e mi sento in debito con il mondo, come se
corri come gli ignavi dietro una bandiera che non si ferma mai. Non è una
questione di scelte la mia ma è solo non
essere e non avere mai troppo da dare.
Evans mi aiuta con la sua musica allucinata a guardare dentro i
miei fantasmi e farmi largo fra loro. Ho comprato un quadernetto creativo: in
realtà non mi serviva perché io annoto già qui il mio sentire ma, mi fa stare
bene il pensiero di fermare il mio pensiero, anche se comprare oggi potrebbe
dire morire di fame domani.
Ho fatto due spese eccessive oggi
… un disco da cinque euro e un blocco da un euro e venti oltre il costo enorme
di quei maledetti libri. Li sto odiando per il costo e non per la sostanza …
sempre sulla china o abbassando lo
sguardo ti trovi a precipitare senza paracadute. Ho paura di nuovo del
precipitare … mi manca l’aria a pensarci.
Faccio cose … le faccio insensate
… non credo mai che i miei limiti possano essere capiti ma è come una camicia
messa a forza di cui non riesco a liberarmi: ecco una camicia di forza che
probabilmente non tarderà ad arrivare.
Foto strane … faccio foto strane;
oggi alla pescheria e poi con un mega poster a toccargli il naso … “E se mi riconoscono?” mi chiedo … ecco
la camicia: vederti e associarti una anima pubblica non è segno di sensibilità
ma un limite, un difetto, qualcosa che serve per attaccarti … gli italiani non
hanno perso solo il controllo e i loro soldi … hanno perso il rispetto per la
dignità dell’uomo. L’anima è dignità e l’unica cosa che ci hanno insegnato a
fare nell’ultimo ventennio è calpestarla … grandi maestri sono stati
Berlusconi, Feltri, Porro, Sallusti e tutta questa melma qui … hanno ammerdato tutto e riversato vagonate di
fango sulla nostra terra.
La gente è cattiva … quando legge
non vuole trovare una anima ma qualcuno che abbia un involucro per un po’ e poi
si butta il tutto come la lattina della coca cola. Essere sensibili, il questo
pianeta, non è una grande cosa … anzi non lo è per niente ma non farò come Evans che si è riempito di droga sino
alla fine … farò come me stessa … mi riempirò della mia sensibilità sino a
diventare insensibile e morirò senza sentir dolore. Avrò anche il coraggio d’imprecare
contro quelli che m’hanno fatto del male e morirò vuota come un barile a cui
hanno sottratto tutto il liquido; saranno soddisfatti tutti … o qualcun altro dirà
ancora “… però non ha dato tutto!” e
io gli lascerò il mio vaffanculo finale e qualche maledizione urbi et orbi che
non si mai.
Ok, troppo Evans …. Passo ad altro!
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