martedì 26 giugno 2012

Contorno 98


Linguistica e sociologia sono il balsamo di un popolo disgregato. Ok, la lingua italiana è nata in emergenza e se non era per Bembo sarebbe rimasta una lingua morta, solo scritta, come il latino disarticolato ma è inevitabile pensare che oggi questa lingua – realmente – ancora non c’è.
Non serve una accurata  indagine di mercato per capirlo, basta andare in giro per negozi e o per i quasi suk che abbiamo qui, dalle mie parti, e trovi davvero di tutto: frutta, abiti, case, pentole, spazzole e pesci rossi.
Non manca nulla e l’atto di vendita avviene in modo vario; dal tragicomico urlare frasi ad effetto per farsi notare fra il pullulare di banchi, banchetti e ombrelloni … quanti ombrelloni, alla verbalità estrema allo scritto e … qui casca l’asino!
In quale lingua si scrive? Italiano formale, dialetto imperante, o una simil-fusione di strutture linguistiche diverse ma comprensibili nella zona?
“La seconda che hai detto” come direbbe “Quelo” di Guzzanti ed io vi mostro un esempio:


“Albicocche” storpiato, “nostrane” era la forma dialettale di quel geroglifico sotto “albicocche”, il costo – conveniente – e la BBC WORLD: praticamente due mondi che si vogliono fondere in uno e senza mediazione.
E ci preoccupiamo della riforma delle pensioni della Fornero?
Quella professoressa lì ci manda in pensione senza gradualità, la società vuole un sistema senza gradualità, la realtà che ci rispecchia non ha mediazione … andiamo a ruota libera ma finiremo solo per fermarci con un botto.
Andavo a cento a l’ora … diceva una volta Gianni MorandiQuesti sono oltre la forza G, che non è il punto che tutti s’immagino, sono i Mac della velocità! http://it.wikipedia.org/wiki/Numero_di_Mach
O Questa società globalizzata vuole fare come il Barone Rossoe lo dovrebbe prima chiedere se siamo disposti a seguirlo – o si guarda l’italiano medio, il suo linguaggio, la frammentarietà che lo caratterizza e che ancora oggi stenta a carpire un linguaggio nazionale: o una cosa o l’altra … ma guardateci, niente numeri siamo persone.
La guardo la BBC world e non voglio rimanere indietro ma, non voglio cancellare la linguistica della mia gente e la sociologia dei suk arabi che son rimasti dalla dominazione.
Ci sono stati tanti altri in mezzo … ma NOI siamo tutti loro … non o solo bianco o solo nero.
Siamo colonie di noi stessi: sono una copia di questi passaggi … cancellerete anche me?
Tornerà la razza pura, l’euro puro, il puro linguaggio e tutti a correre dietro una bandiere?
Siamo ignavi se accettiamo!  Dante,  che è stato il primo a regalarci parte della nostra lingua, ci manderebbe tutti al diavolo … e che ragione che ha!!


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