… donna, mimosa, operaie, gente di sinistra, morte, sangue sull’asfalto, segni e ambivalenze dal sapore vago...
… oggi le donne cercano il cibo, il lavoro, la stabilità, l’ambivalenza nella scelta fra la casa, la famiglia, la scoperta, l’inseguire i propri sogni magari in un altro Stato.
Donne complesse … donne che si vendono con ingegno … madri aspiranti alla gestione delle case d’appuntamento per lasciar i proventi in famiglia, come nel film “I Picari” con il bel commercio fra moglie e figlie come antitoto alla gelosia per la femminilità di casa.
Donne streghe con un unico punto d’interesse e l’uscita da quel centro d’interesse per seguire altri flutti … magari qualche sogno …
Donne declinate, perverse, attenuate, frustrate, frustate, lapidate, accusate, sante, poetesse, madri, disperazione e ossessione …
... donne senza dimensione e che si vuole stigmatizzare in ogni modo legandola ad un simbolo: la mimosa della donna, la rosa della mamma, la margherita della purezza … i cioccolatini del edaiscopiamo donne vendute e in vendita … donne di nome come la Summer che ha fatto sognare in molti.
Io non mi sento donna … sono femmina perché è un dato ricamato dalla natura ma, l’essere donna e legarsi necessariamente ad uno stereotipo, non fa per me … preferisco restare ai primordi e domandarmi come sviluppare la mia femminilità … in cosa renderla utile, per quale meccanismo che ci ha voluto divisi in due categorie ma che mai ha definito chi dei due dovesse prevalere … vedi il cognome che portiamo (NOI DONNE) – mio padre è unico ma non era l’unico a dovermi imporre un marchio – l’uomo, generalmente uomo, che vuole apporti un marchio e che io rifiuto.
... La femmina è una luce nel suo lavoro, nella sua dimensione …
... la visione femminile è nutrimento mente-corpo di cui non è possibile fare a meno …
... una calamita anche per i più forti … una non–violenza che fa paura … una Lisistrata che piega gli eroi … la donna è lavoro, è apporto di surplus nel lavoro, è grazia cadenzata da cui non è possibile allontanarsi … la donna non vuole simboli e non vuole stemmi che la rappresentano.
E se proprio è necessario avere un simbolo il mio è la foglia di lattuga, naturale, fresca, nutritiva, leggera, opportunità in qualsiasi dimensione si pone … primordiale e versatile, madre di se stessa, originata dalla terra che ci accoglie e d’essa stessa fertilizzante per la sua stessa prolificazione.
La mia festa della donna ha un nuovo simbolo … la lattuga … sappiatelo.
Janis ... a te sarebbe piaciuto...
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