Forse, ci siamo
sbagliati!
Non è certo da
un Super tecnico, multi quotato, che ci aspettiamo un cambio di rotta, una
ammissione - anche parziale - d’errore,
sarebbe come chiedere a Superman se riconosce davvero chi sia il cattivo dal
buono e, dall’alto della sua Supertuta e del suo Superciuffo, chiaramente risponderebbe
che definisce il tutto con i “connotati
ideali attribuibili alla categoria”; cattivo? Ghigno, occhi piccoli e rapidi, fiato corto … e via dicendo.
Monti, e i suoi più stretti
collaboratori – la Fornero in primis –
hanno tagliato, cucito, limato, strappato – l’art. 18 – seguendo i “connotati ideali stabili per la categoria”
e, in particolare, per la categoria lavoratori europei. Bastava affacciarsi
alla finestra e ascoltare tutte le manifestazioni che sono state fatte in
questi anni, vedere la gente in faccia e ascoltare la realtà ma, tutto questo
non è stato fatto.
Il “Forse ci
siamo sbagliati” è l’ammissione del non ascolto per definizione. Monti, in questo articolo, si chiede se
pochi mesi di Governo abbiano potuto intaccare la sua credibilità ed io credo
che il suo mito sia stato ben conservato ma, poteva assurgere al ruolo migliore del “sanificatore”, al ruolo d’essere
umano. Non hanno idea sul da farsi e forse neanche ne vogliono ma adesso si
sono fermati: da una parte si chiede dall’Europa “unita” una rinascita dalle
ceneri, dall’altra si svegliano con “Houston,
abbiamo un problema!”: mi piace dirlo … l’avevamo detto e non con la
convinzione di chi non sbaglia mai ma, con la decisione di chi ha urlato di
voler fornire il proprio apporto allo Stato e si è visto richiedere in cambio
solo soldi, cessione dei diritti, rinuncia di parte della sovranità.
Rivedete l’articolo diciotto … ripartite da
questo punto, il resto si cuce insieme da sé.
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