Il valzer del primo maggio fra fame di lavoro e di libertà …
Tutti gli anni arriva il Primo Maggio con il suo carico di rosso e la propria ventata di musica, colore, calore, essenza di libertà.
Sembra scontato come un fatto acquisito … sembra ma non lo è! … ci accorgiamo di ciò che ci manca quando non l’abbiamo più …
Ma ci accorgiamo??
… le certezze, se le perdi d’un colpo, avverti la mancanza e sviluppi una resistenza, una reazione proporzionata, comunque una reazione … se l'evento avviene pian piano non avverti la sostanza delle cose … uno scippo unilaterale e metodico che viene somministrato lentamente, come per il veleno: dosi piccole ti regalano l’immunità …
… non quella parlamentare o il Premier avrebbe preso anche quello …
Ma la fame di lavoro continua ad esserci … la disgregazione crescente sindacale è confermata … la gente disgregata … anche i sindaci del PD – tipo quello di Firenze e di cui non voglio nemmeno pronunciare il cognome - agiscono e stigmatizzano gli ultimi lembi di unione con la base dei lavoratori.
Minano dal profondo perché vengono eletti con una ideologia e poi - sul muro - fanno il salto dall’altra parte …. Quello di Firenze per me è già con quasi due piedi nell’altro orto.
… i dirigenti sindacali congiunti a stento si rivolgono la parola … azioni scoordinate e l’una che mina l’operato dell’altra … come lobby che attaccano altri gruppi di potere.
… canto ad alto volume!!
Mi regalo emozioni ma domani la vita sarà uguale, i volti tirati, le paure rientrate … la pianificazione distrutta insieme ai sogni e, ancor più, le speranze … mi consegno a questo giorno disperdendo le opportunità del domani.
Il domani non dovrebbe essere così ma è un tempo, il mio, di molti, di troppi … talvolta anche di niente.
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