domenica 8 aprile 2012

Contorno 70


Un pane nero, ma proprio scuro come quello mangiato nel dopo guerra … un pane umile, fatto con lievito naturale e un unico grano siciliano … non molto pregiato ma buono come può essere solo il pane.

La Pasqua appena trascorsa è stata come quel pane … bruttino a vedersi, per niente interessante alla degustazione ma buono e unico come un pane antico può essere … ma non di solo pane si vive.

Oggi,  si è andati ben oltre il pane e addio alla leggerezza della cura alimentare ad ogni costo … decisamente messa da parte; non si può andare per parenti, in Sicilia e nutrirsi solo di pane … oltre quello c’è un mondo e decisamente una capienza alimentare che non mi è naturale … fortuna che è finito il giorno … nausea di fondo e buone promesse dal domani in poi.

Si fa sempre così subito dopo una festa … si giura sulla fedeltà all’uovo di Pasqua che si sta per rompere e si attende sperando  che i danni siano contenuti … sperare non fa male; come per quel pane nero … cerca d’essere accettato come convenzionale ma non lo è e non lo sarà mai … ha un sapore unico proprio per quello e una storia complessa che parla d’una intera civiltà e delle ruote che l’hanno mossa sino all’oggi. Mi sento come quel pane … o come la Birappa, la grappa di birra, che è un articolo unico prodotto da pochissimi del territorio e con tecniche talmente strane da non registrarne i passaggi.

Per una che brinda con la coca cola diet darsi alla birappa è un bel salto … oddio brucia tantissimo e fa l’odore dell’alcool puro ma poi, dopo un po’, ha un suo sapore … riacquistate le papille gustative è chiaro … recuperato anche l’ultimo brandello di fegato ... già anche quello!

La leggerezza di ciò a cui appartieni è la chiave del vivere e una canzone che mi ha accompagnata per tutto il giorno … quella tipa di Rebecca Ferguson che tipa!! http://www.youtube.com/watch?v=ViqCO35OfNU&ob=av2e

Pasqua ha portato il suo bene e io preso quel che potevo … è tanto davvero … e la birappa??

M’ha fatto saltellare come una mortadella sul tagliere ma, che importa … anche quella è una esperienza da conservare … Buona Pasqua!!

3 commenti:

  1. Bello sentirsi come il pane nero, frutto semplice di acqua, sale, grano della terra e lievito.
    Bello il tuo racconto, bello il viaggio.
    Grazie.

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  3. Grazie a te … Buona Pasqua in ritardo :)
    … ho raccolto solo poche molliche d’una terra complicata ma vederla è un’altra cosa … magari se passi da queste parti potrai verificare i molti estremi d’una “barca” su tre mari.
    Ho considerato solo la “gioia” d’essere un pane nero senza considerare che l’essere spezzato è il suo quotidiano: pensieri che vagano … tutto qui 
    Grazie d’essere passato … a presto

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