venerdì 6 aprile 2012

Contorno 68

Elenco delle cose perse o dimenticate … molte, moltissime ma è pur vero che si dovrebbe avere una testa trapezoidale per non dimenticare nulla … poi ci sono i momenti di stanchezza neuronale che riescono a far saltare il contatore mentale.

Non trovo sciarpe, scarpe, pensieri e parole … musica e cd scomparsi … anche il canarino,  stamattina, non lo trovavo – finito temporaneamente in veranda e rimasto li in attesa del mio ricordo – forgetting  is the only thing who's remember ed è una condanna sul serio … ricordarsi di dimenticare.

Ho dimenticato di comunicare con gli altri: sia in presenza che a distanza ho perso la misura delle parole e la capacità sintetica di veicolare qualsiasi messaggio.

Ho perso la capacità di scrivere in modo incisivo e particolare; la capacità di descrivere il mio mondo interiore e la poesia che riuscivo a generare … come quando trovi casa derubata si sono portati via il meglio.

Ho dato via il meglio di me e cerco di ricordarmi di dimenticare che ciò è avvenuto … giusto per poter perdonare ma non basta mai il ricordo a fornire un adeguata dimenticanza.

Le linee sono semplici e le ho allineate con il tempo … non è per niente vero che risultavo essere interessante in ciò che scrivevo o in ciò che pensavo … una montagna di balle solo per agganciare una fra le tante e non si capisce la quantità di male che si procura agli altri.

Un numero fra tante e il bisogno d’essere ascoltata … sono stata svuotata del mio tempo e della mia creatività e di quelle accidentaccio di scarpe che ho perso sul serio e non riesco più a ritrovare.

E’ bastato dichiarare il mio stato civile e sociale che improvvisamente diventi un fantasma … tutti quelli che ti aspettavano al varco per parlarti, raccontarti quanto sei intelligente e speciale … tutti questi puff spariti insieme a tutti i buoni propositi.

Non li rivorrei indietro … mai e poi mai … rivorrei me stessa indietro, la mia capacità d’essere reale con me stessa, la possibilità di riguardarmi e dirmi che sono una che valgo perché valgo per me stessa … perché guardo me e so guardarmi.

Scrivo per rabbia adesso ma se non tiro fuori ciò che ho non riuscirò ad andare oltre … non basta ricordarsi di dimenticare ci vuole anche il viverlo il dolore e spaccare tutto se è il caso … avevo me e mi bastavo … adesso sono trasparente al mondo: hanno rubato la mia consistenza e non riesco ad appianare un concetto accanto all’altro perché vivo un dolore … assurdo, immotivato, ingiusto.

Non riesco ad accettare né a perdonare … parlo adesso da sola e so di farlo ma mai più recate un dolore del genere all’altro … mai, non lo fate mai … spregevoli e odiose creature … non lo fate mai: io tiro gli occhi addosso a me, mi dico che valgo, che sono bella … me lo dico da me e lo faccio con sincerità … che ciò che dico è interessante e che ho studiato sapendolo fare … mi dico che sono unica e che mi riprenderò cura di me.

Ci riuscirò … dannati esseri … ci riuscirò.
Riparto da me ...
Crepate!!!

Mi sento meglio!!


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