venerdì 31 agosto 2012

Contorno 129

La memoria: Diana e Maria ... Spencer e Montessori
Volevo parlare di donne, di esseri al femminile diversi: L’una una icona per status e glamour e l’altra il primo medico donna in Italia. Due donne che hanno lasciato le loro impronte su questa terra; difficilmente paragonabili – è ovvio che opto per la Montessori – ma comunque indiscutibilmente presenti oltre l’assenza. Risiedono nella memoria collettiva.
Noi donne vogliamo sempre lasciare un segno di noi; nei nostri modi, nel nostro essere, per la nostra cultura, per l’umanità o il carattere o anche perché siamo rimaste al nostro posto anche quando era più semplice andarsene. Nella memoria collettiva io ci sono. Sono fortunata ad esserlo e la mia immagine è stata associata e denigrata sin dalla mia infanzia: non è servito il salto, i miracoli che ho compiuto, né quella sorta di sapere di cui mi sono fatta portatrice. Neanche il cambiamento, uno status che non era assolutamente previsto, né l’immagine fisica e fashion in cui mi sono generata. Non serve a niente. La mia voce a casa è nulla e soprafatta da qualsiasi capriccio e non serve protestare. Sono probabilmente io che non so chiedere o non lo faccio con convinzione. Non so. La mia famiglia d’origine è una piaga per me. Quella acquisita, per certi versi, peggiore. Mio marito è un uomo speciale, molto buono ma ha avuto poco dalla vita e in quel poco ci sono anch’io. Era questo che pensavo in spiaggia, lasciando i solchi sulla ghiaia vedevo quanto in fretta il mare le riprendesse. Oggi l’ho salutato il mare e domani si ricomincia … un po’ di paura, come sempre, per l’inizio e qualche linea di magone. La differenza fra le donne è data da quello che loro sono capace di generare negli altri. Lady Diana ammirazione e preoccupazione per la sua tristezza, Maria Montessori un rispetto assoluto che non ha termini con alcuno … io sono un tipo di donna che s’invidia non perché ho saputo fare meglio degli altri ma perché, è opinione comune,  che tutti dovrebbero avere quel che ho io ho, ma non io! Questo è l’arcano della mia vita che non sono riuscita a risolvere. Per il resto arrivederci mare: ti rivedrò ancora?


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