Ti racconto della luna vista sull’Etna. Ti racconto della notte, delle stelle, delle costellazioni, della
stazione orbitante osservata di passaggio sino al suo sparire, inghiottita dal
cono d’ombra della terra. Ti racconto che dentro quella stazione ci sono delle
persone: cosa che non sapevo e che mi ha turbato. Ho pensato a persone
stazionate per mesi nello spazio senza un proprio ambiente, una possibilità d’andarsene
quando e come vogliono e gli stessi viveri legati a missioni che potrebbero
anche non arrivare. Ti racconto che ho capito che c’è ancora chi si fida e si
affida completamente all’altro. Totalmente. In modo unico.
Ieri sera si è parlato
prevalentemente della luna e Armstrong moriva per complicazioni al cuore … come
può morire chi ha un grande cuore, chi si è affidato ed è stato affidabile … non
muore in realtà; non il suo mito, il suo esempio. Ecco, quello che ho saputo
ieri sera l’ha scoperto lui, anche lui, e ha fatto in modo che mi arrivasse
affidandomi una parte del suo sapere. Quale azione più bella può essere fatta?
Io non riesco più ad affidarmi e ad affidare … chi visitava questo blog per me
erano diventati tutti potenziali nemici. Subito scattavano il “Chi?” “Perché?”
e poi la certezza “Mi faranno del male!”.
Ecco come vivo caro Armstrong …
vorrei poter essere come te: libero, coraggioso, fiducioso. Per il momento
guardo la luna, spero arrivi presto il prossimo tuo bagaglio: la certezza. Notte caro uomo
sulla luna.Notte!
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