domenica 26 agosto 2012

Contorno 126


Ti racconto della luna vista sull’Etna. Ti racconto della notte, delle stelle, delle costellazioni, della stazione orbitante osservata di passaggio sino al suo sparire, inghiottita dal cono d’ombra della terra. Ti racconto che dentro quella stazione ci sono delle persone: cosa che non sapevo e che mi ha turbato. Ho pensato a persone stazionate per mesi nello spazio senza un proprio ambiente, una possibilità d’andarsene quando e come vogliono e gli stessi viveri legati a missioni che potrebbero anche non arrivare. Ti racconto che ho capito che c’è ancora chi si fida e si affida completamente all’altro. Totalmente. In modo unico.
Ieri sera si è parlato prevalentemente della luna e Armstrong moriva per complicazioni al cuore … come può morire chi ha un grande cuore, chi si è affidato ed è stato affidabile … non muore in realtà; non il suo mito, il suo esempio. Ecco, quello che ho saputo ieri sera l’ha scoperto lui, anche lui, e ha fatto in modo che mi arrivasse affidandomi una parte del suo sapere. Quale azione più bella può essere fatta? Io non riesco più ad affidarmi e ad affidare … chi visitava questo blog per me erano diventati tutti potenziali nemici. Subito scattavano il “Chi?” “Perché?” e poi la certezza “Mi faranno del male!”.
Ecco come vivo caro Armstrong … vorrei poter essere come te: libero, coraggioso, fiducioso. Per il momento guardo la luna, spero arrivi presto il prossimo tuo bagaglio: la certezza. Notte caro uomo sulla luna.Notte!

Nessun commento:

Posta un commento

Be all ears :)