martedì 21 agosto 2012

Donne & (non fanno le) Pulci!


Donne & (non fanno le) Pulci!

L’ultima volta che ho visitato le Pulci, il noto mercato antiquario parigino, ho fatto un affare: un servizio  in argentone con due teiere spaiate e una zuccheriera non esattamente in tema. Le Ho lucidate per gli ultimi cinque anni e, talvolta, le ho usate come soggetto fotografico ma, per quanto volessi, una vita vera e propria non sono riuscita a dargliela. L’avevano già con la precedente proprietaria/o ed io ho mantenuto una loro longevità in un altro Stato, in un altro tempo. Non so poi se erano davvero francesi; magari alle Pulci erano arrivati per altre strade e altri Stati ma, non riuscirò di certo a saperlo.

Stavolta mi sono portata dietro la vita. Foto e cartoline rimediate dallo svuotamento di case, probabilmente, di defunti; attimi della loro esistenza che continuano a pulsare in una immagine ferma ma vivente.
Ecco, potrei mettermi con il ragionamento di Zenone e la sua somma degli istanti ma il movimento, in questo frangente, conta poco … conta quell’attimo di vita perpetuato oltre la vita. Amo moltissimo le foto ed io stessa sono spesso soggetto delle mie foto ma, per quanto si possa pensare, non è un atto di vanità. Sono anche vanitosa e tengo a un mio aspetto "giusto" e una mia regolazione esteriore ma cerco solo di fermare gli attimi e, quando anche per me sarà finita, qualcuno verrà a portarsi via i miei attimi e li butterà in un mercato, nazionale o no, e continueranno a testimoniare la presenza del mio attimo, d’una forma di vita - la mia -  che in qualche modo c’è stata, è vissuta, ha dato una sua impronta.

Il materiale comprato – a caro prezzo ­– è per lo più scritto in francese ed ho qualche problema  a tradurlo ma, alcune foto riportano solo un anno e delle immagini. Comincio da quest'ultime. Da queste donne: ho scelto solo donne, il genere a cui appartengo e che son capaci di far valore anche con le compravendite alle Pulci. Oggi c’è una maternità del 1914. Immagino fosse la sua prima maternità e un figlio molto desiderato; presumo che sia un parco pubblico o un giardino di famiglia e, difatti, il "ben vestire" della signora ammette un certo status; deduco che la foto era indirizzata a qualcuno lontano – è semplicemente una foto, non una cartolina, pertanto posso solo immaginare il suo destinatario – ad una nonna o al padre dello stesso bambino, magari in guerra – è datata 1914 – e comunica la ricerca manifesta d’una affettuosità. Abbiamo una donna di status – ben pettinata, scarpe lucide, perle e buona fattura del vestito – e un infante curato e con le scarpe – cosa non comune in quel periodo considerata l'alta mortalità infantile – la donna è giovane e apprensiva. Cosa la preoccupa? La crescita del bambino o la sorte del padre? E’ ben nutrita e lo è anche il bambino … Chi sarà questa donna? Ecco, tutte le ipotesi sono aperte, io ho comprato solo una foto non la sua storia. Quella posso inventarla io o costruirla dai particolari: non c’è nulla che abbia più valore di questo. Ho comprato del pane per la mente, ho risparmiato sullo Chanel perché non bastavano più i soldi ma, non sono mai stata così felice.
Questa maternità tornerà molte volte a farmi compagnia insieme a tutte le altre Donne delle Pulci.


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