lunedì 6 febbraio 2012

Contorno 45

Presenze!!!


Nelle facoltà, fra quelle passate e queste presenti, … e non parliamo di facoltà mentali!! Si sentono le presenze … mani ombreggianti su bianco/grigio del fondo muro … il tutto è inquietante ma irresistibilmente divertente e basta avere un attimo di fantasia o trovarsi con la giusta compagnia che viene fuori una storia vibrante … Appunto di presenze!!

Se poi, giustoappunto,  si è in tensione per qualcosa, tipo un esame o una lezione fondamentale, e in possesso d’una fantastica fascia sul viso, magari il ricordo dell’ultimo neo-intervento di turno, il tutto diventa soddisfacente e esaltante, e poi … una porta in legno che cigola … silenzio e ombra pomeridiana … Appare il mio viso bendato nella penombra e … solo per pura casualità … Ziggy Stardust http://www.youtube.com/watch?v=DSdivuCBduI&feature=fvsr sparato su casse automobilistiche di passaggio.

Volti, dei presenti, sbiaditi che passano a inarcare le fossette e un seguito doveroso d’una roboante risata … Sembravano passati dal lattepiù dell’Alex di Arancia Meccanica … stesso effetto!!

Anche l’ingessato docente si è sbilanciato dicendo … “... aspettavamo un vampiro giusto adesso … venga, è in orario!!”
Cavoli!! Son soddisfazioni … e chi immaginava d’essere presa per un vampiro … pallida si, ma mica tanto!!

Adesso rivedo mentalmente il film il “Corvo” e mi cimento nella scena … “Non può piovere per sempre” e, aggiungerei, ringraziando il cielo no, non è il caso!!

Basta poco e la fantasia vola, crea scenari alternativi … sino a impersonare oggi l’ombra d’una piratessa con i piccoli in sala … adesso provo pure la gamba di legno, il rum fatto con il tè e … vai con il ridere …si, anche oggi il giorno m’ha donato un po' di gioia!!



domenica 5 febbraio 2012

Warning

http://www.youtube.com/watch?v=JrFjFOjxYyA&feature=related

Qui ci sono le libertà che mi concedo ... mi ... tutto il resto non è contemplato ... sono regole, adeguatevi!!

Riflettere PL!ease! 5


http://www.youtube.com/watch?v=Q2wneBVssPc&feature=related

Buona Domenica!!
... Un rapida visita all'Italia dei giornali mi ha fatto pensare al brano della Chapman e lo propongo stamattina ... mi ha fatto anche venire in mente un titolo, un film da rivedere: "Mi manda Picone!".
Eccone una delle scene cult ... http://www.youtube.com/watch?v=2fTHU57ucKQ

Continuo a pensare che, nostante tutto, il meglio possa ancora esserci ... illusa??

venerdì 3 febbraio 2012

FRUTTA 91 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Festa cittadina!! Comincia da stasera … la sera del 3, chiaramente febbraio, perché il giorno di S.Agata è il 5 febbraio.

Tre giorni dove tutto succede ...può succedere anche di più … giri, fuochi, devozione, ceri votivi, fiori di diverso colore, cultura, tradizione, racconti pagani ed ecclesiastici … parate d’autorità; tre giorni in cui la mia barocca città diventa la movida del sud Italia … non si riposa mai e il mormorio di voci, cori, lamenti, venditori e ambulanti non cessa mai.

Da dove posso cominciare il racconto del passaggio d’un popolo dal paganesimo alla cristianità pagana?

Non è facile e penso davvero neanche di cominciare un racconto simile … posso darvi delle sensazioni e qualche foto, intercalare con qualche detto e con i dolci tipici … raccontare piccole ombre in una festa nota anche all’estero e che ogni anno richiama gente da tutto il mondo.

Dire troppo o poco significherebbe sminuirla o esagerarne il contenuto … posso solo attenermi ad una mia considerazione: questa festa assomiglia al popolo che l'inneggia e festeggia, un fasto del folclore e una devozione silenziosa … qui si processano così i sentimenti,  in modo autentico e senza falsità ma, quando si devono o si possono mostrare, non si lesinano gli spropositi e talvolta gli eccessi.

Undici ceri votivi che girano per la città in annuncio del 5 febbraio con annessa banda e mantra seriali … ceri in legno dal peso che varia dai centocinquanta chili ai duecentocinquanta … trasportati rigorosamente sulle spalle degli uomini “devoti” … non sentono la fatica ... ma poi vengono compensati della giornata di lavoro persa dalle offerte che i commercianti versano.

Quanto spontaneamente non mi è dato saperlo!

Questa è solo una sottile cornice che ha dentro particolari tradizioni e suggestioni quali quelle del fuoco del 3 Febbraio in Piazza Duomo che con grande clangore e con gli orchestrali del Bellini si Esibisce in piazza ... per i curiosi, per i cittadini, con una dovizia che non sono soliti avere.

E poi i dolci … olivette in marzapane e le “minnuzze di S.Agata” a ricordo delle mammelle strappate ad Agata nel martirio … oddio ricordare un qualcosa di simile nei dolci è macabro ma qui c’è sempre stato il macabro, misto al profano e al religioso … alle esagerazioni in genere.

Gli originali sono fantastici ma, in attesa del 5 febbraio, io ne ho creato una versione solo mia e che mi piace di più!!

Giorni pieni e in rapida successione questi della festività agatina ma, nel contempo, scopro che a S. Nicolò l’Arena stanno per andare via le impalcature … ho fotografato distratta, in punta di piedi, un tempio della bellezza benedettina ma, nei prossimi giorni, integro e implemento … quello è un luogo cdella storia!!



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5 Febbraio 2012

Fiumi di torrone e musica da vocio … sibilante pioggia e poesia d’un popolo antico … parole ritrovate e persone andate come il fiume che scorre sempre uguale, sempre attento, sempre segreto … mormorio di fondo e Agata, giovane, bambina, decisa … non bisogna essere molto grande per sapere ciò che si vuole … lei lo sapeva nonostante l’età.

Non è di religiosità che parlo anche se il contesto è religioso … è delle scelte, dei percorsi, delle variazioni a cui siamo soggetti e del ritrovarsi allo stesso angolo di partenza ma con delle idee rafforzate e delle paure più paure … una poesia che suona dentro e che nonostante tutto non riesco a mettere a tacere.

Quante parole ci vogliono per dire … è oravai adessoAgata le ha trovate e ognuno di noi le trova suo malgrado, poche parole in compagnia di me stessa e dissonanti nel vocio arabo che mi circondava … normanna nonostante tutto come il busto reliquiario di Agata … le sue sembianze normanne le sue decisioni arabe e senza repliche … Agata non da repliche, parlarle stasera mi da forza.

Così come ne ha data a molte persone stasera … ognuno con un proprio tono, una propria recita, una vera poesia … un soggetto senza canovaccio … sono parole agnostiche che si creda o no … sono voci lontane dalla suggestione collettiva … sono solo voci che possono esistere fin quando c’è vita e un modo per esprimerle.

Questo il mio cinque febbraio … la tradizione non trova sosta dentro me, solo la riflessione … perché di donne si riflette con donne …il resto è collante per gretti adoratori d’idoli.

Questi i miei pensieri … per me tanto ma ... è anche il mio blog … posso anche versare i miei contenuti.

Il resto sono solo attimi fotografati … la vita fermata e rappresenta.



Eccovi anche la S.Agata di Gianluca Ricceri!!

Contorno 44

Considero valore … si, inizio come la poesia di De Luca, rimanendo ben lontana dal talento del poeta … ma era il valore il mio argomento di stamane e su quello vorrei fermarmi; il valore del guardare silenziosamente ciò che cambia attorno, uno sguardo leale e silenzioso che fa scaturire tematiche di pensiero.

L’attitudine a considerare il valore dell’accaduto accanto a noi è il frutto d’una ricerca … è così che vedo la coppia madre-figlio che incontro vicino casa in diversi orari: il figlio oltre i sessanta e la madre … certamente più grande … lei sempre elegante, con un completo antico ben tenuto e pulito, la sua bianchissima crocchia raccolta, il suo sguardo smarrito … vive in una strada che conosce e nel suo cuore ha forse delle trecce o delle chiavi che ha perso in qualche svincolo o dietro qualche portone … lui, il figlio, un uomo composto e ben ordinato … una impeccabile coppia che si tengono per mano.

Si è proprio quello che considero valore, il tenersi per mano, un affetto che con pochi tratti delinea i due mondi, l’uno generato dall’altro e ancora in cammino insieme … la pazienza li lega e un amore profondo che lei da madre ha saputo passare al proprio figlio e che il figlio, consapevole del valore del mondo dei prima, tiene come un mistero da tutelare, un valore da proteggere.

Questa scena riscalda il cuore … talvolta ci sentiamo galleggiare nella vita e, spesso inopportuni, vaghiamo fra pensieri, lavori, necessità … come se il tempo dovesse essere riempito e non vissuto.

Come se le chiavi d’un pensiero distorto debbano essere l’espressione temporale legata solo ad un tempo … tutta questa tenerezza riesce solo a suscitarmela Ginsberg quando definisce sua madre, quando sua madre non c’era ormai più.

Come sarà con mio figlio … riuscirò a dargli amore e conservarlo nel tempo … come sarà sapere e sapermi amata anche in un tempo senza amore … come potrà essere qualificata una donna che è anche una madre e di quello ne fa una sua conquista?

Continuo a guardare questa coppia parentale … è l’esatto contrario del mio mattino: accompagnare mio figlio a scuola e lui, un giorno, dove mi accompagnerà?

Dedico a loro … al mio valore attuale questo brano … e un miliardo di questi giorni insieme http://www.youtube.com/watch?v=PqZmJ7RGAP4

mercoledì 1 febbraio 2012

Contorno 43

L’ho riletta … l’ho sentita, approfondita, amata … sensualmente fatta mia; la voce di Auden c’è e dona parole ai silenzi del vivere … lo fa in modo implosivo, una lenta disgregazione dell’animo in modo silenzioso, ameno, assoluto … un sentiero notturno che illumina i sassi dell’animo e di quell’animo ne fa eco per ricordi e postille.

Riatterrare nella propria dimensione, riscoprirsi vecchie ma senza rimpianto, apprezzare il vissuto che c’è stato dato e tutte le difficoltà del giorno … i pezzi di vita, i frammenti di poesia, i ricordi che tengono insieme l’uomo … le fragilità che sono spessore e ridere delle semplici espressioni d’un bambino che vaga in un mondo non mio.

Flettere l’animo e raccoglie il buono che c’è dentro … saper giocare, ho ricominciato a giocare senza schermi, senza veli … di quel velo d’un tempo non ne faccio un mistero … è in me, nella mia storia, in quella attuale … nei piccoli e accidentali percorsi che rubano dati all’animo per farne brughiera.

C’è poesia nel cuore del poeta … c’è poesia nel cuore dello stolto … c’è poesia in ogni cuore … c’è un contratto con il mondo che non è negabile … c’è la libertà del ritrovarsi e di guardare gli sbagli lontani.

Ci sono momenti della nostra vita che sono stati impietosi, come quelli descritti da Auden … un’altra donna, un altro uomo, un altro pensiero … o solo un desiderio … può già bastare quell’idea per diventare altro … ma c’è anche l’altro che rifonda, riedifica, implora … c’è sempre una idea che può dar frutti malgrado la propria ingombrante esistenza.

Oggi Daniel, nel giorno del suo compleanno, m’ha detto che avrebbe voluto “ … e un altro … e un altro … e un altro” ed io “ … ma quanti altri?” e lui “ … tutti quelli che entrano nel mio cuore”. E’ poesia!

Ecco la fantastica di Auden:

E’ la donna che deve guardare il tempo:


L’altra donna,


quella che non può fermarsi troppo.


E’ l’amante, complice d’una travolgente passione


Che brucia e divora l’anima e domina il cuore.


Sapessi quante volte ho pensato a lei


Mentre nel mio letto c’eri tu!


Sapessi quanto è stato facile


Dimenticarti dopo la scelta.


Lei c’è sempre stata: fisicamente, emotivamente.


Divide un pezzo di cuore con me,


divide il suo segreto con me.


Ma è un segreto d’amore


Che non potrai mai capire.


Perché mentre tu pensavi solo a te stessa


Lei stava qui con me,


a raccogliere i miei pezzi,


ad asciugare il mio sudore,


ad esaltare la mia semplicità.


Adesso non deve più sparire, non può.


Adesso è al mio fianco, è nella mia vita,


è nelle mie giornate allegre e in quelle tristi.


Lei c’è.

Lei è la vita, la mia vita ed è tornata con me. Grazie Auden!!

Neo - Yttologia 112

Non vagheremo più, non schiacceremo più tra gli arbusti

le bietole rosse, non cercheremo più le tracce…

Col fascio dei tuoi capelli d’avena

per sempre sei svanita dai miei sogni.

Tenera, bella, e col vermiglio

colore delle bacche sulla pelle,

eri simile a un crepuscolo rosa.

E come neve, candida e abbagliante.

Sono appassiti i chicchi dei tuoi occhi,

il tuo nome s’è dissolto come una musica,

ma è rimasto tra le pieghe gualcite dello scialle

l’aroma di miele delle mani innocenti.

Nell’ora silenziosa, quando l’alba sul tetto

come un gatto con la zampa si lava la bocca,

odo dolcemente parlare di te

le canne acquatiche che conversano col vento.

Ah mi sussurri pure la sera blu

che tu eri una canzone e un sogno.

Chi inventò la tua flessibile figura

ha toccato con le mani un luminoso mistero.

Non vagheremo più, non schiacceremo più tra gli arbusti

le bietole rosse, non cercheremo più le tracce…

Col fascio dei tuoi capelli d’avena

per sempre sei svanita dai miei sogni.

Esenin