giovedì 4 gennaio 2024

Neo - Yttologie 207

 Se al Chiaro di Luna penso, con l'arpeggio del vero brano divento profonda.

Giorni di chiarezza e di addio, giorni di rinuncia all'oggi per scoprire ciò che è il passaggio, intenso, assoluto, definitivo, del vivere sull'esistenza ormai sfiorita.

Leggo da Pino Valenti ne "La Stalla" (Salvatore Sciascia Editore):

<< La morte giace sotto un velo di zucchero coperta dal giallore di zafferano. Con i suoi occhi di canditi guarda lo spazio senza tempo ... Dentro le vetrine  appannate di cannella alita il suo fiato di vaniglia e aspetta il tempo, cavaliere senza staffe, che si agita dentro veli di memoria e con una sfera di orologio in mano, come lancia, trafigge otri di miele.>>

Giorni di lumi accesi e di ricordi in attesa, fra vagiti e respiri, che della vita si tragga ricordo e del ricordo uno sguardo infinito fisso verso il nulla. Cosa guardano, con intensità, chi va via?

Giulia, ci restano ancora le attese e i contati respiri, confusi non riordiniamo gli attimi e non contiamo le distanze.

E' difficile l'ultima battuta, talvolta  certamente meglio il silenzio e la vaga attesa.

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