sabato 9 marzo 2013

Contorno 161

Se quando cammini incontri tante, troppe, pietre: che fai?
Se procedi in punta di tacchi rovini scarpe e piedi ... e se alla fine ti trovi come una scarpa deformata e tante pietre ti sbarrano ancora la strada? 
Che fare: fermarsi o andare?
Sono stanca d'incontrare colleghe e persone che mi credono il male fatto persona e che dire poi se tutte le volte che mi sono trovata nei guai - ovvero sempre - è perché sono stata sempre troppo sincera?
Mi rifiuto d'accettare e di cercare ancora ... ormai sono praticamente in stallo!!


domenica 3 marzo 2013

Contorno 160


Lo sai cosa ti appare in sogno? La follia del tempo in cui non ne eri parte con l’unica traccia che lascia in  un abbozzo scarabocchiato su di un retro di foglio pronto per essere buttato.
Come si formano certe immagini è ancora un mistero ma, di fatto nascono e vivono fra la testa e la punta spuntata d’una matita e … graffia di qua, colora di la, avvolgi in su e attorcigliati ad una idea che fa nascere qualcosa, fa nascere un soldato di non so bene quale epoca e dal viso inesistente.
Lui porta tracce di pallottole e una esplosione che sembra non coinvolgerlo più di tanto: è un morto che cammina come tanti fra noi, con lo sguardo verso e dritto ad un futuro che non vedrà ma che sembra non toccarlo più di tanto perché lui è sempre dritto e sempre in attesa.
Ma che vorrà dire? A psicanalizzarsi da soli ci vuole un bel coraggio ma è più semplice sondare la mente da uno schizzo che attraversarla con le parole e, per il momento,  mi viene più semplice disegnare che parlare.
Chi è quel temerario che va oltre? Sono io? E con chi sono in guerra? Tutte domande interessanti, tutti dogmi da presentare al Super Io … chissà che quest’ultimo non trovi una risposta sensata!




giovedì 21 febbraio 2013

Neo - Yttologie 153

"C'è un solo sistema legame di farmi tacere: è parlare. Non se lo dimentichi."
Tratto da Cosmetica del nemico di Amèlie Nothomb

sabato 9 febbraio 2013

Contorno 159


La verità è che non gli fanno mai la fotografia, a Pel di Carota” dice Jules Renard e ad essere odiati lui c’aveva preso il vezzo, proprio come il suo personaggio.
Non c’è verso: come s’inizia si finisce e, se la prima nemica della tua vita è insita in chi la vita te l’ha data, non resta che il suicidio ma, anche quello, ad azione tentata fa nascere l’indifferenza della cattiveria “materna” e porta a dichiarare che ciò è solo un atto dimostrativo o che addirittura “… non è stato nulla!”.
Fra il poco e il nulla passa il veto materno, come fra il molto e l’eccelso incide sempre lo stesso passaggio ma, quasi sempre, con i fratelli maggiori, quelli legittimati da uno pseudo-amore, e  non certo quelli subìti e a cui si fa sentire la vita come una azione contraria alla natura e non certo una opportunità.
Non ti fotografano se non sono interessati a te, se la tua immagine è un disturbo e trovi poi i pochi tuoi ricordi in cassetti polverosi di parenti vicini, magari perché ti trovavi li ma solo di passaggio … i Pel di Carota sono disgrazie nelle famiglie e fagotti di cui liberarsi in fretta.
Così scopri la tua immagine come persona dopo molti anni, dopo molti marchi a fuoco e anche li c’è qualcosa che non torna, un conto che viene difficile da saldare e come la Signora Lepic spesso si chiama a raccolta tutti i parenti per far sentire le sue(solo sue) ragioni,  quasi sempre mistificate … gli altri ascoltano e sottolineano: del resto se non c’è un soggetto ufficiale che viene odiato, altri potrebbero trovarsi nel medesimo scomodo ruolo.
Questo è un guaio evitabile … meglio Pel di carota!
Psicologici farebbero le pulci ad un discorso simile e l’elaborazione dei significati superebbe le comprensioni ma, talvolta, è più semplice vedere il bianco in  bianco e il nero in nero e, da questo far nascere e risolvere le inumane frustrazioni dell’animo umano che portano il sadismo genitoriale ad essere il pane d’un rispettoso rapporto quotidiano e da cui possono scaturire atteggiamenti, fughe, atti estremi che Noi i benpensanti – classifichiamo solo alla fine d’una azione, non certo lungo il naturale percorso.
Scrivere è il romanzo di vite spesso vissute; molti non riescono a descrivere il dolore perché lo tengono tatuato sul cuore: è così difficile guardare a monte? Forse a noi tutti conviene essere come Ernestina - la sorella -  e Felice – il fratello – e accarezzare la nostra sella d’argento lasciando nel fango chi già c’è nato pur senza sua colpa.
Pel di Carota … più lo leggo e più lo capisco: e voi?

venerdì 1 febbraio 2013

FRUTTA 126 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!



PENSIERI (DE) (o) PRI -VATI!

Due sinistre a confronto ... come due scarpe sinistre ma, di passi, ne vedo pochi!
Serve armonia per camminare e per chi è impantanato da tanto tempo (come l’Italia)  è davvero difficile credere che il PD e SEL possano camminare verso qualcosa.
Continuo a rimodulare il mio pensiero ma, di fatto,  non mi fido di nessuno e nemmeno di queste due ali sinistre che concorrono verso una perdita di quota … qui non si vola!
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Il problema berlusconiano consiste, attualmente, nella chiusura della Chiesa; il clero ha già il suo candidato, rigorosamente di destra ma “moralmente” presentabile, non ha più bisogno d’una figura dubbia che faccia sorgere dubbi sulla entità chiesa e sulla propria sopravvivenza.
Mario Monti garantisce sufficiente chiusura mentale, una adeguata garanzia di un loro costante governo fantasma e di un relativo arricchimento improprio – Vd. Le scuole paritarie e l’IMU ecclesiastico – e non va a letto neanche con sua moglie: meglio di così!
L’altro faceva tutto e si faceva di tutto … davvero improprio. 
La Chiesa c’ha messo il lucchetto e s’è tenuta la chiave.
Ecco perché non ci sarà il confronto a sei su SKY … vedremo più avanti!
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Il problema è il carciofo! Retrogusto amaro ma pieno di tannino, con solluchero del fegato e dell’apparato biliare.
L’amara medicina come veniva prescritta in un tempo in cui non c’ero … sembra incredibile ma, una vecchia cariatide come me,  in qualche tempo non c’era e in qualche altro ha studiato quel che mi ha preceduto.
Ecco Ingroia è come il carciofo; amara medicina, arricciato nelle sue posizioni, parla come Giobbe Covatta  ed ha in mente una rivoluzione che tutti vorremmo ma che lui non sa esprimere … gli mancano le parole ma non le idee.
Ecco: è un non-professionista della politica e quel che volevamo: un movimento dal basso ma con passi competenti e la legge – quella vera – dalla sua ma, la sua immagine non sfonda, non passa, s’arriccia sulle sue proprietà e, consapevole che il suo passaggio è benefico, non riesce ad aprirsi nelle discussioni retoriche ovvero al pane di questa Italia.
Ma io la Rivoluzione la vorrei pure fare … lo gustiamo questo carciofo?
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Qual è il meno peggio?
Ottima scelta quella che tiene conto di chi ha meno “inciampi” sul proprio cammino … e anche meno reati!
Una bilancia ideale non esiste e nemmeno un peso ideologico da attribuire ai tempi ma un “grillino dal grilletto facile”  sembra, per il momento, più congruo e giustificato di uno dei tanti clown a cui siamo costretti, per necessità,  ad affidarci.
Ma c’è un nuovo punto all’orizzonte: Grillo è stato contestato per la prima volta http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/03/rette-degli-asili-grillo-contestato-a-parma/488479/
A Parma, Grillo si è arreso manifestando che i conti erano disastrosi e non si poteva far altro; si è trasformato in un morto pure lui! Tutti morti! Lo dice da un po’ e poi lui, il più vivo fra gli uomini, con le casse depredate e i trasferimenti fermi deve toccare il welfare delle famiglie con molti figli, come la sua del resto. Lui, che recluta con la velocità di un lampo e liquida tenendo conto della lancette dei minuti, non può arrabbiarsi se vogliono ragioni da lui e non dai candidati che sono stati eletti, praticamente delle controfigure, degli stuntman della sua politica.
 Vorrei essere come Pinocchio in questo momento … una bella martellata lanciata dal basso a chi sa parlare e basta o forse serve solo un naso rosso in più … intanto il tempo scorre e la confusione regna sovrana!


Specchio della mia brama ... quel che brama l'inopportuno è sempre legato al ricavo: cosa guadagno e da cosa. Sotterraneo è il bisogno d'avere un ritorno d'un qualcosa e così LUCE degli occhi è il grillo, MASTICATO è il carciofo "rivoluzionario, PROFILA(T)TICI sono destra e sinistra che si guardano l'uno con disgusto dell'altro senza sapere che sono la mano destra e quella sinistra della società ... e qualche naso guarda in su aspettando di vedere da quale parte schierarsi. Al collo dello specchio le minchiate e al manico il cucchiaio con cui ci raccoglieranno. Preparo le maschere del bourlesche che arriverà e ... Dio ci salvi da tutti loro!
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Pronti tutti alla mascherata! Le cabine montate, le matite temperate, il teatro – costoso – allestito per lo spettacolo. Tutti sembrano pronti per le vacanze; chiunque vincerà avrà da salvare una Nazione, un popolo, una cultura, la sopravvivenza di una identità, una dimensione popolo sempre più dispersa nelle acque torbide del potere europeo. Chi siamo veramente? Oggi è difficile saperlo e tutti quei nasi rossi che le hanno sparate grosse nei nostri giorni son pronti, prontissimi a … riposarsi ad elezioni avvenute. E’ segno: non hanno capito nulla! Cosa scegliere? Secondo coscienza e il meno peggio ma, nessuno di loro mi rappresenta. Sono maschere che s’indossano per un giorno e con la stessa velocità si dismettono il giorno dopo. La nostra cultura parla il tedesco, io provo ad imparare l’inglese in caso di fuga da un destino che vedo incerto. Un solo dubbio: queste mascherate democratiche sono costate e costeranno un bel po’ … era necessario spendere per la visibilità o rendersi visibili risparmiando il più possibile? Come in una classe ottieni di più se abbassi la voce e moduli il respiro anziché urlare come un venditore ambulante. Io avrei speso pochissimo e provato a rendermi visibile con i fatti ma, dimentico spesso che abito in Italia. Che vinca il meno peggio … che vinca chi può meritare qualcosa di più … che vinca la maschera giusta e che non la dismetta con la facilità del guitto che c’ha messo nei guai. A proposito: parate il sacco per l’IMU che vi sta arrivando … aspetta e spera!


mercoledì 30 gennaio 2013

Contorno 158


Donne dai visi sciolti: questo è quel che vedo attorno a me.
Volti lucidi e sciolti; dai persi contorni e dagli instabili confini. 
Occhi veri e insicuri e una distanza enorme fra quello che sono state e quel tanto ancora che ci sarà. Non importa il loro grado d’istruzione, anzi più è alto e maggiore è il tentativo d’invecchiare armoniosamente ma non si riesce a cogliere questo obiettivo. Vedo loro così perché,  forse,  attraverso loro vedo me. Sarò anche io cosi? Guardandomi non  importa cosa rilevo ma ho orrore nel vedermi come le vedo tutte attorno me.
Questo gioco dell’età che trasforma lascia più cadaveri che in Siria … le nonne invecchiavano con rughe dignitose e pelle mediamente rosea. Conservano una freschezza che oggi si perde già da bambini. 
Bimbi e adolescenti con pelle stirata ma viso segnato ma, cosa è successo a questo mondo?
Invecchiare con dignità è più possibile?
Per il momento osservo, mi tengo lontana dalla soluzione della chirurgia delle bugie – come ventenni ai quaranta suonati! – e rilevo le maschere di plastica del mio mondo che si sciolgono come il disgelo che spaventa la situazione ai poli … in entrambi i casi si parla di morte.

domenica 27 gennaio 2013

FRUTTA 125 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!



Mais Menos 
http://artistasunidosemresidencia.blogspot.it/p/maismenos.html  da grande diventerà di certo un Bukowskyio racconto favole di amici lontani  - ed anche scrittori -  ma è tutto un casino!
Il punto è scrivere. Punto.
Qualsiasi cosa ma scrivere: dipendente dalle parole e dalle immagini che si producono dentro una testa a due cilindri: l’uno fatto da una mano e l’altro fatto da una idea.
Il “qualsiasi” è orientativo: decriptare i messaggi del quotidiano è un affare dei crociati moderni con dimora a Lisbona che, dall’alto d’un secchio capovolto in testa e un mantello nero,  vanno a stampigliare i muri con messaggi da imprinting … il forte è leggeri o forse, ancor di più, il capirli.
Mais Menos è il “più o meno” d’un progetto di decontestualizzazione interattiva del reale: non è la tecnica di scrittura ma il messaggio che lancia.
E’ incisivo ma parecchio di sinistra – a mio parere – e magari l’amico Bersani lo potrebbe pure contattare prima che Grillo ci metta su un suo pensiero (una parolaccia di certo). Monti è troppo moderato ed ingessato per chiedere di stampigliare il muro senza concessione edilizia ma Berlusconi se lo potrebbe pure clonare … sapete la storia dei logo farlocchi che sono stati presentati: c’entrerà qualcosa lui?
 Bukowsky diceva dello scrittore condannato a scrivere: “È uccello in una terra di gatti. Non consiglio mai a nessuno di diventare scrittore, a meno che lo scrivere sia l’unica cosa che gli impedisca di impazzire. A quel punto, forse, ne vale la pena”
Miguel Januário si esprime da cavaliere del suo tempo ma ha contenuti forti dentro, un Bukowsky che sarà … una promessa: una scrittura tatuata nel futuro e un suo giudizio che offre un peso equilibrato alle troppe sporche parole che vengono cedute impropriamente. Lui sarà.
Io sono uccello in una terra di gatti … scrivere è aria e leggere è ragione.
E intatto leggo favole di amici scrittori lontani in classi di piccole menti e con immagini proiettate su lavagne luminose … i loro visi sono incisioni sul muro, litografie d’un pensiero e mille volte ho visto nascere Viola e Ciclamino sui teneri sorrisi e sulle spontanee gestualità.
E’ davvero tutto un casino: la semplicità d’una favola mi restituisce ad un bisogno per me primario. Compro un mantello e rivolto il secchio sui miei capelli impregnati d’umidità – a manto d’agnello come dice la Litizzetto – e mi restituisco alle parole. Quanto dovrò aspettare il prossimo gatto che mi morderà? Per il momento provo a prendere il volo.