mercoledì 30 gennaio 2013

Contorno 158


Donne dai visi sciolti: questo è quel che vedo attorno a me.
Volti lucidi e sciolti; dai persi contorni e dagli instabili confini. 
Occhi veri e insicuri e una distanza enorme fra quello che sono state e quel tanto ancora che ci sarà. Non importa il loro grado d’istruzione, anzi più è alto e maggiore è il tentativo d’invecchiare armoniosamente ma non si riesce a cogliere questo obiettivo. Vedo loro così perché,  forse,  attraverso loro vedo me. Sarò anche io cosi? Guardandomi non  importa cosa rilevo ma ho orrore nel vedermi come le vedo tutte attorno me.
Questo gioco dell’età che trasforma lascia più cadaveri che in Siria … le nonne invecchiavano con rughe dignitose e pelle mediamente rosea. Conservano una freschezza che oggi si perde già da bambini. 
Bimbi e adolescenti con pelle stirata ma viso segnato ma, cosa è successo a questo mondo?
Invecchiare con dignità è più possibile?
Per il momento osservo, mi tengo lontana dalla soluzione della chirurgia delle bugie – come ventenni ai quaranta suonati! – e rilevo le maschere di plastica del mio mondo che si sciolgono come il disgelo che spaventa la situazione ai poli … in entrambi i casi si parla di morte.

domenica 27 gennaio 2013

FRUTTA 125 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!



Mais Menos 
http://artistasunidosemresidencia.blogspot.it/p/maismenos.html  da grande diventerà di certo un Bukowskyio racconto favole di amici lontani  - ed anche scrittori -  ma è tutto un casino!
Il punto è scrivere. Punto.
Qualsiasi cosa ma scrivere: dipendente dalle parole e dalle immagini che si producono dentro una testa a due cilindri: l’uno fatto da una mano e l’altro fatto da una idea.
Il “qualsiasi” è orientativo: decriptare i messaggi del quotidiano è un affare dei crociati moderni con dimora a Lisbona che, dall’alto d’un secchio capovolto in testa e un mantello nero,  vanno a stampigliare i muri con messaggi da imprinting … il forte è leggeri o forse, ancor di più, il capirli.
Mais Menos è il “più o meno” d’un progetto di decontestualizzazione interattiva del reale: non è la tecnica di scrittura ma il messaggio che lancia.
E’ incisivo ma parecchio di sinistra – a mio parere – e magari l’amico Bersani lo potrebbe pure contattare prima che Grillo ci metta su un suo pensiero (una parolaccia di certo). Monti è troppo moderato ed ingessato per chiedere di stampigliare il muro senza concessione edilizia ma Berlusconi se lo potrebbe pure clonare … sapete la storia dei logo farlocchi che sono stati presentati: c’entrerà qualcosa lui?
 Bukowsky diceva dello scrittore condannato a scrivere: “È uccello in una terra di gatti. Non consiglio mai a nessuno di diventare scrittore, a meno che lo scrivere sia l’unica cosa che gli impedisca di impazzire. A quel punto, forse, ne vale la pena”
Miguel Januário si esprime da cavaliere del suo tempo ma ha contenuti forti dentro, un Bukowsky che sarà … una promessa: una scrittura tatuata nel futuro e un suo giudizio che offre un peso equilibrato alle troppe sporche parole che vengono cedute impropriamente. Lui sarà.
Io sono uccello in una terra di gatti … scrivere è aria e leggere è ragione.
E intatto leggo favole di amici scrittori lontani in classi di piccole menti e con immagini proiettate su lavagne luminose … i loro visi sono incisioni sul muro, litografie d’un pensiero e mille volte ho visto nascere Viola e Ciclamino sui teneri sorrisi e sulle spontanee gestualità.
E’ davvero tutto un casino: la semplicità d’una favola mi restituisce ad un bisogno per me primario. Compro un mantello e rivolto il secchio sui miei capelli impregnati d’umidità – a manto d’agnello come dice la Litizzetto – e mi restituisco alle parole. Quanto dovrò aspettare il prossimo gatto che mi morderà? Per il momento provo a prendere il volo.


Riflettere PL!ease! 33



Buona Domenica con qualcosa da dire ...
Arsenic and Old Lace
proprio come le vecchie zie che preparano dolcetti e
nascondono segreti fra vecchi bauli e antichi merletti.
Gli ascolti in lingua mi mettono euforia e voglia di creare una mia personale versione della realtà; fra vecchi cappelli miei e pizzi della bisnonna ... il tutto fra cannoli di ricotta fatti in casa e una migliorata capacità d'ascolto in ogni fronte.
Le vecchie zie mi riescono ancora a far ridere ... oddio quanto candore nei loro molti segreti e le mie zie ne hanno di segreti ... ingenue e care vecchiette!
In pensionati post moderni, con amori perduti e principi ai loro piedi, ed è fantastico verificare che poi alcune cose sono successe davvero.
In un pensionato c'è ne di storia ... personale, universale, privatissima e anche di guerra ed oggi che è il giorno della memoria dovrebbe essere meta speciale di mamme, bambini, nipoti ... darebbe affetto e si riceverebbe molto su ciò che è stato.
Il vecchio merletto della mia vecchia zia lo trasformerò in un abito pratico per l'estate ... porterò in giro un po' di storia con me.
Comincio a pensarci e qualcosa verrà fuori ...
Concludo con la mia passione d'ogni tempo
e un cannolo virtuale per voi
  

giovedì 10 gennaio 2013

FRUTTA 124 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


E cosi Berlusconi incontro Santoro a “Funzione Pubblica” … dopo il mare che s’apri a Mosè e la consegna delle tavole della legge questa è l’impronta della nuova era …  i Maya avevano previsto una fine del mondo ma era questa?
Disquisisce come una zia che va ad incontrare la nipote ritardata: linguaggio d’affabulazione e balle a go go …  e noi tutti li a pendere dalle sue labbra: vedo e poi parlo!

lunedì 31 dicembre 2012

Contorno 157



Capodanno … spari a tamburo come se si abitasse in un deserto … Capodanno e prime emozioni colte da paura … Capodanno e la scoperta di bugie ancora una volta da i soliti ingannatori … Capodanno e ho inviato messaggi e auguri, fatto telefonate come non mai, sentito la solitudine ed ho provato a combatterla in questo modo … Capodanno e mi sorprende che ci sia chi mi cerca ancora anche con una semplice cartolina … amici di vecchia data che si ricordano di me e m’invitano, mi scrivono, mi sembra un dono come se avessi la certezza di non meritare mai nulla di buono.
Capodanno fra i miei piccoli e le speranza di vederli crescere fra i molti punti da correggere e le tante loro – o mie – incongruenze … capodanno vestita da bambolina con le rose delle bambole del dopoguerra … Capodanno di cibo, tanto, di pentimenti, di altro cibo per pentirsi di nuovo … Capodanno con odore di cibo del pranzo dell’indomani per gli ingannatori, spero di non perdere mai il sorriso che sudo ogni volta … Capodanno e un tetto nuovo, di legno, con molti sacrifici di Ale, un tetto parziale e solo d’una parte d’un corridoio e forse non ci sarà mai il seguito ma gioisco di quel che ho adesso … Capodanno fra le prime liti dei bambini e la testardaggine adolescenziale di Marco … Capodanno come un passaggio semplice fra gioco del mercante in fiera e il piatto … Capodanno in famiglia e un cuore un po’assopito … Capodanno che vorrei ordine e garantire ordine, essere bella e saper garantire la bellezza, essere me stessa e coltivarmi … Capodanno con un sogno fra le dita, l’altra laurea, e l’emotività che mi ricorda la sua instabilità … Capodanno da tener duro e un quid che me lo ricordi sempre … Capodanno e l’arrivo del 2013 e un  vedremo che comincia a pesarmi mentalmente … Capodanno senza spensieratezza e il capogiro delle responsabilità … Capodanno che mi fa diventare grande … Auguri!

mercoledì 26 dicembre 2012

Contorno 156


Natale: volato via! Santo Stefano: appena concluso! M’incammino verso il nuovo anno con le piccole modifiche in casa e la rilassatezza traslucida che, talvolta, mi porta all’ansia di vedere andarmi tutto troppo tranquillo rispetto al mondo che sta fuori; l’ansia generativa che spinge a pensare che se va troppo bene a te la cosa potrebbe solo essere momentanea … e giù pensieri di morte, disastri, altri artifici da spappolarti la mente.
E’ che sta andando bene e che il mio senso di colpa galoppante mi spinge a non crederci, a trovare il limite dietro un fiato. Fra quattro materie mi laureo e l’anno nuovo potrebbe vedermi nuovamente “dottoressa”, abbiamo iniziato qualche lavoretto a casa … non potremmo fare tutto ciò che serve ma, anche il poco, è già un inizio … inoltre non ci penso proprio a riaprire Yttologie al “pubblico” perché mi fa stare bene non avere chi può spiare i miei pensieri e ritorcermeli contro … non m’importa più di chi mi da freddezza e anche disprezzo: spero che la vita gliene riservi il triplo per ogni soggetto trattato in quel modo … ho ancora tante paure e talvolta riesco anche a controllarle e a dominarmi.
Il mio Natale è stato speciale e credo che tutto sia come il mio blues, cioè un canto ritmato e che parli di vita, di buona vita.
Quel Viro68 non l’ho più incrociato e, come voleva dimostrarsi, ha ripreso a fare il cretino con tante altre … la mia speranza è di non saperne mai più nulla. E’ il primo e unico desiderio … altri piccoli desideri s’inframmezzano al principale nella speranza di non incontrare altri maniaci simili.
Ecco, il Natale è passato e direi nel miglior modo possibile … mi  auguro un continuare su questa linea: per me sarebbe il massimo considerato il periodo di macerie che mi sono portata dietro.
Speriamo in bene e poi vedremo … Auguri cara, il meglio per te.


domenica 9 dicembre 2012

Riflettere PL!ease! 32

Fra una preoccupazione per il futuro, una dimensione incerta e una crescita sociale inconsistente, lotto ancora per il futuro. Stasera vado a letto con il desiderio d'una collana di Ayala Bar ... sognare non è ancora peccato e mi compensa delle frustrazioni che ancora domani dovrò subire. La domenica è stata splendida ... ecco il sito che mi ha incantato http://www.ayalabar.co.za/index.php
Buon inizio a noi tutti ...