domenica 13 marzo 2011

FRUTTA 21 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Fra i nuovi insegnamenti universitari da inserire nel piano di studi dovrà esserci certamente Manifestazioni in piazza e Rivendicazione sistematica.

Non per costume ma per necessita, reciterebbe uno slogan istantaneo fatto con poche sonore leve d’ancoraggio mentale.

Credo sia naturale interagire e combattere per ciò che non hai più, e che non troverai neanche dietro eleganti appelli rivolti a meno eleganti signori e padroni d’un sistema mondo che non funziona.

Il mondo, una volta, si diceva che era dei giovani in quanto forti d’una energia e d’una creatività produttiva … adesso è dei vecchi e più lo sono e più non mollano, non passano la mano, non si spostano per far largo.

Al senato i senatori … vecchi per definizione, alle camere …. i deputati, vecchi e senza definizione … il Premier è antecedente alla Costituzione e ama smembrarla, di quanto in quanto, in modo tale che la coperta Italia gli stia più comoda.

Come le coperte patchwork tipiche dei coloni americani ... noi tutti siamo angoli di lana per coprire il suo culo … e senza lamentarci perché se scendi in piazza puoi essere:
a) Radical chic se sei un docente
b) Un fannullone di sinistra se sei dipendente pubblico
c) Uno che va a farsi le gite o le scampagnate se sei disoccupato.

Peccato che il tutto si sostiene sulle spalle della categoria a) e b) ... c) lotta per sostenere se stessi e un poco gli altri.

Bello, come andare al ristorante e pagare il conto agli altri rimanendo a guardare chi mangia ciò che tu paghi … rimanendo a pancia vuota.

Se succedesse davvero d’assistere ad una roba del genere grideremmo e alzeremmo la voce … con il governo non ci indigniamo neanche più … e a che serve?

… Il CDay … ci sono stata, ho partecipato, folla a copertura d’intere città … festosa manifestazione e voglia d’esistere, idee, gente idee … dal Governo tutto tace, gli organi d’informazione hanno messo una virgolina sull’accaduto … e intanto anche per oggi, in molti, guarderanno chi mangia con il tuo conto … questioni d’abitudine.

Dimenticavo la categoria d) per non far torto a nessuno ... ci sono stagionali, interinali, a progetto, a percorso, con tempo determinato e senza tempo determinato ... abusivi, infiltrati, raccomandati, in nero e senza nero, con il permesso di soggiorno o con negato permesso di soggiorno e ... molto altro ancora ...
Loro guardano la mensa in piedi, senza poter parlare, pagando il loro digiuno senza alcun diritto ... loro sono i ricattabili per definizione: una categoria amata dal nostro Governo!






venerdì 11 marzo 2011

Neo - yttologia 42

“…. Chi ritorna, si sa, non s’è andato,

ho percorso nei due versi la vita

cambiando di vestito e di pianeta,

abituandomi alla compagnia,

alla gran folla dell’esilio sotto

la solitudine delle campane.”

Pablo Neruda




















martedì 8 marzo 2011

Neo - yttologia 41

Andiamocene in viaggio, senza muoverci,

per vedere la sera di sempre

con altro sguardo,

per vedere lo sguardo di sempre

con diversa sera.


Andiamocene in viaggio, senza muoverci.


Xavier Villaurrutia

lunedì 7 marzo 2011

FRUTTA 20 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

… donna, mimosa, operaie, gente di sinistra, morte, sangue sull’asfalto, segni e ambivalenze dal sapore vago...
 … oggi le donne cercano il cibo, il lavoro, la stabilità, l’ambivalenza nella scelta fra la casa, la famiglia, la scoperta, l’inseguire i propri sogni magari in un altro Stato.

Donne complesse … donne che si vendono con ingegno … madri aspiranti alla gestione delle case d’appuntamento per lasciar i proventi in famiglia, come nel film “I Picari” con il bel commercio fra moglie e figlie come antitoto alla gelosia per la femminilità di casa.

Donne streghe con un unico punto d’interesse e l’uscita da quel centro d’interesse per seguire altri flutti … magari qualche sogno …
Donne declinate, perverse, attenuate, frustrate, frustate, lapidate, accusate, sante, poetesse, madri, disperazione e ossessione …

... donne senza dimensione e che si vuole stigmatizzare in ogni modo legandola ad un simbolo: la mimosa della donna, la rosa della mamma, la margherita della purezza … i cioccolatini del edaiscopiamo donne vendute e in vendita … donne di nome come la Summer che ha fatto sognare in molti.

Io non mi sento donna … sono femmina perché è un dato ricamato dalla natura ma, l’essere donna e legarsi necessariamente ad uno stereotipo, non fa per me … preferisco restare ai primordi e domandarmi come sviluppare la mia femminilità … in cosa renderla utile, per quale meccanismo  che ci ha voluto divisi in due categorie ma che mai ha definito chi dei due dovesse prevalere … vedi il cognome che portiamo (NOI DONNE) – mio padre è unico ma non era l’unico a dovermi imporre un marchio – l’uomo, generalmente uomo, che vuole apporti un marchio e che io rifiuto.

... La femmina è una luce nel suo lavoro, nella sua dimensione …
... la visione femminile è nutrimento mente-corpo di cui non è possibile fare a meno …
... una calamita anche per i più forti … una non–violenza che fa paura … una Lisistrata che piega gli eroi … la donna è lavoro, è apporto di surplus nel lavoro, è grazia cadenzata da cui non è possibile allontanarsi … la donna non vuole simboli e non vuole stemmi che la rappresentano.

E se proprio è necessario avere un simbolo il mio è la foglia di lattuga, naturale, fresca, nutritiva, leggera, opportunità in qualsiasi dimensione si pone … primordiale e versatile, madre di se stessa, originata dalla terra che ci accoglie e d’essa stessa fertilizzante per la sua stessa prolificazione.

La mia festa della donna ha un nuovo simbolo … la lattuga … sappiatelo.
 Janis ... a te sarebbe piaciuto...



sabato 5 marzo 2011

FRUTTA 19 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Al non averne poi, l'unico rimedio è l'averne (4). Abbia dunque da mangiare e da bere la città se desidera vivere ed esser beata. E con ciò sia cosa, che l'uomo comunemente o di pane o di legumi o di frutte o di carne usa di cibarsi, e bere o vino o acqua, o bevande composte dall'arte, acciocché egli viva, e viva senza impedimento, gli si ricercano tutte queste sette cose, e nascendo le cinque dalla terra, e dell'altre due pascendosi l'una dalla terra, e l'altra dalle cose dalla terra nate facendosi, necessariamente ci vuole di territorio di terra tanto, quanto sia bastante a produrre, ed a mantenere queste cose, in sí grande abondanza, che possa senza impedimento alcuno nutrire tutta la città.

Nella “Città felicePatrizi descriveva con cura qual è il bene principale da dare ad un popolo ma, in medio oriente, la lettura di questo autore sarà stata approssimativa e non del tutto mirata … hanno vessato, privato, affamato i popoli e poi preteso l’obbedienza e il rifiuto della rivolta.

Non bisogna essere delle menti per capire che qualcosa in quel sistema non funziona, se aggiungiamo che la maggior parte della popolazione è davvero giovane e fresca – non come la nostra provata, impigrita, drogata di soluzioni a pulsioni primarie che tranquillizza anche gli scimpanzé – i conti tornano ma non è questo l’obiettivo di stasera.

Voglio tirarmi fuori dalle ovvietà e non è detto che riesca … nulla m’impedisce di provarci però!

… parliamo dell’essere giovani, non necessariamente in un regime, ma essere "giovani" intesi come freschi di pensiero e di mente fertile … e non voglio mica attenzionare le minorenni che per quanto sode possono essere possiedono un ragionamento privo di criticità e una filosofia legata ai tempi dell’antico mondo … vendersi e più facile che scommettersi … per quello è necessario rivedersi ogni giorno … l’altra strada, i culi e le tette,  ha ha ha …

Una mente critica, fertile, rielaborativa è caratteristica dei giovani … giovani con dei principi non cumulativi ma mediati e fatti propri … come i ragazzi dell’Unità d’Italia come stasera commentava Gramellini in merito alle virtù della scuola pubblica e al suo potere di dar pensiero.

La mediazione mondiale dei social è immediata e autorinforzante ma la quantità d'informazione può fare davvero?
… posso scommettere sulla velocità ma sui concetti che si veicolano non molto; e non parlo dei figli del copia incolla ma anche di coloro i quali si fermano a leggere monomessaggi monomandatari … di più s’affatica il neurone!!

E che cavolo: ricordo i pomeriggi passati nelle biblioteche pubbliche e la rottura delle ricerche sui pluri-testi …. Ricordo l’acquisto d’un testo come un evento natalizio da preferire a un paio di scarpe nuove o al maglione da morirci …
Non credo che questa sia la regola, credo che questa sia divenuta la regola per le zone insorte … per chi urla disperatamente “libertà o morte” … dai figli del non-consumismo e delle opportunità come uniche e oggetti da collezionismo … il risultato è la coesione, i molti che ottengono l’impossibile, il ricacciare il terrore dal buco dove è uscito.

E’ inutile dire che questo da Noi è lontano se non impossibile: evirati dalle merendine e dagli ipod e da tutto il resto che è solo un contorno divenuto piatto forte … e me lo ripeto spesso che dirlo è perfettamente inutile poiché chi affronta una mia lettura dev’essere o votato al martirio o praticamente un radicale di sinistra … aimè tragicamente sparite le due categorie!!

Io continuo a parlare nel vento … e magari acchiappar nuvole multiformi nel mio cammino ma è il destino dei diversi … e questo mi piace.

Continuerò ad osservare il mio tempo, a non approvarne le iniziative, a sperare di rinascere in terra boliviana per salvare il Che e … magari a prendere qualche tranquillante che, come diceva grande Puffo, “… Che è meglio”

Finite le osservazioni per la FRUTTA di stasera … completo il mio dolce di domani … se non crescono le idee magari mettiamo su ciccia.

Notte!!



giovedì 3 marzo 2011

FRUTTA 18 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

… Emma? …

… Chi? ….

Disertato Sanremo, non seguace convinta di “Amici” … amici di chi? – lasciamo stare che le raccomandazione non possono passare dalla coda del cavallo poiché il buco è stretto!! –

Emma chi è?

La Bovary la escludo che, bontà sua, fra un sogno letterario e un desiderio represso al povero Bovary marito qualche corno l’ha pure messo – brava lei che ci riesce :) - ma, Emma, parla di donne con la cascata romana e parla del comunismo con “sta roba” e distingue pienamente la differenza fra giovani di sinistra e giovani di destra dalle converse … io sono una sfigata di sinistra e le converse nuncelò … ma, Emma mi piace!!

Verace e diretta … a suo modo dice ciò che pensa e lo fa con il decalogo dei principi della Generazione X passando da quelli di Amici con vago ricordo delle agenzie matrimoniali di Marta Flavi.

Che so … sta ragazza ha sangue!!

Magari se la istruiamo e la educhiamo ad una ideologia contemporanea di sinistra – che è: attacchiamoci le braghe e diciamolo che stiamo alla fame – e magari le proponiamo un pezzetto di qualche sfigato di sinistra … da Bauman a Marx e via discorrendo - del tipo: er capitale ce l’hai tu e e a me sto ca… - e probabilmente riusciamo a mobilitare la massa … sta massa morticcia e molle delle nuove e vecchie generazioni che muovono il culo solo per farlo toccare … e non solo … ma mai per rivendicare un diritto che sia uno.

Il 12 vado a fare l’ennesimo sit-in … jeans vecchi che noi siamo poveri … e dai Emma, vieni con noi che la folla langue e i padroni si rimpinguano.

Ti sono amica …. Senza la De Filippi per favore …
... t'ho conosciuta a #ballarò# ... giusto per dirlo che sta trasmissione è ormai trattata come La giovane Italia ... 

mercoledì 2 marzo 2011

Neo - yttologia 40

… “la “trappola della logica”. Considerava la logica un’alleata del poliziotto, uno strumento critico che, nell’analisi delle situazioni controverse, consentiva di arrivare a una conoscenza della verità. Eppure, come esisteva una logica adeguata alla matematica e un’altra alla metafisica, una adeguata alla filosofia speculativa e un’altra alla ricerca empirica, esisteva una logica adeguata alla criminologia, che non aveva niente a che vedere con premesse e deduzioni sillogiche alla Conan Doyle. Nella sua logica, la conoscenza della verità e la comprensione della realtà potevano essere raggiunte solo dubitando della logica stesssa e perfino della realtà.”

Agosto Rubem Fonseca