lunedì 26 marzo 2012

Contorno 62

Raw food e il cannibalismo delle zucche!

Donne bellissime come incarti di pasqua … pelli vellutate e senza sconvenienti peli da poco progesterone … ma sostenere il silenzio non è un qualcosa a cui sono state programmate. Le donne non conoscono il silenzio!

Si parla di programmazione perché noi donne viviamo così … dal risveglio alla notte ci sono una infinità di cose e cosine da fare e, quando il giorno finisce, ti accorgi d’averne fatto solo una piccola percentuale d’esse … corri, salta, ginnastica http://video.repubblica.it/divertimento/donne-in-forma-negli-anni-40-ecco-la-palestra-retro/91333/89726 … lavoro del prima, lavoro del dopo … cremine di mezzo, tacchi che uccidono, cibo misurato, zero desideri.

Oltre chiaramente la miriade d’impegni familiari che mettono a dura prova l’organizzazione della sopravvivenza … non c’è il tempo d’alzare il fiato che il fiato se ne bello che è andato.

Cannibalizziamo noi stesse … per piacersi, per piacere, per darsi ragioni e le crudità della vita le portiamo pure sulla tavola … succo di carote, rape crude, carote crude, una infinità di finocchi e finanche le zucche gialle crude in insalata (Does the idea of eating something green make you gag?)

Una zucca che ne mangia un’altra … chi ha la peggio delle due non è facile definirlo.

Passeggiando con se stesse si porta accanto il peso della raw anima … è quello un peso ingombrante davvero e non importa quanti chili puoi perdere e quanti costumi puoi indossare … il concetto è solo uno: imparare a vivere con sé e di sé … con quel che porta a fare guai se lasciato libero d’andare.

Se l’anima avesse un guinzaglio ... tale da poter prevedere le cose che può provocare … sostenere il silenzio, le donne non sanno farlo sul serio … gli uomini solo alcune volte o quando hanno perso completamente interesse nel comunicare … le zucche sanno osservare questa disciplina e, consumando le similari vegetali (cucurbitacee),  pensano che bastava ascoltarsi dentro e capire che quel che senti non è mai un caso.

Il sangue delle zucche è arancione … le sue piccole involuzioni esterne accenni di cervello e di parole non ne hanno mai … le zucche sono fatte d’acqua e quando cadono producono solo un forte suono e un gran disastro ma, quel che rimane a terra, non potrà mai più essere messo insieme.

La morte d’una zucca lascia semi … che possano germogliare nel passaggio di chi li ha calpestati. Parola di zucca!!





domenica 25 marzo 2012

Neo - Yttologia 129


… coperchio del barattolo mondo …

presente progredito su smaltate unghie … chiacchere bagnate di mare … il sale sui piedi o forse era sabbia … la memoria collettiva è il sorriso dell’attimo … inaspettatamente una carezza … il tempo torna allo zero … ricordo … quel che ero è dentro ciò che sono… due metà inscindibili nascoste dal ricamo sociale che opero sulla mia armatura.

Una dentro l’altra la stessa persona … le stesse persone … siamo tutti uguali: Who will be seen without a full face of make up or a hair out of place?



sabato 24 marzo 2012

Riflettere PL!ease! 12


Tum tum … buona domenica dal cuore, dal suo suono .. dalla vita che si esprime dal suo subito … Tum tumbuona domenica ritmata dal propulsore dei nervi e della parole … dai sentimenti che fanno accelerare un muscolo di vita … tum tum buona domenica dal dolore che produce il suo accelerare o fermarsi … dalla vita e dalla morte … da quel che sostiene entrambe nel nome della paura … tum tum buona domenica dalle cose belle che diventano brutte … dal temere le pulsioni ossessive … tum tum buona domenica al suo accelerare tutte le volte che mi trova impaurita … tum tum che paura che mi fa la vita … tum tum il non potersi fidare … il colpo che potresti subire … la vita che potresti cambiare … gli affetti che potresti sfuggire … tum tum per tutte le volte che trovo pace nel mio angolo, nel mio mondo, nelle mie certezze … tum tum respira un attimo cuore e rallenta … tum tum come il cuore che ho sentito battere dentro me nella prima ecografia … tum tum tum tum mi tranquillizza quel tipo d’amore, l’amore che ho intorno, la forza che mi tiene insieme … tum tum buona domenica di pace.
Donne tum tum … uccise, violentate per aver detto di no … http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/mar/21/honour-crime-domestic-abuse?INTCMP=SRCH
Ma tutto per loro, per noi,  è cominciato così http://vimeo.com/26907523: cosa si vuol distruggere la donna o il no che è stato detto? Tum tum … riuscire a vivere alla cattiveria, alla violenza … riusciremo?

venerdì 23 marzo 2012

Contorno 61

L’aggressività verbale non è quella legata all’insulto o all’alzata di voce … quelle sono forme di esternazione più o meno violente ma, ciò che veramente scuote dal profondo, è l’incapacità degli altri, soggetti terzi, d’ascoltare e permetterti d’ascoltare qualcosa, una qualsiasi fonte di suono o informativa.

Le loro parole devono prevaricare lo spazio … saturare ogni angolo possibile d’ascolto e così radio, tele, persone che provano a comunicare qualcosa, vengono sventrati dalla violenza logorroica di quelli che con le loro parole, suoni, segni, rumori, devono saturare gli spazi, renderti compartecipe della loro mancata informazione, del loro non capire il discorso – sia da un film che dalla radio/o/telegiornale – e poi farne una sintesi informativa delle poche parole colte fra sillabe e distorsioni afferrate. Chiaramente sbagliata!

Provate a sentire qualcuno che parla di qualcosa di serio con una aspirapolvere accesa nelle orecchie e una trentina di sedie che cadono e, non serve nemmeno mostrare che annuisci per toglierteli davanti … la missione da portare a termine è l’aggressione locutiva che porta all’incapacità di ascoltare e decodificare alcunché.

E’ una malattia sociale che parte già da bambini … qualsiasi cosa tu stia facendo la loro parola deve troneggiare, sovrastare, essere visibile sugli altri … sui compagni, sulle necessità contingenti; oltre che gli adulti ... la migliore che mi è capitata è stata una collega che mi raccontava del suo dentista durante una prova d’evacuazione con la protezione civile ad assistere … è stato inutile dirle che non era il momento, quella ha continuato come un fiume … il suo dentista valeva certamente di più d’un ipotetico terremoto.

I bambini sono giustificati perché appartengono alla doverosa fascia dell’egocentrismo che li afferma … certo, anche se mia madre mi diceva che mai e poi mai i grandi dovevano essere interrotti ma noi forse eravamo dei bambolotti più che bambini.

Il monologo collettivo continua fra amici e parenti ... in tv scatta la guerra del golfo la prima e la seconda e li a dire quanto era figo il fidanzato di Gisella … il mio sguardo evidentemente infastidito non valeva il culo del fidanzato della Gisella e così Cocciolone è stato catturato e in molti non se ne sono accorti … qualcuno non lo sa ancora che sono stati anche liberati.

La radio con qualcuno di mezzo è una serie di biz e scazz e chi capisce qualcosa … si afferra solo “… Monti afferma o la Fornero dice …” ... anche la lettura del giornale ostentata - forzatamente -  nell’unica ora di pausa che hai durante il giorno – in aula docenti – viene irrimediabilmente sconvolta dalla bravura del figlio del tizio o del caio … e poi alla semplice battuta “ … hai visto la porcata sull’articolo 18 … lo sai verrà esteso anche agli statali!” … seguono una serie di cosa, dove, ma quando è successo … troppo presi dal flusso del proprio eloquio che diventa aggressività verbale per rendersi conto che la vita scorre … gli eventi corrono, il mondo cambia, il suolo che calpesti non è lo stesso del giorno prima e …. Ecco perché sono riusciti a cambiare il tutto: trasmissioni di talk ci hanno insegnato solo a parlare e non ascoltare ... e non permettere d’ascoltare.

Intere generazioni messi al bando delle parole degli altri e delle risposte che non ci saranno perché tanto non verranno sentite … nessun flusso in ingresso e in uscita, solo un insieme di suoni, versi, rumori che fanno di noi dei primati … non comprendiamo e non produciamo.

Per non dire poi che quando cambiamo strada nella vita stiamo li a versare veleno sulla persona che ha preceduto l’uditrice di turno senza sapere che anche la nuova sarà travolta e distrutta perchè è la prossima.

Se ascoltassimo senza parlare quante parole acchiapperemmo e quante ne salveremmo … tutte quelle che ci segnano, ci sputtanano, c'incoronano la cretina di turno e, in aggravio, pure disinformata.

Con le ipotesi non si fa il mondo e con il senno di poi si riempiono le tombe … chissà se adesso riesco ad ascoltare questo magnifico silenzio ed essere capace d’allontanare il dileggio che mi ha accompagnata oltre l'aggressione verbale di qualcuno che deve necessariamente dire qualcosa.

Chissà …

mercoledì 21 marzo 2012

Contorno 60

Il corso di lettura personale si è concluso oggi … magnifica lettura, ottimo contatto fra il sè e il mondo che mi circonda … una realtà attorno che spesso s’ignora d’avere spingendo sempre lo sguardo verso ciò che è lontano da noi e … come diceva Mina … ti voglio raccontare la storia del bisonte come ha perso gli occhi guardando l’orizzonte!” … ecco l’orizzonte è più vicino di quel che crediamo … basta toccarlo, basta volerlo, basta crederci, basta accettarsi con tutti i limiti che ognuno di noi porta dentro.

Non mi piaccio tanto … anzi, in questo periodo,  non mi piaccio per niente ma i consigli del vivere sano che le psicologhe c’hanno dato sono così veri e confacenti alla mia persona che non ho potuto far altro che digitalizzare il tutto e diffonderlo pubblicamente.

Perché? Perché diffondo? … perché siamo un po’ tutte prese a puntare il dito verso noi, verso tutto ciò che dovremmo essere per una esistenza fattivamente sana”... ma la dimensione della “sanità” perde di significato.

E’ bello vivere come le aquile perche vedono le cose dall’alto, altre volte esistere come la bellezza che è morta da tempo … è bello essere come l’acqua del pozzo – diceva un poeta che non ricordo adesso – che ristagna e mai si percuote nel dubbio d’essere diversa da quello che è.

Sentirsi stagnante e acqua di pozzo è l’unica libertà consentita al vivere comune … nella foto di gruppo tutte un poco ammaccate e peste dalla stanchezza … ma più libere di certo. E’ stato bello crescere insieme … riusciremo a mantenere il valore della nostra crescita anche dopo le nostre terapeute?

Leggo i loro consigli e mi ridimensiono alla mia dimensione …


parte prima!


parte seconda!

martedì 20 marzo 2012

FRUTTA 100 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Gianni e Pinotto hanno detto di Si … gli scappava e l’hanno fatto … che dire?
Noi lavoratori siamo solo consultivi … i nostri organi rappresentativi – quelli sociali – sono puramente orientativi … così ha detto il capo e così facciamo!

Non è tanto ciò che provo al momento quanto vedere come due dei sindacati più grandi la notte dicono di Si e la mattina fanno il No … è l’esatta faccia di questo Paese … volevano depotenziare l’articolo diciotto e l’hanno fatto … la paccata a qualcuno è arrivata e non è stata ignorata.

I mercati … si parla di mercati e solo di quelli … nel mercato io non esisto … il mio essere fa parte d’una statistica, un numero che è frazione di qualcosa … loro, i mercati, non sanno quante volte mi lavo la faccia o quante volte mangio … non è rilevante saperlo e, insieme a me, ci sono la gran parte dei lavoratori italiani … dall’altro lato c’è il padrone, proprio tale e quale a quello ottocentesco, è questo il concetto che l’Europa vuole e … “Noi la crisi non la paghiamo!!” l’ho urlato negli ultimi anni ma è stato inutile … noi la paghiamo in ogni istante e tutti i poteri forti restano poteri forti … ancora una volta mi viene in mente il Marchese del Grillo http://www.youtube.com/watch?v=7MDY-8DVqjs …http://www.youtube.com/watch?v=xsQhQhm27tQ&feature=related  ci sono in "fare" le nuove mobilitazioni ma non ci credo più neanch’io … non il valore del manifestare ma sulla capacità di farsi capire … a che serve?
Siamo consultivi e non vincolanti … diciamo orientativi e pure ingombranti e alla fin fine con un calcio ci levano dalle palle … pidocchi che devono pagare e non lamentarsia che serve ancora scendere in piazza e urlare?
Devo rifletterci …

Contorno 59

Eccovi la lettera d'un padre con cui non sono completamente d'accordo ... ciò che lui descrive è quello che mio padre ha provato per me ... prova per me!
Molte realtà paterne, oggi,  sono dissociate da questa visione ... Padri che non riconoscono i figli, Padri che vanno via, Padri che non s'interessano, Padri che s'interessano non da padri ... e la tipologia può essere varia e difficile da spiegare in tutte le situazioni.

Ci sono anche padri separati forzatamente dai figli e, di loro e con loro, offro comprensione e il mio sostegno morale … perché un figlio è della coppia sempre, anche quando le cose non vanno più … perché un figlio non è un’arma da scagliare verso nessuno … un figlio è amore e nient’altro che questo.



Eccovi la lettera d’un padre ad una figlia … io dentro leggo di mio Padre …


Riccardo Rossi - Lettera di un padre alla propria figlia

Oggi parliamo bene di un uomo che non viene considerato molto, ma che a un certo punto della sua vita NON ha preso una decisione e ha fatto comunque un figlio, o magari meglio per lui, una figlia, ed è a questa ragazza che vorrei parlare...

Quando parliamo di quest'uomo che ci conosce un po' meglio solo da grandi dobbiamo considerare sempre il fatto che parliamo di un bambino che diventa ragazzo e poi uomo suo malgrado, ma non diventa mai adulto e tutte le cose della vita gli cadono addosso anche se lui non vorrebbe, perché sa di doverle affrontare senza sapere come.

È quell'uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell'uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere.

È quell'uomo del quale ti ricordi solo all'ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l'hai fatto apposta.

Sappi che quell'uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c'entra niente.

È quell'uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre.

È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio.

Tuo padre è quell'uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare.

È quell'uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell'uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita.

Tuo padre è quell'uomo che quando ti sposerai compierà l'ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all'altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano...

E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un uomo solo. Tuo padre.