sabato 28 maggio 2011

FRUTTA 44 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


Ad Amy sarebbe piaciuto … lei, l’alternativa arredatrice di Bellow sotto mentite spoglie d’una donna di “canone” lei che trasgredisce solo a parole e poi nulla più … Amy è una donna semplice ma con idee decise … Amy che accetta tutto e naturalmente …

Il Corto però l’ho visto io e fin quando Amy resta un personaggio letterario può vivere parcheggiata nella mente del suo autore, o dei suoi lettori, e respirare un’aria che non le è propria … la stessa che le ha fornito il suo creatore letterario o scrittore.

Gli scrittori sono spesso poliedrici come l’autore di URBAN DREAM, Massimo Baraldi, che ha tradotto, in vari passaggi,  immagini in narrazione poi la narrazione in sonorità e le sonorità in emozionalità infine reso il sogno fruibile come la stessa realtà.

E’ difficile spiegare il corto URBAN DREAM e, per i non addetti al lavori come la sottoscritta, spiegarne il passaggio artistico di questo corto sullo spettatore è un salto ad ostacoli, si rischia di sminuire una piccola perla specie se a monte di questa esperienza ci sono anni di costruzione e affinamento d’una idea … un diamante che ha visto la luce con piccole conquiste e tanta pazienza del suo produttore, creatore, ideatore, scrittore di Baraldi appunto.

Un momento di sogno prét à porter … parole vibrate da Danny Mudcat Dudeck e sottolineate dalla gestualità mimica di Adrian Kaye il tutto in una veste grafica e direttiva di Carola Di Scipio e gli occhioni di Ruby!!

Un passaggio letterario che s’immette in una realtà filmica … una storia di fondo con chiari e scuri che evidenziano le ambientazioni emotive e il parlato tonico che lascia il filmato e s’insinua nello spettatore.

Poche immagini che cambiano semplici percezioni … un commento musicale di Bataloni il tutto dentro una sottoveste immaginaria … ricordate? Si vede attraverso il pizzo il noto e il meno noto.

URBAN DREAM spia voi e il vostro intimo … se avete coraggio fatevi spiare e sostenete lo sguardo!!

Compratelo presso http://www.massimobaraldi.it/?p=1867 e cambiate il vostro modo di sentire …

Buona Visione!!

Leggi!!

URBAN DREAM - Allochromatic Fabulation for Dazzlings & Resonances: il sogno metropolitano di Massimo Baraldi in prima visione a Como


Allocromatico è un minerale il cui colore è determinato dalla presenza di impurità all’interno del proprio reticolo cristallino, un’associazione squisitamente molecolare non dissimile da quella che stabiliamo col mondo nel momento in cui entriamo in contatto con esso. E dove l’agente contaminante siamo noi.

URBAN DREAM - Allochromatic Fabulation for Dazzlings & Resonances. Un sogno metropolitano, per abbagli e risonanze. Un viaggio emozionale in una realtà trasfigurata dalla soggettività dello sguardo opportunamente isolato, codificato e racchiuso in un cortometraggio dal comasco Massimo Baraldi, già autore della traduzione dal russo di “Per la voce” di Vladimir Majakovskij e del romanzo “ONE FOR THE ROAD - soliloquio da bancone in 19 giri e un brindisi”, quest’ultimo impreziosito da una prefazione del poeta Jack Hirschman.



URBAN DREAM. Un flusso multimediale in cui i versi di Massimo Baraldi, interpretati dal bluesman americano Danny “Mudcat” Dudeck, vengono elaborati dal compositore olgiatese Giovanni Bataloni quasi fossero un insieme di note musicali: sul tessuto sonoro derivante, la regista romana Carola De Scipio ha impresso le proprie visioni coordinando gli interventi del jazzista torinese Alfredo Ponissi, qui in veste di attore, del busker Adrian Kaye e di un’intera squadra di tecnici e comparse.

L’opera, realizzata lungo l’asse Roma - Como - Atlanta (USA), è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Como, da quello della Città di Olgiate Comasco e dall’Associazione Diario e/o Tazebau di Locarno (Svizzera).



La prima proiezione pubblica è programmata per sabato 11 giugno 2011 alle ore 17:00 presso la Biblioteca Comunale di Como in piazzetta Venosto Lucati, 1. A seguire, Chiara Milani incontrerà l’autore Massimo Baraldi, il compositore Giovanni Bataloni, la regista Carola De Scipio e il protagonista Alfredo Ponissi. Infoline: 031 252850





L'evento sarà replicato sabato 25 giugno 2011 alle ore 21:00 presso il Centro Congressi Medioevo di Olgiate Comasco.









Per dettagli e approfondimenti: www.massimobaraldi.it

Facebook: www.facebook.com/urban.dream






FRUTTA 43 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


… la donna seviziata nel milanese, un uomo e il suo luogo di morte … sento alla radio che l’avvocato è donna … è donna capite? Qui la professionalità non c’entra e nemmeno la capacità di ottenere un lavoro e farlo bene … qui mancano gli ideali e si vede in tutto lo squallore della vicenda.

S’indaga se era la prima volta o la prima scoperta … s’indaga se è seriale o sporadico ma c’è sempre una donna, il suo avvocato, che gli va a parlare, lo difende, ne sopporta lo sguardo … a trovarsi nella postura della donna uccisa, e in quella modalità, non credo avrebbe avuto dubbi sulla sua opinione su quell’uomo ma lei è solo un avvocato, magari bravo, magari lo farà uscire presto e farà in modo che la sua attività da “uomini che odiano le donne” ricominci alacremente … magari una donna qualsiasi non lo sa e accetta un appuntamento con il quasiseriale … probabilmente si troverà su di un tavolo incaprettata pur non essendo una prostituta … chi, in quel caso, sarà più colpevole? … la verità sta nella politica del “mifacomodo” se la vittima è tua figlia, tua sorella, una parente, indignati ... se no prendi il danaro.

Questo è il mio mondo … da qui vorrei evacuare in fretta!!

Magari non come quella donna … spero nella mia buona stella … la sua, quella della vittima,  per il prima e per il dopo, è stata proprio di merda.

Opinioni!!

giovedì 26 maggio 2011

Neo - yttologia 62

"Schiuse le mani per guardar di nuovo il bimbo. Ecco: la levatrice lo aveva fasciato e messo a giacere sul lettino, in cui egli dormiva, quand’era in casa. Quella cuffietta, quella camicina, quel bavaglino... Ma no, ecco: ella intendeva tenerselo, il bimbo. Lo aveva preparato lei, certo, quel corredino. E dunque, uscendo dal collegio, egli avrebbe trovato in casa quella nuova creaturina. E che gli avrebbe detto allora la madre? Ecco, ecco perché era morta! Chi sa quale tremenda tortura segreta, in quei mesi! Ah, vile, vile quell’uomo che gliel’aveva inflitta, abbandonandola, dopo averla svergognata! Ed ella s’era rintanata in casa, a celare il suo stato, e forse aveva perduto il posto d’insegnante alla Scuola Professionale... Con quali mezzi aveva vissuto in quei mesi? Certo, coi risparmii accumulati in tanti anni di lavoro. Ma adesso?"
Luigi Pirandello

martedì 24 maggio 2011

FRUTTA 42 - Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

… analisi politiche come camicie stirate al rovescio: qual è il punto d’inizio?

Si parte sempre, o quasi, da una sconfitta … chi vince e chi perde … situazione comune sin da bambini, con o senza conta, c’era chi vinceva e chi perdeva.

In Italia quando perde la sinistra si chiude in un dolore senza posa e cominciano sottili meccanismi del "...sei stato tu, sono stato io" … insomma è sempre stato qualcosa che ha detto Fassino … nel pd va così!!

Nel pdl vige la perfezione … può sbagliare dio? No, è chiaro … Può farsi male un essere superiore? Un Mito? …. Il fatto però è che noi siamo uomini e sbagliamo continuamente … siamo carnalmente bisognosi di avere e sentire cose come politiche per le famiglie, lavoro, ad esempio, e SOLDI … non c’è verso che si possa sentirsi dire chi ha sbagliato e come pure dove se c’è tempo …

Ma che cavoli … umani non eterei … lui, dio, vive di luce auto emanata, gli altri, i penitenti con il cilicio, rimangono anni con il dito teso … e non dico quale … e noi qui abbiamo bisogno …. Lavoro e soldi, lavoro e soldi … basta promettere una terra senza zingari … loro sono opportunità – leggete Paul Polanski .. capre!! – voi siete perdita …

Vogliamo darci una mossa e dire cose di senso e che non faccio senso??

Aspetto!!

FRUTTA 42 - Politica, saggistica

lunedì 23 maggio 2011

Contorno 6

Non è di certo facile ricordare cose e situazioni lontane … no, non lo è di certo ma, il periodo delle stragi di mafia, seppur nella mia incoscienza d'allora, lo ricordo bene … una via di passaggio fra l’essere e il sentirsi grande, un costume nuovo e un’ estate da pilotare … pronta a sbattere in faccia la mia decisione di crescere, un diario nuovo di zecca, un ragazzo più grande di me che mi faceva un filo speciale e di contorno Livatino, Dalla Chiesa, Cassarà, e molti altri già dai tempi della mia prima elementare … un senso di morte che ti tiene ferma la gola e ti fa capire che sei un punto di matita, una tazza sbrecciata, un tenero e soffice cuscino dove poter poggiare un’arma e sparare con un silenziatore improvvisato.

Era così vivere dalle mie parti, convivere con la paura senza far di questo una bandiera di niente … normalità a poche spese e un sottile e leggero impulso alla ribellione che non puoi controllare, che non puoi soffiar fuori perché i grandi ti dicono di star attenta e l’omertà secolare te la scendono nel sangue come infuso secolare … ma a quell’età la mafia è una cosa che senti e che respiri ma che non tocchi … dove l’acchiappi la mafia? Sotto una macchina al tritolo forse come quel 23 maggio con Falcone a pezzi e la sua Francesca che spirava accanto ai pezzi d’un magistrato.

Lì per la prima volta la mafia ha avuto un volto … mi ha spaventata, scaraventata nel club delle conoscenza e fatto arrendere verso una direzione obbligata … quella tatuata nel cuore dei siciliani.

E, se non bastava, la dose è stata rincarata meno di due mesi dopo con l’esplosione di Borsellino e scorta

Funerali, indignazione, dolore … dire mai più per dire per sempre … tornavo dal mare in tutte e due i giorni … tornavo dal mare come si fa in quelle gite con la famiglia … quelle con i panini con le melanzane in riva al mare, quelli che non si digeriscono nemmeno dopo due mesi di nuotate, e con il No deciso ai divieti di mio padre “…tu non lo leggi più Dolly … spiegano le cose pornografiche..” ed io non gli ho parlato più sino al ritorno a casa.

In tutte e due le stragi simbolo eravamo andati nella spiaggia di Mondello … non ci siamo tornati più, non ci sono tornata più … e a mio padre l’ho abbracciato forte solo di fronte alla televisione che mostrava la distruzione … avevo paura e non l’ho nascosto, sapevo che erano morte delle persone idealiste e dei loro ideali farne cornice per parlarne nei salotti … Loro erano rimasti nelle mie giornate di crescita e tutte le volte che ci penso mi ritorna un odore in mente: la salsedine mista all’odore delle lacrime … questo è stato quel 23 Maggio … un po’ di Falcone e di Borsellino, un diario normale d’un giorno di storia!!



domenica 22 maggio 2011

Neo - yttologia 61

“Eppuru, comu dici lu muttu di l’antichi: curri quantu vuoi ccà t’aspettu!”

Eppure, come dice l’antico proverbio: corri quanto vuoi (io) qui t’aspetto!

Luigi Capuana