martedì 10 maggio 2011

Neo - yttologia 58

Parole? Si, di aria

E nell’aria perdute.

Tu lascia che mi perda tra parole,

lasciami essere aria su labbra,

un soffio vagabondo senza sagoma,

breve aroma che l’aria fa svanire.

Anche la luce in se stessa si perde.

Octavio Paz
















venerdì 6 maggio 2011

FRUTTA 39 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Briciole di dignità disseminate nel contesto nazionale … altre critiche dal Brunetta di turno e la solita insinuazione sui weekend allungati al costo d’uno sciopero corposo e una vistosa mobilitazione.

Ancora una volta in piazza; molte piazze italiane tutte degne di nota e di reale testimonianza ma questo non basta ad essere presenti e fondanti nella nostra società … non serve ancora.

Nuove nomine piovono su una Repubblica che taglia sempre e solo al popolo … altri favolosi privileggi da donare, barattare, rivendere ai fedeli del “signorsì” … li davvero si può sprecare tanto la società paga … i si a Berlusconi li pago sulla mia pelle insieme alle sue nomine di ringraziamento.

I gentili omaggi arrivano con i saluti del popolo italiano e qualche altra giro al cappio che c’impicca … è tutto semplice, è immediato … stasera il Presidente della repubblica è rinvenuto e si è accorto che il rimpasto di governo è da dichiarare alle camere perché varia la composizione di maggioranza scelta dal popolo italiano.

Chiaro, lì ci stanno i venduti dei vari partiti e partitelli, tutti svenduti per poche poltrone, qualche sacco di privilegi e qualche assegno con onesti zeri a coronamento.

Dal nord non vedono il sud … una unificazione formale, una Italia formale, un metro individuale … basta assumere l’assioma e sposarne la causa e il gioco è fatto!!

Anche noi, qua giù, siamo un nord … se ci annettono diventiamo il nord della Libia … sempre un nord è … chissà che qualcuno dal Governo, in quanto nord anche noi, non lancia un suo sguardo e veda le cose come stanno … chissà!!

Grande Dario Fo … poche e sentite parole … ricordava la società d’un tempo dove il servo conosceva 100 parole e il padrone 1000 … ci invitata a conoscerne 3000 e oltre, ad essere superiori al padrone non in moneta ma in cultura.

Approvo e condivido e le mie scarpe conosceranno ancora suoli lavici,  e non,  da calpestare … il calzolaio è contento e pur anche i venditori di lucido da scarpe … i ministri continuano ad avere i loro lecchini a lucidare le loro … molta saliva mi raccomando!!


Vedi!!

lunedì 2 maggio 2011

Contorno 5

In apprendistato: i venti o poco più le accarezzavano un viso brufoloso ma asciutto … poche solide parole di assenso o di negazione, nessun pensiero apparente … pronta al lavoro … semplice e ridotto il suo modo di cominciare una nuova vita.

… fuori e tutt’intorno tutto pizzicava d’aria strana … la malizia femminile lasciava il passo a ciò che prima poteva essere inteso come elemento femmineo o erotico … solo vaghi ricordi in quella sala di bellezza … anche la bellezza, in realtà, non passava lì da molto.

Musica vaga o di cordata riecheggiava come una nenia sovrastata dalle soverchianti voci che al femminile danno quel tono acuto, appuntito come una matita appena comprata … lei, l’apprendista, è pronta ad esercitare la sua neo-arte e fra un appunto su Bach e una puntatina sull’arte di Chagall le ex di qualcuno incidevano la loro prova di sopportazione sulla pronta lavoratrice.

Si è sempre ex … bisogna prenderne coscienza e farlo divenire il valido motivo d’una esistenza con molte partenze e pochi arrivi.

… l’apprendista era divisa fra un universo condensato nel suo cuore-mente- pensiero e l’apparenza vaga e mediata ma con una forbice in mano e un ideale di donna che non può essere esaudito … ma da nessuno, proprio nessuno.

“… niente Lollo, ragazza!! … mi sento più una Nicole…” dice la cliente quasi nonna della Nicole che ipotizzava … la nonna della Kidman
… si, certo” risponde graziosamente l‘apprendista “ … aspetta … qui più lungo e il resto vedi tu …”
… si, certo” ripete l’educanda del nuovo ciclo lavorativo.

Non è l’espressione che tradisce il pensiero … non ingannatevi!
Ci sono sottili ragnatele nella voce che inclinano il passaggio fra un ponte e un altro d’un universo e nessuno meglio d’uno scrittore può rivelarvelo …
Chi è più bugiardo d’uno scrittore?

… la musica diviene abbozzo d’una civiltà tribale … tum tum tum …. Salta il cuore e la mano e… tum tum tum … la nonna di Nicole riprende il suo discorso e loda le celestiali dolcezze di Agira … si muove per sottolineare la sua enfasi e il suo corpo accompagna il suo gusto … tum tum tum …. La punta della forbice incontra la demarcazione di fine della frangia e ... un goccio di gelo gela l’apprendista.

Ad Agira i dolci son così buoni che la  discorrente non si accorge del fallo …

Occhi vaghi, occhi pieni, occhi ansiosi … occhi arrabbiati …. Occhi d’una ventenne apprendista … ex apprendista perché si è sempre ex di qualcuno o di qualcosa

Tum tum tum … “ ma sei fantastica con questo taglio … lo voglio uguale, perdonami ma devo averlo” … tum tum tum lei si accorge, si guarda e si ammira … annuisce e si concede la diversità che la regola in un mondo di omologati “… si, bello… può andare”

Tum Tum Tum ...  si può anche non essere ex ma pro … continuare un cammino iniziato male ... in quello, nel suo andare bislacco, nessuno può darvi una reale mano se non uno scrittore che, si sa, è bugiardo per natura.





domenica 1 maggio 2011

FRUTTA 38 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Il valzer del primo maggio fra fame di lavoro e di libertà …

Tutti gli anni arriva il Primo Maggio con il suo carico di rosso e la propria ventata di musica, colore, calore, essenza di libertà.

Sembra scontato come un fatto acquisito … sembra ma non lo è! … ci accorgiamo di ciò che ci manca quando non l’abbiamo più …

Ma ci accorgiamo??

… le certezze, se le perdi d’un colpo, avverti la mancanza e sviluppi una resistenza, una reazione proporzionata, comunque una reazione … se l'evento avviene pian piano non avverti la sostanza delle cose … uno scippo unilaterale e metodico che viene somministrato lentamente, come per il veleno: dosi piccole ti regalano l’immunità …

… non quella parlamentare o il Premier avrebbe preso anche quello …

Ma la fame di lavoro continua ad esserci … la disgregazione crescente sindacale è confermata … la gente disgregata … anche i sindaci del PD – tipo quello di Firenze e di cui non voglio nemmeno pronunciare il cognome - agiscono e stigmatizzano gli ultimi lembi di unione con la base dei lavoratori.

Minano dal profondo perché vengono eletti con una ideologia e poi -  sul muro - fanno il salto dall’altra parte …. Quello di Firenze per me è già con quasi due piedi nell’altro orto.

… i dirigenti sindacali congiunti a stento si rivolgono la parola … azioni scoordinate e l’una che mina l’operato dell’altra … come lobby che attaccano altri gruppi di potere.

… canto ad alto volume!!
Mi regalo emozioni ma domani la vita sarà uguale, i volti tirati, le paure rientrate … la pianificazione distrutta insieme ai sogni e, ancor più, le speranze … mi consegno a questo giorno disperdendo le opportunità del domani.
Il domani non dovrebbe essere così ma è un tempo, il mio, di molti, di troppi … talvolta anche di niente.









sabato 30 aprile 2011

Neo - yttologia 57

Vedevo bene che era soddisfatto, anche se nella luce abbacinante del superattico sentivo che tutti i miei “preparativi” si stavano disintegrando. Preparativi? Bè, il titolo famoso del libro di Stanislavsky è L’attore si prepara. Ognuno si prepara, e attribuisce agli altri il potere di giudicare, accorda loro il possesso di criteri che possono essere invece inesistenti.”

Tratto da Una domanda di matrimonio di Saul Bellow

FRUTTA 37 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

BambinArte 2011con il Vostro permesso ridivento bambina!!

… non serve indossare il giubbotto buono e nemmeno tener cura dei jeans d’occasione … gente, siamo a BambinArte ed è lecito infilarsi dentro il labirinto di corde tese ma con un’unica accortezza … non fate suonare le lattine-antifurto o vi beccano: condannati all’eterno gioco e magari a bere qualche goccio di succo di puffo e di pipì di gallina.

Se poi volete accertare le vostre nobili origini, niente struttura araldica e ricerca fra avi e parenti correlati … basta fare il gioco del Re Sole e se t’incastra di colpire il bersaglio ecco che diventi una discendente e blasonata … già a me avevano detto che Federico II s’era appartato con qualche mio vago consanguineo per via dei capelli rossi … certo che appartenere al Re Sole è tutta un’altra camminata!!

Mario Giuffrida aspetta all’interno della sua città poliedrica, eccentrica, colorata, privata … ponteggiata, settorializzata, pianificata, cartonata, incollata e aeromicromegatarata … si torna bambini e non si riescono a riprendere poi le forme del gioco quotidiano.

Sulla soglia: ravvio i capelli, inforco gli occhiali da sole, richiudo il giubbino nero, raccolgo l’aria distratta e provo a non far accorgere i passanti del mio stato alterato … della fanciullezza appiccicata al mio corpo, dei sorrisi repressi, dei sogni nei complessi multi residenziali … dell'accarezzate case con il lavandino di gommapiuma.

Nascondo tutto perché li c’è anche il vicolo delle pettegole e se sanno di me e del succo di puffo la mia integrità potrebbe esserne compromessa.

Non andateci o giocherete da matti e rischierete di ridere con lo schiocco … orribile!!



giovedì 28 aprile 2011

Neo - yttologia 56

“Il ritorno di un uomo a se stesso è un ritorno dal suo esilio spirituale, poiché il significato di una storia privata è tutto qui: un esilio. (…) avevo deciso, pare, che occuparsi dell’immagine che uno ha di se stesso, aggiustarla, rivederla, adulterarla, era una perdita di tempo.”

Tratto da Una domanda di matrimonio di Saul Bellow