venerdì 8 agosto 2014

Neo - Yttologie 183

Ma, se io ordino alle impostazioni di non contare i miei passaggi, perché poi li conta? In un luogo di desolazione come il terreno battuto da questo blog - e mi sta molto bene, sia chiaro - com'è possibile che risultano 4 visite o 5 o comunque il numero corrispondente ai miei passaggi, tutte provenienti dall'Italia e senza la visione di nessun post; sono chiaramente Io e, cosa posso fare per convincere il sistema di non vedermi? Non c'è verso che qualcosa funzioni ma, tutto ciò, mi fa ridere.
Sciocco sistema, rido di te!!!

domenica 3 agosto 2014

Neo - Yttologie 182

C'era una volta, qualche anno fa, una piccola libreria, ma proprio piccola, dove si potevano trovare veri libri per l'infanzia, motivati, sensati e e ben descritti. C'è oggi un megastore di libri, di cui non cito il nome, installato in un vecchio teatro di posa, noto nella mia città, e che ha attrezzato tutti i palchi con opere suddivise per argomento e rifornito di ragazzini che non hanno mai annusato l'odore di un libro. C'era una volta il ruolo del sapere ed oggi non c'è più a partire dai genitori che si collassano, o vedono collassare i propri figli di fronte all'idea dello studio. C'è oggi Boho Haram che rapisce le giovani donne per impedire una formazione occidentale ed ancora ci sono molti libri per l'infanzia, comprati nella piccola libreria, che mi sono rimasti ordinatamente esposti in alcuni scaffali del mio sgabuzzino. Com'è difficile conciliare molti pensieri sopra uno, dentro l'indicibile e collerica roba che è di fatto il leggere. Amavo leggere ai bambini e l'amo ancora; mi fermo nelle piazze, e in tutti i luoghi che incontro compresi autobus e parrucchiera per diffondere una parola di sana e autentica fantasia. Perchè è così difficile vivere in una scala fantastica? E far vivere in una simile dimensione? Quale missione ha l'uomo se non quella di rendersi plastico e pronto a comunicare? Comunico poco in realtà, ho letteralmente sotterrato i rapporti multimediali ma l'emozione che provo nel seguire un passo, un racconto e capire che posso ancora servire a qualcosa, a mediare un mio contributo quanta vita mi da. Non trascorro una era letteraria favorevole e neanche fisica, cognitiva e metarelazionale ma quel piccolo negozietto con piccole mani che afferravano un libro da divorare mi manca. Mi manca poterne parlare con qualcuno. Mi manca poter essere me stessa senza mostrare una immagine di un culo sulla mia pagina. Del mio culo. Mi manca essere persona e a questo non c'è rimedio.

Prove e Animazioni 1

Quando i tuoi piccoli sono dei cuccioli pensi, credi, di poter sapere tutto, che tu sarai l'eternità omnipresente della loro vita. L'adolescenza è uno schiaffo morale alle certezze che ti fanno crescere e che t'inducono a far crescere proprio loro. Conosco e comprendo che tutto ciò è una fase necessaria un po' come la morte: come, del resto si potrebbe vivere senza pagarne il costo? Come essere genitori senza essere certi che ad un certo punto una rabbia necessaria può dividere le montagne di un amore? Non ho niente contro la rabbia ma critico l'amore, questo male necessario che stermina la vita prima di vederla fiorire. Ma il suo sorriso infantile per fortuna è intonso!



lunedì 7 luglio 2014

Rispecchiamento 12

Ogni volta che andavo a letto mi sentivo morire, sognandomi senza spirito, per poi marciare e risorgere ad ogni risveglio; poi mi rinfilavo sotto terra ogni sera.
Mi guardavo allo specchio chiedendomi il perché Non marcivo; mia madre mi guardava ed io non ritenevo giusto tenerla sempre in sospeso per la mia mancata vita e "lontana" morte. Già, m'impiccai sulla corda della avvolgibile ma rotolandomi non capì se ero poi morta. Allo specchio solo la mia deforme espressione e, dall'altro piano dell'asse di comprensione, il dolore di mia madre.

domenica 22 giugno 2014

Rispecchiamento 11

Ma, adesso, come ti dico che vorrei sostituire il ritratto della statua a mo' di duce con il mio ritratto eseguito dal pittore strano che frequentavo qualche anno fa?
Certe informazioni risultano difficili da dare quasi fossero sinonimo di un tradimento; ma regalarsi parole d'arte e pennellate d'emozioni possono essere imputabili? Sento che il cambiamento dev'esserci e che la mia vita, il prima e il dopo, può fare parte della persona: nessuna persona è mai una faccia del cubo o del poligono - nel mio caso irregolare - che rappresenta.
E' così difficile entrare nella regolarità del "normale" che talvolta ho bisogno di sfuggirne e di rifugiarmi in ricordi più o meno validi o significativi.
Come fare poesia per esempio o ricordare i miei anni trascorsi sulle macerie della mia casa odierna; i muratori hanno ormai demolito gran parte delle porte ma penso comunque a quel quadro, alle sue poesie, ai momenti di scambio innocente e alla poesia che riuscivo a generare. Mai più riuscita; forse dovrò riprendere a giocare con i colori o con le parole, comunque a giocare. S.O.S. degli Abba è il brano della mia sera.

venerdì 30 maggio 2014

Rispecchiamento 10

E poi risvegliarsi con questo tema, il tema di un film che non ho visto ma che ha accompagnato una serie tv che ho conosciuto da bambina, nei primi degli anni Ottanta, e il sogno di fare il medico. Si, volevo fare il medico e la mia zietta preziosa che mi faceva dormire a casa sua, la casa che sentivo davvero mia.
Quando i ricordi ti spezzano le gambe ma ti aiutano anche a capire cos'era davvero importante ... Ti penso sempre, mio riferimento unico e assoluto in questo mondo, Tu che mi hai fatto volare e adesso che non riesco più a farlo, e mi sono adagiata in un angolo, penso quanto avevo in te e quanto non ero io. Zietta preziosa pensami dal tuo spazio anche se non condividiamo più lo stesso piano d'esistenza.