sabato 10 maggio 2014

Neo - Yttologie 181

Tin tin tin ... il mio compleanno ;)
Anita Baker e i Bee Gees e una poesia di Ted Hughes:
"Non doveva fare del male.
Era stato fatto per conservare ricordi felici
da persone ancora troppo giovani
per essere esperte in memoria.
Ora è un'arma pericolosa, una bomba a tempo,
una specie di mina antiuomo, a lungo termine, per giunta.
Solo pellicola, poche inquadrature di te che saltelli , pochi secondi,
hai circa dieci anni, e saltelli, saltelli ancora.
Di un grigio non molto chiaro, fatto di nebbia e sbavature,
questa ha una miccia sottile, più che miccia
una lunghezza d'onda sintonizzata, un detonatore elettronico
collegato a quel che è nelle tua tomba dentro di noi.
E come ferirebbe quell'esplosione
non è solo un'idea di orrore ma un lampo di sudore sottile
sulla superficie della pelle, un irrigidirsi di nervi
.... e da lontano :) Tanti auguri a me!!!
nell'attesa di qualcosa che è già accaduto."
Da vicino ....

Ed io sono ancora in equilibrio ...
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Compleanno in un volo di farfalle proprio come l'enigma che è il mio giorno; in giro per la città, lauto pasto e un volo di farfalle che desideravo e che è arrivato puntualmente. Quanto mi conoscono dalle mie parti mi sorprende; sono un libro aperto chiuso solo per me stessa ... com'è difficile comprendere se stessi e prendere i limiti di se stessi e poi ti accorgi che chi ti cammina accanto sa perfettamente come sei e ciò che vuoi ... in giro con il mio abito gioco a prendermi in giro e, credetemi, ci riesco perfettamente ... ecco la maschera nuda - Pirandello - di me stessa. Gioco!
Oddio come sono fashion!

giovedì 8 maggio 2014

Neo - Yttologie 180

"Cammini lungo una strada, nelle orecchie solo i rumori della città, tram e automobili,  richiami della gente; poi, all'improvviso, l'esplosione assordante, lo schianto prolungato di una granata caduta proprio all'angolo. Non ti metti a correre da nessuna parte, perchè non puoi sapere se la prossima atterrerà proprio dietro di te, o davanti, a destra o a sinistra. E rifugiarsi al chiuso è altrettanto inutile, considerati i danni che una granata può procurare a un edificio."
Tratto da "Il volto della guerra" di Martha Gellhorn

domenica 4 maggio 2014

Rispecchiamento 8

Visione sfocata e possibilista: sembra quasi tutto possibile, tutto più vero, più bello. Senza occhiali e sbarazzata della ingombrante miopia pensi: “Ma che è?” come nel buon testo di Bennato solo che in verità s’intitola “Ma chi è?” ed è un testo piuttosto feroce, ideato e realizzato contro dei fracassoni al di fuori di una sala prove. Parlavo di miopia e del benessere che provo quando, abbandonati gli occhiali, vedo le ombre che s’accavallano e si disciolgono in un andirivieni complesso che lascia presagire il desiderio imminente d’una creazione fantastica, d’un andamento lento e d’una percezione della diversità. Poi inforchi le lenti e tutto assume un colore esagerato, quello della realtà! Una telefonata e l’amica adolescente di tua figlia è scappata di casa e … “Viva, viva la guerra, santa, santa, la guerra!” come dice Bennato e giù con le telefonate e le richieste e poi la polizia viene informata in modo cautelativo. E’ trascorsa la mia sera con gli occhiali sopra gli occhi a darmi luce e una buona notizia: la piccola è di nuovo a casa.

Adesso, finiti i miei piccoli caratteri che dovrebbero illuminare il mio mondo fatto di yttologie irrisolte e spasmi dal seguire, una ampia e comoda vita in solitudine, cioè senza essere seguita da alcuno, sfilerò le mie lenti e tornerò lentamente al mondo confuso da anima eletta, senza compromessi e spero in bene per il domani. Tolti! Non vedo …. ********* nessuna parola emerge. A domani!

sabato 3 maggio 2014

Rispecchiamento 7

Breaking Bad

... Ho appena completato la quinta serie, non dico il finale per chi ancora la segue ma sono molto contrariata: non è finita secondo le mie previsioni e questo mi disturba!
Guardatela comunque se desiderate qualcosa da odiare!!

giovedì 1 maggio 2014

Rispecchiamento 6

Riecco il 1° Maggio del poco lavoro con musica – anche locale – e sindacati deprezzati e stupide e noiose idee di sinistra che assomigliano sempre più alla destra. Diciamocelo chiaramente: oggi non sentiamo la società, la ragione e, chi lavora grazie a Dio come me, avverte solo la vacanza e un pezzettino di sole e di mare che in un ‘isola non può certo mancare.
Certo, come si dice al mio paese “ … o mi mangio questa minestra o mi butto dalla …” ecco mi butto dai frangiflutti per schiacciarmi nel mare perché, anche io che ho un lavoro, sento profondamente la depressione del momento, lo sgomento di non poter cambiare sede di lavoro senza finire a vagare fra montagne varie e il dover subire soprusi direzionali -  e da colleghi -  perché non c’è verso che si possa cambiare la situazione. Ecco, l’impossibilità al poter cambiare svuota il cuore e i sentimenti e si vive di passività e dolore e, ripeto, io ancora lavoro.
Il 1° maggio dei nostri limiti e dei nostri fallimenti e quasi quasi viene voglia di buttarsi giù dalla rupe … o tutto è così bello che si può barattare il nostro fallimento con la nostra sopravvivenza? E’ così difficile scegliere se far girare ancora la ruota, è così difficile capire se si è davvero saturi o bisogna lasciar passare il gioco, e intanto mi preparo al tuffo: splash!
The woman splashed down in the shit sea … proprio cosi! 

venerdì 25 aprile 2014

Rispecchiamento 5

… e un drago sussurrò ad un orecchio sordo delle parole dolci come le nocciole tostate e zuccherate all'araba … per conoscerne il sapore hai solo due modi: nascere in Sicilia o visitarla durante alcuni specifici periodi.
Ma non è di quello che parliamo ma del drago d’acciaio, colto su di un banco al mercato e la cui durata vitale si è approssimata intorno ai due giorni sino alla caduta e alla disfatta subita ad opera d’una molla malsana che si è rifiutata di tenere il battaglione del drago in alto, in posizione utile al sussurro …
… ma cosa può fare un giusto sussurro in un orecchio? Vibrazioni, spiacevolezza, paure o decisioni … talvolta racconti come quelli che ti piombano dall'alto ma che non giungono mai a fine, con inizi e personaggi che hanno un motivo ma non un proseguo. Ecco, il drago sussurra alle mie orecchie storie bellissime e intrighi efficaci ma non coglie il mio dissapore per il cammino fermato, per la mancanza di carta e di scorzette di lettere che insieme possono anche voler dire qualcosa. O qualcuno. O solo una ragnatela come quella prospettata da Calvino che al momento mi ha abbandonato o mi pentirei del mio bisogno di rinascere nel capire e scolorire nello sfondo delle onde che arrivano e poi mi portano solo via.
In questo andirivieni il drago mi sussurra delle storie di resistenza partigiana ma del quotidiano; il 25 aprile c’è ogni giorno ma nessuno ne parla e del ragazzi, abili e coraggiosi, che ci hanno regalato il coraggio della liberazione, si dice a spizzichi e bocconi ma si tace sul tradimento perpetrato al loro giuramento; ma li vedete tutti i disoccupati, i cassaintegrati, gli ignorati, i maltrattati e i presi per il culo dalle promesse delle mille campagne, tutte inutili, tutte serve, tutte economicamente mute.
Giochiamo a briscola, caro amico in più che trascorri così la tua Resistenza odierna prendendo botte che poi ti ridaranno o semplicemente affidiamoci al drago che scolpisce le rune che non sai leggere e i pensieri sconnessi come il mio e quel Cocciante è dentro, senza dubbio, quel terribile sputa fuoco che mi parla di guadagni e di amici fra un fischio e un applauso … e cosa dire della indivia che bolle e del fidanzatino della figlia quando dentro ti senti ancora Due; come le cicogne altissime nel cielo, sorvolando laghi immensi e regioni e che giungono insieme a planare … la tizia piccola mi assomiglia ed è incredibilmente bella e cosa avrei potuto aspettarmi se non che la figlia si identifichi con la madre e fra mille attenzione acchiappa colui che la porterà con sé all'altare anche se lei ancora non lo capisce. Dentro resterà sempre in due, in duplice copia con se stessa e aspetterà il suo tempo compiersi come quello di sua madre. Basta drago non voglio ascoltare altro stasera … vorrei dedicarmi alle mie verdure e guardare ancora il passaggio dietro di me … adesso voglio volare.


domenica 20 aprile 2014

FRUTTA 128 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Il gioco delle principesse?
Ad una bambina basta un vecchio telo e delle collane di plastica per sentirsi meglio di Kate Middleton ma poi cresci e ti accorgi che Kate è tutt’altra storia, proprio nulla a che fare con le collane di plastica e teli vecchi; ok, è vero però che la principessa in questione è davvero low cost e si rifila delle vecchie collezioni per le parate pubbliche ben abbinate, anche merce in saldo, una vera e propria massaia della moda ma con gusto: forse per questo piace tanto.
Con le prospettive lavorative odierne magari sognare di fare la principessa con abiti di qualche anno fa è davvero rigenerante e così mi sono specializzata nei saldi complementari, quelli proprio ultimi, con ultime taglie, del tipo "prendere o lasciare" e, combinando qua e là, che ci vuole ... fai la principessa anche tu!
Ma si può essere talmente infantili da giocare con robette del genere con tanto di gravi problemi che ci pesano sul capo? Magari si!
Dimentichi per un po’ i guai e giochi a fare la meno forte con il mondo per farsi un favore.
Poi, arriva quel giorno che ricevi in dono un uovo, uno delle “Principesse dei sogni”, con tanto di corona disegnata e scintillante; il sogno prende corpo: al diavolo Kate con il tutto su misura e si fa largo il mio maglione di "otto" misure superiore alla mia, la mia corona di cartone e la coda reale fatta dai miei pantaloni smollati – senza però il culo della sorella della Middleton – e che fanfara, che importanza mi sono data.
E’ servito però … quando sono uscita per il pranzo pasquale con le mie risultanti dello sconto estremo si giravano anche i tavolini ;) … però alla mia età la mini la porto ancora bene! Anche il tacco della nonna sembrava una roba un po’ freak; come un uovo di cioccolato ti può regalare un sogno. Ve lo consiglio,  a tutte voi capite, e poi mi dite!
Attenzione però alla cioccolata: anche con quella ho esagerato ma, dopo tutto, è Pasqua, anzi auguri cari lettori, Buona Pasqua a tutti voi.