Sta bene … accusato un po’ il colpo ma digerito come non pochi.
Mi ha chiuso in un cassetto alle ore 13.00 e, per essere chiusa in un cassetto e in attesa d’una fermata a chiave, devo dire che sto in piedi e mi difendo come sempre.
Il sempre è percepito come sentimento continuativo sebbene il mio sempre è di solito un mai, spesso un talvolta … alla fine solo un lavoro mentale.
Una elaborazione, così si chiama.
Facciamo così: facciamo che vi racconto con il mio metro e, a metà del racconto, mi fermo.
Potete aggiungere a metà i vostri particolari, le vostre accezioni, i mille accorgimenti ma non saprete mai la fine. Non la conosco nemmeno io … nessuno sa la propria fine sino al momento in cui essa arriva e mette l’etichetta “fine”.
Se ancora non vi siete stancati aggiungo un particolare … vi racconto questa porzione di storia nel mio falso completo tigrato di pessimo cotone thailandese … un costo irrisorio per giovane precaria ma la figura la fa quasi simile a quello autentico … al Dolce che ho visto!
E adesso riemergo per pochi istanti dal cassetto dove sono stata sepolta.
Parliamo in chat … parliamo di tutto … parliamo poi di me … qualcosa di lui … per mesi vanghiamo contro vento per scoprirci e scoprirsi.
Vi dico subito che non ci siamo riusciti … nessuno dei due conosce le generalità dell’altro solo due nick Pinco e Pallina … semplici, genuini, infantili se vogliamo.
Io ho aperto il torace, lui la camicia … abbiamo mescolato i sentimenti con le pulsioni musicali e vibrato a ritmi diversi e con gruppi diversi. Alice Cooper ci dettava alla grande il tempo e ne eravamo consapevoli.
Tutto qui? Potreste chiedervi …
E’ tanto, non troppo, il necessario … volete di più, è così?
Non c’è sesso! Non rimanete in tensione ma non andatevene per questo … c’è
La storia d’un mancato perdono!
Dico, vi sembra poco? … perdere gli amici per non essere capaci di perdonare è di più di smanettare con il cosino o con la cosina a distanza … ancor di più d’una stanza anonima d’una città di mezzo alle due di Pinco e Pallina e un anonimo letto, un anonimo sesso, un anonimo baciarsi e volersi sino allo sfinimento, sino al riprendere un mezzo simile che si biforca su opposte direzioni verso una vita solita e abitudinaria su porzioni territoriali diverse.
C‘è di più!
C’è il credere d’aver capito e la conferma di non aver capito nulla; c’è l’amica che dice a lei che lui ci prova … c’è l’amico che dice a lui di provarci; ci sono due famiglie che guardano incastrate in una società a rate: c’è l’amore nel ventunesimo secolo fatto di parole, come quello di Jane Eire e di input a pulsioni variabili.
Non manca nulla davvero … le rose inviate in immagini e i pranzi e le cene a debita distanza con sentimenti che passano in punta di tasto.
C’è l’amore che cambia nome ma che trova una nuova fonte per imporsi.
C’è questo male del secolo … da debellare con vaccinazione preventiva alla nascita … c’è una poesia da disinnescare, una prosa da devalvolare e un senso d’appartenenza da far brillare. Chiamate gli artificieri!!
Perché è esattamente l’appartenenza che frega qualsiasi rapporto, in presenza o a distanza, tu non mi pensi? Non sei per me? … via la lite … proprio così ed è una piaga.
Io finirei qui la metà del discorso … la fine come sapete non la so ancora: ricordate? sono chiusa in un cassetto e aspetto la doppia mandata!!
Potreste dirmi: Tutto qui? … dove sta il racconto?
Ma.cari amici lo stiamo cucendo su un perdono mancato: chi sbaglia: chi estende il possesso o chi lo subisce?
Nuovi elementi: … chi s’innamora non lo dice all’altro.
Proprio così: come i segreti dei bambini che tutti sanno e nessuno dice apertamente … “lui mi ha detto che l’altro m’ha detto che tizio ha pensato!” proprio così ... sappiamo e non diciamo.
Pinco sa di Pallina … Pallina non può e allontana il pensiero …. Pinco prova a forzare la mano ma con delicatezza o lei scappa … Pallina è attratta maledettamente e, guardandosi attorno pensa se deve veramente fedeltà a quell’uomo che guardandola alza appena il sopraciglio.
Strutture primordiali e sociali non si fondono con la società telematica e la società che non è ancora pronta agli amori su autostrade informatiche … qui stiamo ancora al per sempre con tanto di prete, un quintale di carta bollata e un carretto di norme e vincoli.
Struttura atavica con bolla e scomunica.
Così Pinco pensa che Pallina o si da o si dedica ad altro e Pallina discute con se stessa pensando che, se la fortuna l’assiste, smetterà con l’amore in carta bollata giusto in tempo per vedere andare bello e filato Pinco.
Un amore fast non andrebbe meglio?
Nessuna appartenenza … nessun legame … nessuna fisicità: pochi figli, giusti quelli che servono e poi tutti i preti, prelati e le carte bollate che farebbero? … dovrebbero trovar nuovo sbocco … no, non siamo ancora pronti.
Così Pallina si fa due conti e dice … taglia … lo fa con dispiacere – è proprio bello sentirsi corteggiate!! Se poi pensi che chi hai accanto è romantico come un paio di calzini usati!! – e aspetta l’occasione … aspetta che Pinco la trascuri, scatta il sentimento di possesso … urlo interiore, abbrutimento gestuale, cerchio rosso orbicolare, stacca il contatto … lui chiede, lei non perdona … lei non può farlo perché ha deciso … lui si rassegna alla svelta e ripone Pallina in un cassetto.
Non siamo ancora alla doppia mandata … arriverà a breve … intanto Pinco affina le armi con la prossima avatarina di passaggio.
Ecco, come vi dicevo la mia storia è a metà … le accezioni le mettete voi … le conclusioni: non ancora tratte.
Aspetto nel cassetto … non farà male la doppia mandata o forse si ma, siamo i piloti dell’amore sul web … che cosa rimane da fare?
Aspettare la prossima carezza virtuale, spolverare il compagno vintage con un piumino d’epoca e correre prima che il tempo ti condanni solo al piumino.
Sono al mio secondo cassetto … e voi?