martedì 24 luglio 2012

Contorno 119




Triste, è davvero triste e le parole non servono: il meglio della Sicilia e le parole non dette … ma tutto  è stato già detto, cantato, pronunciato in corteo ma il caso, come sempre, arriva tardi.
Le promesse, i posti per  riempire uffici … lo stesso partito che torna a ricandidarsi …  tutto già visto da decenni, da intere generazioni … dal mio bisnonno che venne degradato perché si era opposto alle politiche nazionali troppo “dimenticate”,  sempre ad occhi chiusi qui da noi, sempre  … e ancor prima di Emanuele Notarbartolo.
Ecco: l’asino rivoltato con il peso sostenuto sugli zoccoli … i siciliani la schiena devono averla sempre in terra e tenere il peso con le fragilità che posseggono, le loro gambe.
Nino Ucchino l’ha rappresentato esattamente così … il suo lavoro è sistemato sulla strada che conduce a Savoca, la nostra reputazione è mondiale http://livesicilia.it/2012/07/22/e-il-rischio-crac-della-sicilia-finisce-sui-giornali-inglesi ... giro le spalle al mondo per guardare ciò che rappresento … ciò che siamo nonostante tutto!
E proprio adesso leggo questo: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Firenze-incidente-stradale-muore-in-Africa-il-giudice-Barillaro_313535558204.html dopo aver saputo anche questo circa dieci giorni  fa http://www.gonews.it/articolo_144797_Minacce-morte-giudice-Barillaro-Compagni-senza-scorta-regalo.html è tutto inutile ... Guardo l’asino di schiena … così siamo e così saremo!

Neo - Yttologie 126



“Alle culture “egemoniche” si affiancano le culture “subalterne” che, in società complesse come quelle occidentali, posso essere dislivelli “interni” di cultura.”
Alberto Mario Cirese

Neo - Yttologie 125



“Che razza di gente!” commentò; “non sanno neppure come si dice “pane” in russo, ma hanno imparato: “Ufficiale, dammi la mancia!”. I tartari son già meglio: almeno non si ubriacano!”
Tratto da Un eroe del nostro tempo di Michail Lermontov

lunedì 23 luglio 2012

Contorno 118


A piedi nudi nel parco.

Vivere in una casa minuscola, in ultimo piano senza ascensore, non mi ha fatto mai ridere tanto … il film A piedi nudi nel parco di  Gene Saks,  mi ha riportato alla memoria tante di quelle situazioni esilaranti, realmente accadute, da donare l’esatto valore al proprio luogo: tuo, nonostante tutto.

Come per la coppia del film, la mia casetta è di fatto una arrampicata senza ossigeno e, il presentarla ai nostri parenti, all’inizio del tutto, mi ha fatto rivivere l’uguale espressione e le medesime situazioni della Ethel, la benpensante madre della sposa ( Mildred Natwick ) e lo stesso fiatone d’arrivo, il velato modo di dire che Noi non c’entravamo; c’era tutto come nel film, compreso il buco nel tetto!

Questo film nel 1967 descriveva quella che sarebbe stata la mia situazione: gli spazi inesistenti, la pioggia in casa e i secchi sino al giungere di qualcuno che potesse aiutarci … e il volto di tutti gli operai che sono poi venuti, pian piano, a creare un luogo giusto per la sopravvivenza.

La coppia di neosposi Robert Redford e Jane Fonda li capisco in pieno; in una casa cosi quando si litiga resta solo il bagno per "nascondersi" … ed è il luogo più trafficato per evitare le discussioni!

Un fantastico film che mi ha fatto ridere e pensare … anche  valutare che alla fine li, in quella nuvola sul mondo, c’è tutta la vita e non la cambierei per la migliore abitazione esistente.

La vita è li dove si sceglie di farla risiedere … io credo che sia questo il significato ultimo del film e se non lo è, diciamo che io glielo attribuisco.

Se potete vedetelo!



Contorno 117


Acquisti da Banj!!
Oli per ungere la scapigliata chioma bagnata dal mare. Capelli indisciplinati, spiagge bagnate dalla pioggia  e l’ascolto – scoperta!! – dei CALIBRO 35 … mi sembra quasi di vedere spuntare Er Monnezza tanto svitate sono queste performance ma, mi piacciono, decisamente mi piacciono!
Musica alternativa per strani esperimenti con i capelli: in realtà vorrei parlare dello spread e della situazione europea ma, mi scoccia dire le stesse cose e forse  è meglio lasciar stare … tanto, fra un po’, quelle idee politiche tornano su e mi rilancio a parlarne con più fervore.
Torniamo a Banj: collane, cinture, meravigliosi parei … una indiana d’adozione ma, etnicamente decisamente diversa, peccato!
I miei capelli, come quelli di molte frequentatrici di spiagge, chiedono tregua: ad oltre quaranta gradi – anche se oggi piove – possiamo solo vederli dissolvere e la salsedine fa il resto.
Così mi sono ingegnata.
Olio di cocco, notissimo per i capelli  - nessuna scoperta - e olio di gelsomino: li protegge, li profuma, è un bel po’ antibatterico e anche antiforfora. Ho fatto una bomba che proverò prima possibile: il mare è protetto perché non inquinano … è una notizia certa!
Con l’olio di gelsomino ho avuto qualche difficoltà … profuma in modo straordinario, praticamente stravolge e rilassa chi lo spalma sulla propria pelle ma, gli altri no! Praticamente produce l’effetto contrario, è uno stimolante altrui … così preparata la miscela,  che non ho ancora usato sui capelli, le residue gocce d'olio di gelsomino le ho strofinate sulle mani -  poiché l’olio essenziale di gelsomino si può usare sia sulla pelle che sui capelli - e mi ha lasciata una magnifica sensazione ma … faceva girare quando passavo!
Due le cose: o ha un odore pestilenziale o, come dicevo, è uno “attrattore” scomodo.
La mia amica opta per la puzza ma, io non so come definirla: lo provo un’altra volta e se non uccido al passaggio per l’odore, lo regalo a qualche coppia in “difficoltà” … che tutto fa brodo!!
Vi darò notizie sul mix usato sui capelli e, nel qual caso funzioni, ringrazieremo il grande Banj!
Ascoltate questa dei Calibro 35 … è fortissima!!

Neo - Yttologie 124


“… la macchina col motore acceso, sono qui a fumare nervosamente, col passa montagna in testa , i ragazzi sono entrati in banca, ho il cuore in gola, speriamo vada tutto bene; mi tremano le gambe e non riesco quasi a tenere il piede appiccicato all’acceleratore , è come se gli arti fossero completamente indipendenti dalla mia volontà, questa fottuta adrenalina quasi mi paralizza … “ 
CALIBRO 35

domenica 22 luglio 2012

Neo - Yttologie 123


Splende più il sole o l’acciaio?
Luce, trasparente luce
Ribalta  la scena … adesso  vivo
Attimi
sospesi
infinito
tempi
Carezze di vento
Io divento
Note, un piano
Avvicinano la mano
Polverosa maschera quella che portiamo
Nude anime
… il reale è una carezza
…  sentirsi dire “… è ora!”
Andare lontano.