venerdì 6 gennaio 2012

FRUTTA 87 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

A Cortina ci sono gli evasori!! Abbiamo scoperto l’acqua calda e la temperatura d’ebollizione ... cazzo che tempismo … non è solo Cortina è chiaro ma in quel luogo, o l’ammetti o no, ce ne sono di più!!

Non giustifichiamoli … quelli fanno la vita comoda con i nostri soldi … i molto siamo noi e noi siamo quelli che li rimettiamo i soldi, se loro rubano,  quindi … se facessero una sciata in meno e pagassero qualcosa in più … giovani senza lavoro e studio … quelli si spendono il vostro futuro!!

Richiedete scontrini anche per un centesimo … pretendetelo … sono soldi nostri … finiamoli d’ammirarli: è come se vi entrano a casa e prendono gli argenti … sono stoviglie vostre che usano LORO per pranzarci ogni giorno!!

Non smettete di rompere le scatole con la richiesta e la pretesa di scontrini fiscali e ricevute varie o date  a Monti e company ancora modo di svaligiare le tasche di chi possono acchiappare facilmente … reagite!!

Sono andata oggi  in un centro commerciale per acquistare biancheria in liquidazione … eravamo in quattro gatti e quasi quasi mi sentivo in imbarazzo … una coppia di anziani guardava e alzando le spalle, dopo una loro discussione, sono andati via … m’indigno, m’incazzo, mi ribello … cazzo … quelli sciano e scopano e la gente non può più comprarsi le mutande in liquidazione?

Ma dobbiamo essere tutti o non si conclude nulla … diventiamo cittadini per noi, per tutti, non per loro … loro rubano, convincetevene!!


giovedì 5 gennaio 2012

Contorno 37

Amores perros

Ancora Alejandro González Iñárritu con la sua trilogia della morte: tre storie, tre solitudini, un incidente il crocevia di tre destini.

Tre percorsi duri … uomini e donne che pagano un conto salato alla vita … cercano risposte, s’inventano il vivere … tre bivi, tre ripartenze senza guardarsi mai dietro.

Ripartire è rinascere … le tre storie rinascono in una dimensione solitaria ma propositiva … questi tre mondi che s’incrociano, si frappongono, si lasciano senza interrogarsi sul percorso fatto.

Una regia che lascia intuire ma non spiega; attori sconosciuti e proprio per quello magistrali; una storia vincente di amori bastardi … non riconosciuti, non autorizzati, di amori che a loro modo nascono comunque e vivono d’una loro dimensione.

Un film che mi ha lasciata in attesa sino ai titoli di coda … un successo netto sull’instabilità psicomotoria, quasi una funzione riabilitativa in chiave moderna.

Amores perros fa pensare … un film che non detta tempi ma che offre frammenti da ricomporre come un puzzles e serve tutta l’esperienza che siamo in grado d’organizzare per venirne a capo: vedetelo.

Mi ha sorpresa!

Ecco la musica che accompagna le storie http://www.youtube.com/watch?v=Tbn7ELaJhBs

Buona visione …

Neo - Yttologia 105

“Io, libera di disporre di me, come se non ci fosse nessuno!”
“E chi c’è?”
“Lui! Lo vedo sempre lui che me l’ha data, questa libertà come una cosa da nulla,
andandosene a vivere per conto suo, e dopo avermi dimostrato tre anni,
che non esiste, questa famosa libertà, perché, comunque possa avvalermene,
sarò sempre schiava … anche di quella sua seggiola là, guarda!
Che mi sta davanti come qualche cosa che vuol essere una sua
Seggiola, e non una cosa per me, fatta perché io ci segga!”
Il giuoco delle parti di L. Pirandello

Neo - Yttologia 104

"Potessi almeno sapere che cos’hai!”
“Se tu, in questo momento, mi credi qua….”
“Ah! Non sei qua? Sei fuori?”
“E dunque io qua sono solo. Benissimo. Potrei, come un ladro, approfittarmi
Di quello che vi trovo.
Oh! Guarda … e che cos’è? il tuo corpo lasciato qua,
su questa poltrona? Ah, me lo prendo subito!”
“Finiscila! T’ho detto no! No! No!”
“ Peccato! Sei già tornata a casa. Ha ragione tuo marito
Quando dice che il nostro fuori è sempre dentro noi.”
Il giuoco delle parti di L. Pirandello

martedì 3 gennaio 2012

FRUTTA 86 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Ma tu ce l’hai un sogno?

Esordiva così la presentazione hollywoodiana di Pretty Woman … roba anni novanta, nulla a che fare con la nostra storia che profuma di blues di porto, quello esportato nelle sottocantine fra un bicchiere di vino, un giro di ballo con dame approssimate e una carica addosso da non poter uguagliare il  Red Bull.

Loro l’hanno!

http://www.teatrocoppola.it/

Loro hanno l’oro nelle mani e creano sul distrutto, su macerie … loro  credono e edificano ideali e chiedono un sostegno in materiali edili o di risulta o d’avanzo nei lavori d’ordinaria manutenzione delle case.

Il gruppo del Teatro Coppola, li chiamo così perché sono in tanti e vogliono essere tutti presenti allo stesso modo, pensano a Butitta e edificano … ci accolgono: curiosi e non … rispondono ai giornalisti autentici o improvvisati … mantengono un sorriso e una sicurezza non comune.

E’ il sorriso di chi vede crescere qualcosa … di chi non si affida al nulla … di chi ha un progetto e se per cominciare in questa città serve l’occupazione, ben venga anche quella.

L’architetto occupante mi raccontava della parte espropriata ad usucapione http://it.wikipedia.org/wiki/Usucapione  … incuria delle istituzioni che non edificano per la gente, non difendono il bene pubblico e al massimo nicchiano su lavori fatti da altri e a spese di beneficenza … peccato che le tasse comunali sono sempre più alte, i servizi sempre più inesistenti, la città sempre più dimenticata e … i loro stipendi e diarie sempre più alti.

Ma tu ce l’hai un sogno?

Quello di vedere il giusto nel giusto conta? … Ho quel sogno ma le mire si spostano da persona a persona, da situazione a situazione, da evento ad evento … ad esempio Laura oggi, a quattro anni, ha imparato a deglutire, allontanate le sue prospettive di morte da quattro anni e lotta per edificare il suo sogno di vivere tenendo ben aperti gli occhi … se la fate arrabbiare li sa chiudere, pure quella è una conquista.

Sostenete, appoggiate, parlate dei ragazzi del Teatro Coppola … loro sono forti proprio come Laura.



Giusto per sapere:

Ignazio Butitta 



  Un populu

mittitilo a catina

spugghiatilu

attuppatici a vucca

è ancora libiru



Livatici u travagghiu

u passaportu

a tavula unni mancia

u lettu unni dormi

è ancora riccu



un populu

diventa poviru e servu

quannu ci arrubanu a lingua

addutata di patri

è persu pi sempri



diventa poviru e servu

quannu i paroli non figghianu paroli

e si mancianu tra d'iddi

mi ni addugnu ora

mentri accordu la chitarra d'u dialettu

ca perdi na corda lu iurnu



italiano:

un popolo

mettetelo in catene

spogliatelo

tappateci la bocca

è ancora libero

Levategli il lavoro

il passaporto la tavola dove mangia

il letto dove dorme

è ancora ricco

Un popolo diventa povero e servo

quando gli rubano la lingua

ricevuta dai padri

è perso per sempre

Diventa povero e servo

quando le parole non figliano parole

e si mangiano tra loro

me ne accorgo ora

mentre accordo la chitarra del dialetto

che perde una corda al giorno...


























sabato 31 dicembre 2011

FRUTTA 85 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Balduzzi, da neo ministro, introduce delle ipotesi alternative sul finanziamento degli ospedali: cibo-spazzatura e alcolici tassati ed io mi trovo d’accordo.

Adesso vi dico anche il perché!

Vai con il giro d’indignazione sulla qualità nello scegliere e sulla libertà di scegliere ma, non c’indignamo sui costi assurdi che le scelte di pochi paghiamo in molti.
I livelli d’obesità salgono vertiginosamente anche nella prima infanzia … le malattie da sovralimentazione o da danni funzionali, quali quelli epatici, fornite da alcolici e relativi incidono sulla qualità del welfare, come sostentamento farmaceutico o pensioni invalidanti,  e così la scelta  - e il malcostume di pochi -  li paghiamo in molti.

Leggere prego:

Non ditemi che la possibilità di scegliere e il diritto alla libertà personale dev’essere un costo per la comunità; come dire che questa crisi mondiale, che stiamo pagando da innocenti, è giusta e motivata.

La libertà individuale implica scelte e responsabilità ma sempre individuali.

Ed è il primo aspetto in cui mi trovo d’accordo con questo governo tecnico e, per quanto possa fare, vedo davvero poco che possa eguagliare una proposta sensata quanto quella in oggetto.

Stamattina qualcuno m’ha detto:” … ma abbiamo pure diritto di morire come vogliamo” e io ribadisco … si, ma a costo esclusivamente personale che mi sono rotta di pagare le cure mantenendo pure il  vizio.

Che poi sul concetto di morte c’è molto da dire: in epoca da web si muore e si vive decine di volte ma dimentichiamo che la vita è una e quando si muore non si torna indietro.

E’ giusto rientrare nella percezione di normalità … si vive per ciò che ha senso e si muore solo una volta, spesso anche senza un senso  … il resto sono cazzate.

E per l’anno nuovo questo è buon proposito … vivere con autenticità, senza mediazioni, senza scendere a patti … lo spero per il 2012.

Allora Buon Anno a tutti Noi e speriamo che il governo non perda una delle N di Anno ... che poi sono dolori, speriamo!!



martedì 27 dicembre 2011

Contorno 36

21 Grammi

21 Grammi di Alejandro González Iñárritu mi ha lasciata senza fiato … tre storie, la morte, il fato, 21 grammi: il peso che si perde al momento della morte … sarà l’anima?

Spiegare la tecnica del film e l’intreccio fra le tre storie risulta difficile ma, in tutte e tre le storie emerge la morte e la speranza … il sopravvivere su tutto.

Paul, il protagonista, cita una poesia di Montejo sul trovarsi in un universo immenso e sulle molteplici varianti dell'incontro con l'altro … “La terra girò per renderci più vicini, girò su se stessa e su di noi, finché ci riunì in questo sogno” ... c’è stato un momento della mia vita che ha reso vero quel sogno e quella affermazione … uno scorrere che mi ha fatto credere nella potenza poetica dell’andare oltre e … Montejo ha postulato solo una variabile … a me son capitate le altre 99 in giro sulla stessa affermazione. Il sogno mi ha inglobata, la terra s'è mossa, il riunirsi definiva delle priorità non soddisfatte ... ho chiuso gli occhi.
Nei tre percorsi presentati nel film, ho guardato, odiato, amato e pianto … la scala emotiva al completo e tenuta alta l’attenzione ... costante dalla prima scena all’ultima … sarà l’anima che ha un peso, sarà la vita che sceglie per noi, saremo noi che sceglieremo inconsapevolmente … sarà che tutto procede comunque e si fa strada nonostante tutto?
 … talvolta credo che non sia una nostra scelta lo scegliere … talvolta penso che il peso di quei 21 grammi condiziona la nostra esistenza da ancor prima della nostra nascita … portarlo con noi e restituirlo all’ultimo respiro è il segno del nostro passaggio o, come citavo in un raccontino che ho scritto molti anni fa, è cogliere l’Occasione di vivere e di morire per testimoniare d’esserci stati.

Vedetelo se potete … io lo rivedrò!