martedì 3 novembre 2015

Neo - Yttologie 193

La sera, se andiamo per oscure vie,
smorte ci incontrano le nostre ombre.
Ora chi ha sete
beva le bianche acque dello stagno,
dolci i lamenti della nostra infanzia.
Morti in riposo sotto il folto sambuco
guardiamo grigi gabbiani.
Nubi primaverili coprono la città buia
che tace i tempi di monaci eletti.
Quando io presi la tua mano esile
battesti piano gli occhi rotondi:
ora è perduto.
Ma se una buia armonia penetra l’anima
appari tu bianca ai paesi autunnali del cuore.
Georg Trakl

lunedì 31 agosto 2015

Rispecchiamento 26

Iniziamo l'anno scolastico? Si, iniziamolo pure ma come iniziarlo non sappiamo. Mi viene voglia di pensare d'essere pronta e in regola con la situazione ma sento mancarmi le forze, un poco di volontà e solitamente mi tengo su con la questione della dignità, quella che adesso non trovo.
Per il resto credo che ci sia tutto: l'impossibilità di un trasferimento per non perdere la sede e non finire nel girone regionale che mi porterebbe in luoghi della profana fantasia del Premier.
E' ok, possiamo andare solo che non mi ricordo più perchè volevo fare questo lavoro; mi sembra un abito infeltrito che non riesco più a calzare e mi ricordo che la scelta era sulla possibilità dell'interscambio vitale fra persona e persona e persone e bambini per aiutarli a crescere al meglio.
Di persone a scuola non ne sono rimaste molte: bui automi e tronfi slinguazzatori seriali, mai un sorriso ne una buona parola, un consiglio, un cammino di vita.
Ci siamo, posso cominciare solo che non mi ricordo più quel che facevo e come mi sentivo ... non come adesso, solo che non mi sento per niente, forse sono morta dentro per adesso ... il resto arriverà prossimamente su questi schermi o scherni? 
Vado!

sabato 29 agosto 2015

Neo - Yttologie 192

"Così faccio di questo zimbello la mia borsa."
Otello di W. Shakespeare

venerdì 28 agosto 2015

Rispecchiamento 25

Mare amaro.

Non riesco più a bagnarmi in un mare salato di sangue amaro;
le amarezze che l'accompagnano sono la sintesi della disperazione dei fuggiaschi da realtà opprimenti e di morte.
Non riesco più ad essere giocosa e beata nell'innocenza illuminata della mia terra
se vedo l'ombra del rifugio che diventa vendetta contro l'ingiustizia che li perseguita oltre il mare.
Non posso più tuffarmi, amare le onde e gli spruzzi benevoli
e di socializzazione che ci legano al prossimo senza conoscerlo.
Il mio mare sa di sangue,
il mio continente sa d'indifferenza,
il mio animo non brilla più al sole siciliano che ha perso la sua luce. 
Non mi bagnerò più nelle acque della disperazione.

giovedì 27 agosto 2015

Rispecchiamento 24

"Che dovrei fare? lo confesso è una vergogna essere così pazzo; ma non ho la virtù di porvi rimedio." lo dice Roderigo il frescone nell'Otello di Shakespeare e mi sembra di assomigliargli sempre più; pazzia, follia, imperdonabile bisogno deviante di abbandono alle mie fantasie spesso fuori controllo e senza rimedio.
Roba innocente quali sognar abiti o immaginare modifiche in casa che non si possono attuare ma, non voglio accettare la vergogna della follia. 
Mi dicono spesso che dovrei essere un'altra anima, un'altro involucro, una nuova persona magari più razionale ma, cagionevole di lucidità dico a tutti ciò che penso e di cosa di rimando pensano gli altri , me ne infischio pensando ad una nuova proiezione da perfezionare nell'ambito della mia follia.
Roderigo era un frescone oltre che sognatore e probabilmente ci assomigliamo maggiormente per la prima caratteristica in luogo della seconda.
Torno dal moro e dalle sue gesta ...

Neo - Yttologia 191

"... cerca di essere impiccato per aver goduto il tuo piacere anziché affogato rinunciandovi!"
Otello di William Shakespeare

sabato 11 luglio 2015

Rispecchiamento 23

La coscienza comunicativa di un gruppo non esiste; il singolo prende il dominio nonostante tutto.
Gli uomini comunicano in un diplomatichese del tutto proprio e singolare; un esempio specifico del "Io so che Tu sai che l'Altro sa che Non sono stato Io". Così si giunge ad assistere alle manovre di un gruppo musicale per mandare fuori dal cerchio una cantante e un chitarrista improvvisato.
Ci sono diversi protagonisti in questa storia: un Collezionista di gruppi e musicisti come trofei da esibire, un vero Diplomatico con l'attitudine a far rimbalzare la palla, una Cantante con scaletta pseudolatina che è totalmente stonata e un Chitarrista arrogante senza la conoscenza neanche del giro di Do. Dimenticavo l'Altro chitarrista con vocazione solo rock.
Come dire a lei e a lui - forse pseudoamanti - che nel gruppo recentemente incontrato non hanno un futuro?
Il Collezionista dice francamente che il Diplomatico non vuole suonare con loro e che il problema è solo suo; Il Diplomatico, argomenta sapientemente dicendo che il Chitarrista - che non conosce il giro di Do - probabilmente non si è esercitato abbastanza, anche se fa solo quello che ha scelto di suonare, come portare un argomento di studio a scelta e non conoscerlo e alla Cantante fa scattare la riflessione che il suo poco tempo e, forse, la scelta, dei giusti strumentali risolverebbe il problema in futuro per aggiungere che l'altro Chitarrista - quello rock - si rifiuta di suonare quei repertori. Chi rimane? Io! ... che assisto divertita a questa farsa e mi accorgo che, se ognuno dicesse realmente ciò che pensa, quanto tempo si guadagnerebbe. Prosit