giovedì 30 giugno 2011

Contorno 12

“… il libro degli eventi è sempre aperto a metà!”  l’ultima frase d’una poesia ricamata di W. Szymborska … m’è entrata dentro come la voglia di ricercare ciò che mi trovo intorno: siamo un po’ tutti prigionieri della forma e vittime, spesso, della sostanza.

Poi arrivano gli eventi che fanno un buco sul nero telo che abbiamo davanti … la realtà è solo la serie di buchi che riusciamo a creare su quel telo che è la nostra percezione … ecco perché ci sono diverse realtà tutte di valore anche se spesso non convergenti.

La mia realtà è libera e felice … cerco in modo incostante ma, per me,  un goccio di realtà è una pittura di cui godo senza aspettarmi nulla … non mi aspetto nulla, ne eroi ne codardi … qualche goccio d’arancia che mi bagna il viso e le semplici parole di chi dice senza sapere … le più vere, l’unica strada da percorrere in un universo buio.

… Stamattina al Palazzo della Cultura incontro gli scatti di Salvo Genovesi  … la mostra “No-shame” … era solo l’attesa d’un convegno e si è trasformata in una porta aperta … sulla sua mente … sulla mia … sulla visione collettiva … sulla percezione delle isole mentali che disseminiamo attorno a noi non ritrovandone talvolta i ponti, quelli recisi durante i nostri cammini di marcia: restano isole non collegate, arcipelaghi di dolore in cui viviamo immersi … perduti nei sensi.

… Perché, nonostante tutto,  siamo soli dopo aver acquistato la nostra solitudine … e coltiviamo i nostri spazi come le uniche aree edificabili … nel silenzio diventiamo uomini e donne del nostro tempo … uomini e donne con l’osso al collo e un arco nel cuore.

Ecco cosa mi ha regalato Genovesi stamattina … è chiaro che lui non lo sa … è assodato perché non conosco l’autore della mostra e lui ignora la mia esistenza ma, basta poco per costruire un mondo emozionale nell’anonimato più assoluto … nell’ignorarsi senza riposo.

Mi sento uno scarafaggio del sistema … devo essere cacciata per ritrovarmi e …  beata la mano che mi caccia … dipana un filo arruffato … allarga la trama della mia vita.

Qui  http://www.comune.catania.it/informazioni/news/cultura/eventi/primavera-2011/allegati/com-sta-genovesi-blumare2-def.pdf si parla sul serio della mostra … le mie erano solo percezioni, nulla di più!

Qui  http://laruotailpioppo.wordpress.com/2011/03/11/il-libro-degli-eventi-e-sempre-aperto-a-meta/  la poesia che dedico alla mostra di questo fotografo … attenzione solo alla sua mostra, giusto per intenderci!!

Guardate con sguardo lieto e felice ma guardate!!







FRUTTA 57 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

Notiziole verminose con un poco di riflessioni a margine!!

la retrocessione d’un Paese … Berlusconi e il suo stile ha fatto questo, ha riportato il tutto all’anno zero delle donne … all’azzeramento degli anni di lotta … alla mancata percezione della maturità sociale che si è sviluppata sin dal tempo delle suffragette … la donna è divenuta un fiore per un giorno, spande il suo profumo e te lo metti sotto i piedi subito dopo.

La donna è schiava, sesso, senza idee, una cretina che ti fa i figli con il tuo cognome e rinuncia alla sua vita  per crescerteli … da un imprenditore molti, tanti,  piccoli imprenditori immondizia crescono e chi si meraviglia più!!


… ricercatori radioattivi: quella che si che è ricerca all’avanguardia … cavie volontarie e un reparto, un intero dipartimento fosforescente  … come non dire che la ricerca siciliana non sia in evidenza nel panorama mondiale? … a saperlo Hitler ci prendeva nell’organico!! 


… il fotoritocco nella vita ritocco … per una donna ritocco, nella società ritoccata di tutti giovani, belli e senza rughe … in un paese di ottantenne in bikini e addominali da urlo … da ritocco … in una plastica visione del vestitino tutto uguale dai quattordici ai novantacinque … in una vita ritoccata con lo starnuto misurato e le parole come ami da pesca … Chi vorrebbe avere diciott’anni  adesso?  … che orrore! Nessuna differenza fra mia nonna e me …. Fra mia madre e me …

Adesso che sto dall’altra parte, che il mio beato corpo dichiara tutte le sue credenziali, urla al mondo la propria età … adesso che donne più giovani hanno ingarbugliato le carte della mia vita e poi tagliato il mazzo … adesso che guardarmi senza fotoritocco è una componente di benessere mentale, mi dispiace per le piccole che si pongono in rivalità con un programma di grafica … e non mangiano più, non dormono più, non si guardano più … ignorando che gli anni che passano è l’unico modo di dire “Lì, in quel tempo, ci sono stata… “.

Invecchiamo serenamente … con l’anima in pace!




mercoledì 29 giugno 2011

Neo - yttologia 78

“... in ultima analisi, vedere me stesso per la prima volta fu tutt’altra cosa che vedere semplicemente un ratto come tanti. Fu un’esperienza più personale, e più dolorosa anche. Era facilissimo starsene a guardare le forme sgraziate di Shunt e Peewee, ma dover fermare lo sguardo sul proprio aspetto così simile a loro fu orribile. Compresi che l’intensità del dolore, com’è ovvio, era direttamente proporzionale alla mia smisurata vanità.”
-          Firmino di Sam Savage


martedì 28 giugno 2011

Contorno 11

… il tatto comunicativo fine ottocento era un cult … un misto fra una corrente di leziosità e un fresco-bagno d’interiora d’animali ….

Era bello comunque!!

Con il medesimo tono annunciavano morte e resurrezione … chiedevano di sposare o di lasciare qualcuno … un misto di melenso anonimato enunciativo … però c’era forza dirompente …. Sapevano cosa dire e non turbavano il soggetto diretto della comunicazione … anzi lo lasciavano con espressione invariata anche se vedevano un personaggio tipo il cantante dei Cure.

… nel Mastino dei BaskervilleHolmes comunica d’aver trovato il corpo del finto duca di Baskerville pure torturato e un poco mutilato … lo comunica alla sorella del defunto: ” … l’abbiamo trovato orrendamente mutilato … la bassezza dell’uomo è pari alla sua cattiveria!” e la sorella versa una micro goccia di lacrima, una spremuta di pianto … poteva anche dirle con lo stesso tono “ … al collo aveva una corona di budella ma non ha sofferto!”  la reazione emotiva sarebbe stata simile.

Forse qualche goccia in più!

Anche nel pianto letterario del tardo-ottocento c’era una sorta di pudore … fazzoletto merlettato posto al naso e convulsi singhiozzi all’opera senza una lacrima di trucco che colava … praticamente cemento a presa rapida.

… le reazioni sono cambiate negli anni … sono stati introdotti gli urli, gli spasmi, le reazioni nevrotiche, gli scatti  di violenza o di sesso come reazione al dolore … nella realtà tutto è un po’ diverso: nessuno scatta o piange a sussulti … il volto si sporca di trucco e un pasticcio incolore si localizza attorno agli occhi e meno che mai ti viene voglia di sfogarti a far l’amore … ma dove vivono!!

Nella cronaca soltanto in un caso: alla reazione per la morte d’un figlio – anche violentemente ucciso -  ne arrivato uno nuovo il mese successivo ma è meglio non parlarne …

Cos’eravamo senza cuore prima o dopo … sono le mie inutile osservazioni del mio primo  pomeriggio … ciò non mi rassicura e nemmeno mi sconvolte e intanto il principino di Monaco si sposa con una borghese – perché poi se sono notoriamente impelagati con la nobiltà e pari di tutto il mondo? – leggo e vedo delle ragazzine indigenti trasformate in prostitute dagli stessi genitori e vecchi bavosi pagare la “presa” della verginità di queste povere sventurate …

… torno a Conan Doyle che freddo si ma almeno con classe … ascolto il mio quasi-futuro-cd http://www.youtube.com/watch?v=yWn86xz8kng e penso al mio summertime con in mano niente o un pò d'idee ... è già qualcosa!!




domenica 26 giugno 2011

FRUTTA 56 - Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

La rivolta della “normalità” … Riccardo, l’autore del duplice omicidio milanese, era definito “tranquillo” … molti seriali sono tranquilli … negli stupri di gruppo passati e presenti – uno è stato commesso esattamente la scorsa notte verso una ragazzina di quindici anni – sono tutti soggetti normali.
La normalità comincia a preoccuparmi!
Cos’è normale?
Se uno va fuori di testa, e ti dice quello che pensa a suo modo, diventa un soggetto da allontanare, socialmente pericoloso,  poi ci sono delle macchine della morte e della violenza che camminano con andatura propria, un bel sorriso e rassicurante postura … anche belli e ufficialmente affidabili  ma che fanno stragi in niente e, la cosa che non accetto, senza alcun motivo.
Non accetto la morte senza motivo!!
Se nascere è importante e ufficiale, se vivere è un rispondere a regole sociali e umane che ci controllano e controllano altri, per morire dev’esserci sicuramente un motivo.
Per subire una violenza dev’esserci un motivo perché sono cose che ti cambiano dentro in modo irreversibile e non puoi farti una ragione se non c’è un motivo.
Sono certa che tutti noi scontiamo i deficit educativi familiari e sociali e, senza averne colpa, portiamo addosso le unghiate e i morsi dell’animo che questi soggetti portano dentro … ecco perché serve un motivo per morire e per accettare che i tuoi due figli vengano uccisi nella stessa notte.
Serve un motivo ed è meglio che i soggetti incriminati li tirino fuori perché la società civile non ci sta più, non accetta più l’infermità mentale o le follie d’una notte … è poco, non pensate?
L’atteggiamento del padre dei ragazzi è già un metro di sofferenza … non dovremmo sottovalutarlo o presto si arriverà all’occhio per occhio … e io non gli darei torto.
Giustizia sommaria ...  ma giustizia!!

sabato 25 giugno 2011

Neo - yttologia 77

-          Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
-          Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
-          Considero valore il vino finché dura il pasto,
-          un sorriso involontario,
-          la stanchezza di chi non si è risparmiato,
-          due vecchi che si amano.
-          Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco.
-          Considero valore tutte le ferite.
-          Considero valore risparmiare acqua,
-          riparare un paio di scarpe,
-          tacere in tempo, accorrere a un grido,
-          chiedere permesso prima di sedersi,
-          provare gratitudine senza ricordarsi di che.
-          Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
-          qual'è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
-          Considero valore il viaggio del vagabondo,
-          la clausura della monaca,    
     
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.      
Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.
-          Molti di questi valori non ho conosciuto.
-          Erri De Luca

venerdì 24 giugno 2011

FRUTTA 55 - Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!

L’amore puro è omosessuale … lo ricorda Veronesi ma è opera di Platone: editoriali composti e documentati vi spiegheranno le fonti e le relative attribuzioni.
Io mi fermo all’osservazione.
Concordo con Veronesi-Platone, concordo sul rimarcato desiderio tautologico d’accoppiarsi per generare e ammetto che è un desiderio istintivo, quasi primordiale, lo scegliere per quella finalità.
Si sceglie il futuro padre … raramente il buon amante o quanto meno diviene una priorità secondaria, dopo aver soddisfatta la prima necessità o, quanto meno, raggiunta l’età per soddisfare solo la seconda.
Ma non è completa questa visione.
Anche le coppie omosessuali scelgono per finalità che non sono solo le pure idee, la bellezza spirituale, l’amare l’animo dell’altro … si dimentica che nelle scelte profonde c’è di fatto una istintualità di base che ti spinge a selezionare una determinata tipologia di persona e non parliamo di robe fugaci o d’incontri temporanei … di nulla di precario.
C’è di fondo il desiderio di soddisfare alcuni criteri di scelta e delle tendenze da condividere … non solo amore cerebrale ma una componente fisica forte, trascinante.
Una forma d’amore che dev’essere comunque trasformata e assimilata alla libertà dell’uomo, fuori da preconcetti.
Si ama d’istinto e cosa c’entra quale sia l’oggetto o la finalità dell’amore?



Da quello semplice fatto di gesti, di premure, di carezze, di pensieri a quello carnale che talvolta può essere spietato e non lasciar scampo alla poesia che ha generato il sentimento.

Ancora una volta ci troviamo di fronte all’etica d’un giudizio sommario: non si potrebbe amare chiunque e senza regole, senza convenzioni, fin quando dura?
Non saremmo più felici tutti … più sereni … senza impegni che ci logorano l’esistenza?
Maschio o femmina: ma che importa?
Non conta forse essere appagati da quel sentimento in qualsiasi veste si presenti?
Stiamo li a far il pelo alle parole, ad alzare muri, a cercare discriminanti … l’amore mentale è il migliore, quello più libero, quello non ricattabile, quello che non può essere spiato … il tuo segreto che diviene cellula di te, il più completo, il più vero.
In attesa della scomunica papale ascolto le belle parole di Pierangelo Bertoli  http://www.youtube.com/watch?v=VtQ9RFWl1XU&feature=fvst … anche amare a muso duro significa esistere … ne sono convinta!!