mercoledì 1 agosto 2012

Contorno 122




Piramidi alternative: girare il mondo e trovarne di rare in casa propria!
Estate desertica e la sopravvivenza consta d’integratori, reintegratori, sali di vita e postille al dopo. Ma cos’è il dopo? Non c’è nulla che viene dopo se non il momento e il momento ancora dopo: costruire una tela dalle maglie medie … quella che conosciamo come la vita. Si, una cotta di maglia che ci occorre per lottare contro le ansie e gli attacchi interni ed esterni che provengono dal fattore mondo … come capirlo se non come il belato dell’agnellino del racconto di Pippo Bella.
“E’ un belato e viene dal recinto posto in un angolo della piazza, attorno al quale adesso si è fatta ressa. Il lamento si spegne e dopo qualche minuto un argano attaccato a una trave sovrastante il recinto arrotola una corda con cigolii di ruggine, e appare un gancio che regge una massa stirata e gocciolante. Incuriosito fendo il sipario di gente che mi si para davanti. Il gancio trafigge le zampe di un capretto sostenendone il corpo scuoiato – la morte non è ancora entrata per intero in quella carne, velata da chiare membrane trasparenti, e le masse dei muscoli vibrano con soprassalto di rapido vigore, ma il sangue cola inesorabile da uno squarcio in gola, un sangue denso come il catrame.” Tratto da Martirio a Tangeri.
Oggi ho fatto il meglio per me, mi sono presa cura di me stessa … tutto è come un tassello che viene posto nel suo contenitore: sono bella adesso, ho cucito l’abito del mio destino … è azzurro come un cielo che va nel buio, l’ho scelto in un silenzio senza fine e adesso deve essere indossato.
Rivoltato dall’anima in compagnia d’una incertezza che inibisce, frena, spaventa … non andrò sulla luna perché sono di luce … acceco e  raccolgo i miei fotoni e mi riarmo per il prossimo attimo … quanti ancora ce ne saranno per me? Se lo chiedeva il capretto ma, io so solo belare.

martedì 31 luglio 2012

Contorno 121


“Ho ripensato alle tue parole” disse, sorridendo con maggiore naturalezza di quanto non gli fosse riuscito nel primo incontro, segno che aveva trascorso quei venti minuti d’intervallo a provare e riprovare l’indipendenza della bocca dal cuore, “ tu in sostanza mi hai chiamato buffone!”.
“Ma la parola buffone per me è lode” (…) “ per buffone intendo un uomo di spirito … spregiudicato …”
Tratto da “Paolo il caldo” di Vitaliano Brancati


E’ una questione di termini: qualcuno si offende altri si segnano la lode.
Succede così nel mio sociale: “Sei una folle!” e la cosa viene vista come meritoria e non discriminante. Si parla in modo convenzionale e la distanza, e le diverse modalità d’interazione, conducono le persone a percepire situazioni diverse, attese diverse … come dire amici e intendere altri parametri. Ecco perché gli incontri sono le vere chiavi di lettura: s’intende, guardando in viso, chi e come vuole la tua amicizia e, se di amicizia si tratta.
Ma, nell’interattività tutto è stranamente stravolto … non è affatto come giocare al pallone e ridere e strappandosi i vestiti prendersi in giro e, nonostante tutto, vedere una genuinità dei sentimenti … nessun raddoppiamento.
Nel testo riportato in calce “buffone” è un termine positivo: così come io posso essere un personaggio metonimico, quale un insetto, e rimanere una donna seria che crede in ciò che dice e che vede i veri valori così come sono.
Come in French Kiss  “ … vedo bianco per bianco … nero per nero” l’amicizia, vera, profonda, di supporto come tale è ben diversa dal concetto di amore ... oltre che la condizione di donna sposata difficilmente lascia spazio per altri sentimenti … qualsiasi sia lo stato della unione, se non si risolve prima, esiste e merita il dovuto rispetto.
Ecco il rispetto … noi siciliani poi la buttiamo sempre in questa area: giusto poi non comprenderne i limiti e non capirne il rispetto d’essi.
Ma è solo una questione di termini … ciò che si crede d'aver vicino è solo una pia illusione e la distanza e l’allontanamento, per fortuna, rimette la luce al giusto posto.
Passato tanto tempo con me stessa mi convinco che alla fine l'unica forma di realtà riconducibile a me sono Io Stessa ... il resto trascurabili forme saprofite!


Neo - Yttologie 135


"Certamente eravamo amici! Bè, ma che cosa sono gli amici al giorno d’oggi? Chi sono io per lui? Nè un ricco,né un titolato, e neppure per età gli sto alla pari … guarda un po’ che damerino si è fatto vivendo a Pietroburgo. Che carrozza! Quanto bagaglio … e che servitore pieno di boria!”
Tratto da Un eroe del nostro tempo di Michail Lermontov

lunedì 30 luglio 2012

Neo - Yttologie 134


“E’ possibile che tu debba essere così continuamente felice? … gli uomini felici come te hanno gli alti e bassi! Tu invece sei felice sempre allo stesso modo!”
Tratto da “Paolo il caldo” di Vitaliano Brancati

Neo - Yttologie 133


Parole: lacci!
e Filo spinato
Ecco, Quella parola, è devastazione!
Confonde i termini
Illude le tendenze
Spiana i desideri
Annulla il verde 
Rende giallo il passaggio … Genera orrori e malinconie
Confusione e Odio
I dittatori della terra potrebbero usarla
è già terrorismo.
Poco genera e molto distrugge … non usatela Mai!
Il lucchetto ancorerà il vostro animo,
annullerà l'altro!

- mie scuse a chi ho generato un simile disastro ... la mia anima è adesso pronta! - 

Neo - Yttologie 132



Si indovinano le fantasie di quell'uomo così poco fantastico; egli vedeva una bella donna sul
punto di separarsi da un marito indegno, l'accompagnava nella solitudine, spiava gli occulti moti
del suo cuore e ne scandagliava il vuoto.... si sentiva un desiderio cocente di colmare quel vuoto, di
pigliare il posto dell'indegno, e trovava quel desiderio legittimo.
Tratto da Amore bendato di Salvatore Farina

FRUTTA 121 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!!


“Abbiamo fatto i compiti a casa … Ora, alla lavagna!”
Ecco il Capo di governo che gira come un commesso viaggiatore fra i leader europei, quei mangiasoldi dei partiti che si “scannano” su quale osso ancora si può spolpare ma, non sanno far nulla … tranne esordire con “NOI” … “APPOGGIAMO” … “CONCEDIAMO LA FIDUCIA, MA …” praticamente come non dire un cazzo e essere ascoltati come Gesù al tempio!
Inoltre adesso siamo gemellati, affratellati, con la Spagna … casca lei, caschiamo noi: frequentiamo sempre brutte compagnie, prima la Grecia ora la Spagna:  stiamo nel “rione sanità” dell’Europa o, per ricondurlo al qui, una San Cristoforo in miniatura.
C’è anche la maestra stronza, quella che vede di alcuni i difetti e li nega ad altri perché, con ogni possibilità, riceve i carciofi freschi ogni mattina dal cocchetto che “… non ha quasi difetti”.
E intanto il ministro delle finanze americano va a trovare il suo pari tedesco e fra un Nain e una perdita di tempo stiamo tutti ad osservare la zolletta di zucchero – come in un racconto ebraico – e nessuno sente il dolce.
Balletti di ministri che tirano su l’euro e che fatica; sembra una delle migliaia di plastiche facciali fatte da una nota esponente politica attuale … adesso  anche dal culo la pelle la prendono, ma non è il loro culo!
Adesso con i miei connazionali  andiamo a fare la spesa in Wyoming per risparmiare qualcosa … ma parto lo stesso anche se andrò a lavare i piatti!
Alla prossima … se, sempre se …