Di morte violenta, delle attese
troncate, di una morte senza ragione è inutile parlarne perché non cambiano i
fatti, ne le future conseguenze; la violenza è l’unica ragione di un mondo che
non ragiona più.
E’ tutto violento: i rapporti fra
le persone, gli incontri personali, la relazionalità diffusa … quanto invece è
molto più impegnativo costruire, progettare, coltivare qualcosa.
Oltre, andiamo sempre oltre … c’è
sempre un limite che valica un altro limite. Una donna che dice di No viene uccisa, donne che non vogliono
avere nessun incontro ne telematico ne d’altro tipo, sono procacciate come un
contratto in promozione da un borsista … è tutto così perché il limite non ci
deve essere: questa è la religione del mio tempo e non c’è futuro per nessuno
di noi.
Così non andiamo da nessuna
parte. Ieri sera sono andata a riprendere mio figlio da una festa e in strada
sedicenni prostitute: non basta quello che da la moglie e/o l’amante
e/o la compagna e/o la relazione fugace? … tutte si è ormai brave a far tutto, perché anche la
prostitute sedicenni? … magari da picchiare selvaggiamente e se poi muore chi
se ne frega.
E’ il mio tempo e ci sono così
tanti esempi da portare che non saprei più da dove cominciare perché non
troverei la fine. Diserto i social, che mi divertivano e rilassavano, perché ho
paura dell’altro … perché la mia verità
è sempre una faccia interpretabile da parte dell’altro … una fuga continua dallo schiacciamento dell’altrui
forza, dagli altrui desideri.
Giochi di forza e di prepotenza:
nelle relazioni, negli incontri, nella poesia, nei pensieri. La civiltà della
paura e che si nutre di paura.
Oggi ho visto dei paesaggi d’una
bellezza armonica, non c’era violenza nell’ordine in cui la natura li aveva
posti e sono li da migliaia di ann,i e
ci saranno oltre me e qualsiasi cosa io potrò mai essere.
L’ordine naturale è l’armonia … le
fobie, che generano tutte queste forme di violenza, sono degenerazioni dell’armonia,
curate ma con esasperazione.
Lievi attacchi di panico, oggi, vengono curati con gli ansiolitici e, problemi
più gravi poi vengono fatti brillare come ordigni dagli artificieri: ecco che
tutto non ha più senso. Se per vivere si ha bisogno di alcool, di droghe, di
effetti distortivi del reale … ho anch’io i miei conti psicologici irrisolti ma,
mai
ne farò fare spesa ad alcuno, è l’unico principio che tengo saldo: Se noi
tutti ci ancorassimo a questo punto, moltissime cose non succederebbero.
Non succederebbe niente e ancora
quella bambina di sei anni, la più giovane vittima di Denver, potrebbe avere un futuro. Ma le mie parole cadono su terra
sterile … che cosa potrà mai germogliare
da questo tipo di terra? Il nulla che si vede attorno.