domenica 10 luglio 2011

Contorno 14


Ho visto un costume! ... l’ho visto in una ordinaria catena a basso costo! … l’ho visto fra la moda stravagante e non adatta a me! … mi è piaciuto, l’ho provato, non l’ho comprato!!!

Non era per me e per quanto lo avessi desiderato non rispondeva alla mia persona … si può far finta d’essere ciò che si vuole ma non si può far  finta d’essere Betty Page, davvero non si può!!

E non è solo una questione d’età,  ne di possibilità …  è solo una dimensione che si può ammirare ma non ricalcare.

Lei ha lanciato uno stile … chi la desiderava non era certo per le sue idee ma si era anche laureata in un college ed era abbastanza in gamba per l’epoca … ha fatto altri lavori … divorziato diverse volte, divenuta una playmate … ha declinato gli inviti di Huges e, nonostante tutto, non si è spesa bene.

Ha lasciato una immagine di lei fantastica, di donna vera, ma poco dei suoi pensieri che credo si generavano numerosi nella sua mente … una intelligenza sofisticata anche se appariscente.

Mi piacerebbe lasciare i miei pensieri … non ho il fisico ne le possibilità di Betty Page e su quello andiamo tranquilli  ma, forse,  abbiamo la stessa sensibilità … in quello posso anche rivedermi ma non ho modo di provarlo oggi che lei non c’è più.

Come si fa a dimostrare l’umanità d’una donna ormai morta?

… non mi preoccupo d’andare mi preoccupo di fermare il pensiero.

Betty Page stasera la sento vicina … abbiamo idealmente giocato in un camerino d’un negozio ma ha vinto lei … la sua classe e le tributo il mio ricordo.

Ok, mi guardo e mi ridimensiono c'è un costume adatto a me … eccolo!!tra Topolina e Clarabella … mio!! .... vado a provarlo!!





sabato 9 luglio 2011

Neo - Yttologia 81

“Cantare, forse; scagliare il tuo viso
Contro le pietre scure,
illuminare il labirinto inospite,
delle vecchie parole,
distanti e solenni.
O pronunciare il nome delle cose;
accendere la legna
del mondo che è cresciuto intorno:
amore, desiderio, brace, bruciante lingua,
segni di avidità e tremore
coltivato nel più profondo dello scherno.
Poco importa quello che fu. Disponiti
a quanto adesso ti reclama. Bimbo
cieco nel mezzo di un chiarore attivo.
Canta o taci. Che la voce o il silenzio
Son forme del morire ad ogni istante.”
Josè Ramòn Medina

Neo - yttologia 81

“Cantare, forse; scagliare il tuo viso
Contro le pietre scure,
illuminare il labirinto inospite,
delle vecchie parole,
distanti e solenni.
O pronunciare il nome delle cose;
accendere la legna
del mondo che è cresciuto intorno:
amore, desiderio, brace, bruciante lingua,
segni di avidità e tremore
coltivato nel più profondo dello scherno.
Poco importa quello che fu. Disponiti
a quanto adesso ti reclama. Bimbo
cieco nel mezzo di un chiarore attivo.
Canta o taci. Che la voce o il silenzio
Son forme del morire ad ogni istante.”
Josè Ramòn Medina

venerdì 8 luglio 2011

Contorno 13



… Cozze a colazione, bigodini su tavola policroma, piccoli figli in arte dicromatica … era un lavoro da giornalista … era solo un sogno!!
Ho sognato una realtà trasmutata … ho davvero lavorato in una redazione di bassa lega e al femminile … postacci, pettegolezzi, schede di valutazione sugli uomini  - piccolo, medio, big – un pesce fuor d’acqua chiaramente, una camicia in pizzo con gonna aderente e un curriculum sotto il braccio … praticamente babbo natale nel paese dei pasticcini.
Era solo un sogno … volevo realizzare un reportage, magari un solo articolo … avrei fatto balli già solo per un articolo, e messo i bigodini in testa per integrarmi in quel brodo primordiale ma le cozze al mattino? Per una vegetariana è davvero troppo.
Piccola winny s’aggrappa alla mia gamba … piccola, tenera … le mie calze in merletto andate, definitivamente andate!
Ho le foto e pronta la denuncia sociale: la spiaggia libera utilizzata come covo del sudiciume urbano … lo dico con motivazione intensa ma sembrano riderci su … con un “Hey” mi stoppano e raggelo a quell’espressione … avrò sbagliato la modalità comunicativa?
Sarò io sbagliata … io l’articolo l’ho già e loro possono pubblicarlo.
Naturalmente è solo un sogno, quel pandemonio è solo un sogno … ma i bidoni, e i cessi rotti li ho visti sul serio vicino a bambini delle colonie che si bagnavano tranquilli … li ho visti e non possono cancellarli.
… continuano a mangiar cozze e il mio stomaco si fonde con la spina dorsale dal disgusto … “Qui si parla di minchiate … trucco, bellezza … ringiovanire cose del genere per intenderci, cose da niente per gente da niente”.
Perché m’hai chiamato?” …
… segue un silenzio lungo e senza sosta …
Non t’ho chiamato io … ti sei chiamata da sola … guarda che questo è solo un sogno, è il tuo subcosciente!!”
… non dico nulla …
… ho solo quella foto in mano …

giovedì 7 luglio 2011

Neo - yttologia 80

L’amore non corrisposto fa male, ma l’amore che non può essere corrisposto riesce davvero a buttarti giù. Non mangiavo per due giorni. Leggevo Byron. Leggevo Cime tempestose. Mutavo il mio nome in Heathcliff. Me ne stavo disteso supino a guardarmi le dita dei piedi. Quindi mi gettavo nel lavoro con impeto ancora maggiore. Ero Jay Gatsby. Dimostravo una grande capacità di recupero. Portavo avanti il mio lavoro. Esteriormente ero il me stesso di sempre, affabile. Chi mai poteva capire che dentro me si celava un cuore infranto?”

-          Firmino di Sam Savage


mercoledì 6 luglio 2011

Neo - yttologia 79

“Mi trovate insolito, stravagante, al limite della follia? Sognatore, forse si. Ma siamo tutti sognatori. Una volta mi sono trovato a un pranzo offerto in onore d’un uomo importante – più di cento coperti – tutti uomini sulla cinquantina. Dopo mangiato e bevuto, uno dei commensali propose per divertimento un gioco innocente: confessare di aver scritto da giovanissimo una poesia d’amore e recitarla. Tutti avevano scritto poesie d’amore giovanili, anche belle, e ognuno ne recitò frammenti, o intere. Io pure dissi la mia  … ma ve la risparmio, non mi piace più.(…) l’uomo sa che deve morire e che non c’è niente da fare. Sa pure che non può ritardare la morte, è vero, ma sa con certezza che quando comincia a vivere come un albero, quando passa le giornate sdraiato in poltrona a leggere libri e giornali, la fine non può essere lontana. Di libri e di giornali si può morire.”

-          Gli esami non finiscono mai – Eduardo De Filippo


Neo - yttologia 79