lunedì 18 aprile 2011

Neo - yttologia 54

“ Il fatto di poter andare tanto a Parigi come a Pechino, dice Ostrica, e di trovarci sempre un McDonald’s, ecologicamente parlando equivale a diffondere forme di vita in franchising. I posti diventano tutti uguali. Il kudzu, le cozze zebra. Il giacinto d’acqua. Gli storni. I burger King. Gli indigeni, tutto ciò che di unico esiste. Scacciato via. “alla fine l’unica biodiversità che ci rimarrà” dice, "sarà quella tra la Coca e la Pepsi.”

Tratto da Ninna Nanna di Chuck Palahniuk

FRUTTA 35 - Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

… il gioco della civetta sul ramo alto … Berlusconi fa come i bambini, prende su di sè le attenzioni, nel bene e nel male … la sua falsa piega però protende verso l’infame gioco del: guardate me che i miei collaboratori fanno una porcata di legge ad hoc!

Non mi sconvolge l’esplosione propositiva di questi giorni: si prepara a fare la palla da biliardo, a frantumare tutti e tutto, ma sotto c’è qualcosa ... qualcosa bolle in pentola e puzza, puzza parecchio.

Io starei attenta, vigilerei oltre le parole …

sabato 16 aprile 2011

FRUTTA 34 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

La caratteristica dell’idiozia sta nel ripetere sempre lo stesso errore; ciò succede perché non ci si rende conto, o non si ammette, la possibilità d’errore nel proprio eloquio.

Leggo da Repubblica di oggi il seguente proclama:

"quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi dal quelli della famiglia".

Non valuto … lascio a Voi!

mercoledì 13 aprile 2011

Contorno 3

She … lei affibbiata al suo tailleur stretto in vita color biscotto … lei che non è lei, in attesa salvifica d’un pomeriggio d'estate in bermuda, conta le supplici pieghe del suo corpo e le rende un mistero.

Lei che dice cazzo a facebook ma s’addentra in twitterlei è lei e, attenti lettori, quella lei non sono io … non peccate di vaghezza e presunzione che per quello c’è già il vostro narratore … lo giuro sulla gibson che ho accarezzato sabato sera e per tutto il desiderio che ho di perdermi fra bluesman disperati alla ricerca d’una donna da contagiare.

Lei non assomiglia ad un giro di blues, non sa nemmeno cos’è il blues: una donna che non conosce il blues non è degna d’una sottana di pizzo … di quel fragile e innocente pizzo che ti bacia la pelle e ti rende disponibile a dire di No e a non subire ricatti.

Lei biascica parole e stride sotto il peso delle stesse … lei porta le calze in agosto … lei non sa cos’è l’intimo fake ed è incredibilmente frigida.

Lei mi chiede se lo sono anch’io … lei vuole una confidenza che non merita … accenno un sorriso e abbasso lo sguardo … non le rispondo: ciò la fa montare in rabbia e in disperazione.

Lei non merita ciò che penso, lo annegherebbe in ettolitri di vino e lo racconterebbe ad un commesso viaggiatore con cui dovrà, da contratto, fare una scopata … lei non è me … lei vorrebbe esserlo ma non lo è.

Affoga le sue parole nei suoi sussurri pensando d’annoiare di meno e, talvolta, ci riesce … la sua voce crepita come un fuoco al mattino... in un mattino di montagna con il freddo che urla alle porte … brucia ossigeno e lo sottrae alla comunità.

Lei mi dice che lei è she e porta la esse nel collant … le accenno un sorriso e le dico sempre “... vuoi qualcosa?” … mi chiama per nulla … alimenta una nevrosi che non ha e se ne fa cruccio.

Lei odia il mio modo di parlare con i bambini … mi dice che sono materna … loro sono gravi, diversi, soli … lei è stronza e non so quale malattia sia la peggiore.

Lei è chiusa in una stanza e piange sul tailleur color biscotto … il rimmel lo ha già segnato … lei vuole parlarmi … she non mi dice nulla nemmeno stavolta … rimango ad osservare l’ultima lacrima che impatta sul colletto e lei macina qualcosa …. “… parlami come fai a loro” … non capisco cosa desideri … non voglio aiutarla, non mi va …. Mi giro per andarmene ed ancora riparte la richiesta … le sbatto in faccia solo un perché ... sua madre è morta e lei è tornata bambina … sua madre l’ha amata … adesso lei ha perso la sua esse in qualche collant … adesso è come gli altri … le leggo una storia banale, stupida, infantile … e lei si tranquillizza, le parlo come faccio a loro e le accarezzo la testa … mi chiede se anch’io soffrissi per qualcosa ed è innegabile che in quel momento, in quell’esatto momento, ero diventata sua madre.



martedì 12 aprile 2011

FRUTTA 33 – Politica, saggistica e dintorni: scazzi seri per gente ignara!

Fenomenologia del Renzi

Oltre un lungo e approfondito accento toscano, piacevole nel breve periodo ma alla lunga dal sapore d’olio d’oliva; oltre un aspetto belloccio e paffuto, di bonaria e innocente espressione … oltre ciò non trovo una collocazione reale per quest’uomo, per il suo profilo sociale e politico, per una dimensione da assegnargli.

D’accordo è all’opposizione … ma di quella soft, quasi bipartisan, lievemente acida ma con il sapore d’un coordinamento studentesco; mi ricorda un delegato universitario che organizzava occupazioni nella mia città motivando masse di studenti ma, durante i sitin, s’appartava con quella di turno e lasciava che le bastonate della polizia le prendessimo noi.

Non dico che Lui sia così.

Non potrei!! non conosco lo strapiombo in cui un uomo politico oggi potrebbe ancora precipitare … tutti hanno un costo e tutto in questo periodo lo mostra …. Il suo costo -  se c’è -  ancora non è noto.

L’interesse della figlia del Premier e l’ingresso ad Arcore mi turba … chi s’allunga da quelle parti è come capitare dalla maga Circe … dimentichi chi sei e puoi anche diventar un porco.

C’è poco da dire sul fenomeno e sulla sua dimostrazione …. Su Renzi ho quasi meno da dire: osservo la sua scia ma non mi sembra quella giusta ... quella dell’orientamento; eppure dobbiamo pure contarci perché la classe di sinistra è ormai vecchia e quella giovanile è un surrogato dell’uomo di plastica … solo per convenienza, chiaro, perché le idee le hanno perse per strada ....per il riscatto abbiamo il Renzi?

Che dire?

Le carte stavolta non sono capitate buone e a far tarocchi mi esce continuamente l’appeso … aspetto il fenomeno che si sviluppi e della sua evoluzione proverò ad assecondarne il mistero.

lunedì 11 aprile 2011

Neo - yttologia 53

Pensi a tutte le generazioni di uomini e donne che si sono riflesse in questo specchio” dice “l’hanno portato nelle loro case. Si sono guardati invecchiare. E poi sono morti. Intere generazioni di donne bellissime. Il guardaroba invece è ancora qui, e il suo valore non fa che aumentare. Un parassita che sopravvive agli organismi che lo ospitano. Un grosso predatore in cerca del suo prossimo pasto.” questo labirinto, dice, è popolato dai fantasmi di chi i mobili li ha posseduti. Persone ricche e di successo, che potevano permettersi di sfoggiarli. E tutte queste cianfrusaglie decorative sono sopravvissute al loro talento, alla loro intelligenza, alla loro bellezza. Del successo e delle conquiste che questi mobili dovevano rappresentare oggi non resta più nulla”

Tratto da Ninna Nanna di Chuck Palahniuk

Neo - yttologia 52